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21.1.25

Gaza, prigionieri “terroristi” e ostaggi “innocenti”: la narrazione che oscura la verità

 

 Bellissimo articolo, questo  di  M Alessandra Filippi per    affaritaliani   , finalmente lontano dalla becera narrazione corrotta dalla propaganda Sionista ed occidentale. Sono rimasto affascinato nel leggerlo, a tratti incredulo. Incredulo che la censura non abbia addomesticato questa voce.



Quando si parla di Palestina, la disinformazione è un’arma potente che perpetua lo status quo. Da decenni, la narrazione del conflitto israelo-palestinese è dominata da una distorsione sistematica della realtà, radicata nel linguaggio e nelle scelte editoriali dei media. L’esempio più recente è avvenuto su Radio3, durante la rassegna stampa di Prima pagina, quando il giornalista incaricato della lettura dei giornali per questa settimana ha presentato la questione dei prigionieri palestinesi attraverso un doppio standard: gli ostaggi israeliani sono "innocenti", mentre i prigionieri palestinesi sono tutti "terroristi".
Prima di ogni cosa, va ricordato che i palestinesi detenuti nelle carceri israeliane non sono tutti necessariamente terroristi e, in molti casi, sono rinchiusi senza un valido motivo. Inoltre, gli accordi per il cessate il fuoco escludono dal rilascio i prigionieri condannati per gravi reati di terrorismo, sebbene contemplino alcuni condannati al carcere a vita. Presentare questa complessa realtà come una semplice dicotomia tra "buoni" e "cattivi" è fuorviante e mistifica i fatti.
Un ascoltatore ha giustamente osservato che il valore della vita non può essere separato dal contesto in cui si svolge la sofferenza. La repressione israeliana verso il popolo palestinese, che lotta da oltre 76 anni per il riconoscimento dei propri diritti e la fine dell’occupazione, si inserisce in un quadro storico, culturale e sociale complesso. Questa visione binaria, che riduce la realtà a un banale scontro tra buoni e cattivi, è un atto di violenza narrativa.
Il termine "terroristi" non rende giustizia alla condizione di molti prigionieri palestinesi. Migliaia di loro sono detenuti in condizioni che violano i diritti umani, spesso privati della libertà senza accuse formali né processo, attraverso il meccanismo della detenzione amministrativa. Questo sistema non solo condanna senza prove e senza processo, ma rende invisibili agli occhi dell’opinione pubblica internazionale uomini, donne e ragazzi, come parte di una strategia di repressione e disumanizzazione. Inoltre, la detenzione amministrativa è uno strumento di controllo utilizzato per reprimere il dissenso politico e mantenere il potere sulle popolazioni indigene senza rispettare il diritto internazionale.
Mentre, per esempio, la liberazione di Romi GonenEmily Damari e Doron Steinbrecher, tutte in buone condizioni di salute, è stata raccontata con tale dovizia di particolari che adesso quasi conosciamo se preferiscono il caffè dolce o amaro, non altrettanto si può dire delle 69 donne palestinesi e 21 minori, provenienti dalla Cisgiordania e da Gerusalemme, rilasciati nelle prime ore di lunedì 20 gennaio. Le loro storie non hanno ricevuto la stessa attenzione: di loro sappiamo ben poco. Sono numeri, senza nome e senza volto, ai quali non viene riconosciuta dignità di identità.
Fra le donne rilasciate c’è una irriconoscibile Khalida Jarrar, la cui salute è tutt’altro che buona. Parlamentare e dirigente del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), è stata arrestata più volte per la sua attività a difesa dei diritti palestinesi. Negli ultimi sei mesi è stata sottoposta a isolamento in una cella di 2 metri per 1,5 e ad altre misure punitive imposte per i prigionieri politici palestinesi dal ministro israeliano per la Sicurezza, Itamar Ben-Gvir, come misura ritorsiva dopo l’attacco del 7 ottobre. Arrestata nel dicembre 2023 con l'accusa di "sostegno al terrorismo", è stata trattenuta in detenzione amministrativa senza processo.
Un'altra è la giornalista di Watan NewsRula Hassanein, arrestata dalle forze israeliane il 19 marzo 2024 – nel corso di un raid notturno durante il quale sono stati effettuati arresti di massa -, con l’accusa di incitamento alla violenza sui social per post che, a quanto si dice, manifestavano la sua frustrazione per la sofferenza dei palestinesi a Gaza. Il video in cui Hassanein, con le lacrime agli occhi, riabbraccia la figlia che era stata costretta a lasciare quando aveva solo 8 mesi, non risulta sia stato diffuso dai media mainstream.
Abdelaziz Atawneh, un ragazzo di 19 anni, arrestato il 21 ottobre 2023, ai giornalisti ha detto: "Ho lasciato l'inferno e ora sono in paradiso. Siamo tutti fuori dall'inferno. Ci violentavano, ci picchiavano, ci lanciavano gas lacrimogeni". Il più giovane fra gli scarcerati, Mahmoud Aliwat, ha 15 anni.
Secondo la Commissione palestinese per gli affari dei detenuti e degli ex detenuti e la Società dei prigionieri palestinesi, sono 10.400 i palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane, escludendo quelli arrestati a Gaza negli ultimi 15 mesi di guerra, di molti dei quali si sono perse le tracce. Tra questi, il caso emblematico è quello del dottor Hussam Abu Safiya, primario di pediatria e direttore del Kamal Adwan Hospital di Beit Lahiya, arrestato dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024 insieme ad altro personale medico e alcuni pazienti, durante l’attacco che ha distrutto l’ultima struttura ospedaliera parzialmente funzionante nel nord della Striscia. La foto che lo ritrae, solo, col camice bianco, mentre avanza su una montagna di macerie verso i carri armati israeliani, ha fatto il giro del mondo.
Da allora, sono state lanciate decine di petizioni per chiederne il rilascio, compresa una di Amnesty International, ma di lui non si sa più nulla. "Arrestandolo arbitrariamente, rifiutando di rivelare dove si trovi e di concedergli l’accesso a un avvocato, le forze israeliane hanno commesso gravi violazioni del diritto internazionale, compreso il reato di sparizione forzata", ha scritto Amnesty Italia in un post su Instagram, cinque giorni fa.
Il problema non è solo il trattamento differenziato fra "prigionieri" e "ostaggi", ma la complicità dei media nel perpetuare una narrativa distorta. Non si tratta di semplici errori, ma di una negligenza grave che alimenta la retorica della "legittima difesa" israeliana, ignorando la violenza sistematica inflitta a milioni di palestinesi sotto occupazione. Le accuse contro molti prigionieri includono il lancio di pietre o la partecipazione a manifestazioni politiche. In che misura queste attività possono essere definite terrorismo?

