IL primo caso si può riassumere oltre che per l'url recedente in due righe oppure da questo suo intervento
Varoufakis ostracizzato dal governo di Berlino per non farlo parlare su Gaza in una università , fa causa alla Germani . Eccole le famose " democrazie liberali "
il secondo riguarda la cancel culture in questo caso la storia italiana
https://www.larena.it 04 maggio 2024
Scritte del Ventennio sui caseggiati: Roverè non è l’unico caso In Val d’Illasi due citazioni di Mussolini dedicate all’impero d’Africa. Nella Bassa un motto dal suo diario di guerra
Scritte del ventennio
Scritte murarie e motti di propaganda che riconducono al Ventennio fascista campeggiano anche su altri edifici del Veronese. Sono quelli che alcuni chiamano i muri del Duce. Più di un esempio fa eco alla frase «Credere, obbedire, combattere» che si legge nella piazza di Roverè: esito di un recente restauro conservativo del caseggiato in via Dante Alighieri. Operazione che, tra l’approvazione e lo sdegno, ha fatto discutere. Nel Veronese si osservano varie testimonianze grafiche del Ventennio davanti alle quali passiamo magari distrattamente. Quando ancora non esisteva la pubblicità, questi strumenti propagandistici erano virali in tutta Italia. Di slogan se ne vedevano dappertutto. Dovevano essere leggibili, catturare l’attenzione. Si trattava di imperativi che dai luoghi chiusi delle adunate erano usciti all’aperto, arrivando nei centri abitati a tappezzare i muri degli immobili più in vista sia pubblici, dal municipio alle scuole, sia privati. Con il passare dei decenni, molte massime sono finite nell’oblio e non ne esiste un «inventario», conferma Federico Melotto, direttore dell’Istituto veronese per la storia della Resistenza. Altre sono ormai sbiadite, soffocate da tinteggiature, sbriciolate assieme agli intonaci. Altre sono sopravvissute a quasi un secolo di vicissitudini. Le altre scritte «La vittoria africana resta nella storia della patria integra e pura come i legionari caduti e superstiti la sognavano e la volevano».
È l’estratto, suggellato dalla firma con la emme puntata, di un discorso pronunciato da Benito Mussolini, il 9 maggio 1936, dal balcone di Palazzo Venezia a Roma in occasione della proclamazione dell’Impero in Africa Orientale. Questo estratto è visibile su un edificio all’incrocio tra via Marconi e via Decima di Colognola ai Colli. Nel medesimo comune e riferito allo stesso momento, all’incrocio tra via Cavour e via Santa Maria della Pieve, spicca la scritta: «Il popolo italiano ha creato col suo sangue l’Impero. Lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le sue armi». Dalla Val d’Illasi a Cerea. Si nota su un muro di mattoni in via San Zeno l’esortazione «Vincerà chi vorrà vincere»: è tratta dal diario di guerra di Mussolini del 7 aprile 1916 e suggellata, pure qui, dalla una emme puntata.
Ora viene spontanea la domanda : Cancellare queste scritte? «Sarebbe sbagliato», ha riposto sempre dala stessa fonte citata ( e con cui concordo ) lo storico Stefano Biguzzi. «Non ha senso rimuovere le tracce del passato», spiega, «che sono invece da recuperare e inquadrare in una cornice storica». Come è stato fatto con il Monumento alla Vittoria di Bolzano, ricorda: « Opera di Marcello Piacentini posta sotto tutela, che è stata mantenuta come è e completata da un museo sui totalitarismi del Novecento e sull’invadenza di un approccio oppressivo alle minoranze ».
