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25.12.20

sfatiamo il luogo comune che il natale con il covid secondo gli utenti dei social ( fb in particolare ) è il peggiore .



molti su fb dicono che questo è un brutto natale e peggio di cosi non si può , ecc . da un lato li capisco abituati specie qui giù al sud e nelle isole a tavolate numerose . Passino le nuove generazioni i cosiddetti millennial generation, ( cioè generazione Y o generation next ) che non hanno nonni che hanno vissuto i primi 50 anni del secolo scorso ed i loro nonni \e nati dopo la seconda guerra mondiale o non conoscono perchè odiano i programmi soporiferi (la maggior parte ) in tv dstoria e cultura ed a scuola i
prof ( ovviamente senza generalizzare ) sono solo ligi ai programmi e quindi anziché che innovare ed andare contro corrente s'attengono passivamente a quello senza entrare , al massimo ci si ferma alla 1 guerra mondiale , nel resto del secolo breve uno dei più importanti ed ancora divisorio e usato per strumentalizzazione ideologica e retorica  del vogliamoci tutti bene  che  non  approfondisce   in quanto  ci si   dimentica  i  ruoli   che  in   tali eventi  /  27  gennaio  e  10   febbraio hanno  avuto il nostro paese    o  si studiano solo  da  una  parte  sola o  sono  usati  come   arma  contro l'Aversario politico       vedi la  giornata  sulle  foibe     )   .  Ma un altro  sono  le  generazioni   precedenti  che   hanno  lasciato  alle  spalle    oppure   sono iperprotettivi  verso i figli e   gli  illudono che  tutto  sia   buono    e bello   tenendoli lontano   da brutture  ma  poi  li parcheggiano    sul  web    dimenticandosene    che  non sempre  il natale   è    solo    allegria   e spensieratezza      .  Infatti   ci sono  stati   natali  peggiori 

 
FRONTE DELLE TOFANE: LETTERA DI UN ALPINO CHE VENIVA DAL MARE.
26.12.1915
“Carissimi,
da qualche giorno non ho vostre notizie. Vi pregherei di farvi vivi ogni giorno almeno con una cartolina. Ieri in occasione del Natale gli austriaci sono stati buoni; non hanno sparato né cannonate, né colpi di fucile, gentilezze che gli altri giorni ci somministrano in abbondanza. Non sono mai riusciti a colpirci nonostante la loro buona volontà perché siamo protetti da certe rocce che sfiderebbero i cannoni più grossi.
Ieri, per solennizzare la festa è venuto per la messa un Reverendo Cappuccino. Immaginatevi una messa all’aperto, a quest’altezza e con la neve, una neve che Dio la mandava. A funzione finita ero completamente bianco, e mi si sarebbe detto appena uscito da un sacco di farina.
Dopo abbiamo avuto un pranzo luculliano; figuratevi che non mancava neppure il pesce fresco e di mare! [nota: il rancio quel giorno fu a base di baccalà con patate]
[...... ]. Nel pomeriggio vi fu una specie di fiera di beneficenza con la distribuzione alla truppa di indumenti di lana provenienti da diversi comitati. Ma stanotte alle 12 in punto, tanto per dimostrare che il Natale era trascorso, si è cominciato lo scambio di cortesie a base di granate e di shrapnells ed altri simili ingredienti nocivi alla salute. Contro di noi hanno un bel sprecar tempo che tanto non c’arrivano ...”

Il ten. Rodolfo Rossetti (7mo Reggimento Alpini, Btg. Monte Antelao, 151ma comp.) non vedrà più la sua Latisana (UD), non vedrà più il mare. Cadrà durante un assalto sulla Bainsizza la sera del 21.08.1917, sette giorni prima di compiere 23 anni. Medaglia d’Argento al Valor Militare.


Infatti condivido il post del  9 novembre   del mio nuovo  contatto    Facebook   Laura Scianna