Il doppio standard non è solo nelle parole, ma permea immagini, retorica e discorsi pubblici. La narrativa israeliana viene adottata acriticamente anche quando distorce concetti fondamentali. Si ripete, per esempio, che "Israele ha il diritto di esistere", e chi lo contesta? Israele esiste dal 14 maggio 1948, è riconosciuto a livello internazionale. Il punto cruciale è un altro: è la Palestina ad avere il diritto di esistere, e il suo popolo ad autodeterminarsi.
L’incapacità di una fetta considerevole dei media, e dei politici, di analizzare il contesto fa sorgere il dubbio si tratti di una strategia mirata a sostenere l’occupazione e delegittimare la lotta palestinese. Ogni narrazione che equipara oppressori e vittime contribuisce al caos e camuffa la verità. Ma la verità, per quanto scomoda, è l’unica strada verso una giustizia reale, un dialogo costruttivo e una pace duratura. Come diceva Nelson Mandela nel 1977, "Sappiamo troppo bene che la nostra libertà è incompleta senza quella dei Palestinesi".

25.10.23

Si oscilla fra tragedie da gossip e Gaza,meno male che c’è il Generale…. di Pierluigi Raccagni

Il libro del Generale Vannacci è stato adottato in una quinta di un liceo in provincia di Brindisi,da un insegnante di Lettere che non guarda in faccia a nessuno che limiti la libertà di pensiero.Dovrebbe guardarsi nello specchio dell’ omofobia,del razzismo,e della scemenza, perché porta a scuola un testo che inneggia all’ odio.Ma dato che rappresenta quella maggioranza silenziosa che fa del fascismo una barzelletta sporca e crudele,bisogna girarsi dall’ altra parte.Il sindaco di Lucca dice no ad un via dedicata a Sandro Pertini perché ” partigiano”, cioè di parte,e probabilmente perché l’ ex presidente della Repubblica diede l’ ordine di giustiziare Mussolini.
Almirante sì,Pertini no: ma in che paese viviamo? Sulla tragedia personale della Meloni il pettegolezzo e il gossip sono stati un’ oscenità giornalistica- mediatica.
Peccato che Meloni e fascisti vari non hanno memoria che loro negano libera affettività privata a milioni di persone Giorgia,la signora Meloni, da underdog vittimista, discepola prima di Almirante, poi del trumpiano di estrema destra Steve Bannon, è sempre stata con quei poteri storti che ne hanno fatte storicamente di tutti i colori vs. i democratici in genere.
Siamo di fronte al solito pastone per cani affamati di emergenze per fare denaro,e poca informazione Per finire con la vera tragedia che ha cambiato nel secolo scorso la nostra storia: quella fra palestinesi e israeliani,Musulmani ,ebrei,sionisti e antisionisti nel dopo Olocausto.
Qui il pensiero normale agita gli opposti estremismi con contabilità aziendale dei morti,sperando ,secondo sondaggi,che ciò non comporti inflazione e aumento bollette .
Si attende il D- Day.   A ciascuno il suo,nell’ inferno della banalità.

5.10.23

DIARIO DI BORDO N°14 ANNO I . “Non si può fare l'amore con una vegana”. Il delirio dello psichiatra Crepet., L’encomiabile fantasia dei pennivendoli governativi e la speculazione sull'incidente del bus venezia - mestre .,




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DICHIARAZIONI INDIFENDIBILI DI PAOLO CREPET SUI VEGANI. ANZI, SULLE VEGANE:
"CHE CI FAI CON UNA CHE MANGIA SOLO MIGLIO CONDITO CON ACETO DI MELE?". SELVAGGIA LUCARELLI SCRIVE UN TWEET A RIGUARDO E SCOPPIA LA BUFERA SUI SOCIAL.


Scusate  l'urlato   cioè  il  tutto maiuscolo   ma non ho resistito a  simili idiozie     dette    da  un  dispensatore di saggezza nazional popolare e di “pop filosofia” sui video motivazionali di YouTube, opinionista fisso in tv, scrittore di saggi dove tratta tematiche come il rapporto con i figli, i problemi degli adolescenti, le relazioni d'amore, i disordini alimentari. Posso capire  , usando  un po' d'empatia,    che   egli   volesse   criticare provocatoriamente     che  aderisce    al veganesimo   in maniera  acritica   e  solo perchè  è  di moda    ,  ma  c'è  bisogno    se  mai    era  quello il  suo intento     farloin  sifatta   maniera  ?  .

