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7.3.24

DIARIO DI BORDO N° 37 ANNO II .dubbi , falsi moderati , marchette elettorali , fregature della propaganda ,elemosine di stasto , repressione del dissenso , truffa truffa verità,

 fonti   il  fatto quotidiano   e  the  social  post 

 




Ppe  . i centristi  si rimangiano i  Green Deal di Von der  Leyen  e  sposano il modello Sumak per i mgranti in Ruanda . Se questi  sono  i moderati cosa resta alle  destre  ? 






Bonus mamme, la beffa: più Irpef e a rischio l’assegno unico






Mamme sul piede di guerra. Il motivo è presto detto: le le lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato hanno scoperto che il “bonus mamme” introdotto quest’anno vale molto meno di quanto sbandierato dal governo Meloni. Perché dipende da quanto guadagni: viene mangiato dalle tasse e rischia di compromettere altri aiuti, facendo salire l’Isee.
Il Bonus mamme
Inserito nella seconda manovra del governo Meloni, il bonus in realtà è una decontribuzione. Equivale cioè a uno sconto dei contributi previdenziali versati ogni mese all’Inps dalle lavoratrici dipendenti con contratto stabile fino a un massimo di 3 mila euro lordi annui, ovvero 250 euro lordi al mese (ma la pensione futura rimane intaccata: copre lo Stato). La misura, ricorda Repubblica, vale per il triennio 2024-2026 in favore delle madri con tre o più figli, di cui almeno un minorenne. E per il solo 2024 anche per le madri con due figli di cui almeno uno sotto i dieci anni. Non c’è un limite di reddito. Ma un limite dello sconto, come detto. La platea potenziale delle beneficiarie è di 681.335 mamme, secondo la Ragioneria: 570 mila con due figli e 111 mila con tre o più.
La beffa fiscale
A conti fatti, le mamme, si aspettavano 250 euro in più, anzi 500 euro aggiuntive, visto che è stata pagato anche il mese di gennaio. Non è andata così per due motivi.
Primo motivo, spiega Repubblica, i 250 euro rappresentano un valore massimo, non è una cifra fissa e corrisponde a una retribuzione lorda da 2.692 euro. Sarebbe meglio ragionare in termini percentuali: lo sconto vale il 9,19% della retribuzione lorda, fino a un massimo di 250 euro. Quindi varia con la retribuzione. Per le lavoratrici con stipendi da 1.000 euro lordi al mese, il bonus vale circa 92 euro lordi.
Secondo motivo, la decontribuzione fa salire il reddito imponibile lordo su cui poi calcolare le tasse (Irpef nazionale e locale): il bonus netto è per forza di cose più basso. Quindi quando si dice che al massimo vale 250 euro lordi al mese, 3 mila euro lordi all’anno, significa che lo sconto sarà al massimo di 142 euro netti al mese e 1.700 euro netti all’anno.
Il nodo Isee
Ma se il reddito lordo si alza, fa crescere anche l’Isee dell’anno prossimo. C’è il rischio dunque che nel 2025 si abbassi l’importo dell’assegno unico per i figli. E che sfuggano molti altri bonus, dall’asilo alle bollette.
Fa notare la Fisac Cgil che in realtà il bonus mamme si sovrappone al già esistente esonero contributivo, il “taglio del cuneo”. Quindi il governo Meloni ha aggiunto per le mamme solo pochi euro in più. Tra l’altro avvantaggiando solo le lavoratrici stabili e con redditi alti, da 3-4 mila euro lordi. Fuori rimangono le precarie, le autonome, le lavoratrici domestiche.