Immagina per un momento se fossi nato nel 1900.
Quando hai 14 anni inizia la prima guerra mondiale e questa finisce quando hai 18 anni con un saldo di 22 milioni di morti.Poco dopo, una pandemia mondiale, influenza spagnola, uccide 50 milioni di persone. Ne esci vivo e indenne, hai 20 anni Poi a 29 anni sopravvivi alla crisi economica mondiale iniziata con il crollo della borsa di New York, provocando inflazione, disoccupazione e carestia. A 33 anni i nazisti arrivano al potere.Hai 39 anni quando inizia la Seconda Guerra Mondiale e lei finisce quando hai 45 anni. Durante l'olocausto muoiono 6 milioni di ebrei. Ci saranno più di 60 milioni di morti in totale.Quando hai 52 anni inizia la guerra in Corea. Quando hai 64 anni inizia la guerra del Vietnam e finisce quando hai 75 anni.Un bambino nato nel 1985 pensa che i suoi nonni non abbiano idea di quanto sia difficile la vita, ma sono sopravvissuti a diverse guerre e catastrofi.Un bambino nato nel 1995 e oggi di 25 anni pensa che sia la fine del mondo quando il suo pacco Amazon richiede più di tre giorni per arrivare o quando non ottiene più di 15 ′′ likes ′′ per la sua foto pubblicata su Facebook o Instagram...Nel 2020 molti di noi vivono nel comfort, abbiamo accesso a diverse fonti di intrattenimento a casa, e possiamo grazie agli aiuti governativi sopravvivere pacificamente ad una nuova pandemia.Ma le persone si lamentano perché per diverse settimane devono rimanere confinati a casa. Eppure hanno elettricità, telefono, cibo, acqua calda e tetto sulla testa.Nulla di tutto ciò esisteva una volta. Ma l'umanità è sopravvissuta a circostanze molto più gravi e non ha mai perso la loro gioia di vivere. E da giorni ci lamentiamo perché dobbiamo indossare mascherine per entrare nei supermercati, fare shopping, prendere il trasporto pubblico...Forse è ora di essere meno egoisti, smettere di lamentarsi e piangere.
(Autore sconosciuto)

passera   anche  questo   solo  questione    di abitudine  . bisogna    abituarsi   (  o riabituarsi   )  al  sacrificio   ,  al  fatto che niente    è  certo     a  vivere  e   a  viaggiare





Salgono i verticali i monaci in clausura
Immobili
Viaggiano l'alto il basso senza abbellimenti
Cadono di vertigine... 
Cadono di vertigine...
Strisciano verso il ritmo i tarantolati schiacciati dallo spazio senza tempo
Viaggiano i viandanti viaggiano i perdenti
Viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti viaggia Sua Santità
Consumano la terra in percorsi obbligati i cani alla catena
Disposti a decollarsi per un passo inerte più in là
Coprono spazi ottusi gli idoli
Clonano miliziani dai ritmi cadenzati
In sincrono [.... ]

           in viaggio  -  Csi  


    ad essere    sfigati    (  senza  esagerare   basta  il   bicchiere  mezzo  pieno   e  mezzo  vuoto  )  come   

  amiamo amando
la libertà
amiamo amando
la felicità
noi perdenti
saremo i vincenti
di un mondo intero
senza frontiere
saremo sfigati
ma siamo liberati


l'inno frigideriano composto dal pianista e compositore Giorgio Gaslini ( 1929-2014 ) ", brano composto per la ex rivista Frigidaire,


 vedi i miei  precedenti    post  

   ed  proprio    mentre  m'accingo    a  terminare  questo post   dal cd  o cellulare    di mia madre   partono  le prime     note      di   Lascia ch'io pianga  una celebre aria per soprano composta da Georg Friedrich Händel.  nella   versione più struggente   che  abbia mai sentito    

 
che  supera  addirittura  quella     di paolo fresu  




  con questo è tutto ancora  auguri  di  buon  natale  

31.1.20

quegli italiani che non credono che sia esistita la shoah - olocausto sono coglioni o ignoranti ? o forse entrambi ?

 in sottofondo



si discuteva    sulla  pagina Facebook    Il Tulipano - Il Web Magazine Indipendente scritto dal Popolo del rapporto Eurispes   in cui  si afferma  di come 1 italiano su 3 neghi la shoah \ olocausto . alcuni dicevano : << Allora un italiano su tre e coglione.>> Secondo  me   ed è  questa  la mia risposta che  ho dato



Si lo è ma è anche ignorante della propria storia ( in quanto alcuni lager si trovavano anche in Italia ) e crede nel mito dell'uomo forte che  scende  fra la  gente . Oltre a farsi abbindolare  dall'uomo  ragno  di turno ( nessuno escluso è capitato anche a me ma una volta fregato non ci sono ricascato ) e poi una volta cascatoci e messo al muro dalla realtà dei fatti non ha il coraggio di dire ho sbagliato sono stato fregato e continua a crederci ed a farsi illudere ancora fin quando non .... ne subirà le conseguenze . E magari poi accorgersene negli ultimi anni di vita .Vedere

 il finale del film Scena per me rappresentativa anche della situazione attuale: sia dal punto di vista di chi ha ancora speranza sia dal punto di vista "di chi scappa"di Mediterraneo - regia di Gabriele Salvatores (1991) il particolare dal 048.00 in poi

a  voi decidere    quali delle due  opzioni

13.7.19

Facebook ha un grosso problema con i gruppi di polizia e forze dell'ordine che coltivano l'odio

 leggi anche
https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2019/07/credevo-che-le-donne-sapessero.html

mi sa che combattere contro l'odio e per rimanere umani sia inutile ed una battaglia persa.  Infatti, oltre   gli odiatori   " comuni "  e  di " professione " come  certi giornalisti  \opinionisti lacchè e nonm  o  pseudo tali     fra  cui anche  donne   che insultano altre  donne (   vedere    approfondimenti   in cima  al post  )  ci  sono anche  quelli che dovrebbero



  garantire   la  tranquillità  . Infatti Facebook ha un grosso problema con i gruppi di polizia e forze dell'ordine
Dai gruppi chiusi degli ufficiali delle frontiere negli Stati Uniti al "Finanziere" in Italia, dove si invoca il golpe e si minaccia di morte Carola Rackete: perché Facebook l'ha permesso ?

