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Certi uomini di © Daniela Tuscano

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Adesso che il Mondiale è archiviato, è tempo di riflettere. Si è trattato - l'abbiamo ripetuto più volte - di una delle peggiori edizioni di sempre: per l'avida pavidità della Fifa, pronta a eludere diritti umani e '"inclusività" davanti ai fiotti di denaro d'un Qatar sbrilluccicante d'intolleranza, fasti sardanapaleschi e tormento di lavoratori-schiavi. Abbiamo assistito al dramma dell'Iran, subito eliminato, non dal gioco ma dalla vita: molti calciatori persiani sono stati incarcerati, a volte giustiziati, per aver manifestato solidarietà ad Ahsa Amini e a tutte le donne e ragazze oppresse dagli ayatollah. Perché l'ombra che incombeva su questi match virili era un'ombra, anzi un velo, femminile. Sono stati Mondiali brutti ma simbolici, Mondiali di traverso, Mondiali non detti: dove chi ha vinto, non necessariamente sul campo, è stato uomo solo grazie a donne. Sono stati uomini i già nominati iraniani (ma pure l'equivalente squadra di pall

Vita da clochard a Palermo: "Non abbiamo niente ma possiamo guardare le stelle"

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  Vita da clochard a Palermo: "Non abbiamo niente ma possiamo guardare le stelle" di Paola Pottino Sono 148 le persone senza dimora che trascorrono le notti sulle panchine o sui marciapiedi. Ad aiutarle sono i volontari dell'Unità di strada della Croce Rossa   Per l'anagrafe, non esistono. Sono gli invisibili. Centoquarantotto persone senza dimora che trascorrono le notti sulle panchine o sui marciapiedi, coperte da cartoni isolanti per non sentire troppo freddo. Alcuni, addirittura, dormono in fetide discariche dalle quali, nonostante tutto, dicono di vedere le stelle. In una qualunque sera di novembre in cui, nonostante qualche goccia di pioggia, il freddo intenso non è ancora arrivato, inizia il turno di Valentina Vivona, Salvo Raccuglio e Laura Sangiorgi, volontari dell'Unità di strada della Croce Rossa.  (palazzotto) Al Foro Italico, in una panchina viola che guarda verso il mare, trascorre le proprie notti, in compagnia di un cartone di vino, un uomo sulla c

Cantare con le mani Mia Martini e Caparezza Si chiamano Lis performance. , I cavalcavia diventano arte grazie ai sogni dei bambini Un quartiere popolare di Catania cambia volto ., Algoritmi su tela: i capolavori dei numeri Partendo da testi classici con la tecnologia del machine learning,

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Nonostante abbia    problemi di sordità    fino a  poco tempo fa  ridevo   vedendo  in tv  i tg  ed  altri  programmi in     cui   i testi venivano tradotti   per  i sordi nella lingua dei Lis . Poi dopo aver appreso due storie ( riportate anche questo blog ) quella di  : 1)   Marilena Abbatepaolo, dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo 'La Giustiniana' di Roma 2 )  Gloria Antognozzi figlia udente di genitori sordi segnanti.   ed  ora     questa     storia    che     risponde  alla domande    Come condividere con la propria sorella sorda la passione per la musica? Graziana e Davide scoprono la Lis performance e così riescono a tradurre canzoni, rime, tonalità e sentimenti attraverso le mani ed "  Cantare" con le mani Mia Martini e Caparezza Si chiamano Lis performance,  sono  degli spettacoli  ed  esibizioni  artistiche   che  aprono    dei contatti      fra    i non udenti   o   sordi  e   gente   " normale  " . Infatti   qui   s

la squadra degli Insuperabili e la break dance alle olimpiadi

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  Insuperabili è una scuola calcio per ragazzi con disabilità, nata a Torino 10 anni fa ed oggi diffusa su tutto il territorio nazionale con 650 atleti che giocano in 17 sedi. In occasione dell'annuncio della partnership con Intesa Sanpaolo, Davide Leonardi, Co-founder Insuperabili, ci ha raccontato del loro Metodo, il sistema costituito da molteplici figure professionali che insieme costituiscono l'equipe di lavoro che quotidianamente segue e allena tutti gli atleti. "Vogliamo raccontare il nostro Metodo tramite una storia concreta, quella di un nostro atleta: Alessio. Scopriremo insieme il suo percorso, la sua stagione e soprattutto come vive e come affronta quotidianamente lo sport. Il finale è tutto da scoprire, perchè proprio come nello sport, non abbiamo un finale già scritto". Il sogno di Alessio, atleta della squadra Pre Agonistica, è quello di difendere i valori ed i colori di questa realtà con la maglia della Prima Squadra. ------- Inizialmente   pensavo c

