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20.7.15

dialogo su fb fra un fautore della lotta alla diffusione nelle scuole della teoria \ ideologia gender ed uno che la reputa una boiata


 
Ciao Beppe! Perdona la domanda, ma sei favorevole all'indottrinamento gender a scuola?

Perché questa domanda

Per l'articolo( http://www.adista.it/articolo/55304 ) delle donne cattoliche che hanno preso posizione cin una lettra aperta che affermando che sull'indottrinamento gender c'è qualche pregiudizio. Ricordati del milione di persone che hanno protestato contro l'indottrinamento gender a p.zza san giovanni a Roma


Però non ho capito se sei favorevole o no
Io sono molto contrario

Non è una teoria è un dato di fatto. Uomini e donne appartengono a due generi diversi e hanno quindi caratteristiche diverse. Vogliamo ancora negarlo? E’ ridicolo. E POI ONDE AD EVITARE IL DIFFONDERSI  DELL'OMOFOBIA MI SEMBRA GIUSTO INSEGNARE OVVIAMENTE CON LE DOVUTE CAUTELE AI BAMBINI FIN DALLE MATERNE CHE ESISTONO ANCHE COPIE OMOSEX NON SOLO ETERO . E CHE ESISTONO DIVERSE FORME D'AMORE .

Ma non sarebbe meglio farli giocare invece che pensare a queste cose. I bambini non hanno pregiudizi. Ce li hanno i grandi non i piccoli. Chi ti ha fatto il lavaggio del cervello quando sei andato all'asilo, elementari e medie? Penso nessuno. Ti sei fatto un'idea crescendo o sbaglio? Hai trattato questi temi così come vorrebbero fare con mia figlia nelle varie fasi della crescita? Non mi pare. Mi interessa capire la tua posizione così anche io prenderò una posizione. Tutto qui

allora come lo spieghi l'aumento del bullismo omofobo  nei ragazzi al di sotto dei 14 ? e poi insegnare che esistono anche altri tipi di famiglia e d'amore non significa fargli  lavaggio del cervello , ma una spinta affinché crescano nel rispetto e nella tolleranza  delle  diversità

Giuseppe, semplicemente da che parte stai? Dai bambini o contro i bambini?
Ancora non ho capito se sei a favore del gender o no

dai bambini . leggiti questa storia qui  che  ho  raccontato  in un post  recente  del  mio  blog 


Basta dire che lo sei o no  Non ci vuole molto

secondo te uno che fa tali discorsi da che parte può stare ?

Dimmelo tu

ragiona .


Ragiona , non sei stato in grado di rispondermi

ti ho risposto . mica le risposte debbono essere necessariamente si o no . o pro e contro . leggi le risposte che ti ho dato e i link che ti ho mandato e lo capirai

cambiando discorso come state ? spero tutto bene ?


Non ci arrivo potresti dirmelo tu, qual'è la difficoltà

che odi le risposte secche .   Ne  a  favore ne  contro  contro perchè l'ideologia gender non esiste e sono tutte boiate dei neo conservatori ..Ma favore che i bambini crescano nella tolleranza , nell'amore e nel rispetto reciproco verso le diversità


Esiste Giuseppe, esiste. Ancora non mi hai risposto

chiudiamola qui tanto la pensiamo diversamente

Ok la chiudiamo qui

28.6.15

Nessuno tocchi l'amore


 Molti, ieri, hanno colorato i loro profili fb d'arcobaleno. Non sottovaluterei certi segnali: per chi è solo, o escluso/a, sono importanti. E proprio questo intendo sottolineare: la solitudine, o meglio l'isolamento, che a differenza della prima non ha alcuna valenza positiva. Per tanti ancora, partecipare al Pride ha significato questo: uscire dall'isolamento, dal peso opprimente d'uno stigma sociale, 

psicologico, umano. Ma come? Ancor oggi, coi media che sembrano tutti dalla tua parte, con divi/e che sgomitano per apparire più gay friendly possibili (e, spesso, solo per un tornaconto economico)? E persino gli ambulanti indiani hanno capito l'antifona, se, come mi è capitato di veder ieri, si mettono a commerciare stole di piume rosa, bandane colorate e cappelli glitterati... Ma le prigioni, te le porti dentro; gli eccessi, intollerabili per alcuni, sono solo un grido muto, ineffabile. E' un peso di anni, di secoli, e non si abbatte con le leggi. Non è mia intenzione aprire dibattiti sugli ultimi avvenimenti d'America (benché preferisca occuparmi di coloro cui nessuno pensa, le donne, i cristiani e i gay del Medio Oriente trucidati dall'Is, ad esempio). Dico soltanto che vivere nel fiume carsico delle città, delle persone, dei vissuti a volte laceri a volte gioiosi, sempre diversi, sempre così impantanati di scorie, smog dell'anima, è l'unico modo per uscire dal recinto della superbia. L'unica maniera per dialogare, sentirsi relativi e lasciar cadere da sé l'odio e la diffidenza. I quali, quand'anche difendessimo la migliore delle cause, non sono mai buoni consiglieri. Occorre, insomma, partire dall'amore. Non dalla semplice emotività, che è irrazionale, ma dall'amore, che può essere comandato, incistandosi in una fitta trama d'elaborazione intellettuale, spirituale, etica. La fiducia non è ingenuità, ma uno specchio leggero che offre a tutti noi un pianoforte di salvezza.