(foto: CHRISTOPHE SIMON/AFP/Getty Images)

 Ecco come    secondo  questa  inchiesta  di  https://www.wired.it/
L’ultimo caso riguarda i gruppi che sul social network hanno lo scopo di riunire persone accomunate dalle stesse passioni o dagli stessi interessi. Uno strumento sul quale Facebook – durante l’ultima conferenza G8 – ha affermato di voler puntare sempre di più, rendendo “facile per le persone passare dagli spazi pubblici a quelli più privati”.

L'immagine può contenere: testo

Come fa, sbaglia. Si potrebbe riassumere così il percorso di Facebook negli ultimi anni, incapace di tirarsi fuori dalle continue polemiche che colpiscono la società fondata da Mark Zuckerberg. Dalle fake news a Cambridge Analytica, dalla mancata protezione dei dati all’incapacità di distinguere tra la foto di una persona nuda (e quindi da rimuovere) e un’opera d’arte (o una cover dei Led Zeppelin).
Ogni volta che Facebook pensa di aver trovato una soluzione a qualcuno dei suoi problemi, ecco che puntualmente i problemi riemergono sotto una nuova forma.
I gruppi di Facebook
Circa 400 milioni di utenti di Facebook (su oltre due miliardi complessivi) fanno parte di qualche gruppo. Musica, politica, cinema, fumetti, animali, famiglia e chi più ne ha più ne metta: ci sono gruppi per tutti i gusti, comprese le nicchie più ricercate e alternative. La ragione per cui Facebook sta puntando molto su questi gruppi è facilmente comprensibile. Al riparo dallo sguardo di familiari e colleghi – e alle prese solo con chi si percepisce come proprio simile – le persone si sentono più libere di condividere ciò che piace e postare le proprie opinioni.
Come ormai dovremmo sapere, però, sentirsi completamente liberi di postare tutto ciò che si vuole, senza temere sguardi indiscreti, può avere conseguenze impreviste e in alcuni casi – come quelli divenuti noti negli ultimi giorni – semplicemente intollerabili. Il primo caso ha riguardato il gruppo segreto di cui fanno parte 9.500 agenti della polizia di frontiera statunitense: I’m 10-15 (un riferimento al codice usato per indicare che si è preso in custodia un clandestino), adesso ribattezzato America First.
Il razzismo degli agenti di frontiera
Nel gruppo, secondo quanto riportato per primo in un’inchiesta di ProPublica, l’occupazione principale degli utenti – che sono tutti poliziotti, vale la pena ricordarlo – è postare meme razzisti e sessisti, foto ritoccate della democratica Alexandria Ocasio-Cortez, battute sulla morte dei migranti e altro materiale di questo genere. Lo stesso avviene anche in un secondo gruppo, chiamato The Real Cbp (dove Cbp sta per Custom and Border Protection).Fonte: ProPublica

