JFK - 22 Novembre 1963

Nessuno capirebbe chi è RN o BC, ma per lui sì, bastano le iniziali, diventate mitiche.
John Fitzgerald Kenedy è il 35° Presidente degli Stati Uniti, ucciso a Dallas il 22 novembre 1963.

Quante volte abbiamo visto in TV le immagini di quel tragico attentato, con Jacqueline che si arrampica sullo schienale tentando di sfuggire alle pallottole, mentre lui piega la testa insanguinata?

Era bello JFK, gli occhi azzurri e col sangue irlandese che infiammava i suoi capelli e gli ribolliva nelle vene (celebri le sue numerose scappatelle, tra cui quella con la Monroe).

Sono entrate nell'immaginario collettivo alcune sue frasi, come "Non chiederti cosa l'America faccia per te, ma chiediti cosa fai tu per l'America" e il mito della "Nuova Frontiera".

Con JFK gli Stati Uniti arrivano a un passo dallo scontro con l'Unione Sovietica e iniziano l'intreccio di antefatti che avrebbero portato al disastroso conflitto del Vietnam.

Tuttavia JFK rappresentò il volto pulito dell'America,  incarnò il sogno americano in cui credere e per cui lottare. 

Insieme a lui si spense l'immagine dell'America-bambina e innocente, nella sua tomba si rincantucciò la speranza di un mondo migliore.

La sua morte prematura rafforzò la leggenda "maledetta" dei Kennedy, una dinastia forte e potente, "bella di fama e di sventura", la cui storia sarà sempre costellata da eventi tragici e sinistri e consegnò all'immaginario collettivo il suo volto da attore e il suo sorriso da playboy, perciò "per sempre lo ameremo, per sempre bello".




L'elezione di Obama a Presidente degli Usa, fortemente appoggiata dal clan  Kennedy, il suo volto pulito e il suo sguardo sincero sembrano avere riacceso la fiamma della speranza negli Usa e nel mondo. Che lo Spirito dei Padri Fondatori sia con lui e lo lo guidi nelle sue impervie scelte di vita e di politica  che sicuramente saranno determinanti per il futuro dell'umanità tutta.

Nessuno capirebbe chi è RN o BC, ma per lui sì, bastano le iniziali, diventate
mitiche.
John Fitzgerald Kenedy è il 35° Presidente degli Stati Uniti, ucciso a Dallas il 22 novembre 1963.

Quante volte abbiamo visto in TV le immagini di quel tragico attentato, con Jacqueline che si arrampica sullo schienale tentando di sfuggire alle pallottole, mentre lui piega la testa insanguinata?

Era bello JFK, gli occhi azzurri e col sangue irlandese che infiammava i suoi capelli e gli ribolliva nelle vene (celebri le sue numerose scappatelle, tra cui quella con la Monroe).

Sono entrate nella memoria popolare alcune sue frasi, come "Non chiederti cosa l'America faccia per te, ma chiediti cosa fai tu per l'America" e il mito della "Nuova Frontiera".

Con JFK gli Stati Uniti arrivano a un passo dallo scontro con l'Unione Sovietica e iniziano l'intreccio di antefatti che avrebbero portato al disastroso conflitto del Vietnam.

Tuttavia JFK rappresentò il volto pulito dell'America,  incarnò il sogno americano in cui credere e per cui lottare. 

Insieme a lui si spense l'immagine dell'America-bambina e innocente, nella sua tomba si rincantucciò la speranza di un mondo migliore.

La sua morte prematura rafforzò la leggenda "maledetta" dei Kennedy, una dinastia forte e potente, "bella di fama e di sventura", la cui storia sarà sempre costellata da eventi tragici e sinistri e consegnò all'immaginario collettivo il suo volto da attore e il suo sorriso da playboy, perciò "per sempre lo ameremo, per sempre bello".




L'elezione di Obama a Presidente degli Usa, fortemente appoggiata dal clan  Kennedy, il suo volto pulito e il suo sguardo sincero sembrano avere riacceso la fiamma della speranza negli Usa e nel mondo. Che lo Spirito dei Padri Fondatori sia con lui e lo lo guidi nelle sue impervie scelte di vita e di politica  che sicuramente saranno determinanti per il futuro dell'umanità tutta.


(G. Vanella)

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