L’assurda decisione: vince l’oro alle Paralimpiadi, lo squalificano per un ritardo di 3 minuti Muhammad Ziyad Zolkefli Tokyo 2020, la proposta di matrimonio in diretta tv, sulla pista delle Paraolimpiadi e le lacrime di gioia di bebne vio

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    chi dice   che  alle  paraolimpiadi non succede  nient e d'interessante     si sbaglia  di grosso . Perchè handicap  a parte    sono   gente  come  noi     che soffro ,  gioiscono   , ed lottano   . L’assurda decisione: vince l’oro alle Paralimpiadi, lo squalificano per un ritardo di 3 minuti Muhammad Ziyad Zolkefli ha conquistato la medaglia più preziosa nella gara del lancio del peso ma la sua gioia è stata smorzata dalla decisione dei giudici di gara, successivamente confermata dal Comitato Paralimpico Internazionale. È arrivato in sala chiamate con un ritardo di 3 minuti, una “trasgressione” che gli è costata cara.                              A cura di Maurizio De Santis CONDIVIDI Muhammad Ziyad Zolkefli s'era presentato alla gara di lancio del peso delle Paralimpiadi con 3 minuti di ritardo. Non immaginava che 180 secondi gli sarebbero costati cari, regalandogli un finale di gara amarissimo. L'atleta malese va in pedana e dà il meglio di sé: conquista l'oro ne

storie dal mondo del calcio . la storia di Jorge Omar Carrascosa il capitano dell'Argentina che lasciò la nazionale per il bene del suo Paese e quella di Giovanni Branchini, a quasi 65 anni, è uno dei più vecchi procuratori di calcio italiani

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Nonostante gli scandali e la fusione tra il calcio ( e lo sport in generale ) tra il mondo dello spettacolo\ gossip cioè lo Show business (spesso abbreviato in showbiz o show biz). mi piacciono e d appassionano le sue storie . Come quelle che sta facendo repubblica con la  rubrica storie  di maglie      o  fa egregiamente  il sito   https://storiedicalcio.altervista.org/ ( in questo caso ) . Una storia quella di Jorge Omar Carrascosa che è stato a lungo il capitano dell'Argentina di Menotti. A pochi mesi dal Mondiale del 1978 ha lasciato la nazionale e la fascia, quando il calcio era ancora poco inquinato e troppo lontano dall'immagine e dal denaro . Una decisione inaspettata che l'ha trasformato in un eroe. Oggi Jorge Carrascosa non disputerebbe neppure un incontro: troppi soldi e compromessi, in giro. «Ogni epoca ha le sue sfide. Forse questa è più difficile, è tutto sempre più complesso e ingiusto: ma l’uomo deve c

Covid La maestra fatina e gli eroi all’epoca del coronavirus

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da Oggi  n°50 17\12\2020                            di Cristina Rogledi QUESTI MESI ORRIBILI CI HANNO REGALATO ANCHE PRO VEDI SOLIDARIETÀ E SENSO CIVICO. DAI RISTORANTI CHE HANNO DONATO PASTI, AI “MAGHI” CHE HANNO RESUSCITATO COMPUTER DA FORNIRE AGLI STUDENTI PERLA SCUOLA A DISTANZA, ACHISI È “SCOPERTO” INFERMIERE ... . Ogni giorno, la cronaca della pandemia snocciola numeri drammatici e immagini cariche di dolore. Eppure, in questi mesi ci sono state persone speciali, generose o fantasiose che si sono rese protagoniste di storie che regalano speranza e persino buon umore. Ne abbiamo scelte dieci. Un Pc agli studenti in Dad A Sorrento, una mamma e un tecnico informatico hanno unito le forze per regalare ai ragazzi che fanno lezione a distanza, computer e tablet rigenerati. «Un giorno ho scritto su Facebook che una mamma aveva bisogno di un tablet per la figlia e mi hanno risposto in tanti offrendomi Pc che non usavano più. Da lì, ho deciso di darmi da fare», racconta Eugenia Di Leva, 4