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8.6.25

diario di bordo n126 bis anno III .Papa Leone XIV: "Penso con dolore ai femminicidi, la volontà di dominare sfocia in violenza"., Trova una bottiglia su una spiaggia, all'interno delle ceneri e un messaggio commovente: «È mia madre. Rilanciala in mare, sta girando il mondo»-. «Un uomo mi è caduto addosso mentre ero per negozi e sono rimasta paralizzata. È stato un trauma, ma così sono rinata»

  dal mio cazzeggio su msn.it  

Neppure   il  pontefice  è uno specialistra  eppure  parla  di  femminicidi 


"Lo Spirito trasforma anche quei pericoli più nascosti che inquinano le nostre relazioni, come i fraintendimenti, i pregiudizi, le strumentalizzazioni", ha detto Papa Leone XIV nella messa di Pentecoste in Piazza San Pietro. "Penso anche - con molto dolore - a quando una relazione viene infestata dalla volontà di dominare sull'altro, un atteggiamento che spesso sfocia nella violenza, come purtroppo dimostrano i numerosi e recenti casi di femminicidio", ha aggiunto il Pontefice.
"Abbattere i muri di odio, basi di nazionalismi e guerre" "Lo Spirito infrange le frontiere e abbatte i muri
dell'indifferenza e dell'odio", e "dove c'è l'amore non c'è spazio per i pregiudizi, per le distanze di sicurezza che ci allontanano dal prossimo, per la logica dell'esclusione che vediamo emergere purtroppo anche nei nazionalismi politici", ha detto ancora il Santo Padre. "E di tutto questo sono tragico segno le guerre che agitano il nostro pianeta", ha proseguito. "Lo Spirito apre le frontiere anche tra i popoli", ha spiegato Prevost nell'omelia: "Le differenze, quando il Soffio divino unisce i nostri cuori e ci fa vedere nell'altro il volto di un fratello, non diventano occasione di divisione e di conflitto, ma un patrimonio comune da cui tutti possiamo attingere, e che ci mette tutti in cammino, insieme, nella fraternità". "Invochiamo lo Spirito dell'amore e della pace, perché apra le frontiere, abbatta i muri, dissolva l'odio e ci aiuti a vivere da figli dell'unico Padre che è nei cieli".
"Viviamo connessi ma incapaci di 'fare rete .È triste osservare come in un mondo dove si moltiplicano le occasioni di socializzare, rischiamo di essere paradossalmente più soli, sempre connessi eppure incapaci di 'fare rete', sempre immersi nella folla restando però viaggiatori spaesati e solitari", ha sottolineato il Papa. "Lo Spirito di Dio, ha evidenziato ancora - ci fa scoprire un nuovo modo di vedere e vivere la vita: ci apre all'incontro con noi stessi oltre le maschere che indossiamo; ci conduce all'incontro con il Signore educandoci a fare esperienza della sua gioia; ci convince - secondo le stesse parole di Gesù appena proclamate - che solo se rimaniamo nell'amore riceviamo anche la forza di osservare la sua Parola e quindi di esserne trasformati. Apre le frontiere dentro di noi, perché la nostra vita diventi uno spazio ospitale".La vera Chiesa è uno spazio accogliente e ospitale verso tutti" "Lo Spirito allarga le frontiere dei nostri rapporti con gli altri e ci apre alla gioia della fraternità. E questo è un criterio decisivo anche per la Chiesa: siamo davvero la Chiesa del Risorto e i discepoli della Pentecoste soltanto se tra di noi non ci sono né frontiere e né divisioni, se nella Chiesa sappiamo dialogare e accoglierci reciprocamente integrando le nostre diversità, se come Chiesa diventiamo uno spazio accogliente e ospitale verso tutti", ha concluso il Pontefice.

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Trova una bottiglia su una spiaggia, all'interno delle ceneri e un messaggio commovente: «È mia madre. Rilanciala in mare, sta girando il mondo»


