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Quando scrivo ( in realtà la maggior parte delle voltew copio e incollo roba altrui ed rielaboro con parole miej o aggiungo miei giudizi \ commenti ) post per il nostro blog , ascolto musica in rete . In questo caso spotify free ( ovvero l'ozione con pubblicità ) da cui è tratto la colonna sonora del post d'oggi ed grazie ad uno spot per una trasmissione su tale canale che ho appreso ( anzi riappreso l'avevo dimenticata ) la storia di Mariasilvias Spolato che riporto sotto
Mariasilvia Spolato
Mariasilvia Spolato (Padova, 26 giugno 1935 – Bolzano, 31 ottobre 2018) è stata un'attivista per i diritti LGBT italiana. È stata una delle pioniere del movimento per i diritti delle persone omosessuali e la prima donna in Italia a dichiarare pubblicamente la propria omosessualità.[1] Per questa ragione venne discriminata e perseguitata.[2]
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nacque a Padova il 26 giugno 1935 e nella stessa città nel 1961 conseguì la laurea con 85/110 in scienze matematiche. Per un periodo lavorò e visse a Milano. Trasferitasi a Roma, nel 1971 fondò il Fronte di Liberazione Omosessuale (FLO),[3] movimento poi confluito nel Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano (F.U.O.R.I.) e insieme ad Angelo Pezzana fondò la rivista Fuori! nel 1971[4][5] alla cui redazione collaborò firmando molti articoli. Nel 1972 partecipò alla manifestazione dell'8 marzo a Roma portando - per la prima volta in Italia - un cartello del Movimento di Liberazione Omosessuale. Le fotografie della sua partecipazione alla manifestazione vennero pubblicate dal settimanale Panorama[2] e questo le creò dei problemi.[6]
Partecipò a quella che è stata chiamata “la Stonewall italiana”, ovvero la manifestazione di protesta per il primo Congresso internazionale di Sessuologia del CIS (Centro Italiano di Sessuologia) che come tema aveva i “Comportamenti devianti della sessualità umana” e che si svolse al Casinò di Sanremo dal 5 all’8 aprile 1972; in quell'occasione fu intervistata, dando il proprio nome e cognome, dal Corriere della Sera.
Il suo attivismo LGBT e la pubblicazione di libri sullo stesso tema portarono il Ministero dell'Istruzione a licenziarla con la motivazione di essere «indegna» all'insegnamento. Per via del suo orientamento sessuale venne allontanata dalla sua famiglia e senza fissa dimora vagò per varie città italiane. In seguito a una grave infezione a una gamba venne ricoverata in un ospedale di Bolzano e successivamente accolta nella casa di riposo Villa Armonia, dove visse gli ultimi anni di vita.[2][7]
Opere[modifica | modifica wikitesto]
- Mariasilvia Spolato, I movimenti omosessuali di liberazione, Milano, Asterisco Edizioni[8][9], 2019. (Introduzione di Elena Biagini, contributo di Dacia Maraini)
- Mariasilvia Spolato, I movimenti omosessuali di liberazione, Roma, La nuova Sinistra, 1972. (prefazione di Dacia Maraini)[10]
- Mariasilvia Spolato, Gli insiemi e la matematica: Con 120 esercizi 1969/1972, Bologna, Zanichelli, 1970.[11]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Addio a Mariasilvia Spolato, la prima a dire «io amo una donna», in Alto Adige, 7 novembre 2018. URL consultato l'11 novembre 2018.
- ^a b c È morta Mariasilvia Spolato prima italiana a dichiararsi omosessuale, su repubblica.it, 8 novembre 2018. URL consultato l'11 novembre 2018.
- ^ Gianni Rossi Barilli, Il movimento gay in Italia, Feltrinelli, 1999, p. 48, ISBN-10: 8807815591 ISBN 978-8807815591.
- ^ Myriam Cristallo, Uscir fuori: dieci anni di lotte omosessuali in Italia : 1971-1981, Roma, Teti, 2017, pp. 42 e ss., ISBN 978-88-99918-05-7.
- ^ (EN) Italy's first 'publicly gay' woman Mariasilvia Spolato dies at 83 - PinkNews · PinkNews, su www.pinknews.co.uk. URL consultato il 13 novembre 2018.
