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18.4.25

DIARIO DI BORDO SPECIALE . Mamma coraggio pianta un campo di 30.000 tulipani per far felice la figlia di 5 anni operata al cervello per una malatttia rara ., carne si o no a pasqua che noia. scontro tra la bramilla e la codiretti , Il tour nell’isola dello chef giapponese Atsuyoshi Hanazawa : «A Tokyo vorrei portare il porcetto»

  da  cronache della sardegna   e non solo di  Maria Vittoria Dettoto



Mamma coraggio pianta un campo di 30.000 tulipani per far felice la figlia di 5 anni, dopo che la bambina viene operata al cervello a causa di una malattia rarissima.🌷🌷🌷


La storia commovente che riporto oggi è una storia d'amore, di sofferenza e di rinascita e parla della piccola, splendida, dolce Sofia.
Sofia è una bambina di cinque anni affetta da una malattia rarissima, della quale soffrono 27 persone in tutto il mondo . Poco tempo fa la bambina è stata sottoposta ad una delicata operazione al cervello per affrontare le continue crisi epilettiche dovute alla sua malattia, che comporta una mutazione del gene KYM2.L'operazione si era resa necessaria perché la bambina con il tempo era diventata farmaco resistente e per lei era l'unico modo per stare meglio. La bambina viene ricoverata all'ospedale Meyer di Firenze per affrontare l'intervento chirurgico. Accanto a Sofia ci sono sempre i suoi genitori che non la lasciano mai sola, né di giorno, né di notte.È proprio durante una notte passata in corsia che la madre di Sofia, la 28enne Greta Turrini, alza gli occhi verso il cielo e vede in una finestra dell'ospedale toscano il disegno di un tulipano su un vetro . . Promette alla figlia che se l"operazione al cervello andrà bene, le dedichera' un campo di tulipani.L'operazione riesce e Greta non ha più le crisi epilettiche



La madre ed il padre comprano 30.000 bulbi di tulipani dall'Olanda e li piantano in un terreno a Castelnuovo Rangone in provincia di Modena . Qui la famiglia riproduce tutte le storie che racconta nelle favole a Sofia, che grazie a questa iniziativa sta meglio ed è felice. Sua madre ogni giorno alle 16 si traveste da Peppa Pig, il personaggio dei cartoni preferito di Sofia e le racconta una nuova storia
.Ogni giorno che passa è per questa bambina e la sua famiglia un nuovo giorno, una nuova lotta alla malattia. Un simbolo di resistenza che si rinnova e rifiorisce, come quei tulipani che si sbagliato colorati e profumati verso il cielo. La vita che cresce e si rinnova. L'azienda di tulipani, la Tulip Wonderland che porta il nome di Sofia aperta il 30 marzo, è stata presa d'assalto da tutti coloro che si sono affezionati al progetto, a Sofia ed ai suoi genitori







La madre ha voluto dedicare a sua figlia queste emozionanti parole che toccano il cuore di tutti/e noi, a corredo di una foto di Sofia in braccio alla mamma nel campo di tulipani.
"A te io dedico tutto questo.
Incredibile come in quattro anni sei riuscita a stravolgere completamente la mia vita!
Tu che così piccolina mi hai sempre insegnato il vero significato della parola " lottare " Io invece ti insegno a credere sempre nei tuoi sogni!".

