Che storia interessante quella raccontata da Andrea Riva - Sab, 24/10/2015 - 16:34 sul
http://www.ilgiornale.it/news/cultura/
Si chiama Stanislav Petrov ed è l'uomo che ha salvato il mondo dalla terza guerra mondiale.
Nessuno però si è preso la briga di dargli una medaglia e neppure di ringraziarlo. Siamo nel 1983, in piena Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Petrov, nella notte del 23 settembre di quell'anno, si trova all'interno del bunker Serpukhov-15, sul confine occidentale dell'Urss. Come consuetudine, monitora i cieli russi, pronto a dare l'allarme nel caso di un attacco nucleare americano. All'improvviso, una spia si accende: un missile Usa è partito dalla base del Montana.
A questo punto Petrov deve premere quel maledetto pulsante. Deve rispondere all'attacco. Eppure qualcosa lo ferma. Petrov non è convinto del fatto che gli Usa stiano attaccando l'Unione Sovietica e, così, decide di non fare nulla. Passati alcuni minuti, Petrov si accorge che nessun missile ha raggiunto il suolo russo. Si allontana così dal bunker e si scola, e qui si entra nella leggenda, qualche bottiglia di vodka, dormendo 28 ore di fila. Ed è grazie a Petrov che il mondo ha evitato un'altra folle guerra. Eppure nessuno lo ricorda.
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Si chiama Stanislav Petrov ed è l'uomo che ha salvato il mondo dalla terza guerra mondiale.
Nessuno però si è preso la briga di dargli una medaglia e neppure di ringraziarlo. Siamo nel 1983, in piena Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Petrov, nella notte del 23 settembre di quell'anno, si trova all'interno del bunker Serpukhov-15, sul confine occidentale dell'Urss. Come consuetudine, monitora i cieli russi, pronto a dare l'allarme nel caso di un attacco nucleare americano. All'improvviso, una spia si accende: un missile Usa è partito dalla base del Montana.
A questo punto Petrov deve premere quel maledetto pulsante. Deve rispondere all'attacco. Eppure qualcosa lo ferma. Petrov non è convinto del fatto che gli Usa stiano attaccando l'Unione Sovietica e, così, decide di non fare nulla. Passati alcuni minuti, Petrov si accorge che nessun missile ha raggiunto il suolo russo. Si allontana così dal bunker e si scola, e qui si entra nella leggenda, qualche bottiglia di vodka, dormendo 28 ore di fila. Ed è grazie a Petrov che il mondo ha evitato un'altra folle guerra. Eppure nessuno lo ricorda.
News vera ma ingigantita Essa testimonia di come in un mondo dov'è c'è una conclamata pazzia di molti "grandi",qualche volta esiste un piccolo in questo caso Stanislav Petrov che riesce a fermare il mondo a un passo dal baratro. La cosa è curiosa tanto da non riconoscere il sottile filo tra leggenda metropolitana e verità storica . Infatti in un commento all'articolo stesso
Comunque sia andata è sempre una bella cosa e di come sono anche le persone ( comprese quelle che dal potere vengono considerati insignificanti a fare la storia
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DordolioSab, 24/10/2015 - 22:10
Scusate, vi voglio bene ma questa non la bevo. La salvezza e la sicurezza del mondo sarebbero nelle mani di vari Petrov, alcolizzati abilitati a premere o meno un pulsante? Stiamo freschi. Semmai il Petrov (come l'equivalente Smith negli USA), informa il presidente, che dispone la rappresaglia missilistica inviando un codice speciale che deve corrispondere a quello in possesso del Petrov. Che poi non è solo. Di Petrov ce ne devono essere DUE, che contemporaneamente devono eseguire delle procedure. Un Petrov solo non è sufficiente.....
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