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28.5.16

come viaggiare senza abusare del cellulare , tablet ,ecc



In un  mondo  sempre  più  dipendente  , da  cui nessun    sottoscritto compreso  ed  immune ,    dalle tecnologie   in particolare  Tablet  e cellulari    ecco come  sono riuscito a non usare  in internet  ed  il cellulare  ed  a farmi spennare  visto che  sulle navi   sia  la connessione  con wifi  che senza  era  a pagamento .
Oltre  a farmi  i  conti  su  quanto avrei speso oltre la  mia  offerta   internet   ho usato   i vecchi metodi pre  rivoluzione digitale    che  valgono oltre   che    durante  un  viaggio in nave  ( mio  caso )  anche  con altri mezzi pubblici  .
Se il viaggio è di notte consiglio di dormire, se hai la cabina è meglio ! se la  nave  parte   prima delle  22   si può prima di prendere  sonno  1) leggere , se  qualcuno\a   di voi  legge  ancora, in ebook  oin cartaceo   un  buon ( ovviamente il concetto di  buono  come di  brutto  è  soggettivo  ) magari un libro  sulla  cultura   e  i luoghi itinerari della  sardegna  se   vieni  dalla pensisola  o    o su   quella  zona    se fai il per corso inverso  .    2)   sdraiarsi in cabina  o  in poltrona  ed  iniziare  a fantasticare   e a pensare  sul futuro  o  cosa  avreste fatto  in un altra  vita  ,  insomma  le  seghe mentali a volte  aiutano  . 3)  nelle sere  di  primavera  \estate  vai un pò fuori a guardare il mare che rimane sempre lo spettacolo più bello ! e  facilità  la  fantasia  ed  i viaggi mentali  .4) oppure   per  chi vuole esercitare la mente  , ottimo per prevenire  l'Alzheimer ed  invecchiamento precoce   del cervello   cruciverba, gioca a carte ( possibilmente  quelle vere   non  quelle  su pc   )  anche facendo  solitari  .  5)   guardare  si  è, amanti  del  trash  e  cronaca nera  in quanto i  canali della  nave  sono generalmente posizionati   su tali  trasmissioni  o meno che tu  in abbia le palle il coraggio   di  alzarti  e cambiare  canale   attirandoti l'ira  delle vecchiette   e  degli habitué di  sifatti programmi  puoi  guardare la  tv  .
C'è da aggiungere che la noia durante il viaggio è una cosa che accomuna tutti i passeggeri, quindi troverai tutti ben propensi a scambiare quattro chiacchierare!!!


25.4.16

"Non voglio che la vita si riduca ad aspettare il weekend o le vacanze estive": a 32 anni si licenzia e viaggia da sola ed lavora viaggiando

chi dice che lavorare sia cosi noioso ? ecco la storia di Diana Bancale  (  foto sopra   presa  dal suo profilo di istangram  )   per  ulteriori informazioni 
 Facebook.com/inviaggiodasola.,  diana.bancale@gmail.com. oppure  www.inviaggiodasola.com


questsa storia   che trovate  sotto  mi  fa  venire  in mente  due  canzoni  :
 rotolando verso sud  -  negrita
 Nord Sud Ovest Est -  883


da L'Huffington Post | Di Ilaria Betti pubblicato:
DIANA
"'Cosa vuoi fare nella vita?' 'Boh, voglio lavorare il meno possibile'". Diana Bancale, 33 anni, intrappolata in un lavoro a tempo indeterminato noioso e soffocante, si era abituata a rispondere così a chiunqule facesse domande sul suo futuro. Era rassegnata a quel destino, finché un giorno ha deciso di licenziarsi e di seguire la sua vera passione: partire verso mete lontane, da sola. Oggi Diana è una blogger di viaggi e sul suo sito "In viaggio da sola" offre consigli ad avventurieri come lei, raccontando le sue esperienze. Viaggiare è diventato il suo lavoro, un lavoro che, però, racconta all'Huffington Post, la fa sentire libera.
"Ricordo il giorno in cui mi sono licenziata e ho riscoperto la libertà – scrive nel suo blog – La libertà di tornare a sognare, come quando eravamo piccoli. Quando pensavamo di poter diventare astronauti, se ci credevamo. E nessuno avrebbe potuto dirci il contrario, perché non lo avremmo preso sul serio".
"Voi lo sapevate che si può vivere anche senza lavorare otto ore al giorno col sedere incollato a una sedia? E che è possibile anche fare un lavoro che si ama? Se lo sapete già, siete fortunati. Io non lo sapevo e credevo che la vita fosse quella: solita routine per quaranta ore a settimana, quarantotto ore di 'ore d’aria' il weekend e così via, avanti per mesi fino al 'miraggio' delle ferie, che erano ormai diventate il mio unico obiettivo. Secondo solo all’altro obiettivo: la pensione. […] Ho deciso che passare la mia vita a lavorare otto ore al giorno, cinque giorni alla settimana, ad una scrivania di un ufficio non mio, in cui tutti gli sforzi fatti andavano alla fine solo a esaudire il sogno di qualcuno che non ero io e che probabilmente non potevo condividere in tutto, era un compromesso troppo severo da accettare per 1000 euro al mese".