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leggendo   la   news  

Brambilla: «Stop strage di agnelli» Cualbu: «Mangiarli è tradizione»  Polemica di Pasqua tra la presidente della Lega difesa degli.animali e Coldiretti  L'onorevole: «Passate adieta vegetariana». Il presidente: «Comprate carne locale»

Mi  girano .....   tanto da    non riportare  rispetto a  secondo articolo  del giornale   locale  (  la  nuova  sardegna  )  ma     solo il titolo  . Soprattutto quyando  chi conduce  tale  battaglia  lo fa   ipocritamente  . Infatti  La deputata Michela Vittoria Brambilla chiede a noi di non mangiare agnelli e capretti a Pasqua, una "strage di cuccioli strappati alle madri", e   fin qui niente  eccezionale ci starebbe perchè  chi non condivide le   campagne  contro l'abbandono degli aimali  il maltrattamento degli animali, chiede l'abolizione della sperimentazione animale, della caccia, dei circhi con animali, degli zoo, dell'uccisione di animali da pelliccia, della macellazione rituale e dell'allevamento intensivo. Il problema  è la coerenza   visto   che ha   ed  è <<  sotto processo per i suoi rapporti con aziende che commerciano salmoni e gamberetti.[73][74][75][76][77]  >>( wikipedia  )   .
Ma  però 
Chissà se penserà lo stesso anche dei cuccioli di salmoni e gamberetti. Vedetevi la puntata di Report sulla signora Brambilla. Ve la consiglio.Eccovi il link  : << Report 2024/25 - Dalla parte di (quasi) tutti gli animali - Video - RaiPlay >>Ora  dopo questa  deviazione   riprendendo   il  discorso  Visto      che    ad    ogni  festività  natalizia   o  pasquale   vengono dette  sempre  le  stesse  cose   d'entrambi gli schieramenti    la  stessa polemica  e contrapposizione  inutile  . ogni  uno   faccia  come crede ,  ma non   rompete  . prendete esempio  da quanto ha detto Papa  francesco tempo  fa  <<  Mangiate quello che volete a Pasqua, il sacrificio non è nello stomaco, ma nel cuore. Si astengono dal mangiare carne, ma non parlano con i loro fratelli o familiari >> e  non ci rompete  

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  veniamo alla  seconda    storia  sarda . 

Unica osservazioe che  mi sento di fare  ,  da profano non  da  cuoco  ( so   malapena farmi un uovo soo o una  pasta  a  burro ) , è   che  può fare la stessa  ricetta    sarda   con il maiali nostrani on  è  per  forza necessario che  lo  debba importare  . 

   dala nuova  sardegna     del 18\4\2025
                                      

                                    di Rachele Falchi

Il tour nell’isola dello chef giapponese  Atsuyoshi Hanazawa: «A Tokyo vorrei portare il porcetto» Nella capitale nipponica ha un locale di cucina sarda. A Mores la prima puntata del viaggio a tema «seada»

                              


Mores Fa un certo effetto riconoscere quel legame tipico sardo verso la propria terra, quello che infiamma viscere e pensiero, che tu sia dentro o fuori dall’isola. La Sardegna, quando le appartieni, diventa un meraviglioso tormento. Atsuyoshi Hanazawa dall’isola si è fatto travolgere, all’isola si è abbandonato.

Classe 1960, giapponese doc nato e cresciuto a Tokyo, Hanazawa nella sua vita è sempre stato un artista, muralista per la precisione. Una carriera ricca di collaborazioni molto importanti, uno studio di pittura aperto nel cuore della capitale, nell’elegante quartiere di Jiyugaoka. Circa quindici anni fa la cosiddetta “folgorazione sulla via di Damasco”: galeotto fu un lavoro commissionatogli da un ristorante sardo a Tokyo e il primo incontro con la seada. Quell’esplosione di sapori lo ha inebriato e tramortito, talmente tanto da stravolgere per sempre il corso della vita.