Caccia, no alla legge spara-tutto della Lega: il Parlamento la fermi

Petizione lanciata da
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Il Fatto Quotidiano
Certificato Utente certificato
Pubblicata il 07/02/24

Il centrodestra va all’assalto della legge sulla caccia con l’intenzione di stravolgerla per favorire i cacciatori. Ovviamente a discapito degli animali – che saranno uccisi in numero ancora più elevato – della biodiversità e della sicurezza pubblica. Prima ci ha provato Fratelli d’Italia, addirittura proponendo di dare il fucile in mano ai sedicenni (iniziativa per fortuna ritirata). Ma ora i partiti di maggioranza hanno fatto quadrato intorno alla proposta della Lega. Che cosa prevede? Caccia libera su tutto il territorio nazionale, sette giorni su sette (dunque cancellando i due giorni di silenzio venatorio) per più di cinque mesi, durante i quali non sarà mai garantita la sicurezza per escursionisti e amanti della natura. Caccia in tutte le forme consentite, persino coi visori termici, riduzione delle già ridicole sanzioni contro chi spara in periodi vietati e nei terreni privati vietati alla caccia. E ancora: il gravissimo attacco alle associazioni ambientaliste, il cui prezioso lavoro di salvaguardia della legalità verrà cancellato con un colpo di mano, non potendo più impugnare i calendari venatori delle Regioni di fronte ai giudici amministrativi; l’enorme sanatoria per i bracconieri che trafficano illegalmente (e utilizzano) i richiami vivi per la caccia d’appostamento.A fronte di tutto questo c’è il rischio che la proposta di legge, nel corso dell’iter legislativo, venga addirittura peggiorata con l’approvazione di altri emendamenti. Ecco perché è fondamentale che venga ritirata e fermata. Ma non solo: il documento, oltre a configurarsi come incostituzionale (l’articolo 9 della nostra Costituzione si pone a tutela degli ecosistemi e degli animali), viola le direttive dell’Unione europea. Significa che in caso di approvazione, sull’Italia penderebbe la spada di Damocle di una procedura d’infrazione, cioè una sanzione da pagare coi soldi pubblici: soldi di tutte le cittadine e di tutti i cittadini.Alla petizione lanciata da il Fatto Quotidiano aderiscono le associazioni Animalisti italiani, Anpana, Cabs, Enpa, Gaia, Lac, Lav, Leal, Legambiente, Leidaa, Lipu, Lndc, Oipa, Pro Natura e Wwf. Salviamo gli animali, gli ecosistemi e la natura: no alla caccia senza regole, il Parlamento blocchi la proposta di legge del centrodestra.

7.1.20

Andrea Altea, assessore di Aggius, è morto durante una battuta di caccia. Il post choc di un medico vegano pugliese: “Ha avuto quello che lui aveva riservato ad un altro essere vivente”un tempo

di cosa stiamo parlando
Andrea Altea, assessore ucciso durante caccia cinghiale/ Sardegna, colpito da fucile

Andrea Altea, assessore ucciso durante caccia cinghiale/ Sardegna, colpito da fucile


Sardegna, dramma in Gallura: Andrea Altea, assessore al Turismo di Aggius ucciso da fucilata di rimbalzo durante la battuta di caccia al cinghiale

Lo  so che     non dovrei  perdere  tempo dietro   tali  ......  ma   non riesco davanti  a  tale  odio   a rimanere indifferente ed  in silenzio    , soprattutto  quando una scelta di vita  (  perchè   io la  considero  , pur  non praticandola  ed odiando  nel rispetto   di  chi  la sceglie    per  moda  o acriticamente   ed in maniera  fanatica  ed  fondamentalista    come  il caso qui trattato  )   viene  usata  per  veicolare  l'odio    verso  coloro  che  non  la pensano  in atti ed intenzioni     come loro  .Un  tempo  non molto lontano  (   almeno per  la mia generazione  )   s' usava dire che le parole sono pietre . Oggi purtroppo  non più: le parole, salvo  (  cosa  rara  )   qualcuno  educato    diversamente     si usano (  a  volte capita  anche al sottoscritto   quando   si mette  a commentare      ed  esprimere  le  sue   emozioni  e  sentimenti   )    con leggerezza, a volte con incoscienza o noncuranza  delle conseguenze  . Si arriva a gioire pubblicamente per la morte di qualcuno\a  che  non la pensa  o  è  diverso  da  te   e per reazione si augurano le peggiori cose  come  ha  scritto    lei nel post      che  giustamente fb  le  ha  rimosso  





