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| immagine creata tramite meta IA |
Inizio il primo post suggerendo a voi lettori quest interesante e notevole articolo del portale www.vistanet.it/ che dovrebbe rispondere alla domanda che sorge da casi come questi :
Cosa può fare in concreto una vittima? L'abbiamo chiesto a uno dei maggiori esperti di diritto penale dell'informatica, Francesco Paolo Micozzi . Ora lo so che m'ero promesso di non parlarne più . Ma ho ricevuto email in cui mi s'accusa d'essere bigotto e un falso libertario , che non si può trasgredire , ecc . Ora rispondo che ciascuno di noi è libero di fare con il proprio partner ciò che gli s'aggrada perchè ciò che per ciò che magari per te va bene non va bene per me o viceversa . Ma l'importante come ho detto nei post precedenti soprattutto in particolare questo ci dev'essere consenso reciproco fra i due membri della coppia . Infatti Il gruppo ( eufemisticamente parlando ) "Mia moglie" e simili sollevano gravi implicazioni sociali, tra cui:
1. Violazione della privacy e del consenso
Infatti la condivisione di immagini intime senza consenso costituisce una violazione della privacy e della dignità delle persone coinvolte.
2. Cultura dello stupro e misoginia
Il gruppo sembra promuovere una cultura che oggettifica le donne, riducendole a oggetti di piaceremaschile senza riguardo per il loro consenso o dignità.E quindi si puo parlare di stupro virtuale
3. Perpetuazione di stereotipi dannosi
La comunità del gruppo sembra sostenere stereotipi sessisti e misogini, come l'idea che il valore di una donna sia legato al numero di partner sessuali avuti.come i peggiori film /video erotici / porno
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| idem precedente |
Le donne lo stesso dovrebbe valere nel caso di noi uomini ) coinvolte potrebbero subire gravi danni psicologici, come ansia, depressione e trauma, a causa della violazione della loro privacy e della condivisione non consensuale delle loro immagini.
5. Normalizzazione della violenza virtuale e magari di quella fisica \ reale
La diffusione di contenuti intimi senza consenso può normalizzare forme di violenza virtuale e contribuire a una cultura in cui tali comportamenti sono visti come accettabili.
6. Sfide per la giustizia e la legge: La chiusura del gruppo su Facebook e la sua migrazione su piattaforme come Telegram evidenziano le sfide nella regolamentazione e nella persecuzione di tali comportamenti illegali online.
In sintesi, il gruppo "Mia moglie" rappresenta un fenomeno complesso che tocca questioni di consenso, privacy, cultura sessista e impatto sulla salute mentale, richiedendo una risposta multifacética per affrontare queste implicazioni sociali negative.
Per il secondo argomento concordo tranne nella difesa ad oltranza del medico con quanto dice Maria vittoria dettoto ( trovate l'articolo sotto ) . Nonostante Io sono sempre dalla parte delle donne, e non smetterò mai di ribadirlo. Il rispetto è fondamentale in ogni contesto e le battute fuori luogo non vanno mai giustificate credo che ultimamente si stia andando un po’ oltre.Capiamoci: una frase idiota può ferire, soprattutto in momenti delicati, ma non possiamo definirla molestia. Usare parole così forti per episodi che restano comunque di maleducazione o scarsa professionalità rischia di essere un’offesa per chi ha subito davvero violenze o abusi. Per questo sono stato : attaccato, accusato di essere da @winylovecraft di thereads d'essere GianCazzo ( riferimento all'ex della Meloni ) di fare mansplaining solo perchè ho messo il lik del post precente come commento ad un altro in cui le vittima di molestie \ battutine simili sempre in ospedale e il cui cui chirurgo anni dopo è stato arrestato per violenza di genere sulle elle pazienti ., di incorerenza visto che tratto e denuncio in più post femminicidi , violenze digenere , sessismo , ecc per aver espresso dubbi nel post precedente sulla denuncia di Marzia sardo . Soprattutto che ho minizzato il caso considerandolo semplicemente come battuta sessista . Vero . Il problema è come chiamare certi comportamenti per quello che sono visto il labilissimo confine \ limite tra : molestia, insulto ,battuta sessista Nel caso in questione vero o falso che sia questa frase, detta in un contesto medico, ha violato il confine tra professionalità e rispetto. Anche se non c’è stato contatto fisico, la frase ha avuto un impatto emotivo forte sulla ragazza , tanto da spingerla a denunciare pubblicamente l’accaduto. È un esempio di come una “battuta” possa essere percepita come molestia verbale, soprattutto se detta da una figura in posizione di potere. Quindi mi chiedo : << Cosa distingue una molestia da un insulto o da una battuta sessista ? >> . La domanda elucubratroria non è solo teorica. Ecco cosa mi ha risposto **** È urgente, concreta, e ci riguarda ogni volta che qualcuno dice “era solo uno scherzo”.Il caso di Marzia Sardo, che ha denunciato una frase sessista ricevuta durante una TAC (“Se ti togli il reggiseno ci fai felici tutti”), ha sollevato un polverone. Alcuni l’hanno definita “esagerata”, altri hanno parlato di “molestia verbale”. Ma cosa rende una frase molesta? 🔍 Non è solo questione di parole Una molestia non è definita solo dal contenuto, ma dal contesto, dal ruolo di chi parla, e soprattutto dalla percezione di chi riceve.
