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Da Assunta Legnante a Vincenzo Boni, da Angela Procida a Gianni Sasso, capitano della nazionale di calcio per amputati: sono i portavoce di 2000 atleti disabili e chiedono che non si spenga l'eco delle Paralimpiadi di Tokyo: "Perché qui in gioco c'è la vita"

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 leggi anche   Il cammino di Santiago in stampelle, l’ultima sfida di Gianni Sasso   di PASQUALE RAICALDO  29 Novembre 2018 Oltre la disabilità: i campioni e le storie dello sport campano senza barriere Angela Procida  Sono storie di passione e di coraggio. Storie straordinariamente normali. Perché loro rispondono tutti allo stesso modo, più o meno: "Non chiamateci eroi, semplicemente ci mettiamo gioco, come se i limiti non esistessero". Eppure i limiti ci sono, o meglio: ci sarebbero. Un arto mancante, la sedia a rotelle, la vista che non c'è più, o quasi. Quanto basta per smettere di giocare? Per nulla. Perché  l 'esercito silenzioso degli atleti paralimpici campani  suona la carica per chi vorrebbe desistere, dopo una diagnosi o dopo un incidente. O non vorrebbe neanche iniziare, in caso di una malattia congenita.  La nazionale di calcio  E se va spegnendosi l'eco delle ultime  Paralimpiadi di Tokyo , dove l'Italia ha conquistato 69 medaglie (secondo risul

le meraviglie di queste paraolimpiadi ( tokyo2020\1 ) corpo e mente, Platone dalla tripletta di Le tre medaglie di Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contrafatto nei 100 metri a Rita Cuccuru e Zheng Tao nuotatore leggendario

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 premetto  che   Savino  mipiace  poco  e  nulla  lo vedo come  un dottorino   ed  un prezzemolino  .  Ma   a volte  ,  ed  è   questo  uno dei casi ,  ha  perfettamente  ragione  .  Il   discorso  che  fa  ,  vedi articolo sotto  ,   sul corriere  della sera   del 4\9\2001 ,   lo si  può  riferire  anche ad  altre     storie  delle ,    trascuratissime  dai media ufficiali     e di stato  ed  relegate     ad  mero evento  sportivo  secondario  , paraolimpiadi  .  Infatti oltre  all'articolo in questione    riporto altre  storie    che mi  hanno  colpito di queste  paraolimpiadi  La tripletta dell’Italia alle Paralimpiadi: corpo e mente, Platone corre con le velociste azzurre di Roberto Saviano Le tre medaglie di Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contrafatto nei 100 metri raccontano l’essenza vera, classica, dello sport Le tre medaglie dell

Paralimpiadi, quando le vittorie sono di ispirazione: la storia di Ellie May Challis e del delfino Winter con la pinna artificiale ed altre storie

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  Ho letto  da  qualche  parte  , mi pare  sulla  gazzetta  dello sport    tale  frase  :  Il corpo degli altri è un mistero in divenire, che si scopre in piscina oppure sotto le lenzuola. Il corpo degli altri è un oggetto, una forma d’arte, povera oppure no, che guardiamo a distanza nella conformità perfetta delle nostre misure standard. Il corpo degli altri è un’idea, costruita sulle riviste patinate, costruita usando i filtri fotografici, costruita sul castello di carta dei pareri non richiesti. Il corpo degli altri è soltanto “quello degli altri”, e per questo non è chiamato a seguire le regole del buon senso, dell’amor proprio e dell’umana compassione. Mai.  ecco  perchè   vedo  nelle  paraolimpiadi     lo  stesso   spirito  delle olimpiadi  ed  riporto strorie    he altrimenti rimarrebbero  ai margini  .  Inziamo  con quella    di  Ellie May Challis, argento a 17 anni dietro l’italiana Srjola Trimi nei 50 stile libero, ha cominciato a correre con una protesi grazie a una collet

La campionessa olimpica Becca Meyers è stata costretta a ritirarsi dalle Paraolimpiadi perché non hanno consentito alla sua assistente di accompagnarla

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Paraolimpiadi e i problemi con i diritti delle persone con disabilità. BY FRANCESCO MARIA TRINCHESE POSTED ON 22 AGOSTO 2021 POSTED IN OLIMPIA La campionessa olimpica Becca Meyers è stata costretta a ritirarsi dalle Paraolimpiadi perché non hanno consentito alla sua assistente di accompagnarla. Le Paraolimpiadi iniziano il 24 agosto con migliaia di atleti da tutto il mondo in 539 eventi e 22 sport. Purtroppo, una nuotatrice che aveva guadagnato un posto nella squadra degli Stati Uniti non sarà lì. Rebecca Meyers, 26 anni, è detentrice di record mondiale, ha gareggiato ai giochi del 2012 e 2016 e ha vinto sei medaglie olimpiche nel nuoto. Meyers si è ritirata dal Team USA nel mese di luglio perché le è stato consentito il supporto necessario per competere in modo sicuro. Meyers, che è cieca e sorda, ha chiesto che sua madre si unisse a lei come suo assistente personale. Gli assistenti sono assegnati per aiutare l’atleta a orientarsi nel villaggio olimpico e a svolgere qualsiasi altra m

Paralimpiadi, l’eccellenza bolognese che realizza le protesi dei campioni

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   corriere  dela sera  ed  Bologna   3 settembre 2021 (modifica il 3 settembre 2021 | 15:33) di  Alessandro Mossini shadow   L’INTERVISTA Paralimpiadi, l’eccellenza bolognese che realizza le protesi dei campioni Il Centro Protesi Inail a Vigorso di Budrio è dietro alle vittorie di tanti atleti italiani, da Zanardi a Bebe Vio. Gregorio Teti (Area tecnica): «Noi facciamo lo 0,5% del lavoro» La lavorazione di una protesi L’ultima in ordine di tempo è quella di  Martina Caironi, bergamasca di nascita e bolognese d’adozione che ha vinto l’argento nel salto in lungo , ma nell’infinito bottino di medaglie alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 – superato il record di Seul1988 – c’è lo zampino di un’eccellenza tutta bolognese come  il Centro Protesi Inail che ha sede a Vigorso di Budrio . Da lì sono passati tutti i grandi nomi dello sport paralimpico italiano:  da Alex Zanardi a Bebe Vio, fino appunto a Martina Caironi.  E in questi giorni a Tokyo c’era  anche Gregorio Teti, direttore dell’area tecn