28.11.08

Anticrisi

    ( .. ) 

I due camminavano, il giorno cadeva,
il vecchio parlava e piano piangeva:
con l' anima assente, con gli occhi bagnati,
seguiva il ricordo di miti passati ...
I vecchi subiscon le ingiurie degli anni,
non sanno distinguere il vero dai sogni,
i vecchi non sanno, nel loro pensiero,
distinguer nei sogni il falso dal vero ...

  (...)


       Il vecchio  e il bambino di Francesco Guccini 



Nei giorni scorso  cercando fra le  varie  scatole  e   scatoloni  della    sofitta  l'atrezzo per  arrostire le  castagne  ho trovato  una vecchia  foto   con mio nonno paterno che  mi teneva  in braccio  morto troppo presto (  ventuno anni  fa ) 







 ( ringrazio     gli amici\che  del   nel-faro.blogspot.com per  avermi suggerito questo  video) che  qui  non posto  perchè  non riesco a configurare lo scanner  con linux   . Questo ricordo nostalgico   mi  ha  fatto ritornare  in mente     una scena   a cui non vorrei  mai assistere  di come dei  giovani  giocando a  spintonarsi  hanno fatto cadere  una persona anziana  e  poi  anziche   interrompere i loro  stupidi    giochi infantili  continuavano  a ridere   come se  niente  fosse  e   quando  alcuni passanti  gli hanno rimproverati  , continuavano a ridere  e  poi   una  voltache  hanno portato in ospedale  i  sudetti giovani  hanno mandato in fncl   quelli che  gli rimproveravano  .
Infatti   dato che  molti  d'essi che  utilizzano  il   settimanale  www.doveingallura.com/ solo ed esclusivamente    per  gli Sms  in cui si lanciano messaggi d'amore  , d'insultio  , sfotto (  prese in giro   benevole  o malevole  )  e  boiate  varie  gli consiglio di leggersi  attentamente    questo editoriale   (  salvo ovviamente  i corsivi  in neretto  che  sono ovviamente   delle mie aggiunte  )  e  di rifletterci  sempre  che non   i reality e   altre  biate  simili non  gli abbiano mandato il cervello pappa o in  cassa  integrazione .





                                        L’ANTICRISI



Lo sguardo fiero di un uomo avvezzo a far fronte agli ostacoli della vita, diritto, limpido, pulito, la berritta ordinata e la lunga barba bianca e curata, simbolo di quella grande saggezza acquisita nel tempo. Ecco un anziano di Gallura, quando ancora gli anziani rappresentavano il punto di riferimento di  tutte le società.
Cercate oggi questo sguardo negli occhi dei nostri anziani, umiliati da noi figli dell’usa e getta, contagiati dal mondo che esalta l’efficienza e dimentica e butta ciò che non conta più, ciò che è vecchio,superato. Dimentichiamo che non siamo di fronte a un rudere, ma a qualcuno che ama, piange, prega,ricorda, spera; che grazie a questi capelli bianchi e a quel viso devastato dagli anni possiamo fare rifornimento di pensieri e verità, rinnovarci, imparare, crescere. Anche se smemorato, anche se non produce più, anche se resta muto nel suo angolo, anche se non ha più potere perché abbandonato da  tutti, anche se è sordo.
Un tempo era giovane, aveva il passo elastico, sfidava la bufera  in montagna  o nelle campagne  ; oggi è curvo, teme una bava di vento che si insinua in una fessura. Un giorno, col suo lavoro manteneva una famiglia, oggi deve ricevere,
sopporta l’umiliazione di dover dipendere, dimenticato, come una moneta fuori corso. Come una ferita,ogni limitazione dovrebbe richiamare un bacio, e il rispetto per la sorgente nascosta in quel corpo stanco. Non abbiamo riguardo quando non consideriamo, quando abbiamo fretta, quando strattoniamo,quando rispondiamo in malo modo, rifiutando di ascoltare le solite storie; quando cambiamo posto agli oggetti che gli sono cari, quando offriamo motivo di rimpianti, quando non pensiamo alle sue feste, se non teniamo le confidenze; quando irridiamo, lo scoraggiamo, lo condanniamo; Non ha rispetto chi non gli riconosce il diritto delle sue scelte d’ogni giorno, chi non gli rivolge un saluto col titolo che era suo.
Crediamo di aver esaurito il nostro compito rassettando il letto, curando la sua igiene e pensando più ai mobili, alle cose sue che non a lui, quando basta avere un momento per ascoltarlo, fermarsi, una promessa di ritorno, una osservazione di speranza per dargli il premio che i ladri e le tarme e la rugginenon potranno mai rapire né la crisi impoverire.                         


Antonella Bonacossa


                                                

 A  chi mi dice  che sono troppo  nostalgico rispondo   che  : in  tempi  in cui   SPOLLER  <<   (..)   è più conveniente   buttare  via    piuttosto che riparare  ..  e non parlo solo dei   giradischi  , ma anche delle ide  politiche  ,delle  amicizie e dele  relazioni di coppia  ....>> (  Dylan dog  n  267  , foto  sopra  , pag  9  ) 
SPOLLER  è   meglio essere  nostalgici  che no  avere  niente  ed  essere  vuoti  dentro 

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