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24.11.24

La storia: «Mio marito mi ha tolto soldi e proprietà. Cacciata anche dalla casa che avevo comprato»



lo so che mi contraddico con quanto detto : << Per il 25 novembre oltre post di riflessione anzichè raccontare le recenti storie di femminicidio \ d'amore criminale che in una società sempre più anestetizzata ( o quasi ) ed un informazione sempre più veloce dove dopo tre giorni ( salvo ecezioni ) sono già dimenticati o strumentalizzati vedere le news riportate nel post precente ,racconterò un femminicidio e una violenza di genere insieme del passato . Si tratta di Beatrice Cenci , alla cui condanna a morte vi assistente e trase ispirazione Caravaggio ... >> nel   post  del  21 \11\2024   . Ma per  fortuna  ci  sono , con questo non  sto smiuendo ne  tanto meno  intendo    farlo,   il fenomeno della  vilenza  di genere   o  di femminicidio ,  casi  in cui  non si arriva    all'uccisione   ma  non per  questo  da sottovalutare  . E'il caso di  questa  questa storia     trovata    nei giori  scorsi  in  rete  su 

  corriere della sera  tramite  msn.it


Di violenza si può morire, ma una volta conquistata la libertà si può rinascere. E il riscatto


si conquista poco alla volta, nonostante le cicatrici, fisiche e psicologiche, stampate a fuoco per nove anni. Così è andata a Grazia Biondi, originaria del Cosentino ma da sempre trapiantata nel Salernitano. La sua storia esce fuori dai classici cliché della violenza sulle donne. Grazia, 58 anni, ha una laurea in giurisprudenza, è una donna di cultura, bella e indipendente. Nel Duemila incontra quello che diventerà prima il suo compagno e poi suo marito. Lavorano insieme, decidono di vivere insieme, acquistano una casa. Pagata dai risparmi di una vita della famiglia di Grazia, ma il compagno prima del matrimonio la convince che è meglio a intestare a lui l'abitazione, lasciando a lei un usufrutto. Tutto scritto su un foglio privo di valore legale. E' sempre lui che poi per nove anni le fa vivere la peggiore delle dolorose storie di violenza domestica ed economica. Una storia di maltrattamenti fisici, culminata in un tentativo di strangolamento e di violenze economiche che le hanno portato letteralmente via tutto. «La violenza arriva ovunque e quando meno te l'aspetti e non è vero che non tocca le donne forti o indipendenti - dice Grazia - io non avevo capito che mio marito aveva messo in atto una manipolazione che stava annullando la mia personalità, la mia identità. Non avevo riconosciuto i segnali». Nel 2011, Grazia decide di denunciare il marito che viene condannato a dieci mesi. Con uno sconto di pena, suffragato da un'incredibile motivazione: le condotte del suo ex sarebbero state «causate anche da una forte incompatibilità caratteriale con la parte offesa - è scritto nella sentenza - che ha finito per scatenare l’indole violenta comunque latente nell’imputato». Insomma come dire che, seppure fosse esistita, l’incompatibilità di carattere giustifica le botte. E il reato per lesioni volontarie? «Estinto per intervenuta prescrizione - continua la donna - così in Appello la pena è stata ridotta a 8 mesi e 15 giorni di reclusione, come confermato dalla Cassazione».
Ma il vero calvario comincia qui. Da quel momento l'uomo comincia a perseguitarla con denunce. «Mi ha denunciato - racconta Grazia - praticamente per qualunque cosa: occupazione abusiva, danneggiamento, appropriazione indebita. furto aggravato, l’ultima è stata a dicembre del 2021… Tutte denunce archiviate». Ma per la Procura di Nocera Inferiore, non si tratta di stalking. Grazia non ha l'immagine che ci si aspetta da una vittima. Non prova ansia e paura. E' troppo forte. E come ciliegina, arriva la malattia. Si ammala di cancro proprio quando viene accusata di «occupare abusivamente la casa coniugale» che intanto era rimasta intestata esclusivamente all'ex marito. «Il disagio economico - continua Grazia - in cui mi ha trascinato il mio ex marito è stato ed è enorme». Anche perché è stata costretta a lasciare il lavoro che condivideva con lui. Una sequenza infinita di violenze che hanno toccato ogni sfera personale ma che hanno rappresentato anche la spinta per la sua rinascita. Nel 2016, Grazia fonda l’associazione Manden che oggi mette insieme, in gruppi di auto e mutuo aiuto, 600 donne sopravvissute alla violenza. In qualità di presidente di Manden, Grazia Biondi è stata anche a Montecitorio, ospite dell’allora presidente della Camera, Laura Boldrini. Oggi Grazia è diventata un'esperta di violenza economica di genere. «L’Italia non è un paese semplice per le vittime di reati familiari. Deve cambiare completamente la mentalità, anche nell'autorità giudiziaria che deve ascoltare le donne senza pregiudizi e stereotipi». Il 12 maggio 2023, è partito il progetto "il diritto di contare" Osservatorio nazionale sulla violenza economica di genere e a novembre dello stesso anno è nato il primo sportello in Italia istituzionalizzato sulla violenza economica di genere. 

L’AQUILA E LA BAMBINA CIECA

da  Claudia Pasquariello 18 dicembre alle ore 15:10 · Il vento sussurrava tra i pini della montagna, portando con sé gli echi di un mondo ...