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due volte vittima Ragazza aggredita su bus notturno dell'Atac da due giovani col coltello e l'autista le nega l'aiuto: «Si sarà chiesto che fine avessi fatto?»

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 sono talmente idignato per quello  che  nn solo ha  dovuto subire   da  parte  dei due viscidi  ma per l'indifferenza  dell'autista . Lascio la parola   alla  , per  fortuna  , mancata  vittima  @mihaelam801 Ho aspettato un po’ per parlarne, avevo bisogno di metabolizzare il tutto. ♬ suono originale - Mihaela Marian

La linea aerea le fa a pezzi la valigia, la passeggera reclama e vince il "jackpot dei bagagli"

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Una donna statunitense ha avuto la sfortuna di avere il proprio bagaglio danneggiato durante un viaggio con la compagnia aerea Delta Air Lines. Tuttavia, l'azienda ha deciso di risarcirla sostituendo la valigia danneggiata con una nuova. Inaspettatamente, la donna ha ricevuto ben 13 valigie sostitutive, come si può vedere in un video che ha condiviso su TikTok. Sorpresa dalla quantità ha deciso di rispedirle al mittente, ma la Delta per la sua onestà e disponibilità le ha permesso di tenerne una in più. Gli utenti di TikTok hanno commentato la vicenda con ironia, dicendo che la donna aveva "vinto il jackpot dei bagagli".   Sorpresa dalla quantità ha deciso di rispedirle al mittente, ma la Delta per la sua onestà e disponibilità le ha permesso di tenerne una in più. Gli utenti di TikTok hanno commentato la vicenda con ironia, dicendo che la donna aveva "vinto il jackpot dei bagagli".

Gli sms? Cose superate. Roba da antiquari. - Giampaolo Cassita

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Gli sms? Cose superate. Roba da antiquari. Oggi si naviga con WhatsApp, Instagram, Messenger, tik tok, telegram ed altre piccole diavolerie. Mandare un sms è davvero molto “vintage”. Certo, roba vecchia, penseranno in molti. Ne è passato del tempo. Ma quanto? Esattamente 30 anni. Solo 30 anni. Il primo sms (acronimo di Short Message Service, in italiano servizio messaggi brevi) viene inviato il 3 dicembre del 1992 ed è un ingegnere britannico a scrivere sulla rete GSM Vodafone: “Merry Christmas”. Eppure, a pensarci bene, nel 1992 non possedevo neppure un cellulare che acquistai solo nel 1995: un gigantesco Nokia con tanto di antenna detraibile che faceva molto “James Bond”. Vivevo all’Asinara e il telefono cellulare era davvero una necessità e il suo avvento fu salutato con molta enfasi e felicità. Si poteva, davvero, comunicare tra una diramazione e l’altra senza passare per la radio. Era possibile, tramite telefono, raggiungere chiunque in qualsiasi momento. Poi, il mio numero 368 di