Qualcuno dica a Paolo Crepet che 

la pasta al pomodoro è vegana. E pure la ribollita, la polenta (purché senza salsiccia, è bene specificarlo a questo punto), persino l'aglio, olio e peperoncino, che è la classica spaghettata di mezzanotte tra amici o per coppie che, magari, prima hanno avuto altro da fare. Spiegateglielo perché le dichiarazioni rilasciate mesi fa nel corso di un incontro pubblicato sul canale YouTube Love for Life e riprese da Selvaggia Lucarelli sono un festival di stereotipi che accetteremmo quasi con benevolenza da un vecchio zio mangiatore seriale di bistecche (sessismo e specisimo, lo ricordiamo, vanno di pari passo). Ma non da lui. "Sono diventati tutti vegani, questi sfigati di ventenni..." afferma il comunicatore seguitissimo su ogni piattaforma e molto prolifico su tematiche di ogni genere, dal ruolo dei genitori oggi, alla crescita personale. Con parole che sanno di stantio e disinformazione. E dal vago retrogusto misogino. [....]        segue  su : << Non si può fare l'amore con una vegana”. Il delirio dello psichiatra Crepet (a cui serve uno psichiatra) - Gambero Rosso >>

<<Meno male che sono fuori dai giochi da anni>>---- afferma Crepet nel video  sopra  riportato .   << Inviti una ragazza a cena e questa mangia miglio... Neanche condito con il balsamico, ma con l’aceto di mele... Ma che ci si fa con una così? L’amore? Ma a quella le viene in mente che dopo le vengono le occhiaie. chissà che si inventa...Moriremo eleganti".>> Se il pubblico in presenza sorride e accenna pallidi applausi, le reazioni all'indomani della condivisione della Lucarelli 



hanno preso una direzione diversa. Qualcuno azzarda che ella e chi ( sotoscritto compreso ) non hanno contestualizzato le sue dichiarazioni e dicono che il il discorso è stato estrapolato da un discorso molto più ampio. Evidentemente non conoscete Crepet, non conoscete il suo stile e forse non sa di cosa si sta parlando, ecc . Ma   la stragrande maggioranza  compresi in non fans  e critici   della Blogger   concorda con il raggelante tweet di @stanzaselvaggia : << Non capisco il credito che gli si dà. È platealmente disinformato su tutto e parla di tutto. E male. Un esempio scuola di analfabetismo funzionale di parte sostanziosa della popolazione agee". Di certo l'autore di saggi come "La gioia di educare" - 2015 - non poteva essere più diseducativo di così.>> (    commenti  presi    dal  web  ) . Quindi   come   ho già detto     su  facebook  commentando   tali  affermazioni 

 se ami o ne sei inamorato o seiu semplicemente amico di una ragazza o un ragazzo che ha scelto per #convinzione o per #moda tale cosa o ci convivi ed l'acetti per quello che è oppure lo lasci .Bassta che non t'imponga , obbligandoti a mangiarlo anche tu , la sua moda o #scelta di vita

Crepet  ha    capito    che  per  vendere o avere  visibilità o  vai   ai reality  oppure    spari  frasi  e  pensieri    come  il  Generale    Vannacci  

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 Quante  speculazioni  sul  tale  tragedia  con lo  slogan    : <<  Scavalca la censura di regime dei social >> .


 Si  discute  e certi   siti  ed pagine  social  filo salvinisti    insistono   pur di coprire  la  scarsa manutenzione   dell'infrastruttura stradale   (  vedere  immagini   tv  ) 

 anche  un bambino  s'accorge    del buco,   talmente  grande  da  passargirci il pulman  che  c'era   in quel punto  del guardarail ) ,  che     il  bus   fosse  un bus   elettronico e non a  gasolio .  Cosa    di  secondaria  imortanza   visto  che  di tragedia   si tratta .Ma quella   a mio avviso  più becera  è   il fatto che  il malore  dell'autista  sia  dovuto  al fatto  che  era  vaccinato .  Ora  èvero      che  questoi   nuovi  vaccini  hanno  ,  essendo sperimentali  ,   degli effetti collaterali   anche  pesanti . Ma  almeno all stato  attiale  delle  conoscenze   acquisite   non risulta  a  differenza  di quelle   causate  da  fibrillazione  posso  causare    cose  gravi  . E poi  sempre    sempre  secondo    quest'altra  vignetta    riportata  sotto   ancora  non si è  accertato  quale  delle   due


cause sia all'orgine della tragedia . Non se ne può davvero più di sentire i soliti commenti post tragedia. Ci vogliono meno chiacchiere e più leggi per sburocratizzare e rendere più veloci gli interventi necessari per la sicurezza. E i 15 miliardi previsti per il Ponte di Messina usiamoli invece per la sicurezza di strade e cavalcavia... Va beh, è vero anche che i 15 miliardi ci sono solo nella testa di Salvini!

 



















26.8.23

La storia di Samantha Smith, la bambina americana uccisa dalla Cia per aver osato dimostrare che i Russi erano “proprio come noi”

 in sottofondo

concerto per viola Remembering Childil del compositore danese Per Nørgård a  lei dedicato  . 