«Volevo che finalmente potesse viaggiare, perché non ci è riuscita prima di morire». Dopo la morte della madre la 24enne Cara Melia ha voluto che la donna potesse essere in giro per il mondo, per sempre. Ha così deciso di riempire una bottiglia con le sue ceneri da lanciare nell'oceano. Prima di separarsene, però, si è assicurata che il sogno del genitore non venisse interrotto. E così ha inserito un biglietto nella
bottiglia per tutti coloro che avrebbero potuto trovare l'oggetto sul bagnasciuga spinto dalla corrente.
Wendy Chadwick, 51 anni, è morta per un problema cardiaco. Madre di cinque figli non ha mai avuto la possibilità di viaggiare. «Per molto tempo si è presa cura del suo defunto fratello e della madre», ha raccontato Melia a “Manchester Evening News”. Chadwick amava il mare e sua figlia inizialmente ha pensato di spargere le sue ceneri sulla spiaggia a Skegness, una cittadina inglese lungo la costa del Mare del Nord. «Ma la mia migliore amica ha avuto l'idea della bottiglia da gettare in mare», ha detto. «Ho scritto il biglietto perché volevo che finalmente potesse viaggiare senza impedimenti».
«Questa è mia madre. Rilanciala in mare, sta girando il mondo. Grazie, Cara», sono le parole che la 24enne ha inserito insieme alle ceneri della madre.
Il post su Facebook
Melia ha dato l'ultimo saluto alla madre il 3 giugno 2025, ma solo 12 ore dopo la bottiglia è stata ritrovata da Kerry Sheridan che si trovava su una spiaggia di Skegness. Il post su Facebook ha reso il ritrovamento subito virale. «Potete tutti, per favore, condividere questo messaggio in lungo e in largo nella speranza che trovi Cara», ha scritto Kerry allegando una foto della bottiglia, del biglietto all'interno e un video mentre un bambino la rilancia in acqua.



«L'abbiamo trovata questa mattina», si legge. «È stata ributtata in mare come richiesto. Buon viaggio, mamma di Cara». Il post di Sheridan è stato condiviso da tantissime persone, fino a raggiungere anche la 24enne.


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«Un uomo mi è caduto addosso mentre ero per negozi e sono rimasta paralizzata. È stato un trauma, ma così sono rinata»





La 29enne Grace Spence Green non ricorda niente di quell'incidente che le ha cambiato la vita. Quando si è alzata la mattina del 17 ottobre del 2019 era serena e aveva deciso di approfittare del giorno di riposo dall'università – studiava medicina – per andare al centro commerciale. Ma la sera si è risvegliata in ospedale, paralizzata. Dopo aver fatto shopping stava camminando lungo l'atrio del centro commerciale per raggiungere la stazione ferroviaria che l'avrebbe riportato a casa. Ma un uomo è caduto
dal terzo piano, precipitandole addosso. «Dopo l'incidente, ho sentito come se la mia vita fosse improvvisamente diventata molto piccola e le cose che da quel momento avrei potuto fare potessero entrare tutte in una scatola molto piccola». Poi, però, l'esperienza traumatica l'ha fatta rinascere.
La storia
Un uomo è precipitato dal terzo piano di un centro commerciale cadendo addosso a Grace, allora 22enne, che da allora vive su una sedia a rotelle. Dell'incidente non ricorda quasi niente, se non di essersi svegliata sul pavimento senza più sentire le gambe. «Ricordo di aver pianto, forse urlato», ha raccontato a The Mirror. L'impatto le ha spezzato la spina dorsale, lasciandola paralizzata dal petto in giù. Improvvisamente, la specializzanda in medicina era diventata una paziente. Ha trascorso due settimane in ospedale, le hanno impiantato del titanio nella colonna vertebrale per tenere a posto le vertebre frantumate. Dopo giorni di anestetici, ha trovato la forza di reagire scrivendo e nel corso del tempo ha visto come i suoi sentimenti sono cambiati giorno dopo giorno. Alla fine non riusciva più a riconoscere la Grace delle prime pagine: «Mi dispiaceva molto per questa ragazza. Le pagine erano piene di rabbia o confusione. Sembravo una persona davvero persa, come effettivamente ero all'inizio. Ma ho dovuto attraversare tutto questo per uscirne».


La rinascita
Lentamente Grace ha iniziato ad accettare la sua condizione. Si è concentrata sulle cose positive che poteva trarre da quello che le era capitato. Grazie alla sua determinazione è tornata a medicina 10 mesi dopo l'infortunio e nel 2021 si è laureata e ha iniziato a lavorare in un ospedale londinese. Ha preferito non rivivere all'infinito il giorno del suo infortunio, né rimuginare sull'uomo che l'ha ferita e non ha mai provato rabbia o rancore nei suoi confronti.
Invece di soffermarsi sul passato, è molto più interessata a concentrarsi sul futuro e a sostenere le persone disabili. Ha scritto un libro sulla sua storia: «Non vorrei mai cambiare la persona che sono ora. Ma, condividendo la mia esperienza e mostrando la mia vulnerabilità, spero che le persone siano più aperte all'ascolto e all'apprendimento. Mi sembra il modo in cui posso fare la differenza. Le persone disabili meritano di più».

