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25.8.25

Diario di bordo n 144 anno III cosa implicano i gruppi mia moglie e simili ., perchè il caso marta sardo per una presunta molestia mentre Valentina Murenu minacciata di fare la fine di giulia cecchetin ha meno visibilità ?

immagine creata     tramite  meta IA
Questo   numero della  rubrica non periodica  diario  di bordo  approfondisce  e  replica alle contestazioni  sui  due  fatti salienti della  scorsa settimana   ma  che ancora   ache  se  in  misura  calante   tngono banco   sui  social e   sui media 1)    la  pseudo chiusura  ,  visto che continua  su telegram o snapchat del  gruppo (  mandrillli  arrati )  mia  moglie ., 2)  della  dubbia  molestia   denunciatra  da  Marta Sardo  e la  scarsa  visibilità social e mediatica      delle minacce  queste serie e  preoccupanti  << ti faccio fare la  fine  di Giulia  Cecchetin , ecc >>  fatta a  Valentina Murenu 
Inizio    il  primo   post  suggerendo a  voi lettori    quest interesante  e notevole articolo  del portale www.vistanet.it/ che   dovrebbe     rispondere   alla domanda  che sorge da    casi    come questi  : 
Cosa può fare in concreto una vittima? L'abbiamo chiesto a uno dei maggiori esperti di diritto penale dell'informatica, Francesco Paolo Micozzi . Ora lo so che m'ero promesso di non parlarne più . Ma ho ricevuto email in cui mi s'accusa d'essere bigotto e un falso libertario ,  che  non si può  trasgredire  ,   ecc . Ora rispondo che ciascuno di noi è libero di fare con il proprio partner ciò che gli s'aggrada perchè ciò che per ciò che magari per te va bene non va bene per me o viceversa . Ma l'importante come ho detto nei  post  precedenti soprattutto in particolare questo ci dev'essere consenso reciproco fra i due membri della coppia . Infatti Il gruppo ( eufemisticamente parlando ) "Mia moglie" e simili sollevano gravi implicazioni sociali, tra cui:

1. Violazione della privacy e del consenso
Infatti la condivisione di immagini intime senza consenso costituisce una violazione della privacy e della dignità delle persone coinvolte.
2. Cultura dello stupro e misoginia
Il gruppo sembra promuovere una cultura che oggettifica le donne, riducendole a oggetti di piaceremaschile senza riguardo per il loro consenso o dignità.E quindi si puo parlare di stupro virtuale
3. Perpetuazione di stereotipi dannosi
La comunità del gruppo sembra sostenere stereotipi sessisti e misogini, come l'idea che il valore di una donna sia legato al numero di partner sessuali avuti.come i peggiori film /video erotici / porno

idem precedente
4. Impatto sulla salute mentale
Le donne lo stesso dovrebbe valere nel caso di noi uomini ) coinvolte potrebbero subire gravi danni psicologici, come ansia, depressione e trauma, a causa della violazione della loro privacy e della condivisione non consensuale delle loro immagini.
5. Normalizzazione della violenza virtuale  e magari di quella  fisica \  reale 
La diffusione di contenuti intimi senza consenso può normalizzare forme di violenza virtuale e contribuire a una cultura in cui tali comportamenti sono visti come accettabili.
6. Sfide per la giustizia e la legge: La chiusura del gruppo su Facebook e la sua migrazione su piattaforme come Telegram evidenziano le sfide nella regolamentazione e nella persecuzione di tali comportamenti illegali online.

In sintesi, il gruppo "Mia moglie" rappresenta un fenomeno complesso che tocca questioni di consenso, privacy, cultura sessista e impatto sulla salute mentale, richiedendo una risposta multifacética per affrontare queste implicazioni sociali negative.