Premetto che   come

Elisa Mascia Antonio Tamburrano la caccia può anche far schifo molti sono contro ma non si permettono di augurare la morte a dei cacciatori perché fanno qualcosa che non ci piace. O esultare per la morte di quest'uomo poco importa se aveva una famiglia vero!?
L'immagine può contenere: il seguente testo "NON VOGLIO SENTIR DIRE CHE NE PIÙ LA PENNA CHE LA SPADA"uno dei commenti  civili    che  ho trovato  sula  sua bacheca     io non amo la caccia, ma rispetto le persone :  che praticano la caccia  sia  che la praticano   come sport   anche     se  non capisco come   si possa  chiamare  sport  spare  sugli animali  , sia tradizionalmente   cioè   contro  gli animali in sovrannumero   ( come  i  cinghiali  )  e     che danneggiano , quel poco che  ancor a  rimane  di campagne   e  d'allevamenti non intensivi \ industriali   ancor di più quando succedono disgrazie,sia  che la praticano   come sport  . ciò che lei non ha fatto, mancando di rispetto a questo ragazzo di 43 anni tanto meno ai suoi familiari, si vergogni !!!! L'unico... da tastiera e '"stato lei nel momento che ha scritto quel post!!.Passando  perchè  i coglioni  non stanno mai  da  una  parte     sola   allo stesso livello   degli  ebeti      che l'hanno insultata  .Capisco la  sua apatia   e  il  suo non provare  un briciolo di  pietà   verso   i  carnefici  degli animali  cioè  i i cacciatori  in questo caso  ma  un po' di silenzio  o meglio collegare il cervello alle mani non avrebbe   fatto male e le  avrebbe  evitato :   la cancellazione  ( meno male    che   lo hanno salvato )    del  suo   post originale  sia  di questo (  la  toppa  è peggiore   del buco )

Pasquale Mario Meleam Bacco è con Dal Torinese Vincenzo e altre 37 persone.
Ieri alle 11:38
LA CACCIA, IL MEDICO E I COGLIONI DA TASTIERA
Facebook ha cancellato il mio post sulla caccia, anche in seguito alle segnalazioni dei signori cacciatori.
Questi signori in privato mi hanno augurato la peggiore morte, a me, amici e vegani in genere.
Questa gentaglia non è abituata a rispettare le opinioni altrui, perché i cacciatori sono abituati ad uccidere e trucidare altri esseri viventi senza nessuna difesa (tra mille sofferenze).
Quindi questa gente, in campagna, mentre fuma, piscia, scorreggia e parla di fica, si DIVERTE ad uccidere altri esseri viventi.
Ogni tanto si sparano tra di loro e si ammazzano, provando cosa significa essere sparati. E questo mi dovrebbe dispiacere? Beh no, non mi dispiace affatto.
A me i cacciatori fanno schifo e non sarò mai dispiaciuto per la morte di uno che per “sport” uccide e causa atroci sofferenze ad altri esseri viventi.
E se avete le palle mettete in pubblico quello che mi avete scritto in privato. Sperando in un mondo con sempre meno cacciatori, vi saluto.

Ogni tanto si sparano tra di loro e si ammazzano, provando cosa significa essere sparati. E questo mi dovrebbe dispiacere? Beh no, non mi dispiace affatto.
A me i cacciatori fanno schifo e non sarò mai dispiaciuto per la morte di uno che per “sport” uccide e causa atroci sofferenze ad altri esseri viventi.
E se avete le palle mettete in pubblico quello che mi avete scritto in privato. Sperando in un mondo con sempre meno cacciatori, vi saluto.

qua   con annessi insulti  e   minacce  di altrettanto coglioni  che  so'abbassano al suo livello . ecco quindi   che un po'  di silenzio    non avrebbero  guastato  .  Quindi  concludo questo mio post   suggerendole  ,   tanto   buddismo e  vegan  hanno molto in comune   , diventi  buddista    cosi potrà    sia  continuare  ad  essere  vegano ed  a  rispettare  gli altri  evitando la prossima volta     di  :   cagare    fuori dal vaso ed  risposte minacciose   di  altri  coglioni

