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26.7.13

UN TIMIDO ELOGIO DELLA PAROLACCIA, CON RISPETTO PARLANDO

finalmente  qualcuno , vedere articolo sotto  , che mi capisce ed  è d'accordo con me   .

 da http://anthonymuroni.blog.unionesarda.it/2013/07/25/
In queste ore ho appena finito di leggere un interessante pamphlet sui nuovi codici della comunicazione, che riserva un intero capitolo all’elogio della parolaccia. Confesso un approccio preconcetto (), entrato in una crisi non ancora risolta dopo la lettura. L’approccio dell’autore è completamente ribaltato: “La potenza comunicativa della parolaccia e la sua diffusione in ogni ambito sociale, culturale e professionale – pur condannabile dal punto di vista delle buone maniere – meritano un qualche impegno di analisi”.  E’ qui che si avvia un percorso così tortuosamente logico da essere capace di far saltare in aria ogni granitica certezza. Proviamo (è la prima provocazione) a “desemantizzare” la parolaccia? Se la spogliamo del ruolo di significato riferito a un vero e proprio significante (si fa l’esempio dell’intercalare, molto sassarese, “azz”) perde ogni carattere di volgarità per assumere un valore di puro divertimento, di formula persino simpatica e incisiva.  Se poi si entra nella semantica vera e propria questo diavolo di un autore (invero fino a oggi a me sconosciuto) spazia da Lucio Dalla, a Masini, da De André a Ligabue, per risalire a Bukowsky, Dante e altri capisaldi della letteratura moderna e classica, per arrivare a un’altra conclusione: “Viva la parolaccia, quando aiuta a esprimere meglio un concetto, senza abuso, senza volgarità, senza falsi pudori”. E ancora ci interroga sul nostro essere quotidianità inserita nella quotidianità altrui: la usiamo per impartire un ordine, per rafforzare un augurio, per scongiurare un pericolo, per commentare la pigrizia di un collega, per raccontare della rampogna del nostro capo (). Quando la generazione dei quarantenni sarà quella dei nonni (non tanto presto, visto che abbiamo mediamente figli compresi tra i tre e i dieci anni) probabilmente le parolacce avranno acquistato dignità pubblica e raggiungeranno ogni nobile forma di espressione. Non so se vi interessi sapere come la penso io al riguardo, ma visto che siete arrivati fino a qua ve lo dico lo stesso:  mi interrogo (perché è giusto interrogarsi), resto un medio distributore di parolacce, ma rimango convinto del fatto che finché non recuperiamo il rispetto per le persone porsi il problema del linguaggio elegante sia addirittura secondario. Al mio paese, quando si voleva uscire dalla formalità del Lei un po’ ipocrita, gli anziani dicevano:  ”Narami de tue, ma trattami ‘ene”.


Infatti   io vengo spesso criticato dagli amici\che  , in particolare  quelli che hanno figli o nipoti piccoli ( fino ai 14\5  anni )  perchè  affermo che proibirli di di dire le parolacce   non serve  a niente  ma  che  bisogna  lasciarle  dire  , spiegandogli  solo  : dove,quando, come  , in che  contesto \  situazione   dirle  e non dirle , quando  sono mancanza di rispetto    .

28.2.13

bari "Una sepoltura anche per gli embrioni" scontro sul cimitero dei bimbi mai nati

ho già  chiarito  le mie posizioni  sul'aborto e  sulla procreazione  assistita  \  sull'embrione  ( vedere  archivio blog  o  cercate   quando aprite il blog  diretto  con il motorino di ricerca  )  . Ma   qui pur  dando ragione  al medico \  ginecologo  : <<  Una cosa ridicola  -  la bolla subito Aquilino  -  perché prima dei 90 giorni il prodotto abortivo non è fisicamente individuabile, ma è composto da liquido amniotico, embrione e corion. Non sappiamo come comportarci con le interruzioni mediche perché in quel caso di solito le donne espellono il materiale nel water. Come facciamo a raccoglierlo? È ridicolo, soprattutto perché si considerano degli embrioni al pari di bambini". >>.non mi sento  di proibire   una  cosa  del genere ( vedere  articolo sotto ) 
  fonte  repubblica  di bari  27\2\2013

