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22.4.25

CHI LO DICE CHE I CON IL PROIBIZIONISMO SI RISOLVONO I PROBLEMI DELLE DROGHE



Chiariamo subito cosa intendo con il termine “legalizzazione”. Significa regolare, controllare e supervisionare. Detto questo, da molti anni penso senza pregiudizi a riforme volte a legalizzare la vendita e la coltivazione di stupefacenti, sotto il diretto controllo dello Stato, privando la mafia del controllo assoluto sul mercato . Tanto ormai  è penetrata  fino    talmente  tanto   nelle  cose  legali  che  il proibire  non  serve  quasi più .la  mia  teoria  , come  quella  dei radicali    e  dei liberal  ,  si basa sulla "libertà condizionata" nella produzione, vendita e consumo di stupefacenti, il che esclude ovviamente la
nascita di un libero mercato. Secondo questa linea di pensiero, consentire la produzione, il commercio e il consumo entro limiti del tutto legali produrrà   anche  senza dubbio dei benefici. Penso che, indipendentemente da ciò che la gente pensa sulla legalizzazione delle droghe, l'argomento dovrebbe essere discusso senza oltrepassare il limite del tabù. Molti Paesi (in particolare il Portogallo) stanno rivedendo le proprie politiche in materia di droga e approvando alcune riforme che possono essere controverse ma in realtà efficaci (la legalizzazione della marijuana sta diventando popolare in sempre più Paesi). Una soluzione ai numerosi danni causati dalle droghe potrebbe essere quella di legalizzarle tutte.So che molte persone salteranno in piedi e diranno che il professor Musacchio è impazzito. Cercherò invece di dimostrare non solo che questa tesi può essere sostenuta, ma presenterò anche argomenti oggettivamente indiscutibili a suo sostegno.In primo luogo, ci sono le riforme attuate in Portogallo. Tutte le droghe lì sono legalizzate. Il governo portoghese ha utilizzato i fondi risparmiati mantenendo una politica proibizionista minimalista per investire nell'istruzione, nella riabilitazione e nel reinserimento sociale dei tossicodipendenti. I risultati sono evidenti a tutti. L'uso di droga, i decessi correlati alla droga, la criminalità e tutto ciò che è associato a questo male sociale sono diminuiti drasticamente. Un altro aspetto positivo da considerare è il conseguente crollo del mercato nero della droga e dei profitti o almeno  una  parte  d'essi  das parte dele mafie  . Non potranno più arricchirsi almeno in quel campo  perché la loro principale fonte di reddito verrà meno. Chi chiederebbe aiuto ai criminali quando può facilmente e legalmente acquistare gli stupefacenti in farmacia? Finché questi ultimi saranno venduti illegalmente, ci saranno sempre persone disposte a trarne profitto.Se le droghe fossero legalizzate, il mercato nero diminuirebbe. Questo nuovo approccio giuridico, terapeutico e farmacologico è riscontrabile anche negli Stati Uniti. Sebbene pochi Stati abbiano legalizzato la marijuana e l'hashish, i cartelli della droga messicani, principale fonte di approvvigionamento, hanno subito un duro colpo finanziario (Fonte: DEA). Non si può sottovalutare il fatto che la "droga di Stato" diventerà più sicura. Se venisse così regolamentata, i produttori sarebbero obbligati a rispettare standard di purezza specifici e rigorosi, garantendo a tutti i consumatori un prodotto di qualità. D'altro canto, gli stupefacenti odierni sono mescolati con veleno per topi, polvere di mattoni, gesso e altri tipi di additivi. La tossicodipendenza, inoltre, è legata alle circostanze della vita di una persona piuttosto che agli effetti della droga in sé. Quest’ultimo aspetto non è da sottovalutare.Ulteriore problema da vagliare, inoltre, è che attualmente le nostre forze dell'ordine dedicano gran parte del loro tempo ad arrestare consumatori di droga e piccoli spacciatori. Se le droghe fossero legali, questo non sarebbe un problema. I sistemi giudiziario e carcerario diventerebbero più efficienti. Un'altra conseguenza del proibizionismo è l'elevato numero di tossicodipendenti detenuti (sovraffollamento delle carceri), che porta inevitabilmente al collasso dell'intero sistema penale. La legalizzazione contribuirebbe a eliminare molte di queste problematiche. Non dobbiamo comportarci come lo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia per non affrontare la realtà. Diverse droghe, legali e illegali, sono già utilizzate in modo responsabile da persone di tutti i ceti sociali. Alcune persone fanno uso di sostanze come la cocaina responsabilmente, senza che ciò alteri negativamente la loro vita quotidiana. Allora perché considerarle illegali, quando sostanze come alcol e sigarette sono disponibili legalmente in tutto il mondo? Lo Stato dimostra ipocrisia quando mantiene un approccio proibizionista sulle droghe, mentre consente liberamente la vendita di tabacco e alcolici, che causano migliaia di morti ogni anno. Con riforme simili, Paesi come Messico, Colombia, Perù e Afghanistan smetterebbero di essere dominati dai cartelli della droga. I grandi cartelli del narcotraffico non continuerebbero a godere degli attuali profitti smisurati. Migliaia di vite verrebbero salvate, poiché il proibizionismo sta mietendo più vittime di quanto riesca a proteggerne. Sono convinto che un mercato legale delle sostanze stupefacenti potrebbe anche educare, assicurando al consumatore la sicurezza del prodotto acquistato e contribuendo a prevenire le morti per overdose e la dipendenza. Legittimare questo mercato potrebbe fermare la violenza tra bande criminali, infliggere un duro colpo ai guadagni dei cartelli, ridurre gli omicidi e la corruzione tra tutti gli attori coinvolti. Ritengo che questi siano motivi più che sufficienti per riflettere seriamente e intraprendere un cammino verso la legalizzazione delle droghe. La priorità assoluta dovrebbe essere salvare il maggior numero possibile di vite. Sono consapevole delle complesse sfide associate alla legalizzazione di tutte le droghe e dei possibili problemi che potrebbero sorgere. So che, qualora accadesse, non si tratterebbe di un processo rapido poiché globale. Tuttavia, credo fermamente che sia importante avviare almeno una discussione libera da pregiudizi insormontabili su questo tema.