7.7.16

Trento Cacciatrici e «modelle»: gli insulti corrono sul web Una delle doppiette che aveva posato per il calendario 2016 ha denunciato i commenti alle foto su Facebook ritenuti diffamatori e anche minacciosi

premetto che sono  per  amare  gli animali  contro la caccia  ( salvo che  questa   non  sia  inevitabile  es nel caso di animali in sovranumero  e creando dei  problemi di aquilibrio  ambientale  tra prede e predatori  , cme esempo il  caso dei cinghiali in sardegna ) e la sua esaltazione . Ma  qui si tratta  di mancanza  di  rispetto  . Un vero amante dela natuira  e    dovrebbe  avere  rispetto    verso  tutte le forme  uomo  comnpreso . Non ti  piace  la esaltazione , denucciarlo se  c'è un reato penale  o  criticalo  pure  ,  ma   senza  minacciare ed  insultare  .  E' per  questo   che  vado  contro corrente  è  dico  hann fatto bene le  protagoniste   a denuciarli  i fanatici  animalisti   OVVIAMENTE SENZA GENERALIZZARE

da http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/trento/cronaca/2016/07/07/news

Cacciatrici e «modelle»: gli insulti corrono sul web
Una delle doppiette che aveva posato per il calendario 2016 ha denunciato i commenti alle foto su Facebook ritenuti diffamatori e anche minacciosi









TRENTO. La finalità dell’iniziativa era (ed è) benefica: la raccolta di denaro per sostenere associazioni che aiutano famiglie, bambini e anziani in difficoltà. Il mezzo è collaudato: un calendario. Particolari le modelle unite dal fatto di essere tutte cacciatrici trentine e di mettersi in posa - assolutamente vestite - con le «divise» delle doppiette anche di altri tempi. E proprio il calendario delle cacciatrici trentine è entrato nel mirino di alcuni animalisti che hanno bersagliato le «modelle» con una serie di messaggi offensivi (anche pesanti) su Facebook. Tanto da spingere una di loro a rivolgersi all’avvocato Marcello Paiar per denunciare alcune di queste persone per diffamazione, minacce e ingiurie.
Una denuncia contro la quale la procura ha chiesto l’archiviazione ma il legale ha presentato opposizione aggiungendo altro materiale a quanto già depositato a gennaio quando era stata presentata la querela.
Ma per spiegare la vicenda è necessario fare un passo indietro al novembre dello scorso anno quando il gruppo cacciatrici trentine presenta (e non si trattava della prima edizione) il calendario. Cercando su Facebook la notizia della loro iniziativa si sono imbattute nel profilo di un trentino (animalista) e soprattutto nelle sue riflessioni pesanti e anche in qualche modo grevi. Seguite da commenti di altri utenti del social network dello stesso tenore.
Con paragoni con i calendari dei camionisti con gli pneumatici sostituiti dai fucili. Oppure frasi come «vogliamo parlare delle “donne” (le virgolette sono dell’autore del post, ndr) di questa provincia succhiasoldi. A parte che sono una più.... dell’altra, (...) la cosa allucinante è che sono delle assassine».
Una frase fra le tante che riportiamo per far capire il tenore degli interventi. Corredati da alcune immagini del calendario presentato nei giorni immediatamente precedenti.
Ma a spingere una delle cacciatrici a presentare la denuncia sono state quelle frasi che lei ha avvertito come una minaccia diretta alla sua attività commerciale e ai suoi clienti. Con la promessa di un’attività di boicottaggio. Che, nei fatti, non si sarebbe mai tramutata in azioni «reali».
Pensieri e frasi che hanno causato nella donna un profondo stato di malessere tanto da spingerla ad affidarsi
ad un legale per veder condannati chi l’aveva diffamata e minacciata. Una denuncia per la quale, come detto, la procura ha chiesto l’archiviazione e ora la «palla» passa al giudice che dovrà esprimersi sull’opposizione all’archiviazione che è stata presentata dal legale della cacciatrice.

29.7.15

Walter Palmer UN VOLGARE ASSASSINO.



Fissate bene a mente il volto, e il corpo, dell'uomo a sinistra nella foto. Il suo nome è Walter Palmer, è americano yankee, di professione dicono faccia il dentista e lo descrivono "appassionato" di caccia. Sfoggia un sorriso fiero e vitaminico di fronte a una delle sue conquiste, un leone africano. 