"Una sepoltura anche per gli embrioni"
scontro sul cimitero dei bimbi mai nati

A Monopoli le donne devono firmare il consenso per seppellire i feti espulsi prima dei 90 giorni: polemiche per la convenzione con il Movimento per la vita. Il primario: "Non si può applicare" 
di ANTONELLO CASSANO


"La sottoscritta, presa visione del protocollo di intesa acconsente al 'seppellimento' del proprio prodotto abortivo". È quanto recita il Consenso al "Seppellimento dei bambini mai nati", il documento che, a partire da gennaio, ogni donna che abortisce nel reparto di ginecologia e ostetricia dell'ospedale San Giacomo di Monopoli, è obbligata a firmare per dare o negare il consenso al seppellimento del feto in una zona riservata del cimitero di Monopoli. Nel giro di un mese già sette donne hanno praticato l'aborto al San Giacomo e hanno firmato il Consenso informato. Tra queste anche delle minorenni. 

Una manifestazione anti abortista 

Il progetto è noto fin dal maggio dell'anno scorso. Il nostro giornale riportò la notizia di un contestato protocollo d'intesa tra Comune, Asl di Bari e Movimento per la Vita ( associazione cattolica antiabortista ) promotrice del progetto) per riservare uno spazio nel cimitero Romani ai feti con più di 40 settimane, frutto di aborti spontanei o terapeutici.                         E fin qui nessuno problema. "Nelle interruzioni terapeutiche per malformazioni oltre il terzo mese  -  dice il primario del reparto di ginecologia e ostetricia, Pasquale Aquilino - la donna vive l'interruzione come un vero e proprio lutto che in alcuni casi è necessario elaborare tramite il rituale del seppellimento, che viene richiesto ed effettuato senza problemi".Ora però su ordine della direzione sanitaria dal 26 gennaio scorso il cimitero non accoglierà solo i feti con più di 40 settimane, ma tutti i prodotti abortivi, anche quelli prima dei 90 giorni. "Una cosa ridicola  -  la bolla subito Aquilino  -  perché prima dei 90 giorni il prodotto abortivo non è fisicamente individuabile, ma è composto da liquido amniotico, embrione e corion. Non sappiamo come comportarci con le interruzioni mediche perché in quel caso di solito le donne espellono il materiale nel water. Come facciamo a raccoglierlo? È ridicolo, soprattutto perché si considerano degli embrioni al pari di bambini".La disposizione della direzione amministrativa è chiara e stabilisce compiti e orari. Nell'articolo 1 si descrive l'esistenza di un contenitore fornito dal "Movimento per la vita" con tanto di coperchio e chiusura ermetica che contiene gli aborti. Questi contenitori vengono trasportati nel cimitero del paese "ed ivi conservati secondo la normativa vigente". Poi saranno i volontari del movimento a provvedere al ritiro dei contenitori "ogni 25 del mese". "Ho cercato di manifestare tutti i miei dubbi al riguardo  -  afferma ancora Aquilino  -  ma non c'è stato niente da fare. Dovrebbe intervenire l'Asl di Bari". 
la  situazione  è facilmente  risolbile  , cosi sin tagliano  la  testa al toro ,  basterebbe  che il  comune  è  la  asl  aplicassero lo stesso regolamento    cioè  far  scegliere  alle  donne  \ ragazze   che   siano  ricoverate o che si  rivolgono al consultorio   per  abortire  prima  dei  90 giorni   se   firmare  il    foglio del consenso\assenso      ( perchè per  un aborto  , almeno  che non si vada   ancora   dalle mammane   o in ambulatori clandestini  )    a   depositare   il "  risultato "  dell''aborto precedente a tale  data   e  seppellirlo  come uin normale  aborto  . 


«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...