Prima cosa staccarsi dallo smartphone"
Federica Ciccanti, pedagogista e mediatrice familiare, propone alcuni consigli preziosi ai genitori su come utilizzare al meglio il tempo delle vacanze di Natale con i propri figli,
abbinando studio e nuove esperienze fuori dalla scuola. Inoltre la stessa Ffederica ciccanti ederica ha scritto sul suo blog questo post
Ah, Natale! Tempo di regali, cene con i parenti, film sdolcinati e melensi ... e compiti. 😫 Già, perché anche se l'atmosfera è magica e la voglia di festeggiare è alle stelle, l'ombra dei compiti delle vacanze incombe minacciosa come la renna Rudolph con il suo naso rosso. Ma tranquilli, aspiranti Grinch, non è ancora il momento di rubare il Natale! 🎄 Con un pizzico di organizzazione e qualche astuta strategia, anche i compiti più noiosi possono trasformarsi in un'occasione per ripassare, approfondire e (udite udite!) addirittura divertirsi.
I compiti: croce e delizia dello studente in vacanza
Diciamocelo, i compiti delle vacanze hanno i loro pro e i loro contro. Da un lato, ci aiutano a mantenere la mente allenata, a non dimenticare tutto quello che abbiamo imparato durante il quadrimestre e a farci trovare pronti per il rientro a scuola. Possono essere anche un'opportunità per approfondire quegli argomenti che ci hanno particolarmente appassionato o per sperimentare nuovi metodi di studio, magari più creativi e divertenti del solito.
Ma c'è anche l'altra faccia della medaglia. I compiti possono sembrare un macigno che ci schiaccia, un obbligo ingombrante che ci ruba tempo prezioso da dedicare al divertimento, agli amici, alle serie TV (e sì, lo sappiamo che state già programmando una maratona di Stranger Things!). E poi, tra smartphone che squillano, chat che esplodono e inviti a uscire, le distrazioni sono sempre in agguato.
Come non farsi travolgere dal caos (e dai compiti)
Per evitare di trascorrere l'ultima settimana di vacanza barricati in camera con libri e quaderni, ecco qualche consiglio per gestire al meglio i compiti natalizi:Pianificate il tempo: non improvvisate! Prendete carta e penna (o il vostro bullet journal preferito) e organizzate le giornate, dividendo il tempo tra studio, relax e attività con gli amici. Ricordatevi di inserire anche qualche "slot" per gli imprevisti (un invito dell'ultimo minuto, una nevicata improvvisa...).
Create un ambiente di studio a prova di bomba: scegliete un luogo tranquillo, ordinato e ben illuminato, dove possiate concentrarvi senza distrazioni. E bando allo smartphone! Mettetelo in modalità aereo o, meglio ancora, lasciatelo in un'altra stanza.
Non puntate alla luna: siate realistici! Non pretendete di finire tutti i compiti in un giorno. Dividete il lavoro in piccole parti, fissatevi obiettivi raggiungibili e premiatevi per ogni traguardo conquistato (una fetta di pandoro, un episodio della vostra serie preferita...).
Studious con fantasia: non limitatevi a leggere e riassumere. Sperimentate diversi metodi di studio: create mappe concettuali, schemi, flashcard... Rendete l'apprendimento più interattivo e stimolante.
Fate squadra con i compagni: organizzare sessioni di studio di gruppo può essere un'ottima idea per confrontarvi, aiutarvi a vicenda e mantenere alta la motivazione. E poi, diciamocelo, studiare insieme è molto più divertente!
Ricaricate le batterie: il riposo è fondamentale per la concentrazione. Fate delle pause regolari, sgranchitevi le gambe, ascoltate la vostra musica preferita, dedicatevi a qualcosa che vi piace.
Il metodo di studio: un superpotere per la mente
Imparare a studiare in modo organizzato e coerente con il funzionamento del nostro cervello è un po' come scoprire di avere un superpotere. Non si tratta solo di memorizzare nozioni a pappagallo, ma di capire veramente quello che studiamo, di collegare le informazioni, di creare mappe mentali e di sviluppare un pensiero critico. Un buon metodo di studio ci aiuta a gestire il tempo, a migliorare la concentrazione, a memorizzare con più facilità e, soprattutto, a rendere lo studio un'attività meno noiosa e più gratificante.
Come tenere a bada le distrazioni (e non finire nel lato oscuro della Forza)
Smartphone, social media, videogiochi... sono come il lato oscuro della Forza, pronti a sedurci con le loro promesse di facile divertimento. Ma non temete, giovani padawan! Ecco alcune tecniche Jedi per resistere alle tentazioni:Disattivate le notifiche: trasformate il vostro smartphone in un semplice telefono (ricordate i vecchi tempi?) o utilizzate app che bloccano le notifiche durante lo studio.
Fissate dei limiti di tempo: concedetevi un tempo limitato per navigare sui social o per giocare ai videogiochi, e poi... tornate sui libri!
Scoprite il piacere del "mondo reale": leggete un buon libro, fate una passeggiata al parco, incontrate gli amici di persona (sì, esiste ancora la vita al di fuori di Instagram!).