L'ultimo colpo l'ha messo a segno pochi giorni fa: ha abbattuto Cecil, 13 anni, uno splendido esemplare simbolo dello Zimbabwe, violando il parco in cui l'animale viveva protetto, dopo aver comprato la corruzione di alcune guardie locali. Poi l'ha decapitato. Ora, verosimilmente, mostrerà il trofeo agli attoniti e ammirati ospiti con lo stesso sorriso congestionato e ormonale, nel suo salotto wasp, che immaginiamo lindo, bianco, pacchiano. Uno come tanti. Difficile da ricordare altrimenti.
Per questo abbiamo detto di ricordarne bene i tratti somatici. In una condizione normale, sarebbe quasi impossibile. Il suo, come quello del complice a fianco, è infatti un viso a una dimensione, del tutto piatto, che scivola via. Un viso liquido, pur d'un liquame spesso come il corpo. E così il nome: uno di quelli che trovi negli esercizi di grammatica, il signor Mario Rossi o Jean Dupont o, appunto, Walter Palmer. È un nome senza nome, il nome dell'anonimato, un anonimato però pervasivo, perché, alla fine, tutti possiamo riconoscerci in lui.
Saputa la notizia, ho subito pensato alla "Ballata del vecchio marinaio" di Coleridge, o all'ultima regina di Napoli, la trillante teutonica che per divertirsi sparava agli uccelli marini, e che solo una la morbosa fantasia dannunziana poteva omaggiare col soprannome di "aquiletta bavara". O, ancora, ai piccoli aspiranti mafiosi del film su padre Puglisi, addestrati dai capibastone a brutalizzare gli animali per poi riuscire a farlo con gli umani. Ma no, era troppo per Walter Palmer. Qui siamo a un livello totalmente superficiale, non esiste nemmeno la perversione, non la miseria atavica e disperata, non un patto faustiano. Ci troviamo all'anno zero della plastica, di fronte a un'umanità aliena, senza passato alcuno. Un'umanità senza l'uomo, o con un nuovo tipo di uomo, frutto del potere della banconota. Certo, i risultati sono sempre gli stessi: violenza assoluta, razzismo, machismo, arroganza da padroni, ecc. Insomma, quell'antropocentrismo esasperato denunciato nell'ultima enciclica di papa Francesco e che si tramuta nel suo contrario, la negazione dell'uomo. Ma con l'importante differenza di quell'astoricita' rilevata poc'anzi. Walter Palmer e le sue vitamine facciali non esistono. Sono sterili, improduttive. Mera apparenza. Eppure stanno lì, vacue e pesantissime, a indicare, se non la storia trascorsa, il pericolo futuro: la totale disumanizzazione. Dietro sembianze ancor riconoscibili ma stilizzate, robotiche. Quelle, appunto, dei manuali scolastici.
Walter Palmer riassume la cancellazione d'ogni diversità, culturale, religiosa, etnica, politica, sessuale ecc. Non è un mostro, ma un maschio di serie, sorridente, affabile coi vicini, sazio nella sua villetta Lego, con la sdraio e il giardino. Il suo mondo. Il solo. E null'altro. Volgare, cioè volgo, anzi, massa; e nella massa siamo immersi tutti. La massa è un mondo d'atomi senza relazione. E tali rischiamo di diventare. Volgari assassini col sorriso. Non abbiamo venduto l'anima al diavolo: l'abbiamo proprio cancellata. E non assurgiamo quindi alla consapevolezza, né al pentimento, del male commesso. Uccidiamo un leone e siamo già programmati per eliminare un nostro simile, o lasciarlo morire - talora, è più crudele e vile - con indifferenza, come i bagnanti leccesi di fronte al tentativo di linciaggio d'un minorenne extracomunitario.
Il denaro è divenuto così la nuova arma di distruzione di massa - propriamente detta. Dove tutto si compra, nulla ha valore; e persino quei guardiani corrotti, la loro meschinità morale, forse la loro fame, è meno colpevole del tonico sberleffo dei Walter Palmer o Mario Rossi o Jean Dupont in cui ci stiamo tramutando tutti. Aggettivi privati di nome. Assassini, e non occorrerà null'altro per definirci. Vale la pena vivere, e sopravvivere, così?


© Daniela Tuscano

«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...