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In questi giorni era a Mores, primo giorno del suo ottavo viaggio in Sardegna, insieme a una piccola comitiva di amici e clienti giapponesi che lo hanno voluto accompagnare in questo nuovo pellegrinaggio. Si perché ormai la Sardegna è cosa sacra per lui. «Tutto è cominciato da quell’assaggio – racconta Hanazawa, da una panchina di legno in un piccolo angolo di Mores, che guarda al campanile antonelliano – volevo sapere tutto su questo dolce e sulla Sardegna; così, grazie ad alcuni amici comuni, ho conosciuto Marco Sulas di Galusè e gli ho chiesto di creare per me un viaggio su misura, tutto a tema seada». Non cercava solo una ricetta: voleva capire, entrare nella cultura che l’aveva generata, scoprirne i segreti, i gesti, le mani, le storie. «Quella che poteva sembrare apparentemente una follia – ricorda Marco Sulas, ormai amico fraterno e punto di riferimento di Hanazawa in Sardegna – si è tramutata per tutti in una favolosa occasione: per noi di cimentarci in un progetto estremamente sfidante grazie al quale abbiamo compreso meglio come raccontare e promuovere la nostra terra, mentre per Hanazawa questa straordinaria esplosione di passione verso il nostro popolo, le tradizioni, i luoghi e ovviamente l’enogastronomia ha permesso di trasformare un’idea bizzarra in realtà in meno di sei mesi».

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Nel 2013 apre il Seadas flower caffè, nel cuore di Jiyugaoka, non un semplice ristorante ma un angolo autentico di Sardegna in Giappone che Hanazawa gestisce personalmente, insieme ad Akiko Okabe, dividendosi tra fornelli e colori. Un luogo che non solo serve piatti sardi, ma racconta la Sardegna, ogni giorno, tutto l’anno. Un’impresa vera, cresciuta con dedizione, passione e rispetto. Lì tutto parla di Sardegna: le pareti sono decorate con maschere tradizionali, tappeti, ceramiche, fotografie. La cucina è un omaggio sincero: gnocchetti, culurgiones, pane carasau, vini sardi e naturalmente le seadas, vero simbolo del locale.

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«Siamo diventati piuttosto bravi e fedeli all’isola, realizzando i suoi piatti tipici, ma purtroppo soltanto uno mi è impossibile da replicare in Giappone: il porcetto. Nel mio Paese è molto complicato reperire il maialino da latte – ci spiega Hanazawa – e così resta ancora un desiderio inespresso, far provare ai miei amici e clienti giapponesi questa prelibatezza unica. Ne andrebbero matti». Non è solo un ristorante, però. Il Seadas Flower Caffè è anche la sede dell’Associazione Isola Sardegna Giappone, punto di riferimento per i sardi residenti nel paese del Sol Levante e per chi, incuriosito da un piatto, finisce per innamorarsi di un’intera cultura. Il locale è diventato un piccolo ambasciatore d’isola: racconta storie, tradizioni, promuove esperienze, scambia emozioni. Il legame con la Sardegna è diventato per Hanazawa una missione personale. Non si limita a riprodurre piatti o vendere souvenir: racconta l’anima dell’isola a chi non la conosce, la traduce con sensibilità, la restituisce con cura. Ogni volta che torna in Sardegna, come questa volta, è un ritorno a casa, ogni visita un’occasione per imparare, scoprire e raccontare.La sua mappa affettiva si allunga ogni anno: Tonara, Aritzo, Nuoro, Alghero, Castelsardo, Cagliari, ogni luogo lascia un segno e si riflette poi in un dettaglio del suo ristorante, in un ingrediente, in un ricordo condiviso con i clienti. In questi giorni, accompagnato da Marco Sulas, il gruppo sta vivendo un viaggio esperienziale alla scoperta di una nuova parte dell’isola autentica: da Usini a Mores, dalle coste di Orosei alle strade della Barbagia, tra Bitti, Nuoro e Dorgali, fino alla Marmilla. Un itinerario disegnato per toccare luoghi, sapori e persone, la Sardegna meno patinata, che si concluderà il 23 aprile proprio come tutto è cominciato: nel 2013 a Tonara, questa volta a San Gavino Monreale, Hanazawa realizzerà come omaggio per l’isola un murale a testimonianza di questo incredibile legame con la terra sarda.

