chi dice che alle paraolimpiadi non succede nient e d'interessante si sbaglia di grosso . Perchè handicap a parte sono gente come noi che soffro , gioiscono , ed lottano .
L’assurda decisione: vince l’oro alle Paralimpiadi, lo squalificano per un ritardo di 3 minuti
Muhammad Ziyad Zolkefli ha conquistato la medaglia più preziosa nella gara del lancio del peso ma la sua gioia è stata smorzata dalla decisione dei giudici di gara, successivamente confermata dal Comitato Paralimpico Internazionale. È arrivato in sala chiamate con un ritardo di 3 minuti, una “trasgressione” che gli è costata cara.
A cura di Maurizio De Santis
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Muhammad Ziyad Zolkefli s'era presentato alla gara di lancio del peso delle Paralimpiadi con 3 minuti di ritardo. Non immaginava che 180 secondi gli sarebbero costati cari, regalandogli un finale di gara amarissimo. L'atleta malese va in pedana e dà il meglio di sé: conquista l'oro nella classe F20 ed esulta. Il sapore della vittoria è dolcissimo, lo ripaga dei sacrifici fatti e delle ore trascorse ad allenarsi, è il coronamento di una preparazione che parte da lontano ma – almeno nel suo caso – è andata a schiantarsi contro l'intransigenza dei commissari di gara del Comitato Paralimpico Internazionale.
Per la commissione la decisione è giusta: "non aveva alcun motivo valido che lo giustificasse", è la versione dei giudici. Perché permettergli di andare in pedana? C'è una spiegazione anche a questo: inizialmente sembrava che le sue ragioni fossero valide ma in seguito la sua spiegazione è stata smentita dai fatti. Tanto rigore nei confronti Zolkefli ha scatenato le proteste: "vergognoso", "è assurdo", "non è giusto privarlo della medaglia ottenuta con tanta fatica" sono alcune delle frasi più ricorrenti per censurare quell'atteggiamento così fiscale dei giudici di gara.
Le regole sono regole – è la posizione dei giudici riportata dall'Associated Press – . Non è stata colpa degli ucraini se il malese era in ritardo. Si è giustificato dicendo che l'annuncio era in una lingua che non capiva.
Quanto accaduto a Tokyo è divenuto un caso politico. Il ministro dello Sport della Malesia, Ahmad Faizul Azumu, ha deciso di occuparsi personalmente della questione e ha dato incarico al consiglio nazionale di aprire un'indagine per chiarire tutti gli aspetti di una vicenda che è sembrata paradossale nella sua (eccessiva) severità. A beneficiarne è stato l'ucraino Maksym Koval che era arrivato secondo e aveva ottenuto la medaglia d'argento, salvo ritrovarsi con il metallo più prezioso al collo.
La rabbia dell'atleta malese e della federazione del suo Paese è motivata anche da un'altra ragione. Secondo le informazioni raccolte, sarebbe stata proprio la protesta dell'Ucraina a spingere i giudici di gara a valutare con maggiore severità l'arrivo in ritardo nella sala chiamate di Zolkefli.
La delusione per il quarto posto e la conseguente eliminazione nelle semifinali dei 200 metri, categoria non vedenti, è durata davvero poco per Keula Nidreia Pereira Semedo. Appena finita la gara delle Paralimpiadi, l'atleta di Capo Verde ha ricevuto sulla pista d'atletica di Tokyo la proposta di matrimonio, con tanto di anello, dalla sua guida, Manuel Antonio Vaz da Veiga. Lei ha detto subito sì e così i promessi sposi si sono abbracciati tra gli applausi del pubblico in tribuna.
Le lacrime di Bebe Vio dopo aver vinto l'oro nel fioretto alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. L'atleta si è avvicinata agli spalti, è salita su una sedia e ha abbracciato il suo team tra l'emozione generale
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