per   chi  vuole  aprofondire  Samantha Smith - Wikipedia

 da https://www.dcnews.it/ AGOSTO 26, 2023


SI CHIAMAVA SAMANTHA SMITH
(La triste storia della bambina americana di dieci anni che avrebbe potuto capovolgere gli stereotipi riguardo all’URSS.) Samantha Smith era nata il 29 Giugno 1972 a Houlton, nello Stato del Maine, ed era ancora una bambina ai tempi dell’intervento Sovietico in Afghanistan.Intervento legittimo, finalizzato a sostenere il Governo Laico e Socialista di quel
Paese dall’aggressione dei sanguinari Mujaheddin finanziati dall’Occidente, ma che nell’Occidente stesso fu spudoratamente dipinto come un’invasione da parte Sovietica.(Ancora adesso in giro in Occidente ci sono tanti creduloni, con il cervello all’ammasso del mainstream, che accettano la tesi dell’invasione Sovietica, e neanche il confronto tra le fotografie di come vivevano le donne Afghane allora e come “vivono” adesso li aiuterà mai a chiarirsi le idee.) 
Samantha era una bambina sveglia, che seguiva la politica internazionale, nonostante la giovane età, e fu molto colpita dalle immagini che arrivavano dall’Afghanistan. Così nel 1982, a dieci anni, decise di scrivere una lettera all’allora segretario generale del Partito Comunista Sovietico, Jurij Andropov, chiedendogli di evitare la guerra.La lettera fu pubblicata sulla Pravda (la terribile Pravda … i giornali Americani avrebbero mai pubblicato una lettera del genere scritta da una bambina Russa? O meglio, la hanno mai pubblicata?) Una settimana dopo l’Ambasciata Sovietica negli Stati Uniti telefonò a casa di Samantha dicendo che Andropov aveva risposto. Pochi giorni dopo arrivò a Samantha una lettera scritta in russo, accompagnata da una traduzione in inglese e da un invito alla bambina e alla sua famiglia a passare un periodo di ferie nell’URSS.La vicenda ottenne grande attenzione dai media, venne raccontata dai giornali e Samantha fu intervistata da diverse televisioni Americane.Il 7 luglio del 1983, Samantha partì per l’Unione Sovietica con i suoi genitori e ci restò per due settimane, ospite di Andropov, seguita da giornalisti e fotografi. Visitò Mosca, Leningrado e trascorse del tempo ad Artek, campeggio estivo in Crimea.Ad Artek decise di rimanere insieme ai bambini Sovietici piuttosto che prendere un alloggio separato che le era stato offerto. Per facilitarne la comunicazione vennero scelti insegnanti e bambini in grado di parlare fluentemente l’inglese, che vivessero nella stessa costruzione in cui lei alloggiava. Rimanendo in un dormitorio con altre nove ragazze, Samantha passò il suo tempo nuotando, parlando, e apprendendo canzoni e danze Russe. Samantha Smith acquistò un’ampia fama tra i cittadini Sovietici e fu molto ben voluta da molti di loro.Parlando a una conferenza stampa a Mosca, dichiarò che i Russi erano “proprio come noi”. Anni dopo, per raccontare il suo viaggio, scrisse un libro intitolato “Journey to the Soviet Union”.Quando tornò negli Stati Uniti, il 22 luglio, Samantha Smith era molto popolare: fu accolta e celebrata come “la più giovane ambasciatrice d’America”.L’anno dopo fu invitata in Giappone e parlò al Simposio Internazionale della Gioventù, proponendo che i leader Sovietici e Americani si scambiassero le figlie per due settimane all’anno spiegando che un presidente “non avrebbe mai voluto inviare una bomba a un paese in cui è in visita la propria figlia”.Il successo di Samantha, mentre fu assoluto in Unione Sovietica (e anche in Giappone), lo fu molto meno nella sua Patria natale, negli USA. Dopo una fase iniziale di interesse, le autorità iniziarono ad ignorare sistematicamente le iniziative della intraprendente ragazzina.Avere tra i piedi una vera e propria “ambasciatrice” della fratellanza con il Popolo Sovietico che ripeteva in ogni occasione che “I Sovietici cono come noi” smontava tutta la poderosa macchina di propaganda Americana, tesa a dipingere il “Compagno Ivan” come un essere inumano, antropologicamente crudele, dedito alle peggiori efferatezze (vedere la vastissima produzione spazzatura di Hollywood, con il Russo immancabilmente nel ruolo del cattivo.)Mentre presso la popolazione Americana Samantha rimase popolarissima fino alla fine, da parte delle autorità calò su di lei una sinistra coltre di gelo (Altro che Greta eh …)Il 25 Agosto di quello stesso anno un aereo su cui viaggiava Samantha Smith mancò la pista dell’aeroporto regionale Lewiston-Auburn nel Maine e si schiantò. Non sopravvisse nessuno: morirono due membri dell’equipaggio e sei passeggeri, tra i quali Samantha e suo padre.Sulla causa dell’incidente in molti sospettarono subito la CIA.Fu aperta un’inchiesta e il rapporto ufficiale venne reso pubblico: “l’angolazione di volo relativamente ripida dell’aereo, l’altitudine e la velocità al momento dell’impatto, hanno precluso agli occupanti dell’aereo la possibilità di sopravvivere all’incidente”.Al funerale, che si svolse ad Augusta partecipò un rappresentante dell’ambasciata sovietica a Washington, che lesse un messaggio personale di condoglianze da parte di Mikhail Gorbaciov in cui si parlava di Samantha come di un “simbolo di pace e amicizia fra i due popoli”: l’URSS quell’anno le dedicò anche un francobollo commemorativo.Alla cerimonia non partecipò invece alcun rappresentante del governo statunitense: l’attività di promozione della pace di Samantha e la sua vicinanza ai Sovietici furono anzi molto criticate dai conservatori Americani e dagli anticomunisti, che la accusavano di propaganda.Come è morta veramente Samantha Smith? Non lo sapremo mai. Ciascuno tragga le conclusioni che vuole. Io le mie le ho e tutto mi sembra fin troppo chiaro, anche alla luce di tante tragedie analoghe che da sempre accadono nel “democratico” Occidente a chi osa sfidare (anche inconsciamente e in buona fede, come nel caso della povera Samantha) il potere costituito.Quello che sappiamo è che in Russia è ricordata con affetto ancora oggi, e molte scuole e campi estivi le sono ancora dedicati. Negli USA, liquidata la pericolosa seccatrice, la sua memoria è finita subito nel dimenticatoio.Samantha Smith era una ragazzina che sognava un Mondo migliore. Ma visse, e morì, in un Mondo nel quale non c’era spazio per i sogni e, tanto meno, per i sognatori.

12.7.23

Il ciclo del giornalista rancoroso-piagnone, anche detto "Effetto Facci": di Matteo Pascoletti

 Il ciclo del giornalista rancoroso-piagnone, anche detto "Effetto Facci":

 Il ciclo del giornalista rancoroso-piagnone,1) Scrivo o dico una cosa palesemente offensiva e gratuita, colpendo dall'alto verso il basso da una posizione di privilegio.