14.3.15

la crisi ci fa cambiare abitudini ailmentari ma anche essere più solidali meno spreconi . la storia di Emanuele innocenti che ristoratore che auta i poveri

14 marzo 2015

Crisi, addio alla dieta mediterranea Meno pane e olio su tavole italiane 



                  Spaghetti al sugo, piatto tipico della cucina italiana


La crisi ha tagliato i consumi alimentari ma ha anche profondamente modificato le abitudini degli italiani che sono stati costretti a dire addio ai prodotti base della dieta mediterranea. I prodotti che sono stati tagliati a causa della crisi economica sono olio, vino, ortofrutta pasta e perfino il pane, il cui consumo è sceso al minimo storico dall'unità d'Italia. Per quest'anno comunque è attesa una ripresa dopo che gli acquisti alimentari hanno toccato il fondo nel 2014 tornando indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981. Ad analizzare la spending review degli italiani nel carrello della spesa a partire dal 2008 è la Coldiretti. Il crollo più pesante - sottolinea - si è avuto per l'olio di oliva, con acquisti in calo del 25% e consumi a persona scesi nel 2014 a 9,2 chili all'anno, dietro la Spagna 10,4 chili e la Grecia che con 16,3 chili domina la classifica. Il vino è calato del 19% con consumi che si aggirano attorno ai 20 milioni di ettolitri. Molto preoccupante è la situazione per la frutta e verdura fresca poiché, per effetto di un calo del 7%, i consumi per persona si sono fermati a poco più di 130 chili all'anno, che equivalgono a non più di 360 grammi al giorno rispetto ai 400 grammi consigliati dall'organizzazione mondiale ella Sanità. Ma soprattutto - precisa la Coldiretti - in Italia solo il 18% della popolazione di età superiore a 3 anni consuma almeno 4 porzioni di frutta e verdura al giorno. In calo il consumo di pasta anche se gli italiani restano i maggiori consumatori con circa 26 kg all'anno a persona, che è 3 volte il consumo di uno statunitense, di un greco o di un francese, 5 volte quello di un tedesco o di uno spagnolo e 16 volte quello di un giapponese. Non è però mai stato cosi basso il consumo di pane che, dall'inizio della crisi è praticamente dimezzato, scendendo nel 2014 al minimo storico con circa 90 grammi, pari a meno di due fettine di pane al giorno (o due rosette piccole) a persona. I POTERI DELLA DIETA MEDITERRANEA - Pane, pasta, pesce, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari si sono dimostrati - precisa la Coldiretti - un elisir di lunga vita per gli italiani, che fino ad ora si sono classificati tra i più longevi del mondo con una vita media che ha raggiunto i 79,8 anni per gli uomini e gli 84,8 per le donne. Ma la situazione potrebbe cambiare in futuro anche per colpa del cambiamento degli stili alimentari soprattutto nelle giovani generazioni con quasi 1/3 (30,8%) dei bambini che sono obesi o in sovrappeso. In particolare - sottolinea la Coldiretti - i bambini in sovrappeso sono il 20,9% mentre quelli obesi sono il 9,8% sulla base del campione di età compresa 8-9 anni nelle scuole primarie dell'indagine "Okkio alla Salute" promossa dal ministero della Salute. A pesare sono le cattive abitudini con l'8% dei bambini che salta la prima colazione e il 31% che la fa non adeguata, ma anche con il 41% che assume abitualmente bevande zuccherate e gassate mentre solo il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura. Per "formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti e valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea, ricostruendo il legame che unisce i prodotti dell'agricoltura con i cibi consumati ogni giorno", la Coldiretti ricorda il proprio impegno nel progetto "Educazione alla Campagna Amica" che coinvolge oltre centomila alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia in oltre tremila lezioni in programma nelle fattorie didattiche e negli oltre cinquemila laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe.
  Infatti   secondo repubblica
La crisi ha tagliato i consumi alimentari ma ha anche profondamente modificato le abitudini degli italiani che sono stati costretti a dire addio ai prodotti base della dieta mediterranea, dall'olio d'oliva al vino, dall'ortofrutta alla pasta fino al pane, sceso al minimo storico dall'unità d'Italia. Per quest'anno comunque è attesa una ripresa dopo che gli acquisti alimentari hanno toccato il fondo nel 2014 tornando indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981. Ad analizzare
la spending review degli italiani nel carrello della spesa a partire dal 2008 è la Coldiretti. (.... ) I  consumi per persona si sono fermati a poco più di 130 chili all'anno, che equivalgono a non più di 360 grammi al giorno rispetto ai 400 grammi consigliati dall'Organizzazione mondiale della Sanità.
Ma soprattutto - precisa la Coldiretti - in Italia solo il 18% della popolazione di età superiore a tre anni consuma almeno quattro porzioni di frutta e verdura al giorno. In calo il consumo di pasta anche se gli italiani restano i maggiori consumatori con circa 26 chilogrammi all'anno a persona, che è tre volte il consumo di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte quello di un tedesco o di uno spagnolo e 16 volte quello di un giapponese. Non è però mai stato cosi basso il consumo di pane che, dall'inizio della crisi è praticamente dimezzato, scendendo nel 2014 al minimo storico con circa 90 grammi, pari a meno di due fettine di pane al giorno (o due michette piccole) a persona.
Pane, pasta, pesce, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari si sono dimostrati - aggiunge la Coldiretti - un elisir di lunga vita per gli italiani, che fino ad ora si sono classificati tra i più longevi del mondo con una vita media che ha raggiunto i 79,8 anni per gli uomini e gli 84,8 per le donne. Ma la situazione potrebbe modificarsi in futuro anche per colpa del cambiamento degli stili alimentari, soprattutto nelle giovani generazioni con quasi 1/3 (30,8%) dei bambini che sono obesi o in sovrappeso. In particolare i bambini in sovrappeso sono il 20,9% mentre quelli obesi sono il 9,8% sulla base del campione di età compresa tra gli otto e i nove anni presi in esame dall'indagine "Okkio alla Salute" promossa dal ministero della Salute. A pesare sono le cattive abitudini con l'8% dei bambini che salta la prima colazione e il 31% che la fa non adeguata, ma anche con il 41% che assume abitualmente bevande zuccherate e gassate mentre solo il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura.
   