La stessa forza di polizia ha fatto sapere di aver aperto un’indagine sugli autori dei post offensivi. Secondo quanto riportato da Vox, però, i massimi dirigenti della Cbp erano al corrente di cosa accadeva in quel gruppo fin dal 2016.
Senza controllo
Ma come ha potuto un gruppo del genere sfuggire all’attenzione di Facebook per così tanto tempo? La ragione sta nella natura privata (in cui si può entrare nel gruppo solo dopo fatto richiesta) o segreta (invisibile alla ricerca e accessibile solo su invito) di questi gruppi. Così, ciò che avviene dentro al gruppo rimane ignoto agli altri utenti di Facebook, che non possono segnalare i contenuti offensivi come avviene in molte altre occasioni.
Ovviamente, il materiale condiviso da questi gruppi è nascosto a tutti tranne che a Facebook, che può utilizzare i suoi filtri automatici e i moderatori umani per rimuovere i contenuti che infrangono le regole. Ma questo sistema ha comunque dei grossi limiti: secondo Recode, circa il 65% dei contenuti che violano le politiche in termini di hate speech viene rimosso prima di essere segnalato dagli utenti. Il che significa che molto di questo materiale sfugge ai controlli automatici e ai moderatori.
Discorsi di odio
Quando si tratta di hate speech, l’intelligenza artificiale ha grosse difficoltà a distinguere tra ironia, sarcasmo, condanne del razzismo e razzismo o sessismo puro e semplice. Mentre per i moderatori non è semplice stare dietro ai milioni di post che i troll di tutto il mondo pubblicano ogni giorno. Fare a meno della collaborazione degli utenti, com’è inevitabile che avvenga nei gruppi privati e segreti, rende insomma i controlli molto meno efficaci.
“Anche se il pubblico generale non può vedere i contenuti di questi gruppi, il nostro sistema di rilevamento è in grado di farlo. Grazie a una combinazione di tecnologia e revisioni umane, rimuoviamo in continuazione molti tipi di contenuti inaccettabili prima che qualcuno possa segnalarli”, ha spiegato Facebook in un comunicato stampa.
Ma è sufficiente cercare “no vax” o “fascismo” su Facebook per rendersi conto di quanti gruppi e contenuti di questo tipo siano ancora diffusi. E lo stesso vale anche per teorie del complotto molto meno innocue della Terra Piatta (per esempio, la famigerata QAnon).
Il caso Italia
Il 10 luglio, però, è emerso un caso che riguarda direttamente l’Italia: la redazione di The Vision ha infatti visionato i contenuti del principale gruppo privato di Facebook popolato da attuali o ex finanzieri (chiamato semplicemente Il Finanziere), che conta 16mila membri ed è stato fondato nove anni fa dal sottoufficiale della Guardia di Finanza Alessandro Capace.
I contenuti presenti in questo gruppo fanno venire la pelle d’oca: minacce di morte dirette contro i migranti, i membri delle ong e i parlamentari del Partito democratico, dopo lo sbarco a Lampedusa delle persone soccorse dalla Sea Watch 3. Auspici di colpi di stato militari in Italia “Sparatela questa bastarda, assieme quelli del Pd”, scrive un utente facendo riferimento a Carola Rackete, la comandante della Sea Watch. “Dovevano aprire il fuoco e farla fuori questa nazista compresi i suoi amici del Pd”, rincara la dose un’altro.Fonte: The Vision

“Non vedo l’ora che le forze armate perdano la pazienza, quello che ci vuole in Italia è un bel colpo di stato militare per ridare ordine e disciplina”, sostiene un terzo. Al di là del fatto che si sostenga la necessità di un colpo di stato contro l’opposizione e non contro il governo (una tesi abbastanza curiosa), l’aspetto più inquietante è che questi sono pochissimi esempi dei contenuti che The Vision ha trovato postati solo negli ultimi giorni. E a minacciare di morte, ricordiamolo, non sono troll frustrati, ma persone armate che per mestiere dovrebbero proteggere gli altri.
Oltre al razzismo, c’è inevitabilmente anche una buona dose di sessismo, che su questa pagina è stato rivolto anche contro le due turiste americane che a Firenze hanno accusato due carabinieri di stupro. “Ste americane zoccole bugiarde strafatte già le conosciamo”, scrive per esempio uno. Poco importa che uno dei due carabinieri sia stato condannato in primo grado in seguito alla testimonianza del collega (che aveva sentito i “no” urlati da una delle due ragazze).
Quando si parla di contenuti estremi e pericolosi si fa sempre riferimento a Reddit, 4Chan, 8Chan e altri luoghi virtuali in cui la cosiddetta destra alt-right, il suprematismo bianco e altro ancora hanno trovato terreno fertile. Ma per trovare il peggio che le persone hanno da offrire non c’è bisogno di navigare gli angoli reconditi del web: buona parte di tutto ciò avviene direttamente nei gruppi di Facebook. Proprio sotto il nostro naso.


Ed  m'ero illuso  che  dopo   i fatti  di Genova  2001  Diaz  ed Bolzaneto in particolare


Sequenza tratta dal film "Ora o mai piu' di Lucio Pellegrini , l'unica riduzione cinematrografica dello scempio poliziesco nella caserma Bolzaneto, Genova, luglio 2001

Una rappresentazione incompleta ma efficace degli abusi verificatisi a Bolzaneto in quei giorni, cercate sul web le testimonianze dei detenuti per capire la gravita' degli abusi. Il processo e' in corso,il primo verdetto e' atteso per la prima meta' del 2007.scaricabile qui

A questo indirizzo potete trovare una sintesi delle testimonianze raccolte dai PM nell'inchiesta sugli abusi di BOLZANETO, prese pari pari dal settimanale Diario "Speciale Genova - la Verità" del 21 luglio 2006:http://g82001.altervista.org

Sono scenari sconcertanti quelli raccontati dalle vittime di quelle violenze, fisiche e psicologiche. Scenari che risultano via via più verosimili confrontando e incrociando le testimonianze di tutti coloro siano passati dalla caserma di Bolzaneto in quei giorni.
  ed altre  violenze    ed  abusi come quello di Stefano Cucchi    fosse  cambiato  qualcosa invece ......

