di cosa stiamo parlando
Il monumento è stato svelato alla cittadinanza domenica 26 settembre, alla presenza delle autorità locali e del presidente M5s Giuseppe Conte. La foto ha subito iniziato a circolare online ed è stata duramente condannata da alcune esponenti politiche (da Boldrini a Cirinnà). Il senatore M5s Castiello: "A chi critica sfuggono le fattezze fisiche delle donne meridionali". L'artista si difende: "Allibito e sconfortato" da il fatto quotidiano del 27\9\2021 qui l'articolo integrale
m'ero promesso,le mie solitecpromesse da marinaio da cui non riesco a stare al larga, di non parlare ancora ne avevo già parlato nel mio Facebook. Ma questo post del cogito ergo sum Lorenzo tosa mi ha fatto cambiare idea .
Avrei voluto evitare di parlare della spigolatrice di Sapri.Poi mi sono imbattuto, mio malgrado, in centinaia, migliaia di commenti secondo cui, se non vi piace quella statua, allora “siete come i talebani”, “odiate la bellezza”, “vi fa paura un cu**” o, ancora, “applaudite Victoria dei Maneskin o Chiara Ferragni se si denudano, ma se vedete un sedere su un’opera d’arte allora l’artista è un porco schifoso.” Giuro, ho letto anche questo.E sto sperando ardentemente che siate in malafede, ma tanto. Perché non posso credere che qualcuno davvero non riesca a capire la differenza enorme tra libertà sessuale e sessualizzazione della donna.La differenza tra la scelta delle donne e la scelta dell’artista (stranamente uomo).Che non capiate la differenza
tra una donna che, liberamente, sceglie di mostrarsi nuda o svestita senza dover chiedere il permesso a nessun uomo o marito o dover rendere conto a bigotti e bacchettoni e una statua che dovrebbe rappresentare una contadina dell’800 e ideali risorgimentali, e non certo gli stereotipi estetici di un maschio contemporaneo o un catalogo di Victoria’s Secret.Nessuno si scandalizza per un cu**. Ma è scandaloso che l’unico elemento caratteristico per rappresentare una donna lavoratrice siano due chiappe all’aria racchiuse in un tanga (quale contadina nell’800 non si spaccava la schiena sui campi di grano in tanga?). Esattamente come grideremmo allo scandalo di fronte a una statua che raffigurasse un Premio Nobel per la Fisica con il seno di fuori, una scienziata in completo intimo o un politico del passato con le pudenda di fuori. Non perché sia imbarazzante un seno, vergognoso un intimo o censurabili le pudenda, ma semplicemente perché è l’ultimo modo in cui, per fortuna, decidiamo di rappresentare l’intelligenza, l’ingegno o la cultura.Per dirla in modo chiaro, quella statua non è sessista perché mostra un cu** di donna ma perché il cu** è l’unica idea possibile di donna che rappresenta.L’unica differenza tra voi e i talebani è che loro lo coprono, voi lo ostentate. Ma, per entrambi, non esiste altro. Questo, in una parola, è il maschilismo.
Ora Lorenzo Tosa non ha tutti i torti ed le sue osservazioni sono condivisibili e da non biasimare . La statua ha creato Immediate le polemiche: “Ma come possono perfino le istituzioni accettare la rappresentazione della donna come corpo sessualizzato? Il maschilismo è uno dei mali dell’Italia”… dichiara stizzita l’ex Presidente della Camera Laura Boldrini, subito sostenuta da esclamazioni tipo “è diseducativa! Vanifica la parità di genere! Abbattetela!”Benvenuti nel nuovo Medioevo signori e signore (perdonate la distinzione non in linea con la parità di genere) dove il corpo diventa qualcosa da dover nascondere in quanto indicativo del sesso di appartenenza. Dove il proprio aspetto va nascosto perché banalizza la persona. Dove mostrarsi uomo o donna è di per sé inopportuno.Faccio notare che anni fa qualche pervertito ha pensato di esporre nel Museo Nazionale della Magna Grecia due secondo alcune tre secondo altri rivenute a Riace… statue raffiguranti uomini nudi! Vanno rimosse immediatamente!Mi dicono anche che a Firenze capeggia trionfale il pisello di un certo David! Non scherziamo! Censura !!!.
pura pornografia.Ora… una riflessione: ma se l’intravedere le caratteristiche anatomiche dell’uno o dell’altro sesso diventa, appunto, sessualizzante e quindi inopportuno, forse dovremmo fare un pensierino serio sull’adottare il burka anche in Italia! La stessa boldrini ,dato il suo sdegno, potrebbe dare il buon esempio preferendolo ai suoi tailleur ed ai suoi tacchi così sessualizzanti… no?>> Ecco alcuni commenti riportati da miei contatti femminili su Fb
Ti ricordo che "la spigolatrice" era una donna che lavorava nei campi, cosa c'entra un velo addosso giusto per far vedere il culo?
Certamente non andavano vestite così!
Cattivo gusto e, come sempre, donna oggetto sessuale, anche se si parla di una lavoratrice dei campi!
Una smutandata...E quei quattro politicanti con la mano sul petto pensano, promettiamo solennemente, caro popolo, di lasciarvi tutti così, senza mutande. Neppure quelle vi lasceremo.
lustra la vista agli uomini e basta, le contadine non erano da intimissimi, erano donne!
Orrore, non c'è niente che riporti alla figura di una spigolatrice. Vergogna!
Ora che sia bella , mediocre secondo me, ovviamente sono un semplice fruitore ed non uno storico dell'arte o un artista di professione o brutta come dice il prof di storia dell'arte all'accademia di Palermo
IO che penso che L'arte l' arte bella o.brutta che sia è dovrebbe essere Libera interpretazione di un artista.