- ^ È morta Mariasilvia Spolato, la prima italiana a fare coming out, in Rolling Stone Italia, 8 novembre 2018. URL consultato l'11 novembre 2018.
- ^ Mai più sotto i ponti, su stpauls.it. URL consultato il novembre 2018.
- ^ Asterisco Edizioni, su asteriscoedizioni.com.
- ^ Asterisco Edizioni, su www.facebook.com. URL consultato il 21 luglio 2019.
- ^ dettaglio documento, su opac.bncf.firenze.sbn.it. URL consultato il 13 novembre 2018(archiviato dall'url originale il 14 novembre 2018).
- ^ dettaglio documento, su opac.bncf.firenze.sbn.it. URL consultato il 13 novembre 2018(archiviato dall'url originale il 13 novembre 2018).
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Mariasilvia Spolato,I movimenti omosessuali di liberazione, 2019, Asterisco Edizioni, ISBN 978-88-944371-0-2.
- Gianni Rossi Barilli, Il movimento gay in Italia, 1999, Feltrinelli, ISBN-10: 8807815591 ISBN 978-8807815591.
- Myriam Cristallo, Uscir fuori: dieci anni di lotte omosessuali in Italia : 1971-1981, Roma, Teti, 2017, ISBN 978-88-99918-05-7.
- Andrea Pini, Quando eravamo froci: gli omosessuali nell'Italia di una volta, Milano, Il Saggiatore, 2011, ISBN 978-88-428-1654-6.
- Massimo Consoli, Independence gay: alle origini del Gay pride, Bolsena, Massari, 2000, ISBN 88-457-0158-1.
- Elena Biagini, L'emersione imprevista. Il movimento delle lesbiche in Italia negli anni '70 e '80, Pisa, Edizioni Ets, 2018, ISBN 978-88-467-5300-7
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Fuori!
- Incuriosito da vari siti ho scoperto che fu una persona che pur Non avendo cercato i riflettori Mariasialvia, ma non voleva tacere, non voleva nascondere. A una manifestazione femminista, nel 1972, aveva dichiarato pubblicamente la sua omosessualità, l’aveva scritta su dei cartelli. A Milano aveva partecipato al 1968 e nel 1971 aveva fondato il FLO, Fronte di Liberazione Omossesuale, e larivista Fuori. Firmava con il suo vero nome, rarità all’epoca, gli slogan: «Lesbiche uniamoci», «Donne, impariamo ad amarci tra noi», «Usciamo fuori». Ed ecco che le pene dell'inferno che ha dovuto passare ( vedere sopra la agina di wipedia riportata ) la consapevolezza di averla collettivamente dimenticata . Infatti la notizia della sua morte non sarebbe forse neppure divenuta pubblica se il fotografo Lorenzo Zambello e il quotidiano Alto Adige non le avessero dedicato la giusta attenzione e che ha avuto "il grande onore poterla fotografare" prima che morisse contribuendo così a mantenere viva la memoria di una persona che ha messo la lotta per i propri ideali e un mondo meno crudele al di sopra di tutto. E così la sua morte le ha in qualche modo restituito un riconoscimento pubblico, come pioniera del movimento per i diritti delle persone omosessuali; dall’anonimato in cui aveva vissuto la seconda parte della sua vita è tornata a far parlare di sé: numerosi articoli di giornale hanno ricordato la sua storia, il suo gesto coraggioso che ha pagato così duramente. potrebbe aiutarci a rimettere al centro da una parte la memoria,dall’altra la relazione e la cura e solidarietà reciproche necessarie alle politiche di movimento: andare e tornare tutti insieme. Ma ricordare Mariasilvia oggi, nell’epoca della consacrazione della normalizzazione, è anche una spinta a rimettere in discussione la marginalizzazione e la cancellazione di tutte le espressioni di radicalità dei nostri movimenti senza le quali, come la storia di Mariasilvia Spolato dimostra, il cambiamento non avrebbe avuto luogo e probabilmente non avrà luogo in futuro.
- https://www.vanityfair.it/news/storie-news/2018/11/09/storia-mariasilvia-spolato-morta-lesbica-coming-out-donna
- https://ilmanifesto.it/la-luminosa-radicalita-di-mariasilvia-spolato/
- http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/15474/
- https://www.elle.com/it/magazine/women-in-society/a36645361/mariasilvia-spolato-prima-lesbica-italia/
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