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3.9.21

ecco perchè dico no al referendum della lega e dei radicali sulla giustizia La storia di Federico, è l'incubo di tutte le madri e i bambini che hanno la disgrazia di avere nella vita un uomo violento

da un vecchia canzone  del  1974    di fausto  Amodei    ,  ma  il  cui   io ritornello ,     è  ancora   attuale  , visto     che  ogni tanto    ripropongo  tale  quel  quesito    più volte  bocciato  

E al referendum rispondiamo "NO!" E al referendum rispondiamo "NO!" Son cose vecchie sanno un po' di muffa, ed è una truffa a cui diremo "NO!" Son cose vecchie sanno un po' di muffa, ed è una truffa a cui diremo "NO!"

se vincerà il referendum ,  sulla  giustizia  fatta  dai radicali  e dalla Lega  La custodia cautelare in carcere è una misura cautelare personale, coercitiva e custodiale, prevista e disciplinata dall'art. 285 c.p.p ( codice di procedura penale ) sarà  abrogata  ed     esseri immondi come quello sotto saranno liberi di reiterare il reato o di commettere se hanno dei precedenti per violenze o stalking cose del genere . Ecco un episodio simbolo la storia ( Qui la ricostruzione e l'approfondimento di Nadia Somma sul FQ del 1 settembre 2021 ) di un bambino che non c'è più, e di una madre Antonella Penati , crocefissa in terra, senza pace e senza giustizia.Federico è morto nel 2009, in una sala dei servizi sociali a San Donato Milanese, ucciso con trentasette coltellate dal padre di cui aveva paura, e che la madre aveva denunciato dodici volte.
Dodici.
Ma si sa come funzionano le cose: il padre è comunque padre, e le denunce delle donne sono sempre frutto di qualche mitomania personale o desiderio di vendetta.Antonella era stata giudicata "alienante e "iperprotettiva"
e Federico costretto a incontrare il padre, giudicato evidentemente un pover'uomo.
Federico fu lasciato solo col padre in un ambiente protetto, affidato allo Stato Italiano quindi, e nessuno era presente durante la furia dell'orco, suicidatosi poco dopo.
Ad oggi, per questo omicidio, nessuno è responsabile. Nessuno è responsabile per le dodici denunce inascoltate di Antonella, nessuno è responsabile per la mancata protezione di un bambino di nove anni:La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, ha assolto l'Italia da ogni negligenza e a mamma Antonella non rimane che rivolgersi alla Corte di Strasburgo.Antonella è una donna straordinaria che da allora combatte per suo figlio e per tutte le donne e tutti i bambini



che si trovano nella stessa situazione ma che sono miracolosamente ancora vivi.A lei la mia immensa gratitudine per la generosità di non lasciare noialtre da sole, nonostante la sofferenza immensa.A noi però resta il dovere di non dimenticare Federico e di chiedere giustizia per lui e per sua madre: perché se nessuno è responsabile allora chiunque si sentirà in dovere di non ascoltare le nostre denunce e di portarci via i figli.

23.7.19

post dedicato a chi mi chiede : << Mi auguro la guerra civile in Italia, o noi o loro... Con chi ti schieri Giusè? >>

rispondo   cosi


                          Immagini tratte dai film "Miracolo a Sant'Anna" e "L'uomo che verrà"

ecco il testo



"Alba la presero in duemila il dieci ottobre
e la persero in duecento il due novembre dell'anno 1944" (Beppe Fenoglio, I ventitré giorni della città di Alba)

Anche la disperazione impone dei doveri E' un problema di spazio
E l'infelicità può essere preziosa

Non si teme il proprio tempo
In selvaggia parata
Non si teme il proprio tempo
E' un problema di spazio
Ragioni personali
Geniali dilettanti
Una questione privata
Una questione privata
Geniali dilettanti
Ragioni personali
In selvaggia parata
Occorre essere attenti per essere padroni
La facoltà di non sentire
La possibilità di non guardare
Il buon senso la logica i fatti le opinioni
Le raccomandazioni
Di se stessi occorre essere attenti
Un canto partigiano al Comandante Diavolo
Luogo della memoria pomeriggio di festa
Giovane umanità antica fiera indigesta
Cielo padano plumbeo denso incantato incredulo

Non temere il proprio tempo
La facoltà di non sentire
E' un problema di spazio
Non temere il proprio tempo
E' un problema di spazio
In selvaggia parata
Geniali dilettanti
Ragioni personali
La mia piccola patria dietro la Linea Gotica
Una questione privata
La possibilità di non guardare
Il buon senso la logica i fatti le opinioni
Le raccomandazioni
Di se stessi occorre essere attenti
Occorre essere attenti per essere padroni
e scegliersi la parte dietro la Linea Gotica
Sa scegliersi la parte
Occorre essere attenti per essere padroni
Di se stessi occorre essere attenti
Occorre essere attenti occorre essere attenti
Comandante Diavolo Monaco Obbediente
Mai come ora...
Giovane Staffetta Ribelle Combattente
La mia piccola patria dietro la Linea Gotica
Sa scegliersi la parte...