Una battuta sessista, detta in un ambiente medico da un operatore sanitario, non è solo fuori luogo: è una violazione del rispetto dovuto alla persona.
Non serve il contatto fisico per sentirsi violati. Basta una frase che trasforma un momento vulnerabile in uno spazio di imbarazzo o paura. In un tuo post su fb hai citato Valentina Murenu, minacciata di “fare la fine di Giulia Cecchettin”. Una frase che evoca violenza esplicita, eppure ha ricevuto meno attenzione mediatica.
Perché? Forse perché la molestia “sottile”, quella che si maschera da ironia, ci riguarda più da vicino. È più diffusa, più quotidiana, e ci costringe a guardarci allo specchio.
Dove sta scritto che siccome sono una donna devo per forza prendere le parti di un’altra donna? Per me le donne vittime di violenza sono altre, non Marzia Sardo
In riferimento a quanto dichiarato dalla sottoscritta dalla prima ora sul “caso” della presunta molestia sessuale subita al Policlinico Umberto I da Marzia Sardo, vorrei sottolineare alcune cose.
Primo:
non è scritto da nessuna parte che siccome sono una donna, devo per forza difendere o prendere le parti di un’altra donna, nella fattispecie Marzia Sardo, se quanto da Lei dichiarato o il suo comportamento successivo alla pubblicazione del suo video, non mi ha convinto dal primo minuto.
non è scritto da nessuna parte che siccome sono una donna, devo per forza difendere o prendere le parti di un’altra donna, nella fattispecie Marzia Sardo, se quanto da Lei dichiarato o il suo comportamento successivo alla pubblicazione del suo video, non mi ha convinto dal primo minuto.
La mia esperienza di donna di quasi cinquant’anni al di fuori del mio lavoro di cronista, mi insegna che sopratutto nei casi di violenza sessuale occorre conoscere entrambi le versioni, della vittima e del presunto aggressore. In questa vicenda al momento conosciamo solo quella della signora Sardo che ha diffamato pubblicamente e messo alla gogna un professionista di fronte a tutta Italia e di questo si assumerà le responsabilità. In sede civile e penale.
Personalmente continuo a stare dalla parte del tecnico.
Secondo:
In nessuno degli articoli/post/video inerenti la suddetta giovane ho criticato la donna in merito alle sue scelte sessuali o politiche, che non mi interessano e non concernono il tema trattato nel suo video diventato virale Tantomeno ho postato sue foto alludenti ad atteggiamenti o espressioni sessuali usati dalla ragazza nei suoi profili social che tutti abbiamo visto e non mi interessano. Ognuno della sua vita fa quello che vuole, non sta certo a me criticarla o giudicarla in merito a questo.
In nessuno degli articoli/post/video inerenti la suddetta giovane ho criticato la donna in merito alle sue scelte sessuali o politiche, che non mi interessano e non concernono il tema trattato nel suo video diventato virale Tantomeno ho postato sue foto alludenti ad atteggiamenti o espressioni sessuali usati dalla ragazza nei suoi profili social che tutti abbiamo visto e non mi interessano. Ognuno della sua vita fa quello che vuole, non sta certo a me criticarla o giudicarla in merito a questo.
Ma non fatene una vittima.
E questo è il terzo punto che ha la stessa importanza del primo. Da anni e anni come donna, madre, cronista mi occupo di violenza di genere sulle donne. Che sia fisica o psicologica per me hanno sempre avuto lo stesso peso.
Sul tema ho promosso manifestazioni, convegni, raccolte fondi per le donne vittime di violenza, scritto centinaia di articoli su donne violentate, derise, ammazzate. Prendendo le loro parti anche quando lavoravo per conto di altre redazioni o direttori. Esponendomi pubblicamente sempre a fianco delle donne realmente vittime di violenza e facendo di questo una battaglia personale.
Per me vittima di violenza è Tina Sgarbini la donna e madre di tre figli uccisa strangolata avantieri.. E’ Giulia Tramontano, e’ Giulia Cecchettin, e’ Francesco Deidda.
Di questi cognomi ne abbiamo una lunga serie in Italia perché come ho sempre detto non abbiamo pene sufficientemente dure nei comfronti degli assassini, molestatori o stalker.Non certo Marzia Sardo.
