E al referendum rispondiamo "NO!"
E al referendum rispondiamo "NO!"
Son cose vecchie sanno un po' di muffa,
ed è una truffa a cui diremo "NO!"
Son cose vecchie sanno un po' di muffa,
ed è una truffa a cui diremo "NO!"
se vincerà il referendum , sulla giustizia fatta dai radicali e dalla Lega La custodia cautelare in carcere è una misura cautelare personale, coercitiva e custodiale, prevista e disciplinata dall'art. 285 c.p.p ( codice di procedura penale ) sarà abrogata ed esseri immondi come quello sotto saranno liberi di reiterare il reato o di commettere se hanno dei precedenti per violenze o stalking cose del genere . Ecco un episodio simbolo la storia ( Qui la ricostruzione e l'approfondimento di Nadia Somma sul FQ del 1 settembre 2021 ) di un bambino che non c'è più, e di una madre Antonella Penati , crocefissa in terra, senza pace e senza giustizia.Federico è morto nel 2009, in una sala dei servizi sociali a San Donato Milanese, ucciso con trentasette coltellate dal padre di cui aveva paura, e che la madre aveva denunciato dodici volte.
che si trovano nella stessa situazione ma che sono miracolosamente ancora vivi.A lei la mia immensa gratitudine per la generosità di non lasciare noialtre da sole, nonostante la sofferenza immensa.A noi però resta il dovere di non dimenticare Federico e di chiedere giustizia per lui e per sua madre: perché se nessuno è responsabile allora chiunque si sentirà in dovere di non ascoltare le nostre denunce e di portarci via i figli.
se vincerà il referendum , sulla giustizia fatta dai radicali e dalla Lega La custodia cautelare in carcere è una misura cautelare personale, coercitiva e custodiale, prevista e disciplinata dall'art. 285 c.p.p ( codice di procedura penale ) sarà abrogata ed esseri immondi come quello sotto saranno liberi di reiterare il reato o di commettere se hanno dei precedenti per violenze o stalking cose del genere . Ecco un episodio simbolo la storia ( Qui la ricostruzione e l'approfondimento di Nadia Somma sul FQ del 1 settembre 2021 ) di un bambino che non c'è più, e di una madre Antonella Penati , crocefissa in terra, senza pace e senza giustizia.Federico è morto nel 2009, in una sala dei servizi sociali a San Donato Milanese, ucciso con trentasette coltellate dal padre di cui aveva paura, e che la madre aveva denunciato dodici volte.
Dodici.
Ma si sa come funzionano le cose: il padre è comunque padre, e le denunce delle donne sono sempre frutto di qualche mitomania personale o desiderio di vendetta.Antonella era stata giudicata "alienante e "iperprotettiva"
e Federico costretto a incontrare il padre, giudicato evidentemente un pover'uomo.Federico fu lasciato solo col padre in un ambiente protetto, affidato allo Stato Italiano quindi, e nessuno era presente durante la furia dell'orco, suicidatosi poco dopo.
Ad oggi, per questo omicidio, nessuno è responsabile. Nessuno è responsabile per le dodici denunce inascoltate di Antonella, nessuno è responsabile per la mancata protezione di un bambino di nove anni:La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, ha assolto l'Italia da ogni negligenza e a mamma Antonella non rimane che rivolgersi alla Corte di Strasburgo.Antonella è una donna straordinaria che da allora combatte per suo figlio e per tutte le donne e tutti i bambini
e Federico costretto a incontrare il padre, giudicato evidentemente un pover'uomo.Federico fu lasciato solo col padre in un ambiente protetto, affidato allo Stato Italiano quindi, e nessuno era presente durante la furia dell'orco, suicidatosi poco dopo.
Ad oggi, per questo omicidio, nessuno è responsabile. Nessuno è responsabile per le dodici denunce inascoltate di Antonella, nessuno è responsabile per la mancata protezione di un bambino di nove anni:La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, ha assolto l'Italia da ogni negligenza e a mamma Antonella non rimane che rivolgersi alla Corte di Strasburgo.Antonella è una donna straordinaria che da allora combatte per suo figlio e per tutte le donne e tutti i bambini
che si trovano nella stessa situazione ma che sono miracolosamente ancora vivi.A lei la mia immensa gratitudine per la generosità di non lasciare noialtre da sole, nonostante la sofferenza immensa.A noi però resta il dovere di non dimenticare Federico e di chiedere giustizia per lui e per sua madre: perché se nessuno è responsabile allora chiunque si sentirà in dovere di non ascoltare le nostre denunce e di portarci via i figli.
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