24.6.19

combatti per quello che dovrebbe essere il tuo paese e viene dimenticato dallo stato ma vive in The Ballad of Ira Hayes di Peter La Farge eripredsa poi da Bob dylan


Vedendo su netflix Rolling Thunder RevueI
                   un frame   del film  da https://www.netflix.com/it/title/80221016


un mix alchemico di realtà e fantasia, Martin Scorsese ricorda il tour di Bob Dylan del 1975 e una nazione che ha bisogno di reinventarsi. ho scoperto la tristissima storia ( Ulteriori news le trovate nei consueti approfondimenti a fine post ) di Ira Hamilton Hayes ( Scanton, 12 gennaio 1923 – Bapchule, 24 gennaio 1955) è stato un militare nativo americano. Era un Akimel O'odham, (nativo americano Pima) appartenente alla Comunità Indiana del fiume Gila.
Ira Hayes, 1923-1955.Fu un veterano della seconda guerra mondiale nella battaglia di Iwo Jima e la sua notorietà deriva dal fatto di essere stato immortalato, con altri fanti di marina, nella fotografia iconografica che ritrae un gruppo di soldati intenti a innalzare la bandiera statunitense. Dimenticato perchè ( ed per me i veri eroi sono questi ) << rifiutò sempre la condizione di eroe, e anzi si attivò per correggere una imprecisione sulla identificazione di uno degli altri raffigurati ( Harlon Block, primo a destra), che - successivamente caduto in battaglia - era stato dimenticato. Per questo fece 1300 miglia con l'autostop per raggiungere la famiglia di Harlon in una fattoria del Texas, chiedendo loro di far riaprire l'inchiesta e accontentandosi della semplice gratitudine dei familiari.Rientrato a casa Ira non riuscì a tornare alla normalità: troppa celebrità, troppi film e troppi inviti a convegni e cerimonie. Da parte sua considerò la sua notorietà per il "finto" innalzamento della bandiera (come di fatto era, trattandosi solo della ripetizione di un primo momento ben più importante per chi stava combattendo) una pura sciocchezza.




Approfondimenti  


                          Ira hayes e la  The Ballad Of Ira Hayes Peter La Farge


                           La  foto     di  Joe Rosenthal   della    battaglia di Iwo Jima 

2.5.18

non sono giornalista e mai lo sarò ma un uomo liberò

non sapevo che provare a raccontare o riportare storie ai margini dei media nazionali 
come quelle di cui parla  questa  canzone  



 fosse essere giornalista cosa che non lo sono e non voglio essere

15.4.18

un modo di reagire allo spopolamento è anche la cultura la canzone di freemmos scritta da Michele Pio Ledda e Mariano Melis che ha curato anche la musica.. Grazie ai Bertas,Maria Giovanna Cherchi,Fantafolk (Andrea Pisu e Vanni Masala),Francesco Piu,Tazenda e lo stesso Mariano Melis

....  ecco il video della canzone FREEMMOS scritta da Michele Pio Ledda e Mariano Melis che ha curato anche la musica


Il progetto FREEMMOS-liberi di restare


curato dalla Fondazione Maria Carta nato per sensibilizzare cittadini e istituzioni sul drammatico tema dello spopolamento dei comuni sardi si arricchisce di una testimonianza in musica e di immagini suggestive.Freemmos”, il progetto ideato dalla Fondazione Maria Carta con l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sul fenomeno dello spopolamento che investe interi piccoli centri della Sardegna Per l’occasione la Fondazione Maria Carta ha prodotto un videoclip originale nel quale compaiono alcuni tra i più conosciuti artisti sardi: i Bertas, Mariano Melis, Maria Giovanna Cherchi, i Fantafolk (Vanni Masala e Andrea Pisu) con la regia di Alberto Salvucci. La canzone “Freemmos” è di Michele Pio Ledda e Mariano Melis. Gli attori sono Paolo Salaris (il padre), Tony Negroni (il figlio) e Silvia Senes (la fidanzata).