2) Scateno reazioni di indignazione o di protesta, e nei casi limite si arriva a boicottaggi, esposti, denunce.
3) Reagisco atteggiandomi a vittima di censura, evitando qualunque presa di responsabilità per le cose scritte, magari rincarando la dose.
4) Colleghi o personalità influenti (ad esempio politici), fanno quadrato attorno a me, difendendo l'indifendibile.
5) L'idea diffusa al punto 1 passa, il messaggio si sedimenta, normalizzando o rafforzando la cultura che esprime (es. islamofobia, sessismo, abilismo, victim blaming e così via).
Senza il punto 4 i punti 1, 2, 3 e 5 punti non esisterebbero. Senza la consapevolezza di poter contare sul punto 4, il punto 1 resterebbe nell'anticamera del cervello, guardato a vista

27.4.23

mi fanno ridere quei cristiani che parlano di pensiero unico

Non condivido  i  toni   del post    riportato sotto    ma  nella  sostanza  ha  ragione .  i  tempi  sono  cambiati  ,   ed  tornare inietro  è  solo  nostalgia  . si può  essere   anche  credenti  ( nel  nostro  caso   cristiani  o  cattolici ) in modo laico  e  non  solo  confessionale  .  Ma  soprattutto    non è solo  l'unica  cultura  della  nostra  identità  



Ugo Giansiracusa

Se c'è una cosa che mi fa ridere fino alla nausea sono i cristiani che parlano di "pensiero unico" per tutto ciò che non rispecchia la loro ideologia. Amico cristiano e amica cristiana, forse non ve ne siete del tutto resi conto ma per circa 2000 anni il pensiero unico è stato il vostro. Libri messi al bando, teorie scientifiche bollate come eretiche, massacri di credenti (cristiani anche loro) che avevano una lettura leggermente diversa del cristianesimo, massacri di "infedeli", curatrici messe al rogo accusate di stregoneria e via discorrendo. Dalle

leggi alla morale alla scienza passando per la politica e ogni aspetto della vita quotidiana era improntato al pensiero unico cristiano. È solo con l'illuminismo che si comincia ad affrancarsi da una visione religiosa di tutto. Ora io capisco che vi scoccia un poco aver perso questo primato e il diritto di fare i roghi e le crociate e restare totalmente impuniti per i vostri orrori grazie al fatto che erano in nome di una divinità. Però dovete prenderla con un poco più di filosofia ! Anche se nelle scuole non si insegna più che l'uomo è stato creato da Dio avete pur sempre le vostre chiese dove tramandare le vostre strampalate teorie. E si, capisco che un mondo che non consideri peccato mortale fare sesso fuori dal matrimonio, magari pure sesso omosessuale, vi metta in profonda crisi ma, non so come dire in maniera esaustiva...ah, si: cazzi vostri. Lungi dall'essere un pensiero unico come lo è stato quello cristiano per due millenni, oggi puoi scegliere liberamente. Concordo nel fatto che questo possa creare un poco di confusione. I tempi andati in cui senza alcuna scelta battesimo, cresima, comunione, matrimonio 6 o 7 figli e via. E se non ti omologavi fiamme eterne! Comunque quei tempi sono passati. E capisco che guardiate certe teocrazie mediorientali con una certa invidia. Però, ecco, noi no. Ma la cosa bella di un mondo senza pensiero unico (benché voi pensiate il contrario) è che c'è la totale libertà di mandare i vostri figli in scuole cristiane. Poi potete mandarli al catechismo. In estate al Grest. In vacanza ai ritiri spirituali. Insomma, liberi di fargli vivere una vita di merda secondo la vostra ideologia. E finché siete liberi e libere di indottrinare i vostri innocenti figli con una marea di orribili e dannose corbellerie vi pregherei di astenervi dal parlare, proprio voi, di pensiero unico.

Cordialmente.

9.10.22

Gli adesivi anti-schwa all’università di Torino, i militanti di Fuan-Azione: «Protestiamo contro le storpiature della lingua italiana in salsa gender» omofobia mascherata da lotta contro il politicamente corretto e l'assurdità linguistica


 Anch'io  sono ( anche se   non  condivido  completamente    , ma questo è un altro discorso , le  ultime
tre righe  )  come ɘ

Avverto tutte e tutti che sulla mia pagina fb non si usano i segni della lingua impronunciabile e neutra della cosiddetta inclusività:
«-@», l’asterisco «-*», il fonema schwa ɘ e la «-u» declinativa, per significare la sigla lgbtq+, che nella versione statunitense è arrivata ormai a comprendere 28 caratteri.
Sono un affronto alla realtà della differenza sessuale e alla corretta grammatica che la significa. I commenti di coloro che sono favorevoli a tali segni saranno cancellati.
contro lo schwa ə ed altre deturpazioni , anche se ormai è una battagia persa o peggio contro i mulini a vento . Infatti : <<La schwa è una cagata pazzesca. >>( cit Antonio Deiana  ) o meglio un idiozia   da
politicamente  corretto  e uguaglianza a tutti i cositi  ovvero quel  conformismo che uccide  le stesse diversità   \ identità   omologandole  oltre a mandare a affanculo ramengo  millenni di storia   di  cultura  linguistica  .
Ma  la condivisione  finisce qui .  Infatti il modo di fare  opposizione   a tale  cosa   ed  sopratutto  ilmodo arrogante    con cui hanno replicato  alle  contestazioni che   gli si viene  rivolta 
  

[...]
«Questa piccola beffa futurista aveva lo scopo di protestare contro le ridicole storpiature ideologiche della lingua italiana in salsa gender a cui assistiamo costantemente in università ormai da anni, e di difendere la dignità della lingua di Dante e D’Annunzio», hanno scritto in una nota, criticando il “pensiero unico” che si è sollevato contro la loro trovata: «La reazione immediata dei collettivi di sinistra è stata l’ennesima prova della loro arroganza e della loro assenza di argomenti reali. La stampa è intervenuta in massa, preferendo sbattere in prima pagina un inesistente “mostro omofobia” piuttosto che concedere il normale diritto di replica a studenti che portano avanti una legittima battaglia in difesa della cultura», hanno continuato i militanti.
Che si sono scagliati anche contro Arcigay che, dopo aver denunciato la comparsa degli adesivi a opera di «organizzazioni studentesche a stampo fascista», ne aveva chiesto la rimozione, appellandosi all’Università di Torino e all’assessora all’Istruzione Carlotta Salerno. «Abbiamo assistito anche all’ingerenza di potenti associazioni come Arcigay, che nulla hanno a che fare con l’università e che non dovrebbero esprimersi a riguardo di ciò che accade al suo interno. Abbiamo dimostrato come mainstream e sinistra siano sempre pronti a scatenare polveroni per difendere stupidaggini come lo schwa, ma non per discutere dei reali problemi quotidiani degli studenti. Il nostro non era un gesto discriminatorio se non contro le idiozie del politicamente corretto».