I compiti delle vacanze non sono una punizione, ma un'opportunità per crescere, per imparare a gestire il tempo e per diventare più responsabili. Non fatevi spaventare, affrontateli con coraggio e determinazione, e vedrete che anche questo Natale sarà... un successo! Buone feste e buon studio!
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«Quando i tuoi figli nascono a metà gravidanza e pesano meno di un chilogrammo, non puoi fare altro che piangere tutte le tue lacrime che hai. Non sai se avranno un futuro, tantomeno riesci a immaginare la qualità della vita che avranno, nel caso in cui riescano a sopravvivere. Poi, però, sai qual è la cosa giusta da fare, anzi, l’unica possibile: respirare e andare avanti. Perché i tuoi piccoli sono lì, nonostante tutti quei tubi che li alimentano e li aiutano a crescere. Possono farcela. Giocarsela. Proprio com’è successo ai miei due eroi, Filippo e Filiberto, che oggi sono forti e vivaci anche grazie al latte materno che io all’inizio non ho potuto dargli ma che altre madri generose hanno donato loro, attraverso la banca del latte. Come ho fatto io in seguito. Perché nessuno si salva da solo».
La signora Paola Giannatempo ha messo al mondo i suoi bambini alla ventiseiesima settimana di gravidanza. Un parto gemellare pericolosamente anticipato, a causa di un’infezione materna che ha indotto il parto anzitempo. «La notte in cui sono arrivata all’ospedale sant’Anna di Torino e i medici mi hanno detto che avrei dovuto entrare in sala immediatamente, ero certa che nessuno dei miei figli sarebbe sopravvissuto e non volevo chiedere aiuto a nessuno, né chiamare amici o parenti – ricorda la donna -. Mio marito era all’estero per lavoro, e non volevo allarmarlo prima del tempo». E invece, il destino – e soprattutto la scienza – hanno voluto diversamente. E oggi Paola, volontaria dell’associazione neonatale «piccoli passi», dedica parte del suo tempo anche per sostenere altri genitori che, come lei, vivono l’esperienza di un parto prematuro.
«Quando ripenso a quel periodo della mia vita, non posso fare a meno di ricordare l’enorme sensazione di impotenza vissuta nei primi mesi di vita di Filippo e Filiberto – prosegue la madre – e il senso di colpa profondo che mi ha attanagliata a lungo e, per quanto del tutto irrazionale, in quel momento inalienabile». La signora sapeva benissimo già allora quanto la nascita anticipata dei bambini non fosse stata causata da suoi comportamenti incauti, ma questo, almeno in quel periodo, non bastava a farla sentire meglio.
«Filippo allora pesava 930 grammi e Filiberto 800 – conclude – erano così piccoli, così indifesi avvolti da quei cavi giganti, che mi sentivo sopraffatta». Ecco perché la signora non ha più smesso di fare volontariato. «I miei ragazzi oggi stanno bene, hanno dieci anni e sono vispi e monelli come tutti i ragazzini a quell’età – conclude Paola -. Io però non dimentico la solidarietà che ho ricevuto in quei mesi, e cerco di restituire ogni giorno tutto il bene ricevuto. E agli altri genitori dico: fate come me, siateci anche per le madri e padri in difficoltà. E mamme: donate il latte».
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concludo questo n del diario di bordo con la richiesta ( leggi censura ) ridicola di non fare cantare al concertone per capodanno di Roma Tonny Effe
Chi mi segue qui sul blog o sui social sa già cosa ne penso del nuovo rap e della trap e dei cattivi maestri vedere quel che è successo che nei giorni scorsi la storica arena del Forum di Assago ha registrato il sold-out per il concerto di Baby Gang, al secolo Zaccaria Mouhib, nato a Lecco da genitori marocchini. E non è tanto questo a sorprendere ma il fatto che Mouhib, per chi è uscito dalla fase adolescenziale, non è noto per essere un rapper di indiscusso talento ma per i suoi trascorsi con la legge. In carcere è stato "folgorato" sulla via del rap, oggi è uno dei più ricchi della scena e proprio nel concerto di Milano ha proposto un ingresso sul palco con tanto di Duomo di Milano avvolto dalle fiamme. Un'immagine evocativa non troppo distante da quella (reale) del Duomo di Notre-Dame, appena riaperto dopo il disastro del 2019. Ma non per questo mi sognerei ma di censurarlo e vietarlo . Come è sucesso ad un altro rapper , più precisamente Tony Effe, pseudonimo di Nicolò Rapisarda . Tony Effe è stato escluso dal Concerto di Capodanno al Circo Massimo. La decisione nasce dalle proteste di associazioni come Differenza Donna e di parte della politica locale
Tony Effe doveva essere uno dei protagonisti del Concerto di Capodanno al Circo Massimo ma il Campidoglio gli ha chiesto "di fare un passo indietro" e di rinunciare ad esibirsi in quanto l'evento in programma a Roma per il 31 dicembre "non deve essere un'occasione divisiva per la città".Il passo indietro da parte dell'amministrazione di Roma nasce dalle proteste di parte della politica e di alcune associazioni a partire da Differenza Donna, impegnata nella lotta alla violenza di genere e nella difesa dei diritti al femminile. Ora
leggo sul il Fq del 17\12\2024 che