Tutto ciò sta  portando  , ancora  è bassa  ma se    contnua cosi sarà ancora  più alta  ,  ad  una cucina fatta  con gli avanzi  proprio cme facevano i nostri nonni e  bisnonni   non solo tempo di guerra  .Per chi è di Bergamo e dintorni  ecco un corso 

Minicorso di cucina con gli avanzi
Risparmiare conservando qualita'




A Bergamo arriva un minicorso che insegna a risparmiare in cucina senza rinunciare alla qualità. Si intitola «La cucina a costo “quasi” zero» e l’ha pensato Ascom Formazione.
Si tratta di un laboratorio di ricette e consigli che permette di apprendere le tecniche di recupero e di lavorazione di ciò che normalmente, in cucina, viene considerato «scarto» - bucce di verdure, bucce di frutta, lische di pesce, croste di formaggio - per una cucina che nobilita gli avanzi.
Nel corso della serata si parlerà di cucina sostenibile e di tecniche di lavorazione dei prodotti, e, ovviamente, verranno illustrate le preparazioni delle ricette. Al termine ci sarà una degustazione. Il corso si terrà mercoledì 18 marzo dalle ore 20 alle 23, all’Accademia del Gusto di Osio Sotto (piazzetta Gandossi 1), con la docenza dello chef Fabio Potenzano.
Informazioni e prenotazioni chiedere  a: Ascom Formazione, tel. 035 41.85.706/707/725/712 o info@ascomformazione.it
Cosi  pure  s'inquadra  in questo contesto s'inquadra  il   gesto   di  Emanuele Innocenti  proprietario di una gastronomia
 da  http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca del 13  c.m 