 Ecco  quindi come  dicevo  dal titolo che  la   giusta ed  comprensibilissima lotta  \   guerriglia culturale    contro le idiozie   del politicamente   corretto   a  tutti costi    diventa   omofobia in quanto la  tendenza    ad usare   le  nuove forme     grafiche  ed  ortografiche del politicamente  corretto (  vedere  post citato sopra  )  non  è  in uso solo  dal mondo  LGBT+   o  dalla  sinistra  ma   non  ha  colore  politico ideologico ma  soprattutto  lo si giustifica  con l'astrusa  teoria del  Gender  



12.8.21

la musica ha sostituito la letteratura o diventa una nuova forma letteraria Generazione Z. Il romanzo di formazione ora è la musica

  di cosa  stiamo parlando


oppure  per  chi  volesse  approfondire  
 Ma  adessoveniamo  all'articolo  in questione 

Generazione Z. Il romanzo di formazione ora è la musica
I nuovi cantautori, ventenni o giù di lì, usano le canzoni per raccontarsi. Cantano per scrivere. In questa nuova serie, "Giovani Favolosi", analizzeremo i nuovi testi

di Simonetta Sciandivasci  repubblica  11 AGOSTO 2021 





Un lustro fa ratificavamo la rinascita della musica italiana. Registravamo l’avvenuto ricambio generazionale, il passaggio dai cantautori di sempre a quelli che emergevano dall’underground e, stufi di marginalità e precariato, diventavano popolari. Manuel Agnelli accusava quasi tutti di “conformismo dell’anticonformismo”, mentre diventava giudice di X Factor, incarnando la transizione dalla musica indipendente al mainstream e la possibilità di trasformare l’antinomia tra le due cose in sinergia. Nella nicchia avveniva uno strappo, nelle classifiche una cucitura. Ora, Calcutta, Tommaso Paradiso, la generazione di trentenni che sembravano destinati a capitanare classifiche e ricerca, sono stati sorpassati da adolescenti o poco più che con loro condividono poco, anzi nulla.
La nuova musica italiana è invecchiata, ha ceduto il posto a un’altra che non contempla bel canto, né blu, né melodia e della quale quasi tutti diffidano. Si diffida dell’obbedienza all’algoritmo, dell’accondiscendenza al mercato e si decreta che entrambe le cose inibiscono la creazione di una musica libera ed emozionante. Cosa resterà di questo rap e questa trap, della loro verbosità ripetitiva e violenta? Madame e molti altri che sono troppi e troppo bravi, sono meteore o stelle comete? Che chance ci sono, fuori dal recinto rap e trap, per la canzone d’autore che temiamo estinta?
Francesco Guccini ha detto a questo giornale che le canzoni che passano in radio gli sembrano inutili e gli fanno pensare con nostalgia a quelle vecchissime, dove c’erano «storie, parole messe bene insieme». E anche: «La realtà pullula di giovani cantautori, ma non arrivano a nessuno». Umberto Tozzi ha detto a Rolling Stone: «La musica di oggi è ridicola: non fa rumore, è rumore». Anche al rock veniva rimproverato d’essere rumore: mezzo secolo dopo, a tirarlo fuori dalle teche museali ci pensano i Måneskin, quattro ventenni che hanno cominciato a suonare per strada e poi hanno vinto X Factor, Sanremo, l’Eurovision, e sono arrivati al primo posto della classifica mondiale di Spotify con una cover di Beggin dei Four Seasons, un pezzo del 1967. Fedez e Achille Lauro duettano con Orietta Berti e i Måneskin con Iggy Pop. Il rapper e il trapper, trentenni, si mescolano con l’icona della musica leggera italiana; i rocker, ventenni, con l’icona del rock mondiale.
Giovani Favolosi: Ariete