Ora Il fatto che la ragazza studi recitazione non significa che stia necessariamente fingendo come dicono molti . Io non so se è vero quanto dice la ragazzae chi abbia ragione o meno , ma se è vero il tecnico in questione dovrebbe essere quantomeno ammonito e se recidivo cacciato
Il problema non è lo scherzo, ma le parole che si usano in esso perché ognuno di noi ha una sensibilità diversa e ci sono luoghi e posti che dovrebbero essere protetti e tutelati . Tra questi c’è anche l’ospedale. Il fatto che lei manifesti la propria preferenza sessuale non significa che la gente sia autorizzata ad utilizzare frasi sessiste e, onestamente, poco divertenti per le donne . Se fosse stato un uomo le avrebbero detto la stessa cosa? Credo che non sia giusto prendere parte in una situazione del genere, soprattutto perché se si prende posizione e poi si scopre che ciò che è accaduto é vero ancora una volta si sta dando la colpa alla vittima. Sarà chi di competenza a fare le dovute indagini, evitiamo di giudicare prima di sapere, mettendo sempre forza dalla parte di chi (in teoria) é in torto. Quindi non si sa se tale accusa sia vero o meno e su cui ho espresso dubbi vedere post precedente , visto che al momento abbiamo sentito solo la dichiarazione della ragazza. << A me delle sue scelte sessuali non interessa nulla>>--- sempre la Dettoto -- << tant'e' che non ne ho parlato da nessuna parte. Ho preso la parte del medico perché se anche avesse avuto la ragione nel sentirsi offesa, con il comportamento che ha avuto sputtanando il medico pubblicamente, deridendo chiunque la pensasse diversamente da lei, è passata dalla parte del torto e a giudicare dalle migliaia di persone che l'hanno criticata, non sono la sola a pensarla in questo modo. >> . Come lei , anche se non al suo livello << Mi batto da tutta la vita con azioni, scritti, convegni, raccolte fondi contro la violenza sulle donne. Ed il comportamento di persone come questa ragazza poi fanno mettere in dubbio anche chi la violenza la subisce veramente è non viene tutelata. Né prima, né dopo la denuncia. >>
Ma soprattutto,e qui chiudo almeno spero su questa vicenda,mi fa specieed rabbia che Valentina Murenu, dopo aver ricevuto serie minacce ( vedere sotto il video scaricato dalla rete ) durante la sua diretta Istagram, non abbia avuto la stessa "visibilità" sociale mediatica avuta dalla Sardo .
Il problema non è lo scherzo, ma le parole che si usano in esso perché ognuno di noi ha una sensibilità diversa e ci sono luoghi e posti che dovrebbero essere protetti e tutelati . Tra questi c’è anche l’ospedale. Il fatto che lei manifesti la propria preferenza sessuale non significa che la gente sia autorizzata ad utilizzare frasi sessiste e, onestamente, poco divertenti per le donne . Se fosse stato un uomo le avrebbero detto la stessa cosa? Credo che non sia giusto prendere parte in una situazione del genere, soprattutto perché se si prende posizione e poi si scopre che ciò che è accaduto é vero ancora una volta si sta dando la colpa alla vittima. Sarà chi di competenza a fare le dovute indagini, evitiamo di giudicare prima di sapere, mettendo sempre forza dalla parte di chi (in teoria) é in torto. Quindi non si sa se tale accusa sia vero o meno e su cui ho espresso dubbi vedere post precedente , visto che al momento abbiamo sentito solo la dichiarazione della ragazza. << A me delle sue scelte sessuali non interessa nulla>>--- sempre la Dettoto -- << tant'e' che non ne ho parlato da nessuna parte. Ho preso la parte del medico perché se anche avesse avuto la ragione nel sentirsi offesa, con il comportamento che ha avuto sputtanando il medico pubblicamente, deridendo chiunque la pensasse diversamente da lei, è passata dalla parte del torto e a giudicare dalle migliaia di persone che l'hanno criticata, non sono la sola a pensarla in questo modo. >> . Come lei , anche se non al suo livello << Mi batto da tutta la vita con azioni, scritti, convegni, raccolte fondi contro la violenza sulle donne. Ed il comportamento di persone come questa ragazza poi fanno mettere in dubbio anche chi la violenza la subisce veramente è non viene tutelata. Né prima, né dopo la denuncia. >>
Ma soprattutto,e qui chiudo almeno spero su questa vicenda,mi fa specieed rabbia che Valentina Murenu, dopo aver ricevuto serie minacce ( vedere sotto il video scaricato dalla rete ) durante la sua diretta Istagram, non abbia avuto la stessa "visibilità" sociale mediatica avuta dalla Sardo .
Non voglio sminuire il malessere di nessuno, ma a una le hanno detto che l'avrebbero bruciata con l'acido e tanto altro, l'altra racconta un fatto accaduto. Una non piange, sta zitta e ascolta, dice solo che tutto quello che viene detto sarebbe stato materiale in più per la denuncia, l'altra non denuncia subito,ma lo fa due ore doopo pubblicando un video . Il mondo dei social e dei media è veramente strano . ecco cosa ho imparato da questo caso e dela discussione avuta vedere righe precedenti che 🧠 Serve una nuova grammatica del rispetto . Non possiamo più permetterci di archiviare certe frasi come “goliardia”. Serve una nuova grammatica del rispetto, che tenga conto del contesto, del potere, e della sensibilità. Serve ascoltare chi dice “mi sono sentita violata” senza metterlo in discussione.Soprattutto riuscire a distinguere quando è vero è falso o quando lo si fa per avere notorietà Ma sopratutto
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co questo è tutto