27.6.24

ma quelli che fanno politiche e spot probizionisti sanno che c'è cannabis e cannabis ? sembra di no visto che la considerano tutta uguale Cannabis terapeutica, Annamaria supera la fibromialgia e riprende l'uso delle gambe: «Ora riesco ad alzarmi da sola»

 

da mi pare  da  leggo.it     comunque tramite    https://www.msn.com/it-it/salute/other/ 


Un anno e mezzo fa, la signora Annamaria, della provincia di Salerno, ha perso l'uso delle gambe a causa di una grave forma di fibromialgia. Dolori cronici lancinanti, visite mediche in ogni luogo d'Italia, la totale dipendenza dagli altri per compiere i gesti più semplici e quotidiani, finché l'incontro con il dottor Paolo Moscato, responsabile dell'ambulatorio di Reumatologia dell'AOU San Giovanni di Dio e
Ruggi d'Aragona di Salerno, le ha dato la possibilità di intraprendere un percorso verso l'autonomia motoria. «Quando sono entrata per la prima volta nel suo studio - ha raccontato la paziente - ero psicologicamente devastata, immobilizzata, con molti chili in più ed anche scettica sul tipo di terapia propostami».
La terapia con la cannabis terapeutica La signora, infatti, nel 2023, su consiglio del dottor Moscato, ha iniziato ad assumere una goccia di cannabis terapeutica, fino ad un dosaggio giornaliero di 20 gocce e dopo sei mesi, durante i quali Annamaria si è totalmente affidata alle cure del dottore Moscato, finalmente ha iniziato a vedere i primi segni di ripresa e di reattività del suo corpo. «Uno strano formicolio mai evidenziato prima, si irradiava nei miei arti - ha spiegato - infatti, le funzioni intestinali si sono regolarizzate, il dolore cronico e debilitante si alleviava sempre più, e un giorno, sorretta dalle stampelle, sono riuscita addirittura ad alzarmi sulle mie gambe, senza l'ausilio della sedia a rotelle», come si può vedere nella foto di OndaNews e dal video     di tv medica  
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«La cannabis terapeutica ci sorprende continuamente - ha sottolineato il dottore Moscato - sappiamo che scientificamente i fitocannabioidi agiscono su alcuni recettori del cervello e dell'intestino, e la loro assunzione ha un'azione modulante sul dolore, ma ciò che mi meraviglia, è il vigore, la forza che sopraggiunge e il ripristino delle funzioni motorie che in alcuni pazienti è sorprendentemente evidente». «Finora, oltre alla paziente in questione, ho avuto in cura altre due persone affette da fibromialgia, immobilizzate sulla sedia a rotelle, che dopo l'assunzione costante e continuativa della cannabis, hanno riacquistato l'uso delle gambe - racconta -. La ricerca e gli studi scientifici sono ancora in corso per perfezionare e migliorare una terapia che è di supporto per tanti pazienti, attanagliati dal dolore, dallo sconforto e vittime di una grave compromissione della motilità causata dal progredire della fibromialgia, una malattia subdola e invalidante che in alcuni casi, l'uso dei cannabioidi, riesce a tenere a bada».

Procuratrice Ancona, 'non tutti i casi di violenza sono uguali'

© Provided by ANSA (ANSA) - ANCONA, 04 DIC - "Questa storia lascia l'amaro in bocca, non si possono trattare tutti i casi di violen...