Per  il secondo    argomento  concordo tranne   nella  difesa ad  oltranza  del medico con quanto dice Maria vittoria dettoto ( trovate l'articolo sotto ) . Nonostante Io sono sempre dalla parte delle donne, e non smetterò mai di ribadirlo. Il rispetto è fondamentale in ogni contesto e le battute fuori luogo non vanno mai giustificate credo che ultimamente si stia andando un po’ oltre.Capiamoci: una frase idiota può ferire, soprattutto in momenti delicati, ma non possiamo definirla molestia. Usare parole così forti per episodi che restano comunque di maleducazione o scarsa professionalità rischia di essere un’offesa per chi ha subito davvero violenze o abusi.  Per questo   sono stato :  attaccato, accusato   di  essere  da @winylovecraft di thereads   d'essere  GianCazzo  ( riferimento all'ex  della  Meloni )  di  fare  mansplaining   solo perchè  ho messo il lik  del  post  precente    come  commento ad  un altro  in  cui le  vittima  di molestie  \ battutine simili  sempre  in ospedale   e il cui  cui chirurgo anni dopo   è stato arrestato per  violenza  di genere sulle  elle  pazienti ., di incorerenza visto  che  tratto    e denuncio in più post  femminicidi  , violenze  digenere  ,  sessismo , ecc    per  aver  espresso dubbi  nel post precedente   sulla  denuncia    di Marzia  sardo  . Soprattutto che  ho minizzato il  caso    considerandolo    semplicemente  come battuta sessista  . Vero . Il   problema  è    come  chiamare   certi comportamenti  per  quello  che  sono    visto  il  labilissimo  confine  \  limite   tra  :  molestia, insulto ,battuta sessista  Nel caso in questione    vero o falso che sia  questa frase, detta in un contesto medico, ha violato il confine tra professionalità e rispetto. Anche se non c’è stato contatto fisico, la frase ha avuto un impatto emotivo forte sulla  ragazza , tanto da spingerla a denunciare pubblicamente l’accaduto. È un esempio di come una “battuta” possa essere percepita come molestia verbale, soprattutto se detta da una figura in posizione di potere. Quindi   mi  chiedo  : <<  Cosa distingue una molestia da un insulto o da una battuta sessista ? >> .  La domanda  elucubratroria   non è solo teorica. Ecco cosa  mi ha  risposto  **** È urgente, concreta, e ci riguarda ogni volta che qualcuno dice “era solo uno scherzo”.Il caso di Marzia Sardo, che ha denunciato una frase sessista ricevuta durante una TAC (“Se ti togli il reggiseno ci fai felici tutti”), ha sollevato un polverone. Alcuni l’hanno definita “esagerata”, altri hanno parlato di “molestia verbale”. Ma cosa rende una frase molesta🔍 Non è solo questione di parole Una molestia non è definita solo dal contenuto, ma dal contesto, dal ruolo di chi parla, e soprattutto dalla percezione di chi riceve. Una battuta sessista, detta in un ambiente medico da un operatore sanitario, non è solo fuori luogo: è una violazione del rispetto dovuto alla persona. Non serve il contatto fisico per sentirsi violati. Basta una frase che trasforma un momento vulnerabile in uno spazio di imbarazzo o paura. In un  tuo post  su  fb   hai citato Valentina Murenu, minacciata di “fare la fine di Giulia Cecchettin”. Una frase che evoca violenza esplicita, eppure ha ricevuto meno attenzione mediatica. Perché? Forse perché la molestia “sottile”, quella che si maschera da ironia, ci riguarda più da vicino. È più diffusa, più quotidiana, e ci costringe a guardarci allo specchio.

Dove sta scritto che siccome sono una donna devo per forza prendere le parti di un’altra donna? Per me le donne vittime di violenza sono altre, non Marzia Sardo



In riferimento a quanto dichiarato dalla sottoscritta dalla prima ora sul “caso” della presunta molestia sessuale subita al Policlinico Umberto I da Marzia Sardo, vorrei sottolineare alcune cose.


Primo:
 non è scritto da nessuna parte che siccome sono una donna, devo per forza difendere o prendere le parti di un’altra donna, nella fattispecie Marzia Sardo, se quanto da Lei dichiarato o il suo comportamento successivo alla pubblicazione del suo video, non mi ha convinto dal primo minuto.


La mia esperienza di donna di quasi cinquant’anni al di fuori del mio lavoro di cronista, mi insegna che sopratutto nei casi di violenza sessuale occorre conoscere entrambi le versioni, della vittima e del presunto aggressore. In questa vicenda al momento conosciamo solo quella della signora Sardo che ha diffamato pubblicamente e messo alla gogna un professionista di fronte a tutta Italia e di questo si assumerà le responsabilità. In sede civile e penale.


Personalmente continuo a stare dalla parte del tecnico.

Secondo:
In nessuno degli articoli/post/video inerenti la suddetta giovane ho criticato la donna in merito alle sue scelte sessuali o politiche, che non mi interessano e non concernono il tema trattato nel suo video diventato virale Tantomeno ho postato sue foto alludenti ad atteggiamenti o espressioni sessuali usati dalla ragazza nei suoi profili social che tutti abbiamo visto e non mi interessano. Ognuno della sua vita fa quello che vuole, non sta certo a me criticarla o giudicarla in merito a questo.

Ma non fatene una vittima.