Preservare un oggetto e trasformarlo in un monito «su quello che è stato e non bisogna ritornare a essere» con una contestualizzazione critica: questa la chiave di lettura da estendere alle testimonianze che riportano al Ventennio fascista. «Il passato c’è», rimarca Biguzzi, «tutto dipende da come lo si rielabora e incornicia». Sono tracce di storia che continuano a parlarci anche oggi, conclude: «Memoria storica da custodire e su cui continuare a meditare». Per l'onomastica dipende se sono vie nuove o vie vecchie . Le vie nuove sono contrario anzi ultra contrario perchè la menoria diventa esaltazione di abberanti ideologie . Per le vecchie si possono sempre lasciare ovviamente scrivendo un riferimento a chi era o a quela battaglia si fa riferimento . Per le cittadinanze applicare la legge delle onorificenze . cioè decade quando uno muore . Pewr gli edifici restaurarli e destinarli ad altri usi . esempio nella mia città c'è un vecchia caserma fascista ora ristrutturato ed usato come sede per l'agenzia delle entrate .
Il libro del Generale Vannacci è stato adottato in una quinta di un liceo in provincia di Brindisi,da un insegnante di Lettere che non guarda in faccia a nessuno che limiti la libertà di pensiero.Dovrebbe guardarsi nello specchio dell’ omofobia,del razzismo,e della scemenza, perché porta a scuola un testo che inneggia all’ odio.Ma dato che rappresenta quella maggioranza silenziosa che fa del fascismo una barzelletta sporca e crudele,bisogna girarsi dall’ altra parte.Il sindaco di Lucca dice no ad un via dedicata a Sandro Pertini perché ” partigiano”, cioè di parte,e probabilmente perché l’ ex presidente della Repubblica diede l’ ordine di giustiziare Mussolini. Almirante sì,Pertini no: ma in che paese viviamo? Sulla tragedia personale della Meloni il pettegolezzo e il gossip sono stati un’ oscenità giornalistica- mediatica. Peccato che Meloni e fascisti vari non hanno memoria che loro negano libera affettività privata a milioni di persone Giorgia,la signora Meloni, da underdog vittimista, discepola prima di Almirante, poi del trumpiano di estrema destra Steve Bannon, è sempre stata con quei poteri storti che ne hanno fatte storicamente di tutti i colori vs. i democratici in genere. Siamo di fronte al solito pastone per cani affamati di emergenze per fare denaro,e poca informazione Per finire con la vera tragedia che ha cambiato nel secolo scorso la nostra storia: quella fra palestinesi e israeliani,Musulmani ,ebrei,sionisti e antisionisti nel dopo Olocausto. Qui il pensiero normale agita gli opposti estremismi con contabilità aziendale dei morti,sperando ,secondo sondaggi,che ciò non comporti inflazione e aumento bollette . Si attende il D- Day. A ciascuno il suo,nell’ inferno della banalità.
" ...A corromperlo fu la fede nelle menzogne, un delirante autoinganno la regola di vita."
Da voi non potete nemmeno chiamarla. Se dite Israele non è giusto se li chiamate ebrei non è vero, il MALE il CRIMINE l'INFAMIA non ha stato non ha bandiera non è mio non è tuo nostro è il sangue, nostro il dolore le lacrime.
Lo stesso sole sotto lo stesso cielo e lo stesso mare che ci bagna ...........
C'è un muro a San Francisco con facce dipinte a cui puoi dare un nome In mezzo a questo gruppo di eroi c'è una faccia che segna la vergogna Di un'occupazione brutale che nega i diritti di un popolo Ed il coraggio di una giovane donna che lottava contro corrente
Ponete fine all'occupazione, nuova speranza per la Palestina Migliaia di grida intorno al mondo, Pace e Giustizia nei nostri tempi
Rachel Corrie aveva 23 anni quando lasciò la sua casa ed i suoi amici Da Olympia alla Palestina, dove trovò la sua tragica fine Nella piccola città di Rafah in un fatidico pomeriggio Un grande bulldozer in movimento, che stava demolendo un'altra casa
Non c'era nulla di speciale nella città di Rafah quel giorno Le stesse cose accadono ogni settimana, da Betlemme a Ramallah Bambini assassinati sul terreno per il crimine di aver gettato pietre Soldati ai checkpoint, che tengono le persone lontane dalla propria casa
Rachel Corrie aveva una coscienza, che le fece tener duro Quel bulldozer le passò proprio addosso, e sbattè il suo corpo a terra L'hanno portata all'ospedale, dove è morta quella notte E i suoi genitorni l'hanno pianta ogni giorno ma ancora continuano la lotta
Ed ora c'è un altro muro a recintare la volontà di un popolo Tiene i bambini lontani dalle scuole e i contadini lontani dai campi Adesso spetta a voi e a me, altrimenti Rachel sarà morta invano. Lotteremo insieme per tentare di porre fine al dolore?