                                  Perla Rossa

24.11.12

QUANDO L' UNICA MANIERA DI VIVERE E' MORIRE

Poichè due parole sono poche  è una  è troppo  ,  cosi  rispondo anche a chi mi dice  : << perchè visto che sei contro l'omofobia  , non hai parlato di  quel  ragazzo  suicidatosi a Roma  >> , con questo  post  preso   da http://apocalisselaica.net/radar-laicita/democrazia-atea/quando-lunica-maniera-di-vivere-e-morire


                            Un ragazzino di 15 anni si è tolto la vita impiccandosi nella propria abitazione a Roma.


Messo alla gogna e deriso da compagni di scuola ed insegnanti per la sua omosessualità, per il modo di vestire, perchè così deve essere nella logica di una società indottrinata dal regime di controllo.

E' l' anno 2012, il liceo è un prestigioso liceo scientifico dedicato a Cavour, anche se di scientifico pare non avere nulla, anzi, rimane ancorato a vecchi teoremi superstiziosi gestiti dai modelli religiosi.
Il ragazzino suicida non chiedeva nulla di atipico alla vita, voleva viverla all' insegna di se stesso, voleva esprimere, giocare, studiare come tutti gli altri coetanei, nemmeno chiede oggi di diventare un martire, un' icona un simbolo.
Deriso sia in ambiente scolastico che su Facebook dove era stata allestita una pagina col puro scopo di trasformarlo in un essere uscito male, vestito in rosa, col nome storpiato al femminile.
Oggi il liceo scientifico Cavour di Roma si preoccupa di salvaguardare il buon nome ed il prestigio, tramite la preside ci fa sapere che il liceo è aperto mentalmente e condanna l' omofobia, nessuna derisione in classe, mentre la pagina di Facebook solo un bel momento fra amici. Nessuna parola spesa davanti al dolore della vittima, costretta ad infliggersi la punizione più estrema: la morte.
E' da sottolineare che il suicidio è avvenuto poco dopo il rimprovero davanti ai compagni di scuola da parte di un insegnante, perchè il ragazzino aveva lo smalto alle unghie.
Un rimprovero che lascia sbalorditi, specialmente se a farlo è un insegnante di un liceo scientifico, incapace di comprendere che la vita e la sessualità che genera sono poliedriche.
Oggi quest' insegnante occupa ancora il proprio posto di lavoro anche dimostrando di non essere adatta all' insegnamento.
C' è da domandarsi a quale incantesimo il popolo italiano sia esposto, perchè tolleranza, intolleranza, stupidità, omofobia sono solo termini per descrivere degli idioti lontani anni luce da qualsiasi forma evolutiva.
Manifestazioni, fiaccolate, iniziative, tutto ciò che viene proposto risulta inutile davanti ad una società non ricettiva.
Il condizionamento mentale ha vinto sulla logica ed è un condizionamento di tipo teocratico, gestito fino dall' infazia dalla Chiesa Cattolica che continua a proporre immagini di famiglie tradizionali alla "mulino bianco", famiglie che esistono solo nell' utopia. Indottrinamento religioso e fascista, anticostituzionale che si beffa dei principi di uguaglianza costringendo il "non tradizionale" a nascondersi e vergognarsi.
Onestamente sarebbe più utile spiegare nelle scuole che esistono diversi tipi d' amore, diversi tipi di famiglia, piuttosto che sprecare ore per un indottrinamento religioso omofobico e maschilista basato sul nulla storico.

Perchè questa non sia una morte inutile, per dare di nuovo la vita a questo ragazzino, bisogna consentirgli di esistere e con la massima dignità.
Servono leggi laiche, leggi che puniscano severamente ogni forma di discriminazione sia in ambito politico che religioso, sia nel sociale che nel privato.Allora chi governa, forse, avrà fatto qualcosa di giusto e di condivisibile


Marco Dimitri
Democrazia Atea 



emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...