21.10.17

cosa è rimasto di : Caporetto , della rivoluzione d'ottobre ( 1917-20017 ) e dei 50 anni della morte di Ernesto chè Guevara ( 1967-2017 )


  • mia  dolce  rivluzionaria  - Modena City Ramblers 
  • destra-sonistra  -   Giorgio Gaber 
  • Stagioni (Tributo a Ernesto ''Che'' Guevara) e  Canzone per il Che -  Francesco Guccini


come promesso precedentemente ecco da figlio della della guerra fredda , in particolare le ultime frasi cioè 1985-1989\1991 ed la sua fine \ crollo [? ] dallle ideologie classiche ( fascismo e comunismo ) del XX secolo ma che ancora caratterizzano questo attuale nalla ricerca di una nuova definizione [ I II ] Cercherò di rispondere ad una delle classiche domande da





e di riportare il mio punto di vista su tre eventi storico \ culturali di cui quest'annoi si celebra o si è celebrato 50 anni per il primo ( la morte di Ernesto Che Guevara ) ., la battaglia di caporetto e la rivoluzione d'ottobre ( il secondo ed il terzo ) .
Da quale incomincisamo ? mumble... mumble .... dagli Ultimi due .



                                                                Caporetto 

La battaglia di Caporetto, o dodicesima battaglia dell'Isonzo (in tedesco Schlacht von Karfreit, o zwölfte Isonzoschlacht), venne combattuta durante la prima guerra mondiale tra il Regio Esercito italiano e le forze austro-ungariche e tedesche.
Lo scontro, che cominciò alle ore 2:00 del 24 ottobre 1917, rappresenta la più grave disfatta nella storia dell'esercito italiano[7], tanto che, non solo nella lingua italiana, ancora oggi il termine Caporetto viene utilizzato come sinonimo di sconfitta disastrosa.    continua    alla  voce   Wikipediana :  la  battaglia  di  Caporetto 
Un  esempio  di  maccelleria  e  disorganizzazione   come  fa  notare  questo  interessante articolo di https://www.bergamonews.it di cui     riporto  l'incipt  



Uno degli episodi della prima guerra mondiale sul fronte italo-austriaco su cui si sono spese più pagine è certamente la sconfitta di Caporetto: eppure, nonostante l’enorme massa di materiali, testimonianze e riflessioni sulla grande battaglia dell’ottobre 1917, permane, tra la gente comune e, talvolta, perfino tra gli esperti di storia militare, una certa confusione circa gli avvenimenti che portarono, in pochi giorni, al quasi collasso di un esercito che, pure, aveva combattuto valorosamente per più di due anni, senza cedere un passo e, anzi, conquistando terreno all’avversario.
Com’è possibile, dunque, che la 2a armata del generale Capello, una grande unità che, soltanto qualche settimana prima, era stata sul punto di infliggere una sconfitta strategica al Leone dell’Isonzo, Boroevič, si sia sfaldata in brevissimo tempo, sotto i colpi di un attacco che non solo non era imprevisto, ma di cui si conoscevano perfino giorno ed ora?A questa domanda, nel corso dei decenni, sono state date numerose risposte, talvolta assai diverse tra loro, a seconda delle finalità di chi le forniva: difesa ad oltranza del proprio operato, intenti politici, semplice scaricabarile, interesse scientifico, manipolazione della storia, protezione dell’onore militare e così via. In molte di queste risposte, ovviamente, risiedeva, in varie percentuali, una parte di verità, tuttavia, questa massa di informazioni e di valutazioni, sovente contrastanti, ha contribuito ad avvolgere Caporetto con una nebbia addirittura più densa di quella che protesse l’avanzata delle truppe d’assalto austro-tedesche, la mattina del 24 ottobre 1917.Forse, questo dipese dal fatto che noi Italiani abbiamo un talento particolare nel dire male di noi stessi, oppure dai moltissimi interessi che stavano dietro ad una vulgata dura a morire: fatto sta che una sconfitta del tutto spiegabile, comprensibile e, in qualche misura, giustificabile, si trasformò, nella narrazione storica, in una catastrofe senza precedenti, rapidamente riscattata da un miracolo altrettanto straordinario, quello del Piave   (  ....  ) 
Infatti  ancora  non  si  è  riuscito a   ricordare   senza  polemizzare   e tentare di sminuire   come dimostrano  le discussiioni    create  da   mio post  provocatorio


 secondo me tali tesi di Federico Gozzi su caporetto , vedi articolo sotto , [   https://goo.gl/1QoDtH tesi sono revisioniste al limite del negazionismo . tesi sche vengono smerntite da testimonianze dai reduci e sopravvisuti di ambole parti in guerra . secondo voi ?


