Il cerchio si chiude

L'alfa: quella foto pubblicata su un importante quotidiano, dove un terrorista al massimo sedicenne, dai tratti dolci, bellissimi e sensuali, avvolge una turista bionda con braccia esili e languide, simili a serti floreali. Sembra sul punto di baciarla, china verso di lei la testa in un tenero abbandono. Solo che, nelle mani, stringe un mitra.


L'omega: un altro viso bellissimo, ancor più bello perché del tutto inconsapevole: di quello smarrimento innocente e casuale, di creatura piovuta dal cielo a contemplare l'assurdità del mondo: Clarice Lattanzi in braccio al padre. Forse più vacuo, smarrito, balbettante di lei. Lui uomo grande, elementare, affaticato. Già conscio del male che lo circonda.


Intorno: corpi straziati d'un Paese ricco di storia, umanità, fede, pace e sofferenza. "Agli occhi dei terroristi la mia città deve essere apparsa amante dei piaceri, sensuale, peccaminosa. Per questo l'hanno colpita con tanta rabbia", commenta Suketu Mehta, scrittore di Mumbai. Ha ragione. Il dolore dei parenti, e il sonno eterno delle vittime, pur nell'atrocità conserva sempre un che di temperato, evanescente, carnale. Dolcemente umano, troppo umano.


Quella troppa umanità, dolcezza, piacere, quella loro storia che, d'altronde, li può e li deve salvare. Perché radice della vita e della cultura. La vita vera è lieve, gioiosa, piacente e piacevole, scintillante ed eterna. L'esatto contrario della meccanicità letale dei terroristi. Costoro non amano nulla. E sono figli incancreniti proprio di quel materialismo senza speranza che a parole dicono di combattere. Evocano la morte, ma non credono in alcun aldilà. La morte è il loro unico scopo, come già avevo spiegato in una mia precedente analisi sul fondamentalismo.


I media: hanno strombazzato, con irripetibile impudenza, “finito l’incubo”. Di fronte a 195 persone sterminate! Con gli ostaggi italiani liberati (benissimo!), ma con quelli ebrei che ostaggi non sono stati mai: poiché eliminati subito, al Centro Chabad. Fra loro, il ventinovenne rabbino con la moglie. L'antisemitismo e l'odio contro Israele - annota il sito Amici d'Israele - non prevedono ostaggi. Finito l'incubo?...


Precedentemente: un tracotante messaggio di az-Zawahiri - il n° 2 di al Qaida, che, turbante in capo e mitra di fianco, sfoggia altezzoso il bernoccolo del credente (l'esatto contrario di come dovrebbe comportarsi un autentico fedele) -, con insulti razzisti al neopresidente americano Barack Obama. Gli aveva contrapposto Malcolm X, a suo dire un vero musulmano, non un "rinnegato" come Barack Hussein, che addirittura s'inginocchia davanti al Muro del Pianto assieme agli odiati "sionisti"!


Naturalmente Zawahiri sa bene che la conversione di Malcolm all'Islam aveva motivazioni storico-sociali tutt'affatto diverse, e addirittura opposte, a quelle dei fondamentalisti, che se vivesse oggi X sarebbe fieramente avverso, anzi decisamente nemico, delle teste di legno che giocano al terrore mietendo vittime innocenti, che l'obiettivo del pugnace e controverso attivista era la giustizia universale, non il predominio d'un popolo, d'una razza o d'una fede religiosa su tutti gli altri. Nello storico discorso del 21 maggio 1964 egli aveva proclamato: "I diritti umani sono qualcosa che avete dalla nascita. I diritti umani vi sono dati da Dio. I diritti umani sono quelli che tutte le nazioni della Terra riconoscono. In passato, è vero, ho condannato in modo generale tutti i bianchi. Non sarò mai più colpevole di questo errore; perché adesso so che alcuni bianchi sono davvero sinceri, che alcuni sono davvero capaci di essere fraterni con un nero. Il vero Islam mi ha mostrato che una condanna di tutti i bianchi è tanto sbagliata quanto la condanna di tutti i neri da parte dei bianchi.
Da quando alla Mecca ho trovato la verità, ho accolto fra i miei più cari amici uomini di tutti i tipi - cristiani, ebrei, buddhisti, indù, agnostici, e persino atei! Ho amici che si chiamano capitalisti, socialisti, e comunisti! Alcuni sono moderati, conservatori, estremisti - alcuni sono addirittura degli 'Zio Tom'! Oggi i miei amici sono neri, marroni, rossi, gialli e bianchi!"
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Non occorre un genio per capire quanto quest'idea d'Islam, ma semplicemente di società, strida coi "valori" propugnati da uomini mendaci e malvagi come Zawahiri e la sua banda. E non è forse ozioso ricordare che Malcolm venne assassinato proprio dagli adepti della "Nazione dell'Islam" in probabile combutta con l'Fbi. Due nemici all'apparenza irriducibili, ma accomunati dalla volontà di distruggere ogni tentativo di riconciliazione e di pace.


Perché questa digressione? Perché ritengo esista un legame fra la strage indiana e il minaccioso proclama di al Qaida. Perché è ora di uscire dal sonno dell'inesistente scontro di civiltà, in cui si culla con sapida voluttà l'onorevole Pera. Perché bisogna rendersi conto che la religione non c'entra un fico secco. Perché, d'altra parte, i terzomondisti salottieri comprendano che in ogni parte del pianeta, e non solo alla Casa Bianca, si trovano delinquenti e impostori. Chi alimenta il terrorismo non è un valido interlocutore. Si nutre di disperazione, ignoranza - soprattutto -, ingiustizia e follia, ma non rappresenta né il popolo, né i suoi ideali.


La strategia è proprio destabilizzare, continuare la guerra. Perché solo la guerra motiva la loro esistenza e impingua le loro già doviziose tasche. Hanno colpito l'India, prima con le ignorate violenze anticristiane, ora col simbolico attacco al Taj Mahal. Cercheranno poi di costringere Obama a reagire, per dimostrare poi che tra lui e Bush non esiste alcuna differenza. Nel frattempo i fagocitatori di folle, i teorizzatori dello scontro etnoreligioso, gl'interventisti della "sola igiene del mondo" faranno la loro parte su giornali e tv. E i farabutti d'ogni bandiera imbandiranno i loro ricchi tavoli coi nostri soldi e col nostro sangue.


Non lasciamoci fregare un'altra volta.


Daniela Tuscano






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