Miei cari amati blogger, Oggi riflettevo su tre bellissimi film, di cui due realizzati dal fumetto all'animazione (Persepolis e Un Valzer con Bashir) e il terzo, l'Italianissimo "Gomorra" di Garrone, unico dei tre in pellicola. La drammaticità dei contenuti e delle rispettive storie territoriali, li accomunano, mentre si differenziano per stile, nazionalità e appartenenza culturale intesa come tradizioni e retaggi storici. Arrivo alla riflessione nata da un luogo comune: "Tutto il mondo è paese". Nel 2007 esce nelle sale italiane, distribuito dalla BIM il bellissimo film "Persepolis" di Mariane Satrapi. (oggi distribuito in dvd dalla 01) La regista Iraniana anni prima, aveva scritto in un romanzo a fumetti la dura storia della sua vita , nell'arco di 16anni, quella di un paese che dal giorno alla notte, cambia in tutto per via del' fondamentalismo islamico" salito al potere, dopo la caduta dello Scià, nell'allora Persia, oggi Iran. Già la prima scelta di raccontarsi in un romanzo a fumetti la trovai geniale, unica e originalissima, poi arriva la seconda felice intuizione, ridurre il tutto e farne un film d'animazione. Una scommessa dura e coraggiosa, vinta e ripagata dal successo internazionale di pubblico. Anche il film mi piace moltissimo. Fa riflettere, avvince, non annoia mai, è delicato e profondo. Ricco d'ironia, inoltre la scelta di raccontare una tragedia storica di quelle proporzioni, (specialmente per le donne a cui si negava e si nega ancora oggi, la loro stessa essenza di persona) con il leggero tocco dell'ironia femminile, e della semplicità, pur essendo profondo, non faceva che nobilitarne la creatività unica dell'autrice per un evidente innovazione stilistica e storica del mezzo, cinema per il mondo intero.
(trailer Italiano di Pesepolis)
Ora il senso del post non è quello di fare la recensione a Persepolis di cui avevo già parlato e a lungo in precedenza, ma di chiedermi perchè, per Persepolis non si è scatenata a tutta forza la stessa macchina giornalistico mediatica, che è scesa in campo per l'altrettanto bello, ma secondo in tutto: come "Un Valzer con Bashir" per originalità e scelta stilistica, nel senso dell'animazione.Mi spiego meglio. Nel 2008 Persepolis venne candidato all'Oscar come miglior film d'animazione e non lo vinse. In Italia non ci fu una grande campagna pubblicitaria e d'informazione, se si esclude quella della stessa distribuzione del film la (BIM) a ridosso dell'uscita in sala.Persepolis è stato in assoluto il primo film d'animazione a raccontare una storia vera con abilità innegabili, a scegliere uno stile narrativo decisamente originale per raccontarla, un modo per far capire anche ai bambini fatti storici orribili e assurdi, con il sorriso sulle labbra. Dove la violenza si percepisce arrivando direttamente al cervello, senza passare per gli occhi. Di gratuito non c'è mai nulla.E allora perchè per il fim "Un Valzer con Bashir" si grida al miracolo, evidenziando la scelta dell'animazione per raccontare la guerra come una novità assoluta mai fatta prima?! .. Perchè lo stesso entusiamo manifestato dai nostri critici cinematografici e dai loro colleghi giornalisti nel presentarlo è così "profondamente diverso" rispetto a Persepolis che nemmeno nominano? .. Forse convinti del fatto che, l'hanno visto in pochi quel film, e a torto, (ha avuto anche un buon riscontro al botteghino) O semplicemente perchè, la macchina pubblicitaria di un "Valzer con Bashir" è molto più ricca e organizzata?.Non contesto la bellezza del film, ma la sua presentazione. Non è affatto originale, ma viene fantasticamente decantato da chi è di parte per fede e religione (i nomi non li farò mai) però escludere