La Grande Guerra assume un ruolo fondamentale nella Storia d'Italia, poiché essa fu la prima vera difficoltà affrontata dall'intera Nazione dopo l'unificazione, contribuendo a saldare la neonata e fragile identità nazionale. Infatti l'ammassamento di uomini…
DIFESAONLINE.IT

sui  i seguenti   gruppi  dui  facebook
1)   grande guerra  1915-1918     qui  la  discussione 
2) La Grande Guerra 1915 - 1918 qui  la discussuione 

Infatti   disfatta   o  sconfitta      che  sia   concordo   con  il  commento  lasciatomi  qui  sul  gruppo facebookiano   Storia moderna e contemporanea, spunti e riflessioni



Ernesto Nieri Non condivido. Le carte, le fonti più accreditate e la storiografia più attenta dimostrano che si trattò di una colossale disfatta,provocata dalla criminale incapacità del generalissimo Cadorna. Miracolosa fu poi invece la successiva resistenza che portò alla Vittoria con Armando Diaz al comando.

e  su ,  che accolgo  con il tentativo  ,  accolto con favore  , di  Paolo  Rumiz 

Per noi fu ed è ancora oggi "la" disfatta. Ma cosa fu quella battaglia per i tedeschi? Cento anni dopo siamo tornati nei luoghi dell'offensiva condotta da Rommel, la futura "Volpe del deserto" nazista. Ecco il racconto, giorno per giorno, dal suo punto di vista.





                          Rivoluzione d'ottobre

La rivoluzione russa del 1917 in particolare " la fase " bolscevica cioè quella d'ottobre è quello che ne seguì : lo scontro tra le fazioni Menscevichi e bolscevichi con la relativa presa del potere fino al 1989/91 ( secondo alcuni 1985  i processi di riforma legati alla perestrojka e alla glasnost', di   Michail Sergeevič Gorbačëv, spesso traslitterato anche come Mikhail Gorbachev o Gorbaciov  ) ha caratterizzato ed ancora caratterizza il dibattito tra storici e non solo . 
Risultati immagini per rivoluzione d'ottobre

Infatti


Da circa 60 anni si è affermato un curioso modo di fare storia per anniversari: si parla di un determinato argomento nell’anno un cui cade il ventennale, trentennale, cinquantenario o secolo da un certo avvenimento (meno osservate sono le altre decine: quarantesimo, sessantesimo, settantesimo, ottantesimo e novantesimo) ed allora gli editori sfornano in quantità titoli su fenomeno o il personaggio celebrato, gli autori di predispongono da due o tre anni prima alla scadenza, giornali e tv propongono speciali eccetera. Dopo di che, di quell’argomento non si parla più sino al successivo anniversario.
Questa è la regola generale. Poi ci sono le eccezioni: gli anniversari che passano sotto silenzio o in tono minore; questo talvolta dipende da una qualche distrazione o dalla scarsa notorietà del personaggio di cui cade l’anniversario. Ad esempio, in nessuna scadenza si è dedicata attenzione (e lo stesso sarà nel centenario che cade nel 2025) alla ricorrenza della morte di Alexander Helfand (detto Parvus), personaggio storico tutt’altro che marginale, ma conosciuto solo dagli specialisti. Ma ci sono anche altre ragioni che possono indurre al sottotono di una determinata ricorrenza, sono gli “anniversari imbarazzanti” che sono quelli che interessano di più, perché l’imbarazzo dipende dal fatto che essi sono “disturbanti” il che dice che la sua eredità è ancora attuale. Sono i personaggi e gli avvenimenti che “non disturbano” quelli che ricevono la maggior attenzione, perché parlando di qualcosa che è definitivamente assimilato dal presente, omologato e risolto senza strascichi.
E’ accaduto con il centocinquantesimo dell’Unità Nazionale che è stato celebrato decisamente in tono minore: pochi libri (e pochissime opere di valore come il Cavour di Viarengo), un diluvio di noiosissime e vuote celebrazioni istituzionali, un po’ di speciali dei giornali (ma senza esagerare), distratte trasmissioni televisive, ma non un solo vero dibattito storiografico capace di fare un bilancio di 150 anni di vita unitaria.
A dire del livello della discussione sul perché l’unità sia stata un bene, ricordo una frase per la quale “Il Regno di Sardegna o quello delle Due Sicilie non avrebbero vinto il campionato mondiale del calcio”.
Ma come “maneggiare” un argomento così ingombrante mentre la retorica europeista e globalizzante celebra (o auspica) la fine dello stato nazionale ? Si può esaltare l’unità nazionale, a rischio di rafforzare il senso di appartenenza nazionale mentre si celebra la “cittadinanza europea” che quelle identità nazionali vuol sostituire? Molto meglio affogare tutto nelle trombonate del grande oratore di turno e nelle curiosità storiografiche e nel colore (il sito della Presidenza del Consiglio sul tema fu una importante vetrina della gastronomia nazionale).Questo sta accadendo, almeno sinora, anche per il centenario della rivoluzione russa: pochi libri, almeno sinora, e prevalentemente ripubblicazioni di testi di mezzo secolo fa, come le memorie di Victor Serge, qualche serie di articoli giornalistici (forse solo Repubblica), rare trasmissioni televisive e, soprattutto, nessun vero dibattito storiografico. Dopo la “volgare vulgata” dei vari Conquest, Courtois, Whert ecc., sono comparse opere un po’ più meditate, meno faziose, ma i tentativi di trovare un punto di equilibrio fra riconoscimento e condanna non superano, nella maggior parte dei casi, la riproposizione di vecchi argomenti precedenti la caduta dell’Urss, o semplici constatazione di buon senso che restano ancora decisamente al di sotto della portata del tema che richiede una visione di insieme e di lungo periodo capace di indagare in pieghe sin qui poco osservate, tanto più che abbiamo a disposizione una massa documentaria importante.
Questo accade non tanto perché manchino, a livello mondiale, storici della capacità metodologica o delle conoscenze necessarie, ma perché questo problema storiografico si interseca fatalmente con il dibattito politico attuale, creando non pochi nodi assai ardui da districare. La schiera degli storico comunisti, o comunque, simpatizzanti dell’ottobre russo, si è grandemente assottigliata ed è ormai uno sparuto gruppo residuale, più impegnato nello sforzo di difendere tutto, o quasi, di quella esperienza che di tentare una interpretazione nuova di essa. (... continua su http://www.aldogiannuli.it/rivoluzione-ottobre/

