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25.6.22

differenza d'età tra uomo è donna e viceversa è nei rapporti d'amore è ancora tabù ?

 Leggo sia  quest'articolo sull'ultimo  n del settimanale  Oggi 

sia    da Lorenzo   Tosa  che   Andrea Delogu Su “Vanity Fair” racconta di essere innamorata di un uomo di 17 anni più giovane di lei e di come, ancora oggi, questo per una donna sia considerato un tabù, qualcosa di sconveniente, nella migliore delle ipotesi inopportuno. Finché è l’uomo ad avere 20, 30 anni, anche mezzo secolo di più (come nel caso di Berlusconi e Marta Fascina), è un latin lover.
Ma, non appena la situazione si ribalta, lui diventa immediatamente un toy boy e lei una specie di depravata. Andrea lo ha espresso nel modo più chiaro:
«In tanti si permettono di criticare la differenza d’età. Ovviamente succede sempre se è la donna a essere più grande del suo compagno.
Pensi che una volta un settimanale, nello stesso numero, a poche pagine di distanza ha pubblicato un servizio con alcune foto di Benedetta Porcaroli e Scamarcio insieme, con un titolo molto tenero sull’amore. E poi un altro servizio con me e Luigi: ecco Andrea, con un fidanzato molto più giovane, tutto un sottotesto fastidioso. Due coppie con la stessa differenza d’età, ma il trattamento di genere totalmente diverso.
Questa cosa mi ha fatto arrabbiare tantissimo, così ho cominciato a parlare a tutti di lui, ho pensato che era una situazione assurda. Perché la società mi deve mettere nella condizione di vergognarmi di essere legata a una persona straordinaria? Siamo fuori di testa”.
E sì, c’è ancora bisogno di dirlo. In attesa, un passo dopo l’altro, che anche questo diventi la normalità. proprio come propone  questo  video 
.

Infatti per rispondere alla domanda elucubratoria che ho fatto nel titolo me la differenza d'età fra i sessi è vero che in amore vero tra due persone è quello di condividere il percorso di vita a prescindere dell'età anagrafica Ma facendo attenzione che la distanza non sia troppo esagerata . Non scambiatemi per bigotto o retrogrado . Qui non è questione di conformismo , d'essere conservatore o progressista , ma di decenza e dì etica oltre un certa differenza ( massimo 10 \12 anni a mio avviso ) non bisognerebbe andare altrimenti c'è il rischio di cadere nel ridicolo e nel perverso .
Ma soprattutto non la si deve considerare come il caso di Andrea Delogu di cui ho parlato nelle righe precedenti considera tabù a senso unico e discriminante

8.1.22

A tutti quelli che in queste ore straparlano di ingiustizia e di prigionia. Se volete capire (davvero) cos’è un martire, una vittima, un perseguitato, una prigione, provate a chiedere a Mehdi Ali. E poi, se ancora ce la fate, vergognatevi.

Questo ragazzo si chiama Mehdi Ali, anni fa è emigrato in Australia dall’Iran per fuggire dalle discriminazioni alla sua etnia araba Ahwazi.
Ha appena compiuto 24 anni, di cui gli ultimi 9 trascorsi al Park Hotel di Melbourne: nove anni di attesa, botte e torture, aspettando un visto che non è mai arrivato. Lui sì, imprigionato davvero, senza poter né entrare in Australia né tornare in un Paese che lo perseguita per le sue origini. Quando ha visto arrivare Djokovic, quando ha assistito allo stuolo di telecamere fuori dall’albergo, quando ha sentito i genitori del tennista delirare che “loro figlio è imprigionato a Melbourne”, Alì ha risposto così, con una dignità incredibile: “Dicono che è in prigione perché passerà qui dentro nove ore o magari nove giorni, ma alcuni di noi sono qui da nove anni”. Quindi mi unisco ad Andrea Scanzi : << Abbiate la decenza di usare parole tragiche come “prigioniero” quando vanno usate, buffoni. Il soggetto novax che da giorni gioca a distruggersi la carriera ( e i genitori non sono da meno )

con comportamenti e frasi ignobili, se volesse, potrebbe tornare alle sue ville anche in questo momento. Viaggiando in prima classe, come del resto si è meritato grazie a un talento straordinario.
Ma far passare un novax esaltato e viziato per prigioniero e martire, anche no.>>

passo e chiudo

2.9.17

uso ipocrita dell'indignazione si per una pubblicità d merendine no per i manifesti xenofobici ispirati alla Rsi di Mussolini dei fascisti di Forza Nuova

clonna  sonora
quelli che benpensano - Frankie Hi Nrg
Vaffanculo  - Marco Masini  

la gente ha mandato , salvo i pochi che ancora resistono , il cervello all'ammasso \ in OFF e s'indigna per un semplice humor nero .Segnalando alla http://www.aiart.org ( l’associazione dei telespettatori e dei cittadini mediali )

