E’ la storia di Benedetto Santangelo, 66 anni, una vita dedicata a lavorare per il gruppo Cofle, che si è ritrovato ad affrontare una malattia che gli ha impedito di proseguire la sua attività in azienda
Una malattia improvvisa lo costringe a ritirarsi dal lavoro a pochi mesi dalla pensione, ma la solidarietà dei colleghi corre in soccorso per evitare il licenziamento. E’ la storia di Benedetto Santangelo, 66 anni, una vita dedicata a lavorare per il gruppo Cofle, che si è ritrovato ad affrontare una malattia che gli ha impedito di proseguire la sua attività in azienda. Senza poter raggiungere la completa copertura economica per i restanti mesi. "Benedetto ha lavorato con noi per oltre trent’anni, non potevamo voltargli le spalle nel momento del bisogno”, ha spiegato la titolare dell’azienda.
Che appena è venuta a conoscenza della malattia, si è subito premurata di collocare Benedetto in una posizione di lavoro più tranquilla. L’azienda si trova a Trezzo sull’Adda, nel Milanese, ed è specializzata nella produzione di ricambi per auto dal 1964.
Grazie allo spirito di solidarietà dei colleghi, in collaborazione con l’azienda e le Rsu, è stata attivata una banca delle ore solidale. L’accordo prevede una donazione su base volontaria e a titolo gratuito di ore di Par (permessi annui retribuiti), in favore del lavoratore in difficoltà. Il combinato delle ore raccolte fra i colleghi e l’integrazione a suo tempo garantita dall’azienda per la quota mancante permetterà a Benedetto di raggiungere in piena serenità il traguardo pensionistico, previsto per febbraio 2023. L’azienda, che ha pubblicato su Facebook la foto di Benedetto assieme ai colleghi e titolari, con il racconto della storia a lieto fine, ha ricevuto tantissimi commenti di solidarietà e ringraziamenti.
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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12.7.22
15.2.22
Ha un malore sulla tomba del marito a cui fa visita ogni giorno da quarant'anni: la signora Erminia muore a San Valentino
Lo so che san valentino è passato ma la leggo ora . e poi l'amore è anche questo non è solo sbaciucchiamenti , coccole e ..... ci siamo capiti 😀🙄😏😛.
Ogni giorno, da quarant’anni, andava al cimitero, sulla tomba di suo marito, per portargli fiori, fare una preghiera, mantenere quel filo che li aveva legati per tanto tempo. E ieri sulla tomba del marito Giacomo,
nel giorno di San Valentino - ed è una coincidenza che sembra essere parte di questa storia - la signora Erminia Dossi, 85 anni, ha avuto un malore ed è morta.
La storia, raccontata dall’Eco di Bergamo, avviene a Treviglio. La signora Erminia era rimasta vedova giovane, con sette figli, ma non aveva mai dimenticato suo marito, tanto da trasferirsi in un condominio nei pressi del cimitero di via Abate Crippa, così da poter andare ogni giorno a salutarlo. Così ha fatto anche ieri: subito dopo pranzo ha percorso il centinaio di metri che separano casa sua dal camposanto per la visita quotidiana. A trovarla riversa per terra, davanti alla lapide del marito, una donna che stava andando a portare fiori a una parente. Prima un operatore cimiteriale, poi i soccorritori del 118 hanno provato a rianimarla, senza però riuscirci.
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