Questa intersezione dà la misura del talento imprenditoriale dei nuovi artisti: lo stupore che sono capaci di suscitare non è l’esito di un tentativo, ma di un progetto. A maggio è nata la fondazione Italia Music Lab, voluta dalla Siae per «supportare i giovani che vogliono diventare professionisti dell’industria musicale sulle piattaforme online»: una delle prime lezioni s’intitola “Come guadagnare con la musica”.
Prima delle piattaforme, il discografico metteva sotto contratto chi aveva un talento promettente, ora chi ha numeri promettenti, quindi chi sa già “come guadagnare con la musica”, almeno nell’immediato.
Eppure, dentro e fuori da queste griglie, i nuovi musicisti sono anguillari e fluidi come ogni ragazzo della Generazione Z, e non solo perché laddove ci aspettiamo la musica, ci danno le parole, e laddove ci aspettiamo le parole ci danno il flow (la ritmica). Mutano a una velocità che ha un unico parametro: la viralità. E infatti il loro strumento è quello della viralità: le parole. Le usano con precisione e furbizia, ne conoscono l’agilità, sanno che sono convenzioni e che quindi il loro valore e i loro significati sono elastici, riformulabili. Sono la generazione dell’intransigenza lessicale e, insieme, dell’invenzione del linguaggio. Le canzoni sono i loro romanzi di formazione, in formazione. A volte non sanno suonare, però sanno scrivere. Sanno scrivere anche quando sono analfabeti (sì, ci sono adolescenti analfabeti: nelle carceri minorili se ne incontrano tanti), e allora dettano, rappano.
I testi sono l’opera e il valore musicale di quest’opera è, prima di tutto, letterario. Edmondo Berselli ha scritto che quando una canzone ufficializza una trasformazione, ne diventa anche il manifesto e il canone. Agli Z, che i canoni li contestano, tuttavia creandone altri, manca un manifesto, una canzone che li descriva e li legittimi. Per questo sembra che non raccontino storie. Il punto è che a loro non importa. Il punto è che loro, come tutti i mutanti, sono indescrivibili.
La primavera scorsa, la ragazza dei record era Anna Pepe: era l’opposto dei Måneskin o di Sangiovanni, altro recordista dell’estate, uno che canta «ho una proposta sexy da farti, cresciamo insieme», forse la più congrua descrizione delle ambizioni di chi s’affaccia al mondo nel 2021. Anna Pepe, sedici anni, con Bando, un pezzo registrato in casa su un beat trovato su YouTube, in poche settimane era diventata la più giovane artista italiana su un podio e s’era guadagnata un disco d’oro e un contratto con la Virgin. Ora non è che una eco. L’ha sciupata lo streaming, oppure c’è anche molta fuffa in questa mole di proposte, tutte uguali perché solo la perpetrazione dell’identico consentono i mezzi che con cui vengono realizzate (come i type beat, basi che riprendono brani di grandi artisti)?Giovani Favolosi: Lucio Corsi

E cos’è il talento, dopo quindici anni di talent show? Genio e regolatezza? E cos’è la musica? Un sottofondo, un volano? Si suona di meno e si parla di più, l’hip hop è colonna sonora di requisitorie, richieste, preghiere: la facilità di esecuzione che lo contraddistingue lo ha reso strumento di emancipazione e contaminazione, specie nelle carceri minorili. L’hip hop si replica e muta, tra i suoi nuovi scenari, che a volte di hip hop hanno nulla, offre il seminario della gioventù del presente. Ci stupiamo della risposta entusiasta degli adolescenti alla campagna vaccinale perché li immaginiamo riottosi e solitari, mentre nella loro musica è chiaro che sono impermeabili alle società chiuse puntellate dal sovranismo ed è chiaro che l’ecologismo è il modo che hanno per opporsi alla vita ritirata dalle comunità. Ammettono che il valore artistico è un fatto sociale purché si allarghino i confini del bacino sociale – com’è la vita e il cuore di un giovane italiano di seconda generazione, dopotutto, ce l’ha raccontato Ghali, rapper.
Abbiamo individuato cinque artisti che raccontano tutto questo, che sono in transito tra invenzioni e ripetizioni, che sono cantautori che arrivano a molti, che nella musica hanno trovato un inizio, indirizzano il mercato quanto lo subiscono, al pari dei cantautori degli anni Sessanta, che arrivarono quando la musica leggera era diventata insostenibile, per elevarla e rispondere a una domanda più differenziata, poiché i figli non ascoltavano più i dischi dei genitori e, per la prima volta, il pubblico si stratificava. Oggi, la domanda è meno stratificata dell’offerta, ciascun musicista ha i propri seguaci, la fan base abituata a ibridarsi con quelle d’altri per allargare il successo.
Nessuno di loro è bigger than life: la vita è cambiata e le stanno prendendo le misure. Per questo, cantano per scrivere.


2.4.21

Una vita senza Big Tech, storie di chi cerca alternative ai giganti del web: "Non barattiamo i nostri dati per i loro servizi


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Gmail? No, Protonmail o Tutanota. Whatsapp? Meglio Signal. Instagram o Twitter? Assolutamente Mastodon. E così via, per ogni singola applicazione o servizio che siamo abituati a conoscere e utilizzare, loro hanno un'alternativa. "Loro" sono quelli che, per ragioni legate principalmente alla protezione della propria privacy, ricercano opzioni differenti alle Big Tech come Google, Facebook o Apple per lavorare e rimanere connessi. Non sono migliaia ma sono molto eterogenei. Dall'ingegnere e padre di famiglia che installa un server in casa per gestire i documenti in cloud, fino ai ragazzi di Fridays For Future Italia, che hanno migrato il loro sito in un data center alimentato ad energia solare perché, in fondo, anche Internet inquina. "È come decidere di non mettere più lo zucchero nel caffè - dice l'ex parlamentare e imprenditore
informatico Stefano Quintarelli - all'inizio ti sembra amaro, poi scopri che ha un sapore diverso". Ma è
realistico vivere totalmente senza le grandi sorelle della tecnologia? "Non è semplice e per qualcuno anche impossibile ma richiede un primo passo, un po' come smettere di fumare", racconta Filippo Della Bianca, tra i fondatori di Devol, gruppo di sviluppatori che al motto di "degooglizzare l'Italia" ha messo a disposizione degli utenti una suite di servizi (dai motori di ricerca agli applicativi di file sharing) liberi e privi di traccianti. Il sito LeAlternative pubblica contenuti e approfondimenti su tutto ciò che, spiega l'ideatore, "in maniera etica si pone come opzione ai colossi di Internet". Spesso, anche se non sempre, i servizi alternativi sono gratuiti solo nelle versioni base. "Anziché pagare con i miei dati pago con i miei euro, in questo caso pure pochi", spiega ancora Quintarelli. Per molti è anche una questione di libertà di impresa e tutela della concorrenza: l'organizzazione no-profit francese eFoundation ha sviluppato uno smartphone pro-privacy alternativo ad Android e Iphone. "Il nostro è un progetto open-source ed è pensato - dice il fondatore Gaël Duval - per tutti gli utenti, anche per i non esperti". E così, a colpi di ricerche sul motore DuckDuckGo e tutorial sulla piattaforma PeerTube, abbiamo raccolto le storie di ha deciso di vivere una vita senza Big Tech. Ma Google annuncia: in arrivo nuove norme sulla privacy di Andrea Lattanzi

16.4.20

Ma l'articolo 21 della costituzione esiste ancora o con la scusa delle fake news lo si vuole cancellare ogni opposizione ? il caso di Massimo Mazzucco e quello di Adriano Panzironi



L'articolo 21 della Costituzione italiana
«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, sporgere denunzia all'Autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.»