Posso capire   l'ndignazione  del cattivo  gusto  , il cinismo e ...  bla  ... bla   .Ma  quello  che  mi fa  incazzare  è : 1)  la mancanza  di una educazione   all'ironia  , al  sarcasmo  ,  all'humor  nero  ., 2) l'indignazione  facile  per le  minchiate   ma  non per  cose  serie  e  l'invocazione  alla censura  .  e  le polemiche  inutili  Infatti in spagna    è stato fatto   uno spot  simile  , senza  arrivare  alla morte   
ma  nessuno  si è indignito ed  ha  protestato  cosi tanto  per esso  .
Ma  soprattutto   la  stranezza    dell'associazione suddetta    che si batte  (  o almeno cosi  dovrebbe  )  contro  il lato oscuro dei social media / o contro il cyber  bullismo  mentre  andando  a leggere  il loro sioto    non ho visto    nessun  intervento   contro le pagine  social  e d  internet    oltre  che  canali   video   ed  manifesti  nelle  vie  cittadine  del  gruppo (  denunciatemi  esponenti  o simpatyizzanti   di FN  che  leggete  i miie  scritti    tanto ci sono dben  due sentenze  di cassazione    che  lo afermano  )  neofascista  di  Forza Nuova   che   usa  
Vecchie immagini della propaganda fascista e xenofoba per una campagna anti-migranti. Nel post di Forza Nuova del 29 agosto si vede una donna bianca aggredita da un uomo di colore con vestiti coloniali: “Difendila, dai nuovi invasori. Potrebbe essere tua madre, tua moglie, tua sorella, tua figlia” recita la scritta sottostante. Nell’immagine, che ha suscitato non poche polemiche sul web, l’associazione di estrema destra ha ripreso un manifesto utilizzato dalla Repubblica di Salò nel 1944 contro le truppe alleate L’operazione di restauro e riadattamento delle immagini del Ventennio di Gino Boccasile, propagandista del ministero della Guerra, viene accompagnata da un post in cui viene specificato che gli “stupri si sa, sono il barbaro e infame corollario di ogni guerra di conquista”. Secondo il movimento neofascista “le violenze contro le donne dell’epoca” sono da contestualizzare “all’interno della sconfitta che chiamarono ‘liberazione'”, dove nelle file francesi marciavano anche militari coloniali provenienti dal Marocco. Le violenze vengono affiancate strumentalmente a “quelle di questi anni e di questi giorni”. L’invettiva è contro quelli che “le occultano spudoratamente, tacendo il fatto che sono attuate da nuovi invasori a cui paghiamo vitto, alloggio, bollette, schede telefoniche, cellulari e sigarette”. Il riferimento è ai fatti di cronaca di questi giorni, come gli stupri di Rimini. Il post si conclude affermando che “i nuovi barbari sono peggiori di quelli del ’43/’45, oggi come allora fiancheggiati dai traditori della Patria”. Il messaggio, all’interno della retorica xenofoba di Forza Nuova, è dunque questo: i migranti sono degli invasori e dei barbari che vengono a rubare il lavoro e a violentare le donne. Quindi bisogna “difenderle dai nuovi invasori”.
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Il post in pochi giorni ha ottenuto oltre 9mila like, 11mila condivisioni e un flusso senza fine di commenti, molti di natura razzista. Ma non solo, un ragazzo scrive “per prima cosa, fare di tutta un’erba un fascio è non solo da ignoranti in piena regola, ma che messaggio volete trasmettere? Cos’ è sta locandina?”. Se un utente specifiche che “lo stupro è un atto becero da chiunque sia compiuto”, non manca chi dà “la responsabilità anche a molte donne che accettano amicizia e legami con questi stupratori”. Sul post è intervenuto anche l’Osservatorio democratico per le nuove destre che ha denunciato una la palese istigazione all’odio razziale chiedendo l’intervento di magistratura e istituzioni “di fronte a una notizia di reato così evidente”. In una nota Claudia Bastianelli coordinatrice nazionale socialdem sottolinea come ormai è “una moda quella di ricorrere all’istigazione all’odio razziale messa in campo da alcune forze politiche. Peccato che si tratti di un reato, esattamente come è reato l’apologia del fascismo in ogni sua forma”.
Ma il partito di estrema destra non è nuovo a questo tipo di comunicazione. Già per una manifestazione milanese Già per una manifestazione milanese avevano fatto ricorso ad alcune immagini delle camicie nere dipinte

 da Gerardo Dottori nel Polittico della rivoluzione fascista. E ancora, 
contro le unioni gay, avevano resuscitato una madre del Ventennio con la scritta: “L’Italia ha bisogno di figli non di unioni gay e migranti”.

qui   svegliatevi   

«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

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