Erano giorni molli

Erano giorni molli
passati come un budino
sulle strade di Pescara
nell'adolescente noia,
poggiata sui muri
della mensa ferroviaria.

E tutto appariva così strano,
quando del sesso non si parlava mai
e i tuoi compagni
appuntavano matite conservando i trucioli.

Il fumo denso
di una locomotiva,
gli occhi di una donna persa
al banco del mercato coperto
e manifesti a strati come cipolle
su muri con mattoni nudi
vicino al bar dei sette veli.

Un prete che recitava a memoria
cose che non capiva
e tu con i capelli spettinati
e una camicia fiori
innamorato di Nada
con gli occhi a pesce lesso.

Erano giorni molli
quando Pescara ti sputava
il ventre,
ma il sessantotto covava
sotto il pavimento gonfio,
come le radici degli alberi
accanto al parco Florida

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