sottofondo musicale
- Canzone pubblicità anni 80 vespa 1985-1986 "Sulla strada del duemila"autori e interpreti iognoti ricordo ancora il ritornello : una vespa ed un casco e via anche tu .....
- la classica canzone Vespa 50 special - Cesare Cremonini
da http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca del 27\3\2016
La Vespa, lo scooter più famoso e venduto al mondo con 18 milioni prodotti ad oggi, festeggia 70 anni. Il compleanno si celebra il 23 aprile: quel giorno, nel 1946, fu depositato a Firenze il brevetto per una "motocicletta a complesso razionale di organi ed elementi con telaio combinato con parafanghi e cofano ricoprenti tutta la parte meccanica".
Era lo scooter destinato a diventare il più famoso al mondo, nato dall'intuito di Enrico Piaggio, che voleva riconvertire l'azienda di aeroplani di famiglia, e dal genio di Corradino D'Ascanio, ingegnere aeronautico che non amava la motocicletta: insieme al disegnatore Mario D'Este, ne progettò una, l'Mp6, che ne avesse le prestazioni ma con la "popolarità della bici e l'eleganza e la comodità dell'automobile". Eliminò la catena - sporcava -, optò per una scocca portante a presa diretta, mise il cambio sul manubrio per una guida più agevole, creò una sospensione a pantografo mutuata dai carrelli degli aerei per facilitare il cambio gomma. A battezzarla ci pensò Piaggio: la forma ampia ma dal vitino stretto gli sembrò una vespa.
Le più longeve la mitica 125 Primavera (varo 1968) e la successiva Px (1977), il vespone che vanta il primato di singolo modello più venduto: 3 milioni. C'è il vespino 50, ultima creatura di D'Ascanio per fare a meno della targa quando diventa obbligatoria per le cilindrate superiori: 3,5 milioni commercializzati in più versioni dal 1963, tra cui l'ET4 del 2000, che promette 500 km con un pieno. L'ET4 125 nasce invece nel cinquantenario: è la prima spinta da un motore a 4 tempi e ridà anche fiato all'azienda - due ruote targato più venduto in Europa nel '97 e '98 - che sta attraversando anni difficili dopo quelli d'oro, e chiude il secolo passando addirittura al fondo tedesco Morgan Greenfell. Con Roberto Colaninno nel 2003 Piaggio torna italiana e poi in utile.
Un'avventura lunga 70 anni, celebrata con una versione speciale, in uscita a metà anno, caratterizzata da cromie uniche, e festeggiata in casa, a Pontedera, con l'inaugurazione del nuovo stabilimento automatizzato della verniciatura, un raduno internazionale dal 23 al 25 aprile e la mostra, al museo Piaggio, 'In Viaggio con la Vespa', inaugurazione il 22.
Protagonisti le imprese di chi, come Giorgio Bettinelli, ci fece più giri del mondo macinando 254.000 km, ma pure le gite fuori porta e le vacanze al mare in sella al mitico scooter: Piaggio ha lanciato una raccolta per selezionare foto, video e testimonianze di 200 appassionati e convinti che, per dirla con la pubblicità, [ vedere primna canzone sopra ] Con Vespa si può.
Avendo solo , e che belli , ricordi indiretti ( mio padre e mio zio che mi raccontavano da bambino le rivalità \ contrapposizione fra vespa e lambretta , il film " il grande blek " , le pagine ad essa dedicate in enzo biagi in storia d'italia a fumetti volume 4 e italiani sempre a fumetti ) ed le canzoni citate sopra racconto tale storia
Le sorelle fucecchiesi Rosita e Fiorella in Vespa come 61 anni fa
FUCECCHIO. Correva l'anno 1955. Nei cinema si faceva la fila per vedere Gioventù Bruciata con James Dean, la Fiat si accingeva a lanciare sul mercato i primi esemplari della Seicento, in parlamento si fronteggiavano senza farsi tanti complimenti democristiani e comunisti.
Erano gli anni della ricostruzione che precedette il boom economico degli anni Sessanta, il fascismo era ormai solo un brutto ricordo, la disoccupazione era una parola sconosciuta e la gente trovava nuovi punti di aggregazione nei bar, dove la sera i primi apparecchi televisivi in bianco e nero davano le immagini di Lascia o Raddoppia, condotto da Mike Bongiorno ad inizio carriera… lì le persone giocavano al Totocalcio - o meglio alla Sisal, come ancora veniva chiamata la schedina. E ogni tanto qualcuno vinceva… pochi e fortunati quelli che facevano 13, molti di più coloro che riuscivano a centrare il 12, i quali - anche se vincevano di meno - potevano così togliersi una piccola soddisfazione economica.
ed invito a questi due documentari
non so che altro dire