16.2.17

la musica non è solo san remo .essere umano di valentina rubini e la risposta degli Hakuna Matata a Bello Figo

incuriosito da  questo articolo e  da questo video



Si intitola Essere Umano ed è la canzone rap di Valentina Rubini dedicata a tutti gli animali maltrattati e torturati dall’uomo e in particolare al cane Angelo che fu seviziato e ucciso da quattro ragazzi lo scorso giugno a Sangineto in provincia di CosenzaLa canzone è nata per ricordare Angelo e tutti gli animali che come lui sono vittime della violenza delluomo e ha avuto molto successo – spiega Alessandro Mosso, presidente dell’associazione Animalisti Onlus che ha finanziato la produzione del video – Così abbiamo deciso con Valentina di fare altri due video i cui proventi andranno a sostegno dei nostri progetti per i cani randagi.

Infatti  cercandola  in rete oltre  a questa  striminzita  biografia



Valentina Rubini (28 anni, Tortona ), rapper, autrice, attrice e attivista per i diritti animali nasce a Piazza Brembana (BG) , studia e si laurea a Milano presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore e si forma come attrice nella stessa città. Nel 2012 pubblica il libro "Ad occhi socchiusi" in cui si racconta attraverso la metafora della città in cui vive, sogna e sopravvive. 
Dal 2015 si ritira in una piccola città di provincia, dove viene a contatto con qualcosa che le cambia la vita: la lotta per i diritti animali. Amante da sempre dei fratelli non umani, Valentina inizia un percorso di consapevolezza profondo, diventa vegana e attivista. Unisce l'amore per le creature di questo pianeta al suo talento e porta avanti un progetto di musica e parole che spesso toccano temi importanti per la sensibilizzazione della massa.


Infatti in  questo suo  scritto   dove   scrive


Valentina Rubini
 Vorremmo che questa piccola iniziativa, attraverso un mezzo leggero come la musica, possa dare ancora più voce a coloro che stanno chiedendo una legge che punisca severamente i crimini e i maltrattamenti contro gli animali come Angelo, il randagio divenuto simbolo di questa lotta.
Dedico questo pezzo a tutti quelli che si fanno un culo così tutti i giorni per rendere giustizia alla vita, animale umana o non umana che sia. Siamo in un momento delicato di passaggio e seminare i frutti di un mondo un pochino migliore di questo, oggi, non è facile. Non importa se non vedremo i frutti della nostra lotta, qualcuno li vedrà. E a differenza di quello che si pensa, non si tratta più di essere animalisti, vegani, attivisti o non esserlo. Si tratta di scegliere di cambiare radicalmente rotta, "sacrificando" un pezzo del nostro orticello per difendere il lato più debole, siano animali, bambini, donne, ultimi degli ultimi. Si tratta di fare qualcosa di totalmente gratuito per chi non può ringraziarti, di cambiare prospettiva e passare da una visione antropocentrica (che ci ha distrutti) a una eCocentrica (che può salvarci). Voglio dedicare questa canzone a tutti gli attivisti che hanno le pezze al culo ma sono sempre lì per una causa più forte di loro.. questa è una canzonetta, voi siete il futuro. Ciao.
  


mi fanno credere che la sua scelta vegana sia coerente e non modaiola

La  seconda  è questa



18.9.16

quando le offese ti rafforzano e non ti feriscono insomma ti scivolano via

in sottofondo Giorgio Gaber - Barbera e Champagne


DALLA NUOVA  SARDEGNA   FACEBOOK
Un giorno l'asino di un contadino cadde in un pozzo.  Non si era fatto male, ma non poteva più uscirne. L'asino continuò a ragliare sonoramente per ore, mentre il  proprietario pensava al da farsi. Finalmente il contadino prese una decisione crudele: concluse che l'asino era ormai molto vecchio e che non serviva più a nulla, che il pozzo era ormai secco e che in qualche modo bisognava chiuderlo.
Non valeva pertanto la pena di sforzarsi per tirare fuori l'animale dal pozzo.
Al contrario chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a seppellire vivo l'asino. Ognuno di loro prese un badile e cominciò a buttare palate di terra dentro al pozzo. L'asino non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo con lui e pianse disperatamente.
Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l'asino rimase quieto. Il contadino alla fine guardò verso il fondo del pozzo e rimase sorpreso da quello che vide.
Ad ogni palata di terra che gli cadeva addosso, l'asino se ne liberava, scrollandosela dalla groppa, facendola cadere e salendoci sopra. In questo modo, in poco tempo, tutti videro come l'asino riuscì ad
arrivare fino all'imboccatura del pozzo, oltrepassare il bordo e uscirne trottando. La vita andrà a buttarti addosso molta terra, ogni tipo di terra.  Principalmente se sarai dentro un pozzo. Il segreto per uscire dal pozzo consiste semplicemente nello scuotersi di dosso la terra che si riceve e nel salirci sopra.
Ricorda le cinque regole per essere felice:
1- Libera il tuo cuore dall'odio.
2- Libera la tua mente dalle preoccupazioni.
3- Semplifica la tua vita.
4- Da' di più e aspettati meno.
5- Ama di più e... accetta la terra che ti tirano addosso, poiché essa può costituire la soluzione e non il problema.