la citazione a Persepolis che ha letteralmente "ispirato " Un Valzer con Bashir, è troppo. Com'è troppo gridare all'originalità del film Israeliano, quando attinge da quella del film Iraniano senza riconoscerglielo. Io non sopporto ingiustizie e sopraffazioni nel nome del più "forte e ricco" e quindi almeno qui, voglio dire e diffondere questi miei dubbi e pensieri maliziosi, dando notizie censurate dai media. Senza nulla togliere all'ottima casa di distribuzione del film, la Lucki Red, che svolge ottimamente il suo lavoro.Ma come si fa a far finta di niente?! .. Appena ho visto il trailer di "Un Valzer con Bashir" mi è subito venuto in mente Persepolis e non solo per la scelta dell'animazione, ma anche per stile nei disegni, per l'uso del colore, praticamente tutto è stato copiato. Come può un giornalista specializzato e la critica tutta, ignorarlo e non nominarlo facendo finta di niente? .... Sono maliziosa secondo voi?In fondo Persepolis è un film Iraniano, mentre Un Valzer Con Bashir è un film Israeliano. Sto diventando ancora più maliziosa? .. Si? .. Ed insisto.il regista Israeliano del film , Ari Floman ha detto che il suo è un film "pacifista". La mia malizia si spinge oltre, la storia racconta, attraverso delle interviste, la strage di Sabra e Shatila del 1982, quando gli estremisti cristiani, furiosi per l'omicidio del loro presidente libanese Bashir Gemayel, massacrarono tremila palestinesi nei campi profughi.
Trailer "Un Valzer Con BAshir"
Oggi stiamo assistendo all'ennesimo massacro nella striscia di Gaza da parte d'Israele. E stranamente questo film di cui a Cannes nessuno si era interessato, fa incetta di golden globle lasciando all'asciutto Gomorra. E' solo un caso?! ....Subito dopo l'Accademy lo prende nella rosa dei nove film per il miglior film straniero ed anche qui Gomorra resta a casa... Sempre un caso?!Senza nulla togliere al film Israeliano per bellezza e realizzazione, mi chiedo:Se la guerra a Gaza non fosse in corso, i giurati avrebbero reagito allo stesso modo sia per i Goden che per l'Accademy?! ...Le fortissime lobby cinematografiche delle Major Holliwoodiane (legate alle banche della comunità ebraica americana) , non c'entrano nulla? ... ignorare Persepolis l'anno scorso e Gomorra quest'anno è sempre una causualità?!Gomorra è un film in pellicola, mentre Un Valzer con Bashir è d'animazione. E allora che c'entra, uno non può escludere l'altro. Inoltre Gomorra aveva colpito ed era stato visto ed apprezzato in america. E allora perchè la nostra stampa esalta il fatto che Gomorra non va all'oscar perchè al suo posto hanno scelto il film d'animazione?! ... Non ha senso. Eppure l'hanno fatto. ... Perchè?!Quindi continuo a non capire, ma voglio essere ingenua ed ottimista: forse l'Accademy, vuole rimediare all'errore fatto l'anno scorso non premiando Persepolis candidato all'Oscar nel 2008, per rifarsi nel 2009 con Un Valzer Con Bashir?.So solo che Gomorra meritava di essere nei nove film e fino a poco tempo fa, niente faceva pensare il contrario. Anche in Gomorra si parla di guerra, una guerra che viene combattuta da sempre, senza vinti ne vincitori, con un solo unico sconfitto, "Lo stato Italiano", guerra che lascia innocenti, tra cui molti bambini, morti sulla strada e non per conflitti religiosi, nè per altri legati al petrolio, ce l'abbiamo in casa da sempre e si chiama criminalità organizzata, riunita nelle sigle più svariate che sono: mafia, cosa nostra, sacra corona unita, ndrangheta e camorra!ma forse è più facile guardar fuori dalla finestra orrori lontani, per non vedere quello che si ha dentro casa.
Trailer "Gomorra"
Buon fine settimana in anticipo, dalla sempre vostra, Rossella.