Ecco quindi che ecco dunque che : [....] Tutti noi ce la prendiamo con la storia \ ma io dico che la colpa é nostra \ é evidente che la gente é poco seria \ quando parla di sinistra o destra. [ .... Destra \
sinistra - Giorgio Gaber ] . Per gente intendo sia l'opinione pubblica non acculturata e gli pseudo storici giornalisti ( ovviamente senza generalizzare perchè ci sono anche quelli serio semi seri come lo speciale di ezio Mauro qui gli articoli e qui i video sullo speciale 1917-2017 ) come esempio l'articolo de “Il Sole-24 Ore”, quotidiano della Confindustria, lo “celebra” pubblicando un articolo - dall’ambizioso titolo “La verità sulla Rivoluzione d’ottobre” che, in poche righe, riesce ad accumulare  (     cosa     di tutt'altra pasta, uno dei  più interessanti  , almeno per  il momenti  ,   fin'ìorta letti  di   come la  destra  specialmente    quell  neofascista  ,  veda  la rivoluzione d'ottobre  se pur    in ambito neofascista  e  d'estrema  destra    è quest'articolo di  https://www.ilprimatonazionale.it )  talmente tanti falsi storici da poter essere inserito nel Guiness dei primati. Articolo smentito da questo sito di parte e magari un po’ rétro ma meritevole di essere letto fino alla fine li analizza e li svela, uno per uno
Cosa ha significato e cosa significa oggi dunque ? , fun Fu una Grande Rivoluzione o un colpo di Stato criminale ? mi rifaccio e prendo spunto da questo articolo de ilfattoquotidiano del 16 settembre 2017 di Giulietto Chiesa





[..... ]  <<   Il fatto che la Rivoluzione d’Ottobre sia stato un enorme evento della storia mondiale mi sembra di una evidenza palmare. Essa ha impresso un segno decisivo sulla storia del XX secolo, influenzando tutti i successivi sviluppi della storia del mondo. E un tale influsso continua a segnare la storia del mondo, fino ai giorni nostri. Io credo che la Russia di oggi non sarebbe esistita, e la sua forza e influenza mondiale non esisterebbe, con le sue attuali caratteristiche, se la Russia non avesse prodotto la Rivoluzione d’Ottobre. Ciò, nonostante il fatto che nel 1991 l’Unione Sovietica sia stata cancellata e in Russia sia tornato il capitalismo.Prendere in esame l’intero periodo sovietico come un mostruoso errore, o addirittura come un evento delittuoso >>   e   soprattutto  unire in unico  giudizio    due  eventi  collaterali   (  la  rivoluzione  socialista  ,  succcessivament  diventata   bolscevica   - comunista    con la relativa  guerra  civile  e la presa  del potere dei comunisti  ,  e  e  la  dittatura   durante     con tutte  e  due  i rovescui della medagia  fiuno al 1991  ) << significa ignorare la partecipazione di larghe masse del popolo russo a quella vicenda. Che fu, certo, contrassegnata da grandi violenze e lutti, ma che fu, al contempo un punto di riferimento e di speranza per tutti i popoli oppressi del mondo. Non si può giudicare l’esperienza sovietica né sulla base delle idee dell’intelligencija russa, né sulla propaganda antisovietica e russofobica che accompagnarono e contrastarono tutta quella esperienza, durante la guerra civile e durante l’intera Guerra Fredda. La storia della Rivoluzione Sovietica e della sua fine deve ancora essere scritta. Quella che conosciamo è la storia dei vincitori che, com’è noto, non è mai vera. [....]  Lei vede qualche analogia tra l’attuale situazione della Russia (2017) e quella di allora (1917) ?