Ecco  perché quando il mio  vecchio  mio padre  ed  a volte  anche mia madre   (  a volte  a  torto  a volte  a ragione )  mi  dicono  che   sono un asino  o  un pezzo d'asino  non mi  offendo    e non  rispondo  ed  a  volte  non rispondo ed  non m'incazzo  .
A  chi , quando  su  fb   riportando questa  foto    con la scritta   auto ironica    A  volte  sono  un asino  , mi dicono    :  Quale dei due? Quello bianco o quello scuro ?   riporto  quello  scritto sopra 


30.1.16

Sarah Pain ( alias di Sarah Franceschi ) era la luce

Premessa
Mi scuso per il post caotico , ma ho scritto di getto queste parole appena ho appreso per caso leggendo per sapere sue notizie di come stava procedendo la sua malattia che nonostante l'avessi fra i miei contatti di face book , era morta da un anno .






Solo ora ho saputo che l'anno scorso eri andata via carissima amica grazie per avermi insegnato molte
dall'album  facebook dela  sua  amica    Sara  Barba 
cose ( e d avermi aiutato a smontare alcuni luoghi comuni sul tuo popolo presenti anche , sic , a in certa sinistra italiana e non ) sulla tua religione e la tua cultura ebraica . Eravamo divisi sulla politica israeliana , ma non importa perchè con te c'era rispetto e confronto e si poteva confrontarsi pur nella divergenza d'opinioni .
Di solito i giornali ingigantiscono , creano , montano personaggi , ecc. ma qui hanno ragione

  da   ecco la  cronaca   de il tirreno edizione   di livorno   del giorno della tua morte 

Muore a 43 anni «Sarah era la luce»
Imprenditrice e fondatrice di una loggia massonica è scomparsa venerdì nella sua casa. Oggi l’ultimo saluto di Federico Lazzotti







LIVORNO. «Nemmeno la malattia è riuscita a stroncare la gioia di vivere che mia figlia aveva dentro. Sarah se n’è andata in un attimo, immersa nella luce, mentre eravamo a tavola». È così che mamma Patrizia ricorda la figlia, scomparsa venerdì ad appena 43 anni mentre era nella sua casa di via Tozzetti. Sarah Franceschi che su Facebook si chiamava Sarah Pan, era molti mondi insieme, universi anche lontani che da due giorni piangono la sua scomparsa. Imprenditrice, poetessa, blogger, fondatrice della Loggia Massonica femminile legata al Grande Oriente d’Italia “Hipatya”, appassionata di costplay; in passato aveva fatto anche il servizio militare nella marina militare israelina. Ed il minimo comune denominatore di queste esperienze era il sorriso che mostrava in qualsiasi situazione si trovasse. Ricorda Ivonne: «Ancora non riesco a crederci, rivedo il tuo splendido sorriso. Quella foto meravigliosa nella marina israeliana stupenda. Rivivo il giorno del nostro “Bat-Mitzva”...». Il mondo di Sarah e di chi le voleva bene si è capovolto negli ultimi due mesi e mezzo. «Il 31 ottobre scorso - ricorda ancora la madre - mia figlia era al Lucca Comics vestita da Leila, la principessa di Star Wars, e stava benissimo. Fino a dicembre non sapevamo niente della malattia». E nonostante la diagnosi Sarah aveva deciso di combattere. «In questi mesi - va avanti Patrizia - non le ho mai sentito dire, magari per lamentarsi: “Perché è toccato a me”. Anzi. Sono certa che tutte le persone che le sono state vicine sono state arricchite dalla sua compagnia». Lo ripete anche la cugina di Sarah, Valentina. «L'unica cosa che ora riesco a dire è che lei ha dato a tutti una grande lezione di vita. Era speciale, non è giusto che ce l'abbiano strappata così presto: amava troppo la vita». Intorno a mamma Patrizia, a papà Massimo
e al compagno di Sarah, si sono stretti gli amici, i parenti e tutta la comunità ebraica di cui la famiglia fa parte. I funerali partiranno oggi alle 15 dalla casa in via Tozzetti per andare al cimitero Ebraico dove ci sarà la funzione».

