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29.6.23

femminicidi sempre più emergenza si bbassa l'età dei mostri e delle vittime . Riflessioni a caldo sul caso di Roma

Jakub SchikanederOmicidio in casa (1890)


 Infatti    come dicevo   dal  titolo  il fatto   di roma   lo dimostra   . visto  che  


 Il  FQ  del   29\6\2023  


 mi  fermo  qui  non  perchè  abbia perso le  arole    ma   perchè   come  ho  già  scritto precedemente  per  il  femminicidio di giulia  tramontano     due  parole  sono  troppe  ed  una  è  oco cioè   si rischia    :  l'ovvietà  ed la retorica  con il  rischiuo  di  creare   assueffazione ,  qualunquismo  giudiziario  , o peggio  che   a  fuori  di parlarne troppo   venga  di più parti     chiesto  il silenzio   mediatico   come  era  per  il fascismo  che    tali fatti  di cronaca  venivano  nascosti    e  taciuti per  legge  . 







10.6.22

non sempre il silenzio è indifferenza ma è ancora sconforto è rassegnazione davanti ad orrori della realtà


  nel post precedente : senza parole davanti all'ennesimo stavolta doppio femminicidio sono stato in silenzio perchè   per  parafrasare   questa   frase     di  homer   Simpson   questa  frase     se la memoria  non m'inganna  è  questa   riporta  dal video   qua  sotto  


 ho preferito  non scrivere niente  piuttosto che dare  l'impressione  l'impressione di essere un  tipo retorico e moralista    ecco  che  ho scelto  di non scrivere niente  , ed ero ancora  scosso , visto che  stavolta     le  donne uccise  sono due   ,   ex  e  nova   partner  . Oltre ad essere  già  stato condannato ed  aver  fatto  un percorso  psicologico     che   evidentemente     è stato  causa  burocrazia  ,  e chissà  cos'altro  ,   fallimentare .  Quindi  il  mio  silenzio  non  è  , come mi  avete  accusato  via  email    ,  da indifferenza  . Infatti  in periodi  come      questi    che  stiamo attraversando  , mi  capita  di rifiugiarmi   in  quella   che   gli studiosi  (  seri e  improvvisati   )   di  scienze  sociali  chimano anestesia  sociale  che  può esere messo  in atto con  droghe  naturali o  sintetiche  , legalio illegali   o come nel mio caso  fantasia  ed  immaginazione  (  anche    se nel passato     non ho  disdegnato  , per  provare  e   farmi un esperienza   gli altri   casi  🤣😢  )  .
  E poi certi  fatti , mi hanno fatto esaurire  le parole   ed  i pensieri  razionali  , ed  per  evitare  di cadere nel  populismo \  qualunquismo  o peggio  nella pancia  . meglio il silenzio  e  lasciare  che a parlare  siano  i fatti  

23.10.21

l'ennesima aggresione a uno studente di origini straniere non è una notizia, è la fotografia di un Paese senza speranza.

immagine    simbolo presa  in rete  



Leggo dalla bacheca facebook di Lorenzo Tosa una delle poche penne giornalistiche come siu si deve sui social questa news

Torino.

Una studentessa di 14 anni, di origini straniere, iscritta all’alberghiero, viene avvicinata da un compagna all’ingresso della scuola.
Prima le offese: “Neg**, devi tornare al tuo Paese.” “Quelli come te devono morire, neg** di mer**”. Poi i pugni, i calci. Tanti, violenti. Un pestaggio in piena regola, al punto che la vittima
finisce in ospedale con varie lesioni.
Ma la cosa più sconvolgente di tutta la vicenda è che nessuna delle compagne - nessuna - è intervenuta, limitandosi a osservare una coetanea massacrata di botte.
E una terza ragazza che ha osato quantomeno filmare la scena, perché ne rimanesse traccia, è stata a sua volta colpita.No, non chiamatelo bullismo. Questo è razzismo, della peggior specie. Quello che si alimenta ogni giorno degli odiatori di professione e si nutre della violenza degli indifferenti. Il razzismo è il mostro. Ma chi resta a guardare, senza alzare un dito, fa ancora più paura.

per avere maggiori dettagli



da internet un sito a caso tanto riportano la news alla stessa maniera da
https://www.fanpage.it/attualita/ 22 OTTOBRE 2021 16:35
Torino, 14enne aggredita con insulti razzisti da una compagna: “Non copiarmi su Instagram, scimmia” Aggredita con insulti razzisti, calci e pugni davanti alla scuola. Una ragazzina di 14 anni di Torino è la vittima ripresa in alcuni video che hanno fatto prima il giro dell’istituto alberghiero che frequenta e poi quello dei cellulari dei genitori degli studenti. “Mi ha chiamato scimmia – racconta – e mi ha detto che quelli come me devono morire” A cura di Gabriella Mazzeo Picchiata e insultata fuori da scuola per il colore della pelle. Un episodio raccapricciante avvenuto a Torino lo scorso 5 ottobre. A raccontare per primo la storia il quotidiano La Stampa che ha raccolto la testimonianza della 14enne aggredita con appellativi razzisti fuori dall'istituto alberghiero che frequenta. A scagliarsi contro di lei una compagna di scuola ora denunciata ai carabinieri. La violenza è stata ripresa con un cellulare e il video è stato diffuso tra gli studenti fino a raggiungere la madre della vittima. "Non riesco a guardarlo – ha detto la donna -. Sentire quegli insulti nei confronti della mia bambina mi ha fatto male. In tanti anni in Italia non sono mai stata offesa per le mie origini mentre mia figlia si trova a combattere contro il razzismo. Le dico di andare avanti, ma so che non è semplice". "Mi ha chiamata scimmia, mi ha detto che devo tornare da dove sono venuta e che quelli come me devono morire" ha raccontato la ragazzina al quotidiano. "Ero appena arrivata a scuola con le mie amiche quando questa ragazza si è avvicinata a me e mi ha detto di smettere di copiarla su Instagram. "Finiscila o ti ammazzo", questa è stata l'ultima frase. Poi mi ha tirato i capelli e mi ha strappato alcune treccine. Si è seduta sopra di me, schiacciandomi il costato con un ginocchio e ha iniziato a colpirmi". L'autrice dell'aggressione si è poi presentata in ospedale con alcune contusioni alle mani. Al preside ha detto di essersele procurate mentre difendeva un compagno disabile da "atteggiamenti ingiusti della 14enne". La vittima dell'aggressione, però, ha rispedito le accuse al mittente ribadendo al preside che il ragazzo disabile in questione è in realtà uno degli studenti che la bulla prende spesso di mira. "Mio fratello è autistico – ha specificato la quattordicenne -. Potrei mai comportarmi male con qualcun altro come lui?". La ragazzina è stata curata all'ospedale Maria Vittoria di Torino. Una volta tornata a scuola, sarebbe stata ulteriormente minacciata da un'amica della bulla. "Mi ha detto che non era finita lì, ma io non ho paura. Ci sono le mie amiche e io ho le prove di quanto dico. Spero che chi ha assistito non abbia paura di parlare adesso. Quella ragazza terrorizza tutti ed è ora che questa cosa finisca".


emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...