Leggo sulla mia bacheca m non ricordo chi o ha condiviso , questo post di Michele Citoni
«La violenza non è un gesto di trasgressione o di devianza: è parte di una dinamica di riconferma di un ordine gerarchico. Un ordine gerarchico tra uomini e donne ma che ordina tutta la realtà: tra attivo e passivo, tra razionale ed emotivo, tra culturale e naturale in questa gerarchia il maschio bianco, eterosessuale, produttivo, occidentale, capace di dominare razionalmente il proprio corpo e la natura corrisponde a un modello di potere che va oltre le relazioni tra i sessi. Concepisce tutte le differenze come disparità e come soggezione. Il valore della virilità, a cui oggi molti si appellano pensando contrastare la violenza maschile ("i veri uomini non picchiano, chi è virile sa dominarsi"), è in realtà il riferimento che rappresenta come inferiori gli altri: gli uomini effemminati, le razze non civilizzate, le donne incapaci di dominare la propria corporeità ed emotività. La virilità chiede di essere continuamente verificata e riaffermata: da quando a tre anni veniamo incitati a dimostrare di non essere una femminuccia a quando l'insulto verso l'omosessuale è il gioco di gruppo di conferma e di vigilanza reciproca tra maschi. Ma questo dimostra anche come la violenza contro l'altro e l'altra sia un dispositivo di controllo e di disciplinamento per tutti gli uomini. Nella violenza c'è anche la perdita della nostra libertà.»
commento dell'ottima iniziativa lanciata da Trenta uomini sul blog del Corriere della Sera La27esimaora lanciano la proposta di una nuova giornata nazionale contro la violenza maschile per prendere parola come uomini e per "diffondere al massimo la sensibilità e l'impegno fra tanti ragazzi e adulti ancora troppo silenziosi, isolati e confusi". e ripresa da http://noino.org/