@fedelazzotti

   cosi  come queste  poesie  a te  dedicate  dolce  amica



ama la libertà 
ama l'uguaglianza 
odia gli estremismi 
una piuma bianca
dal cuore grande
ora angelo 
sei un pezzo di cuore mio
sei un pezzo di cuore nostro 
per chi ti ha amata
per chi ti ama
non ti scorderò mai
dolce principessa guerriera 
stellina dal cuore d'oro
ci manchi dolce Sarah Pan...

altre  poesie di  chi  le  ha  voluto bene
La poesia di Alessandra

Ora      che poeta    non sono    ti dedico questa  canzone





BUON VIAGGIO HERMANO QUERIDO
E BUON CAMMINO OVUNQUE TU VADA
FORSE UN GIORNO POTREMO INCONTRARCI
DI NUOVO LUNGO LA STRADA

 ora   mi  fermi qui altrimenti   finisce  che non riesco a vedere quello che  scrivo  visto che le lacrime mi stanno coprendo  gli  occhi con la loro umidità







18.1.16

l'umanità e la vita non finiscono mai di stupire



alla farcia del catastrofismo del fumetto #orfani e simili . l'umanità è  ed  stata  anche   come le due     storie  raccontate  da  http://www.curioctopus.it/  e  riportate  sotto    

la  prima  

Sembra un set creato dalla fantasia degli sceneggiatori di Game of Thrones, invece esiste davvero.Setenil de las Bodegas è un paese spagnolo in provincia di Cadice, in Andalusia, ed è praticamente inglobato nella roccia.Le case, rigorosamente bianche, sono state costruite intorno e all'interno della pietra, sfruttando le pareti naturali e facendo di Setenil de las Bodegas una piccola città gioiello incastonata nella montagna.La vista è impressionante e l'effetto quasi sublime: la città sembra stia per essere divorata dalla massa rocciosa. Nessun pericolo, in realtà: è così da più di 25000 anni e i suoi 3000 abitanti si sono adattati alla natura senza forzarla, limitando i loro interventi il più possibile, per lasciare intatto il fascino magico e preistorico della città.


















Se la prima  era  un misto di passato e presente   ,  la  seconda  è  del passato  e  riportata  di recente  alla  luce  


Molti non conoscono neanche la collocazione dell'Isola di Pasqua, ma sicuramente conosceranno le famose teste che l'hanno resa nota in tutto il mondo.Molti misteri si aggirano attorno a queste sculture, ma uno più di tutti ha fatto passare notti insonni a molti archeologi e studiosi: si nasconde qualcos'altro sotto le enormi teste? Uno scavo rivela al mondo il segreto...
L'Isola di Pasqua si trova nel mezzo dell'oceano Pacifico: nella lingua locale il suo nome è Rapa Nui.

immagine: Aldea Viral
È un mistero il modo in cui questi enormi massi in tufo sono stati trasportati e posizionati, così come gli attrezzi usati per la scultura.

immagine: Aldea Viral
Fin da quando sono state scoperte sono state lasciate interrate fino al collo. Poi gli archeologi hanno deciso di dissotterrarle per conoscere la loro reale grandezza.

immagine: Aldea Viral
Inizialmente si ergevano sull'isola in tutta la loro altezza: sono state poi sotterrate da processi naturali, come le esplosioni dei numerosi vulcani circostanti.

immagine: Aldea Viral
La presenza del corpo al di sotto del terreno era solo un'ipotesi fatta dagli archeologi, ma lo scavo ha infine rivelato la verità.

immagine: Aldea Viral
Le teste avevano davvero un corpo interrato, altrettanto enorme e maestoso.

immagine: Aldea Viral
Durante gli scavi sono stati anche rinvenuti alcuni pezzi degli attrezzi usati per posizionare le statue. Ora gli elementi ottenuti permettono di sapere molto di più sulle statue.


immagine: Aldea Viral
La teoria più accreditata sulla loro origine afferma che rappresentano gli antenati degli indigeni che le hanno costruite.


immagine: Aldea Viral
È incredibile che nonostante i secoli trascorsi interrati, i dettagli intagliati sulla schiena della statua siano ancora così ben visibili.