I miei recenti post ( come al solito quando uno va contro il maistream ed è per la libertà  d'opinione) sul mio account   e  sulla  nostra pagina Facebook  , hanno creato le solite accuse  di : : essere in contraddizione ( come prima fai la lotta alle bufale \ fake news e poi se solidale ad un bufalaro ) , perchè maistream  No ? , va bene che sei contro il potere ma come fai ad essere complottista , ecc.
Tali post sono : il primo in difesa ( pur non condividendo la maggior parte delle sue posizioni se non la libertà di poterle dire ed esprimerle) di Mazzucco.,




il secondo la proibizione dell' L'AgCom  ha    bloccato  anche se   in realtà  secondo  alcuni miei  amici    sta  trasmettendo  ancora   per 6 mesi le due emittenti che trasmettevano i suoi comizi . ( qui non so tratta di libertà di parola ma di abuso della credibilità popolare ed abuso di posizione dominante )  qui un idea sul personaggio , secondo me un ciarlatano


Giuseppe Scano
18 h

 · 

fatto bene

REPUBBLICA.IT


















                ecco la mia replica   alle    accuse   rivoltemi 




E'  vero ed  è  innegabile   è vero  che   il  complottismo  \  cospirazione  insieme alle  fake news  sono pericolose  è vero che le  fake news   possono anche  essere pericolose   soprattutto quando  riguardano malattie    e  casi  di gravi problemi  di salute  
L'immagine può contenere: 1 persona, occhiali_da_sole, il seguente testo ""Io profetizzo l'epoca in cui il nuovo potere utilizzerà le vostre parole libertarie per creare un nuovo potere omologato, per creare una nuova inquisizione, per creare un nuovo conformismo. E i suoi chierici saranno chierici di sinistra""
 ma non è decidendo da pare  del potere  cosa   è  e  cosa  non è  , ma :  1)  da  un informazione   corretta  , fatta  di contraddittori  e  non di monologhi o  interviste spiaggiate  e  genuflesse .  2)   da  una  guerriglia culturale  . 3)   evitando le  inutili crociate   e  caccia  alle streghe,  come  quella  di  cui  parla  appunto  mazzuccco    a  chi  ha  opinioni ed  ipotesi diverse  ,  ovviamente basate  su dati scientifici  seri  e  fattibili  ,e  smontano    quelle  che  non lo sono  visto  che  :   << Una teoria del complotto (o teoria della cospirazione) è una teoria che attribuisce la causa di un evento, o di una catena di eventi (in genere politici, sociali o talvolta anche naturali), a un complotto.

Si tratta in genere di teorie alternative più complesse ed elaborate rispetto alle versioni fornite dalle fonti ufficiali e critiche nei confronti del senso comune o della verità circa gli avvenimenti comunemente accettata dall'opinione pubblica. Tali ipotesi non sono provate per definizione, dal momento che cesserebbero di essere "teorie", e vengono spesso elaborate in occasioni di eventi che suscitano forte impressione nell'opinione pubblica, come ad esempio eventi tragici legati alla morte di personaggi più o meno famosi o grandi disastri civili e ambientali, o atti terroristici, a volte anche per effetto dell'ampia diffusione e trattazione da parte dei mass media  .. continua  qui https://it.wikipedia.org/wiki/Cospirazione  4)  con un attività   seria  ed indipendente  di fact checking non prezzolato e patronale cioè maistream  . Infatti i poteri  forti \  caste  ( quelli che  un tempo si  chiamavano gruppi  di pressione  )   e   oggi i politicanti  (  vedere  video sotto  ) 



manomettano (  vedere   il  libro  manomissione delle  parole foto  a sinistra   )   le  parole    o    accusano  di  complottismo  ed di  fake  news  chi esprime  un pensiero  \  opinione   contraria  o
esprime  un dubbio su di loro    o  per  ditrarre  oltre  il gossip ed il calcio   usano   come  è testimoniato   da   numerose  opere  d'arte letterarie  (  film , fumetti  , romanzi  ,ecc     trovate sotot a fine post  )  fake  news  \  leggende  metropolitane   o  il  complottismo all'incontrario . Ed  è  per  questo    che  ho aderito  , pur   non essendo al 90 %   d'accordo   con lui  a  tale  appello  (  vedere  vide sopra  ) 
Allora   vi chiederete   perchè    sei  d'accordo   per  vietare  \  punire  Adriano  Panzironi  ?. Perchè  quello   suo  non è nessuna   tesi  scientificamente  provata  (  lo  dicono anche  medici ed   scienzati  indipendenti  ) ed  si  si va  ad  indagare  ci si accorge  che   egli vende  i  prodotti che  sponsorizzanola  sua trasmissione  ovvero  integratori   alimentari   alla vittima  C .  E quindi  ecco  perchè , lo reputo   , come  ho già  detto prima un ciarlatano    un venditore di  fumo  

  film 
Limitless (  2011  )  diretto da Neil Burger.
V per Vendetta (V for Vendetta) (  2005 ) diretto da James McTeigue


fumetti 

Martin Mystere  
  •  n 322 Congiura nei cieli 10 agosto 2012  sceneggiatura  e  soggettp di  Carlo Recagno  disegni   di Nando e Denisio Esposito (Esposito Bros.)
  •  n 362 Sewer Gator 10 aprile 2019   soggetto\  sceneggiatura   di Mirko Perniola disegni  Paolo Ongaro
  V for Vendettaromanzo a fumetti critto da Alan Moore e illustrato da David Lloyd

libri 










emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...