La maestra e il niqab ? Ha rispettato la legge
Fra le tante email che ho ricvevuto su redbeppe@gmail.com ( email del blog a cui potete scrivermi per richieste , iunsulti , elogi o altro ) per aver condiviso su fb un articolo , non ricordo la fonte , in cui si elogiava la maestra elementare che aveva fatto togliere il Niquab ovvrero quel velo in integrale che copre tutto i corpo lasciando scoperti solo gli occhi , ho scelto questa che mi sembra la più significativa e quella che riassiume le numerose email simili che ricevo ogni qualvolta affronto tali tematiche .
Spett Compagni di strada
Non vi capisco , siete per la laicità ed per le donne Iraniane che lottano contro l'imposizione del velo e poi difendete gli islamici che lo impongono non solo alle donne ma anche come in questo caso alle loro figlie . E criticate la maestra perchè gli lo ha fatto togliere violando la sua cultiura ed la sua identita quando poi invece gli lo ha lasciato
Cara *****
Facciamo chiarezza . Per Laicità io intendo questa definizione presa da Laicità - Wikipedia
La laicità, in senso politico, sociale e morale, è lo stato di autonomia e indipendenza rispetto ad ogni condizionamento ideologico, morale o religioso altrui o proprio.Nel diritto, il principio di laicità rappresenta il principio secondo cui le decisioni umane devono essere basate solo su considerazioni che discendono da dati di fatto, in quanto questi sono slegati da opinioni personali, favorendo così il secolarismo. Generalmente ci si riferisce al termine laicità dello Stato e delle Istituzioni per indicare univocamente lo stato di neutralità e separazione del sistema istituzionale nei confronti delle convinzioni religiose e delle religioni,intesa come autonomia dello Stato, aconfessionalità e neutralità dell'ordinamento giuridico e completo controllo temporale dello stato,capace di limitare le ingerenze religiose e garantire la libertà religiosa individuale, senza tuttavia al contrario imporre uno stato etico. [.... ]
Infatti un conto è il normale ( qui su Velo islamico - Wikipedia maggiori dettagli sui diversi tipi di velo islamico ) " velo classico " sia che sia imposto (cosa contro cui combatto) che facoltativo ( che rispetto ) cioè quello d'origine pre islamica appreso da dei cristiani d'oriente e fatto poi proprio da maometto e dall'islam origianale accettato anche in italia simile a quel fazzolletto che usavano nel sud d'italia comresa la Sardegna ( la mia regione ) le nostre bisnonne per coprirsi i capelli . Unn altro è il " velo fondamentalista " cioè quello parzialmente integrale come il Niqab in questo caso o tottalmente integrale come il Burka dei talebani o simili che interpretano il corano in maiera radicale \ fondamentalista . Ha fatto bene la maestra di Pordenone a chiedere alla sua alunna e o poi alla madre di togliere il niqab, pesantissimo velo scuro che occulta completamente il corpo lasciandone scoperta soltanto una piccola, anzi minuscola, porzione, gli occhi, al fine di consentire almeno la vista a chi indossa tale impalcatura nera fortemente costrittiva, la quale è simbolo e indice di radicalismo, integralismo e fondamentalismo islamico. L'insegnante ha fatto valere, attraverso questa richiesta, il rispetto della normativa italiana in materia di sicurezza e ordine pubblico, la quale prevede, mediante una specifica legge (⁕ ) che nessuno possa frequentare i luoghi pubblici coprendosi totalmente il volto, allo scopo di consentire appunto il riconoscimento. E puntualizzo un elemento che viene sempre più trascurato, purtroppo: ad essere tenuti all'osservanza delle leggi italiane non sono soltanto gli italiani ma anche gli stranieri e gli extracomunitari, ovvero chiunque si trovi sul nostro territorio, immigrati islamici inclusi. Eppure spesso ho la sensazione netta che, sulla base dell'invocato principio della libertà di religione, sia imperante ormai il convincimento che gli islamici possano mantenere, determinati usi che sono in contrasto con le norme italiane e pure con i valori fondativi della nostra Repubblica e delel nostre istituzioni . Basti pensare alla pratica dell'infibulazione, ovvero delle mutilazioni genitali femminili, in Italia vietata eppure largamente diffusa all'interno delle comunità musulmane trapiantate in Italia . Nessuna tradizione religiosa può sovrastare il diritto costituzionale e non. Siamo uno Stato laico che garantisce la libertà di chiunque di professare la propria fede e la ropria cultura , tale libertà non include la possibilità di contravvenire alle norme giuridiche, di calpestarle, di violarle. Criticare la maestra che ha chiesto all'alunna di togliere il niqab vuol dire non avere capito nulla. Ad essere redarguita non dovrebbe essere l'insegnante ma i genitori di questa piccola i quali hanno imposto a una minore l'adozione del soffocante velo integrale in quanto femmina, cosa che configura una discriminazione di genere, che la nostra Costituzione rigetta e proibisce. Non si tratta quindi soltanto di rispetto delle norme ordinarie ma anche delle norme fondamentali del nostro ordinamento nonché dei diritti universali dell'infanzia.Invece di focalizzarci sulla maestra, rivolgiamo la nostra attenzione a questi genitori alle eventuali violazioni e agli eventuali abusi da questi compiuti. Hanno diritto, in quanto integralisti islamici, a obbligare la minore a campare nascosta sotto metri di stoffa? Può esistere un diritto a privare della identità e della libertà di scelta, un diritto a discriminare, soffocare, a ledere la socialità di un essere umano condizionandone la crescita sulla base del fatto che è nostro figlio?Mi auguro che questa creatura non sia stata sottoposta ai tipici riti degli islamici radicali, come l'infibulazione, cosa che tuttavia non mi sorprenderebbe, considerato il contesto familiare che manifesta palesi segni di stupidità e fanatismo
* si applicano queste leggi Art. 85, R.D. 18 giugno 1931, n. 773. ., Art. 5, legge 22 maggio 1975 n. 152, mod. da legge n. 533 dell’8 agosto 1977 e D.L. 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla L. 31 luglio 2005, n. 155. che riguardano come dice https://www.laleggepertutti.it/459460_si-puo-girare-a-volto-coperto l'andare in giro e in luogo pubblico con il viso coperto