immagine: Aldea Viral
Gli archeologi pensavano di trovare delle risposte facendo lo scavo, ma in realtà si sono trovati con molte più domande...


immagine: Aldea Viral
Ora è ben chiara l'idea della loro grandezza, ma non si riesce a comprendere come i costruttori possano aver spostato dei massi del genere.

immagine: Aldea Viral
Senza l'utilizzo di mezzi moderni il compito sembra molto difficile.

immagine: Aldea Viral
Le statue enigmatiche continuano a tenere nascosti molti segreti: la struttura del corpo, con i dettagli che ha scolpiti, è molto più complessa di quella delle teste.


immagine: Aldea Viral
Vi aspettavate che si potesse nascondere un corpo del genere sotto le famose teste?



qui la vita , l'umanità è anche un qualcosa anche di positivo sempre ricco di : adattamenti , scoperte , riscoperte fascino non solo di pecore \ capre , o di fatti negativi . un viaggio in pratica










con questo  è tutto



13.1.16

l'oltranzismo religioso ed ideologico non si ferma neppur e davanti ala morte .I vergognosi commenti antiabortisti sulla morte della ragazza di Napoli

sono talmente  schifato  da tale feccia   di gente   che lascio   la parola  a 


non  prima  di  dire   che   

L'ideologia, l'ideologia
malgrado tutto credo ancora che ci sia
è la passione, l'ossessione
della tua diversità
che al momento dove è andata non si sa
dove non si sa, dove non si sa.

  che  con la  loro  ideologia malata  ( neppure   con   gli oltranzisti   o clerico fascisti alcuni anche anti abortisti   di quella che  viene chiamata  prima repubblica 



  si era arrivati ad  insultare  una povera  ragazza   morta  per  un aborto ) 

Ma  ora basta  parlare  io , e  lasciamo che a parlare sia   come  ho detto nel prologo  l'articolo in questione  

 Gabriella aveva vent'anni, sogni, speranze e una vita davanti. Ma per qualcuno il solo fatto che la sua morte sia legata a un aborto basta a giustificarla o a renderla meno grave.

Ho preso soltanto qualcuno degli agghiaccianti commenti trovati in Rete sulla morte della giovane Gabriella Cipolletta, 20 anni, entrata all'ospedale Cardarelli di Napoli per aborto volontario e uscita cadavere. Quello che mi ha più colpito (non sono riuscito a recuperare la schermata, persa nel mare magnum dei social network) è «Una vita per una vita». Mi sembra di essere piombato nel bel mezzo di una selva di zotici oltranzisti – e attenzione, non parlo degli antiabortisti, l'opinione contraria è legittima – qui parlo proprio di qualcuno che non batte ciglio dinanzi alla morte di una ragazza, una ragazza con sogni, speranze, paure, con una vita intera davanti. E guarda a quelle parole, «aborto volontario» come a una dichiarazione di colpevolezza, come a un occhio per occhio, come a un inevitabile, biblico epilogo.

Francamente sono sconfortato. Si dice spesso in questi casi: «Ma cosa t'aspetti, è il web, c'è di tutto». Eh no. C'è di tutto ma la mano che corre davanti al pensiero e vomita esternazioni simili è la stessa che mette una X sulla scheda elettorale, che opera scelte per la propria famiglia, per il proprio gruppo sociale, per la propria città. Sono italiani, esattamente come noi. Sono fra di noi, si confondono, bevono succo d'arancia ora. E sono forse anche simpatici. Poi scorrono una notizia, l'aborto, la morte di Gabriella di vent'anni. Se l'è meritata. E pagando il caffè premono invio.

6.1.16

"Meglio morta che senza dignità": giornalista siriana ( Ruqia Hassan ) uccisa dall'Isis

Ascoltando la versione di Dignity ( bob dylan ) rifatta da De gregori leggo questa triste notizia che cade a pennello con tale canzone

L'UnioneSarda.it » Cronaca » "Meglio morta che senza dignità": giornalista siriana uccisa dall'Isis
CRONACA » SIRIA