 Forse qualche lontana analogia è possibile tracciarla. Nel 1917 appariva sulla scena del mondo una forza nuova. L’Occidente comprese che sarebbe diventata pericolosa per il suo dominio, fino ad allora incontrastato. E attivamente la contrastò, senza successo. Aveva inuito giustamente. Il «contagio» dell’Ottobre produsse la rivoluzione cinese. E oggi vediamo che un altro gigante si contrappone all’Impero d’Occidente. Oggi la Russia è risorta come potenza politica e militare (non economica). E rappresenta un ostacolo insormontabile ai piani di dominio dell’Impero. Questa è l’unica analogia che vedo. Penso che l’Occidente non sia in grado di capire e di accettare l’esistenza
Infatti concordo , di solito lontano anni luce dal mio modo di pensare , con quanto dice MassimoCacciarti sull'espresso online del 16\10\2017 
   
Rivoluzione e Riforma: due parole oggi scomparse che potrebbero tornare
Un secolo da quando i bolscevichi prendevano il Palazzo degli Zar. E 500 anni da Lutero. Due forme per creare un ordine nuovo, per far svoltare la Storia. Che oggi, nel grande caos globale, sembrano in esilio. Ma nessuno può affermare che la loro assenza ne significhi la morte definitiva
Che cosa unisce e che cosa separa questi due termini fatali del destino dell’Occidente, Riforma e Rivoluzione, il cui significato letterale sembrerebbe, peraltro, quasi coincidere? Ri-volgendo il divenire, passando quasi a contropelo la storia, dovremmo poter riattingere a una forma, a un Ordine, forse dimenticati, forse traditi, forse mal compresi o custodenti in sé valori ancora inascoltati, capaci di rinnovare la nostra vita, di ri-fondarla su principi finalmente stabili e giusti.
È sempre dal fondo dell’angoscia che suscitano le epoche di irreversibile crisi, che questa voce si leva. Grande Riforma e Rivoluzione parlano perciò sempre un linguaggio profetico, in cui la critica più radicale per lo stato e le potenze del presente si collega a un’estrema tensione per la fondazione di un ordine nuovo. La differenza cade sul modo in cui tale ordine è inteso e può essere raggiunto. In quella Riforma, di cui ricorre l’anniversario, è il timbro religioso-teologico a dominare (paradossale, si noti tra parentesi, che oggi il termine si usi per indicare proprio quei movimenti politici, i vari “riformismi”, che meno con quel timbro hanno a che fare - paradossale e rivelatore della perdita di ogni spirito profetico e utopico nel linguaggio politico dell’Occidente). 
quindi     secondo me  bisogna     ripartire  da quanto dice  Cacciari  e     riadattare    l'utopia  oggi   in quanto : << [....]  l'utopia è rimasta la gente è cambiata,\la risposta ora è più complicata! [ ...]  >> ( mia  dolce  rivoluzionaria -   Modena  city Ramblers  )



                                 Ernesto che  Guevara

Su tale  fatto  , cioè i  50 anni della sia  morte  , eviterò  uno  spiegone     come  i due  fatti  precedenti  , perchè   si  èà già detto  tutto  e il  contrario di tutto    durante le celebrazioni in pompa magna rispetto ai due eventi prima citate . Quindio passerò a rispondere , almeno a provorcarci , in quanto sono di una generazione ( sono degli anni 70 più ptrecisamente del 1976 ) successiva alla suia morte , cosa è riomasto di Lui ? Un  eroe romantico e repressore. Uomo d’azione e intellettuale. Persona schiva diventata icona globale. Mito e realtà di un emblema del Novecento  questo   è queloche  ho  scorto  nei  suoi scritti  ,   quelli politici ,  ma  soprattutto   quello "non  politico \   ideologico  "  (  e dal film da esso  tratto  i diari  della motocicoletta  ) Notas de viaje, conosciuto anche come Latinoamericana .  Ma  soprattuto    nei link  che  leggevo    e trovo  in rete   per  aiutare  un mia  amica   ( https://www.facebook.com/betty.pinna ) che  ha  fatto   una  tesi di laurea  su chde  guevara  ,  le  canzoni di  Guccini sopra  citaste    e  il  disco    terra e libertà   dei  Mcr   in  particolare   questa  



  1. tesi confermata :  dal racconto del suo maggiore biografo
  2. da questa presentazione




 di Giulio Girardi (1926-2012) è stato un presbitero, teologo, filosofo e docente universitario italiano.In questo video, Giulio presenta un suo libro "Che Guevara visto da un cristiano" presso la Comunità di San Benedetto al Porto di Genova (8 ottobre 2005).

 con questo  è tutto


emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...