E questo è il terzo punto che ha la stessa importanza del primo. Da anni e anni come donna, madre, cronista mi occupo di violenza di genere sulle donne. Che sia fisica o psicologica per me hanno sempre avuto lo stesso peso.

Sul tema ho promosso manifestazioni, convegni, raccolte fondi per le donne vittime di violenza, scritto centinaia di articoli su donne violentate, derise, ammazzate. Prendendo le loro parti anche quando lavoravo per conto di altre redazioni o direttori. Esponendomi pubblicamente sempre a fianco delle donne realmente vittime di violenza e facendo di questo una battaglia personale.
Per me vittima di violenza è Tina Sgarbini la donna e madre di tre figli uccisa strangolata avantieri.. E’ Giulia Tramontano, e’ Giulia Cecchettin, e’ Francesco Deidda.
Di questi cognomi ne abbiamo una lunga serie in Italia perché come ho sempre detto non abbiamo pene sufficientemente dure nei comfronti degli assassini, molestatori o stalker.Non certo Marzia Sardo.


Ora Il fatto che la  ragazza  studi recitazione non significa che stia necessariamente  fingendo come dicono molti . Io non so se è vero quanto dice la ragazzae  chi  abbia  ragione  o meno  , ma se è vero il tecnico in questione dovrebbe essere quantomeno ammonito e se  recidivo  cacciato 
 Il problema non è lo scherzo, ma le parole che si usano in esso  perché ognuno di noi ha una sensibilità diversa e ci sono luoghi  e posti che dovrebbero essere protetti e tutelati . Tra questi c’è anche l’ospedale. Il fatto che lei manifesti la propria preferenza sessuale non significa che la gente sia autorizzata ad utilizzare frasi sessiste e, onestamente, poco divertenti per le donne . Se fosse stato un uomo le avrebbero detto la stessa cosa? Credo che non sia giusto prendere parte in una situazione del genere, soprattutto perché se si prende posizione e poi si scopre che ciò che è accaduto é vero ancora una volta si sta dando la colpa alla vittima. Sarà chi di competenza a fare le dovute indagini, evitiamo di giudicare prima di sapere, mettendo sempre forza dalla parte di chi (in teoria) é in torto. Quindi   non si sa se  tale  accusa  sia vero o meno  e   su  cui  ho espresso dubbi vedere post   precedente  , visto che al momento abbiamo sentito solo la dichiarazione della ragazza. << A me delle sue scelte sessuali non interessa nulla>>---  sempre la Dettoto  -- << tant'e' che non ne ho parlato da nessuna parte. Ho preso la parte del medico perché se anche avesse avuto la ragione nel sentirsi offesa, con il comportamento che ha avuto sputtanando il medico pubblicamente, deridendo chiunque la pensasse diversamente da lei, è passata dalla parte del torto e a giudicare dalle migliaia di persone che l'hanno criticata, non sono la sola a pensarla in questo modo. >>  . Come  lei   , anche   se   non  al suo livello  << Mi batto da tutta la vita con azioni, scritti, convegni, raccolte fondi contro la violenza sulle donne. Ed il comportamento di persone come questa ragazza poi fanno mettere in dubbio anche chi la violenza la subisce veramente è non viene tutelata. Né prima, né dopo la denuncia. >>
Ma  soprattutto,e qui chiudo  almeno spero  su questa  vicenda,mi fa specieed rabbia   che Valentina Murenu, dopo aver ricevuto serie minacce (  vedere sotto il video   scaricato dalla  rete  ) durante la sua diretta Istagram, non abbia avuto la stessa "visibilità" sociale mediatica   avuta   dalla Sardo . 



Non voglio sminuire il malessere di nessuno, ma a una le hanno detto che l'avrebbero bruciata con l'acido e tanto altro, l'altra racconta un fatto accaduto. Una non piange, sta zitta e ascolta, dice solo che tutto quello che viene detto sarebbe stato materiale in più per la denuncia, l'altra non denuncia subito,ma  lo fa   due  ore  doopo  pubblicando  un video . Il mondo dei social e dei media   è veramente strano .  ecco  cosa    ho  imparato  da   questo  caso  e  dela discussione   avuta    vedere righe precedenti   che  🧠 Serve una nuova grammatica del rispetto . Non possiamo più permetterci di archiviare certe frasi come “goliardia”. Serve una nuova grammatica del rispetto, che tenga conto del contesto, del potere, e della sensibilità. Serve ascoltare chi dice “mi sono sentita violata” senza metterlo in discussione.Soprattutto  riuscire  a  distinguere  quando  è  vero è  falso  o  quando   lo  si  fa per  avere notorietà  Ma  sopratutto 
 
 
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