                                                     Ruqia Hassan




"Se mi prenderanno, mi taglieranno la testa, ma meglio una testa tagliata con dignità che vivere con umiliazione".
Scriveva così la giornalista e attivista Ruqia Hassan, prima che il sedicente Stato islamico (Is) la uccidesse. Abu Muhammed, fondatore della rete di attivisti Raqqa viene massacrata nel silenzio, ha raccontato che più volte, prima di morire, la giovane aveva parlato di minacce ricevute dai jihadisti.
La giornalista, di origini curde, era nata nel 1985 nei pressi di Kobane e avava studiato filosofia ad Aleppo. Era ormai l'unica donna reporter indipendente a Raqqa, la capitale siriana del califfato dell'Is. Fino all'ultimo ha sfidato i jihadisti con denunce e cronache piene di ironia, che pubblicava sul Web.
Poi è stata scoperta e arrestata, lo scorso agosto. Infine è stata giustiziata, come hanno annunciato gli attivisti dell'organizzazione Syria Direct.
Ruqia, che a volte scriveva con lo pseudonimo di Nisan Ibrahim, sarebbe stata uccisa diverso tempo fa, forse già a settembre, ma solo nei giorni scorsi l'Is avrebbe confermato la sua uccisione alla famiglia, affermando che si trattava di una "spia". Il quotidiano britannico 'The Independent' pubblica l'ultimo post su Facebook della giovane reporter, risalente a luglio. Sulla stretta dell'Is contro Internet, Ruqia scriveva: "Forza, tagliateci Internet, i nostri piccioni viaggiatori non se ne lamenteranno". (Hay-Rzz/Adnkronos)

3.1.16

LETTERA DI UN ( ANZIANO) PADRE AL FIGLIO... :



in sottofondo il vecchio e il bambino - Francesco Guccini







da  , come  l'articolo  , da  LINK PER TUTTI  DEL 10 aprile 2014 ·




Se un giorno mi vedrai vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi... abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo. Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose, non mi interrompere... ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finché non ti addormentavi. Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare... ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perché non volevi fare il bagno. Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l'abc; quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso... dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire: la cosa più importante non è quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti. Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l'ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi. Quando dico che vorrei essere morto... non arrabbiarti, un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive. Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada. Dammi un po' del tuo tempo, dammi un po' della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l'ho fatto per te. Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l'immenso amore che ho sempre avuto per te. Ti amo figlio mio

15.12.15

impariamo dal passato Profezia dell´ Arcobaleno, Nativi d´ America



ringrazio sereno dolci per questo scritto preso dalla sua bacheca






Ci sarà un giorno in cui le persone di tutte le razze, colori e credenze metteranno da parte le loro differenze. Si riuniranno in amore, prendendosi per mano, per guarire la Terra e tutti i suoi figli. Si muoveranno sopra la Terra come una grande Arcobaleno Rotante, portando Pace, comprensione e guarigione ovunque vadano. Molte creature estinte o mitiche rinasceranno; i grandi alberi morti torneranno in una notte. Tutti gli esseri viventi fioriranno, nutrendosi dal seno della nostra Madre, la Terra.

Profezia dell´ Arcobaleno, Nativi d´ America

11.11.15

quando i banditi si comportano meglio delle forze dell'ordine il caso della sparatoria di Ospossida

 Premetto   che non sto difendendo  criminali   ma  raccontando un episodio  cruento   della  storia del banditismo sardo  .  Sarò di parte   quello che  volete  ,  ma certe cose  non mi piacciono perchè legalità  significa   rispetto , e  quando   tu che devi  garantire  l'ordine   ti comporti cosi  ,  sei peggio di coloro  che  devi  combattere  .
Veniamo  ai   fatti