QUARRATA. In pochissime ore gli sono arrivati centinaia di messaggi da tutta Italia. Un corale “grande” e un gigantesco “grazie” per Emanuele Innocenti, il titolare della gastronomia-pizzeria “Il Ghiottone” che ha deciso di aprire le porte del suo locale di via Trieste , alle persone in difficoltà. Dalle 8 alle 9, ogni mattina tranne il lunedì, offre cibo a chi ne ha bisogno. L’iniziativa, partita

giovedì 12 marzo, ha raccolto il plauso di moltissime persone. Da quando la stampa ha diffuso la notizia, il telefono di Innocenti non ha smesso un minuto di suonare. Nonostante l’eco però, ieri mattina alla porta del “Ghiottone” ha bussato una sola persona. «Credo che la difficoltà più grande sia quella di avvicinare la gente. Molti per pudore non vengono a chiedere. Qui dalle 8 alle 9 le tapparelle sono giù, quindi – dice Emanuele - non devono temere niente. Garantisco la massima riservatezza. Sono disposto anche a portare il cibo a casa a chiunque non se la senta di venire direttamente da me».
La decisione di appendere quel foglio di carta all’entrata con scritto che “Il Ghiottone” offrirà cibo alle persone in difficoltà, è stata presa dopo che il ristoratore, mercoledì mattina, ha visto una coppia di anziani rovistare in un cassonetto di via Fiorentina, Pistoia. «Voglio aiutare chi ha lavorato una vita e oggi si ritrova privato di tutto» ha spiegato Innocenti. In mezzo ai tantissimi messaggi di incoraggiamento ricevuti nelle ultime ore, anche una «prova di allucinante ignoranza». «Stamani (ieri, ndr) – racconta – mi sono fermano in un bar di Quarrata. “Vuole farsi solo pubblicità” hanno detto alcune signore leggendo l’articolo sul giornale. Se l’Italia è ridotta così, è anche colpa di queste persone» dice Emanuele.

28.2.12

ma i nostri politici sanno collegare il cervello prima di parlare ? STRACQUADANIO (PDL): ITALIA ALLA FAME ? MA SE CI SONO 6 MILIONI DI OBESI...


Spettabile  Straquadanio 
Leggo solo ora  causa lavoro  , le  sue farneticcanti  dichiarazioni  fatte  a   Klaus Condicio




Probabilmente Lei onorevole, dal suo dorato mondo, non si è accorto  che milioni di persone faticano ad arrivare da anni alla terza settimana del mese, e oggi molti faticano ad arrivare anche alla secondo settimana ? Lo sà   che L'obesita dipende  anche da  fattori  psicologici ? Infatti  : << (....)   Tickell pensa che “Tutto dipende dall’atteggiamento; tutto dipende dal cervello umano.” Ė lui che determina se la persona sarà magra o grassa, se mangerà del cibo sano o no.
E Medicine Health ha espresso un’opinione simile, dichiarando che alcune ragioni per le quali le persone si abbuffano potrebbero essere le seguenti: “Depressione, mancanza di speranza, rabbia, noia e molte altre che non hanno niente a che fare con la fame”. In altre parole, “I sentimenti delle persone influenzano le loro abitudini alimentari, causando eccessi”.
La Kabbalah è ancora più precisa quando si tratta del fattore colpevolizzante – è il sentimento di vuoto interiore che nasce dalla mancata capacità di appagare il nostro egoismo crescente. Siamo costretti a compensare questo vuoto dentro di noi, la mancata realizzazione e la sensazione di futilità, in qualsiasi modo possibile – uno di questi è il cibo.
In altre parole, l’epidemia dell’obesità, che oggi dilaga nel mondo, è un altro sintomo della vacuità che avverte l’uomo moderno.
L’ appagamento – non la compensazione La crescita dell’egoismo umano fa sì che, oggi, molti di noi si sentano insoddisfatti, indipendentemente da quello che stanno facendo. Continuiamo a “volere qualcosa” e non importa quanti beni accumuliamo, perché ci sentiamo vuoti dentro. La vacuità costante ci fa cercare delle compensazioni e, per alcuni di noi, questo significa mangiare in continuazione. (....)  >> (  da  http://www.kabbalah.info/it/giornale/?p=145  numero di febbraio ) >> .
Inoltre Nei paesi ricchi i più grassi sono i poveri che non hanno abbastanza denaro per diete sane. Ecco un esempio di cosa si mangia  con poco