27.8.22

L’addio portato dal mare Una bottiglia e dentro una lettera che da Creta arriva ad Alghero È scritta in tedesco e racconta l’amicizia eterna tra due donne


  tra le  tante   canzoni  sul mare    le  più adatte a  questa  storia   che  riporto sotto   sono  
come è profondo il mare - lucio dalla
 
 Ora ti canto il mare - Negramaro
IL MARE -SERGIO BRUNI
In alto mare (Loredana Bertè)
Onda su onda (Paolo Conte)
Summer on a solitary beach (Franco Battiato)
A me ricordi il mare (Daniele Silvestri)
 Message in a Bottle/SOS - Police 
Come le onde del mare e  Lasciami Andare - Gianmaria Testa

dalla nuova  sardegna  del  27\8\2022

L’addio portato dal mare Una bottiglia e dentro una lettera che da Creta arriva ad Alghero È scritta in tedesco e racconta l’amicizia eterna tra due donne 

                    di Nadia Cossu.  



Sassari «Getterò questa lettera in acqua in alto mare, lì  dove so che tu mi sei più vicina… e credo con tutto il cuore che, prima o poi, in un altro mondo a noi inimmaginabile ci rivedremo di nuovo (...)». 
Una bottiglia galleggia nelle acque azzurre di Capo Caccia e il foglio giallo 





 custodito all’interno non sfugge all’occhio attento di Carlo Fresu (  foto  a sinistra  )  istruttore sassarese di
pesca in apnea e snorkeling. Nel bel mezzo dell’escursione tira su quella bottiglia e la apre. C’è una lettera, scritta a mano, in lingua tedesca, un corsivo elegante e – scoprirà  dopo grazie alla traduzione  di sua sorella Camilla – un insieme di parole cariche di emozione, amore, ma anche  dolore. È il messaggio struggente di una donna che ha perso la sua migliore amica. 
Lo affida al mare, durante una crociera tra le isole di Maiorca e Creta. E quel messaggio, alcuni giorni fa, è arrivato nelle acque cristalline di un’altra isola: la Sardegna.
«Mia cara, indimenticabile amica – è scritto nel foglio di carta rimasto perfettamente intatto – questa crociera in mezzo al mare volevo farla con te. Penso a che piani avremmo avuto, che abiti avremmo indossato, che gite  avremmo fatto, come ci saremmo fatte belle! Invece tutto è andato diversamente: tu  non sei più qui, non sei più tra i vivi, hai lasciato questo mondo».Un legame profondo, intenso come il dolore che l’autrice della lettera deve aver   provato: «Penso sempre a te, al tempo passato insieme, alle nostre chiacchierate, alle nostre avventure e alle nostre serate passate a ballare. 
 Ricordo che qualunque cosa  mi venisse in mente, potevo scriverti su Whatsapp ricevendo subito una tua risposta e tante sono state le serate   passate a chiacchierare online». 
Poi, improvvisamente, il  vuoto, l’assenza, quel distacco che lacera l’anima. «Entrambe abbiamo scelto di   condividere la vita l’una con l’altra: sapevi tutto di me, i   miei segreti, i miei desideri e le mie preoccupazioni e avevo l’opportunità di vivere insieme a te i tuoi successi, cosa che non posso più fare. Mi  manchi sempre, anche se sono passati due anni. Faccio  ora questo viaggio da Palma  di Maiorca a Creta, rimandato per via della tua dolorosa morte e poi per il coronavirus e tu sei sempre nei miei pensieri». A tal punto da volerle dare  un ultimo addio  : 
 « Getterò  questa lettera in acqua in alto mare, lì dove so che tu mi  sei più vicina… e credo con tutto il cuore che, prima o poi, in un altro mondo a noi inimmaginabile ci rivedremo di nuovo. In profonda  amicizia e legame, non dimenticandoti mai, ti mando  migliaia di baci. Per sempre,  la tua amica».
Uno di quei legami indistruttibili, che la morte non  annulla ma, casomai, rafforza. Suggellato da parole scritte con inchiostro blu e trasportate dalla corrente fino al mare della nostra isola. «Passando più tempo in  mare che sulla terra ferma – dice Carlo Fresu – mi capita   spesso di trovare oggetti oppure a volte accadono cose  strane. Trovare un messaggio dentro una bottiglia in  mezzo al mare mi ha stupito 
molto. Ed è proprio vero: il  mare non crea solo distanze  tra le terre, ma unisce, crea  connessioni e condivisione  di sentimenti ed emozioni profonde…»



Destinazioni lontanissime da raggiungere a velocità moderate: viaggiare in scooter è un’esperienza unica, diversa da tutte le altre

in sottofondo Vespa 50 special - Cesare Cremoni Culture Club - Karma Chameleon