da  http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=25903&lang=it
La storia che vi raccontiamo risale a vent’anni fa, ed è una storia tragica di banditismo sardo vero, nel quale i cattivi diventano leali e i probi, col sangue de sa justhitzia, perfidi. Era la sera del 19 gennaio del 1985. Quattro fuorilegge sequestrarono l’imprenditore di Oliena Tonino Caggiari, ma furono subito intercettati ad Osposidda, nel monte Corrasi, (tra Orgosolo e Oliena) da una “pattuglia” di civili olianesi immediatamente postisi alla ricerca del compaesano. Tale manifestazione fu l’espressione de Sa kirka o de Su Kertu, così chiamata a secondo della variante linguistica, la quale rispondeva all’istituto antichissimo della radicata cultura sarda comunitaria, che impegnava gli abitanti dei rispettivi paesi colpiti dai furti di bestiame in genere (o in questo caso da sequestro), ad andare alla ricerca della cosa rubata per restituirla al proprietario. Ricevuto l’allarme, le forze dell’ordine raggiunsero, quindi, quella località: con circa cinquecento tra carabinieri e poliziotti, ma con i civili furono quasi mille gli uomini che accerchiarono i quattro latitanti più l’ostaggio. I fuorilegge non vollero arrendersi, diranno gli inquirenti, e la conseguenza fu un conflitto a fuoco durato almeno quattro ore: una vera e propria battaglia. Fu una carneficina. Sul campo rimasero i quattro latitanti più un poliziotto. Erano rispettivamente Tore Fais di Santulussurgiu, Francesco Carta di Noragugume, Giovanni Corraine di Orgosolo, Peppino Mesina anche’egli di Orgosolo e il sovrintendente Vincenzo Marongiu di Mogoro. Sui corpi dei banditi non fu possibile eseguire l’autopsia, tanto erano dilaniati dalle pallottole. Ciò che seguì fu uno spettacolo macabro che si credeva appartenere al passato, a quei tempi tanto famosi di “caccia grossa”: le forze dell’ordine in posa sorridenti accanto al morto ammazzato. Ma il culmine fu raggiunto quando i quattro corpi furono caricati in distinte camionette e portati in trofeo per le vie di Nuoro a sirene spiegate, ma a passo d’uomo, come il rituale rientro dalla caccia al cinghiale. I banditi, benché “banditi”, dimostrarono di essere più civili: liberarono l’ostaggio in un momento in cui potevano utilizzarlo come scudo. La pietà dei fuorilegge non fu ricambiata e anche da morti fu loro riservato, proprio da coloro che avrebbero dovuto comportarsi all’esatto contrario, il disprezzo e un trattamento disumano. La condotta delle forze dell’ordine rientrava nella strategia bellica esposta nella massima «Percere Subiectis et debellare superbos» ( «Perdonare quelli che si sottomettono e sconfiggere i superbi», dall’Eneide di Virgilio) dal rappresentante dello Stato Luigi Lombardini, ora defunto, il giorno dopo la strage ( su “La Nuova Sardegna” del 21 gennaio 1984), mentre il procuratore generale Giuseppe Villa Santa giustificò quella strage come “necessaria” e parlò apertamente di “Vittoria dello Stato”. Questi fatti colpirono non poco le coscienze dei sardi e la stessa Chiesa isolana si pronunciò per voce dell’allora vescovo di Nuoro monsignor Melis: «Non si deve dimenticare che la misericordia non è in contrasto con la giustizia, ma la eleva e la supera: è in altre parole una forma superiore di giustizia che va alla radice della riconciliazione fra gli uomini» ( “La Nuova Sardegna” del 27 gennaio 1985). Ad Osposidda non mancano mai i fiori.
di LENARDU SARDU


5.9.15

L'autunno ormai è vicino

oltre  alla classiche  



 eccovi la mia  compilation   autunnale
   






Ancora ufficialmente  non  è  avvenuto , in quanto  l' Equinozio d’autunno  avverrà il     23 Settembre alle   08:20 (  secondo  http://gak.it/almanacco-astronomico)   già    si respira    nell'aria  


L'estate sta finendo...rassegnatevi, rassegnamoci...le giornate son come le vecchiette, rimpiccioliscono a vista d'occhio. Tra poco verrà il tempo di mettersi su una sedia e frugare nel cassetto alto, alla ricerca di quei maglioni caldi andati in letargo..le donzelle riporranno quegli short cortissimi e terranno i loro deterani al caldo, riparati da gonne lunghe o jeans imbottiti..i maschietti continueranno a usare le canottiere, ma stavolta sotto pesanti ed orribili felpe in pile. Amici del mare ed abbronzatura andranno via, lasciando il posto alla terribile routine invernale...le note malinconiche che spesso accompagnano i santi nelle processioni sembrano salutare l'estate... estate di surfisti, ma sopratutto di selfisti, estate di barche,di sbarchi, di scafi e scafisti, di deportati ed importati,di importanti e dimenticati, di incendi e di incidenti,estate di pantere in fuga e leoni decapitati ..estate di malcapitati..estate di barche che affondano e corpi che galleggiano..estate di troppi giovani che non rivedranno l'estate..estate di state come state..aspettando la prossima estate..


Io  voglio anticiparlo  perchè ormai   non  ne  posso più  di caldo  e  di tg  che parlano solo    ( per
dal frame  di questo video    ANTONIO VIVALDI - LE QUATTRO STAGIONI - Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Muti
coprire o per allungare il brodo ) di mare di , vacanze e di ricette estive , ecc . Lo so che poi sarà peggio perchèparleranno di come rimettersi in forma dei kg appresi d'estate e d menate varie ma mi affascina insieme alla primavera per i colori come potete notare da questa mia foto fra quelle scattata l'anno scorso e che potete trovare qui sulla mia bacheca di fb




emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...