Ora la statua questione si può essere anche un opera sessista e fuorviante come fa notare anche https://www.gaypost.it/perche-la-statua-della-spigolatrice-di-sapri-non-va-bene-spiegato-facile
Va bene avere pareri cointrastanti ed contrari ma rimuoverla mi sembra inutile faccio mio l'intervento di
“Il maschilismo è uno dei mali dell'Italia.”
L’unica cosa sensata e vera che ho letto nelle dichiarazioni della Boldrini sulla “#Spigolatrice” di Sapri.
Donne…
Sentitevi offese quando gli uomini parlano di noi come oggetti sessuali o esseri inferiori.
Quando diventiamo prede da aggiungere ad una lista di nomi.
Quando per far carriera - dopo essersi fatte “un gran mazzo” - la meritocrazia non serve: si chiede di barattare il proprio corpo, scendendo a compromessi, per andare avanti.
Sentitevi offese quando vi si chiede di attuare il cinico proverbio milanese:”na lavada, na sugada, la par nanca duperada”(“una lavata, un’asciugata e non pare neanche usata”)
Sentitevi offese quando denunciare o rifiutare le avance di un “capo” vuol dire rischiare di perdere il posto.
Sentitevi offese quando inoltrano a terzi screenshot di chat o foto private o ricevete messaggi/commenti inadeguati.
Ma non sentitevi offese nell’esposizione di una “natica scultorea” (ad avercela così #altaesoda !!!)“Nel caso della Spigolatrice, poiché andava posizionata sul lungomare, ho ‘approfittato’ della brezza marina che la investe per dare movimento alla lunga gonna, e mettere così in evidenza il corpo.” (Emanuele Stifano - scultore della statua “Spigolatrice”) Ne hanno chiesto addirittura l’abbattimento (“è una statua diseducativa e fuorviante che banalizza le donne e vanifica ogni comizio in favore della parità di genere urlato dalle poltrone politiche di ogni istituzione”) Ed i contenuti di Instagram - foto quotidiane di donne denudate, piene di filtri che modificano la realtà - non sono “diseducativi e fuorvianti” e vanificano la parità di genere?!Ah, no… sono #influencer! Io non vedo, neanche lontanamente, una “rappresentazione della donna come corpo sessualizzato” ma solo tanta Bellezza femminile nella sua integrità. Vedo una Donna che volge il suo sguardo verso il mare, un simbolo, una sorta di musa.Vedo Arte. Boldrini e Cirinnà… i Bronzi di Riace - con le loro nudità in bellavista - “sono un’offesa” agli uomini?!Dopo “Biancaneve e il bacio non consensuale”, la prossima bufera magari avrà come protagonista Giulietta: palpeggiare il suo seno diventerà violenza sessuale?!
e ell'amico utente
In arte , quella pura , vi è solo interpretazione . L'artista ha voluto , forse ; rimarcare che : le mondine erano il fior fiore della gioventù del momento. Per bisogno lasciavano la propria casa i propri cari per andare nelle risaie dei latifondisti padani e polesine. Venivano trattate allo stremo del rispetto umano . A ricevere maggior < attenzione > erano le più belle, le più avvenenti che loro malgrado ......... dovevano sottostare a ciò . Se oggi si vede in questa rappresentazione la loro bellezza la loro avvenenza : l'artista ha fatto centro. Quanti pollastri li toccheranno il leto bi immaginando.... non so quanti di questi palperanno il membro del davide a firenze .
Bisogna se mai bisogna " attaccare " e rimuovere non la statua in se o l'autore ma La perversione della gente o di certe persone . Infatti non ci è voluto molto perché un tizio si precipitasse a toccare il perfetto e tondo sedere della statua. Poi la foto accompagnata dalla didascalia: “Venite qui a dare una tastata, altro che la tetta moscia di Giulietta” riferendosi alla statua di Giulietta Capuleti a Verona che notoriamente nessuno palpa sul seno. Si dice porti fortuna in amore.
concludo con il bellissimo intervento pur non condividendo il suo elogio della bellezza di tale statua di Angelo Forgione fanpage
Certo, l'autore della statua della Spigolatrice di Sapri da poco inaugurata tra le accuse di sessismo ed erotismo non mi pare abbia colto esattamente lo spirito con cui Luigi Mercantini scrisse la famosa poesia risorgimentalista relativa alla vicenda antiborbonica di Carlo Pisacane del 1857, perché l'opera tutto evoca tranne che una consumata spigolatrice dell'Ottocento, e non sembra affatto una donna turbata dalla visione di un massacro.
Massacro che non fu compiuto dai borbonici, come falsamente scritto dal Mercantini, ma delle popolazioni locali che si opposero ai saccheggi e agli omicidi compiuti da quelli che non erano eroi ma galeotti appena liberati da Pisacane dalle prigioni di Ponza.
Tra retorica risorgimentale e polemiche, bisognerebbe chiedere alla Boldrini, alla Cirinnà e alle donne del PD indignate per il sedere prorompente della suddetta lavoratrice perché non si sono mai indignate per la Venere Callipigia al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che tira su la veste e mostra orgogliosamente le natiche, con intento apotropaico. Quella bimillenaria statua romana, copia di un più antico bronzo greco, è ideale classico di bellezza femminile, e ci dice che la rappresentazione del corpo femminile è variata secondo i valori sociali e culturali di ogni epoca storica e di ogni popolazione. Per i Greci e i Romani è stato un motivo di bellezza. Per il Cristianesimo si è rivelato invece fonte d'estremo d'imbarazzo. Per il femminismo moderno è oggettivazione della donna che confermerebbe il dominio dell'ideologia patriarcale nella società occidentale.