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29.4.23

natura e lavoro posso convivere ? il caso dei fenicotteri rosa delle ex saline di Cagliari





 A pochi chilometri da Cagliari c’è un luogo magico dove l’uomo e la natura convivono in un equilibrio stupefacente. Le saline Conti Vecchi, nel comune di Assemini, sono un tesoro di archeologia industriale, di produzione ecosostenibile, e di rarità avifaunistica. Dove può capitare di trovarsi a pochi metri da un maestoso airone o di dare la precedenza a una famigliola di fenicotteri rosa che attraversa il viottolo in fila indiana. Oppure di sfiorare montagne candide di sale che brillano sotto il sole e aggirarsi nel laboratorio chimico ottocentesco tra alambicchi, provette e rari cristalli rosa. C’è tutto questo e molto di più da ammirare durante una visita alle saline (uniche ancora in attività in Italia assieme a quelle della Puglia) che si estendono per 2700 ettari nella laguna di Santa Gilla tra Cagliari, Assemini e Capoterra. I moderni impianti ancora attivi coesistono con la memoria raccontata da stabilimenti e macchinari di un
le  saline   
tempo, perfettamente conservati e diventati museo insieme agli uffici della direzione arredati in stile liberty e agli edifici della “cittadella del sale”. Qui vivevano i lavoratori dell’impresa ideata dall’ingegner Luigi Conti Vecchi negli anni Venti del Novecento, avviata nel 1931 dal figlio Guido e  tuttora in attività con una produzione di sale marino che si aggira sulle 400 tonnellate all’anno destinate al settore alimentare ma anche all’industria dei detergenti e cosmetica, e alla liberazione delle strade dalla neve. Le Saline sono un miracolo da oltre 90 anni anche dal punto di vista naturalistico perché la continua movimentazione dell’acqua da una vasca di evaporazione all’altra ha favorito la riproduzione e la nidificazione di oltre 40 specie di uccelli, tra cui la garzetta, il cavaliere d’Italia, il falco delle paludi, gli aironi e ovviamente uno stuolo di fenicotteri rosa che da 30 anni sono diventati stanziali nello stagno di Santa Gilla. Un esercito di “genti arrubia” 


fenicotteri rosa

come vengono chiamati da queste parti, che in volo disegnano profili geometrici come fosse un miraggio. Il più anziano che vive a Santa Gilla ha quasi 50 anni ed è nato nella Camargue, in Francia. Sono i racconti delle guide Fai (il Fondo Ambiente Italiano che dal 2017 gestisce il sito) che accompagnano i visitatori sul trenino attraverso le vasche dove l’acqua evapora e lascia depositato il sale sul fondo che poi viene raccolto a macchina dagli operatori; una piccola parte a mano destinata alla cucina gourmet come il fiore di sale e il sale integrale, naturale o aromatizzato. Affascinante anche la parte di archeologia industriale con la falegnameria e l’officina dove i macchinari venivano riparati, se non costruiti, per garantire la continuità della produzione. Si possono visitare gli uffici, gli archivi, le scrivanie, i registri e persino le lettere di assunzione dentro le palazzine d’epoca perfettamente ristrutturate. L’ufficio contabilità conserva macchine da scrivere e comptometer (antenati delle calcolatrici), schede anagrafiche, libri paga mentre l’ufficio tecnico custodisce i modelli per i ricambi. L’idea del Fai è ricostruire il villaggio delle saline dove per tanto tempo hanno vissuto gli operai, i tecnici e le loro famiglie, dove si andava a scuola e ci si sposava. Un’impresa unica in Italia d

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