L'hamburger dopo 679 giorni. Puoi trovare tutte le foto che ha scattato il fotografo
Sally Davies in ordine cronologico, nella sua 
pagina Flickr


L'hamburger nella foto sopra è li da quasi 2 anni: ed è evidentemente, in ottimo stato di conservazione. Il video fa vedere alcune foto realizzate a distanza di settimane l'una dall'altra, circa l'avanzamento della decomposizione, o meglio della non-decomposizione, visto che il panino non accenna ad "andare a male".

Il fotografo newyorkese Sally Davies, avendo appreso che i prodotti del McDonald sono "duri a morire" ha deciso, il 1° Aprile 2010, di fare un esperimento: ha messo su un piatto un menù "Happy Meal" (il menù dedicato ai bambini) per vedere quando si sarebbe decomposto: i risultati sono sorprendenti: l'esperimento è tuttora in corso, e a distanza di ben  679 giorni - quasi due anni - i segni di decadimento del panino e della porzione di patate sono ridottissimi: puoi osservarela foto qui. Nelle prossime settimane il fotografo continuerà ad aggiungere foto sull'avanzamento della decomposizione del panino.... che non si decompone!

Puoi visualizzare tutte le foto che ha scattato, in ordine cronologico, nella sua pagina Flickr

Il fatto che i prodotti non si decompongono, si commenta da solo, e viene da chiedersi quali conservanti avranno utilizzato, e in quali quantità. NON FARANNO MALE ALLA SALUTE QUESTE SOSTANZE?


da   http://www.nocensura.com/2012/02/   
                                                                                              
I dati arrivano dalla rivista Lancet che questa settimana dedica uno speciale alla pandemia di obesità che appesantisce la terra.
I poveri e i fast food Nei paesi ricchi, a differenza di alcune decadi fa quando essere povero significava quasi sempre essere denutrito e sottopeso, oggi i più obesi si contano tra le classi meno abbienti perchè mangiare con pochi soldi significa spesso nutrirsi di junk food ed  altre schifezze  , e  cibo  "  baratto " a prezo inferiore  e  con molta probabilità di scarsa o pessima qualità   coem di mostra  questo articolo   di  http://www.universofood.net che  riporta  l'inchiesta  della coldiretti  . Non lo sa   oppure  la  sua faziosità   , cecità  non gli lo fa vedere   che   ci sono   ragazzi  che accettano (   infatti è per  questo  che il  caso di  Valeria Gentile   è  molto  evidente perchè non  ha voluto cedere  ) visto la crisi che  c'è  di lavorare  sottopagati e  sfruttati  o  che  accettano di fare  qualunque  lavoro    come questo caso qui  di  una  ragazza   laureata  in giurisprudenza   ma  che  pur  di lavorare  è disposta  anche  a fare la bidella  
Quindi  la prossima  volta   è Meglio tacere e dare l'impressione di essere stupidi, che parlare e togliere ogni dubbio." o rischia  di fare  come  homer  simpsons  

Quindi per  favore   prima  di parlare   s'accerti che il cervello e corde  vocali siamo  collegate     farebbe una più bella  figura  

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...