"Ho studiato giornalismo, mi sono laureata nel 2007. Da quel momento in poi, per garantirmi uno stipendio 'normale', ho iniziato a fare tutta una serie di lavori, dall'impiegata alla receptionist. Ma non era quello il mio posto, lo sentivo: andavo in ufficio aspettando il venerdì, le ferie estive e poi quelle di dicembre. Prima di mollare ufficialmente il mio contratto a tempo indeterminato, avevo aperto un blog di viaggi in cui raccontavo le mie vacanze da sola. Alla fine ho deciso di licenziarmi e di dedicarmi interamente alla mia passione, alla cosa che più amavo fare e che invece stavo trascurando: viaggiare. Ho investito i soldi della liquidazione in un corso di marketing per formarmi, mentre il mio blog iniziava a crescere. Oggi non so descrivere la sensazione che mi dà sapere di poter prenotare un volo domani, se voglio".


Cosa si prova a viaggiare da sola?
"Ho un fidanzato e delle amiche, dunque non mi mancano i compagni di viaggio, ma preferisco viaggiare da sola: è un modo per mettermi alla prova. Quando torno mi sento più forte, più indipendente. Mi piace seguire i miei itinerari, senza rendere conto a nessuno, e superare le difficoltà che inevitabilmente si incontrano. Si sente dire che per una ragazza sia pericoloso andarsene in giro da sola, ma non è sempre così: basta prendere dei piccoli accorgimenti, come evitare zone isolate o vestirsi senza dare troppo nell'occhio".





Cosa diresti a chi si sente intrappolato in un lavoro e vorrebbe mollare tutto e partire?
"Quando la gente mi diceva: 'Devi seguire i tuoi sogni', non ci credevo, pensavo fosse una frase detta così, tanto per dire. Ora, invece, so che è la cosa più giusta da fare. Ma con qualche 'precauzione'. Non si può lasciare il proprio lavoro e andare all'avventura senza avere le idee chiare. Io, ad esempio, mi sono licenziata, ma ho investito le mie risorse economiche sulla mia formazione, sui miei sogni. Bisogna prepararsi. E avere costanza, se si vuole fare dei viaggi un lavoro: all'inizio è difficile, apri un blog e hai solo due visite al giorno. Non bisogna demordere, ma continuare a studiare, partecipare ai meeting, curare le relazioni, crearsi una rete. Dunque, partire sì, ma solo quando si ha un progetto. E quando si è pronti per farlo. Capire quando è il momento giusto per farlo è facile: quando la vita fa troppo schifo, e così non può continuare, quello potrebbe essere il momento giusto per cambiare".

30.12.13

Buonanotte pirati, vi parla radio libera [ il 4 gennaio il nostro blog fa 10 anni ]

musica  consigliata
  tutta quella degli anni 60\80 in particolare  la  le colonne sonore di : i love radio rock ,  forrest  gump , radio freccia  , lavorare  stanca

in sottofondo




Come da  titolo con questo post  intendo  iniziare  a festeggiare  , lo so che sembrerò matto    visto che ancora  mancano  5  giorni all'anniversario ma  10 anni di blog  sono 10 anni   di vita  nel bene e nel male  .  
Lo faccio parlando   delle  prime radio libere  che  nell'ormai prossimo 2014    celebrano  ( io   i 10 anni di blog  loro )  40 anni  quelle  italiane  50 quelle  straniere   in particolare radio caroline   ne trova  da  cui tutto è incominciato  ne  trovate sotto la storia  per indicare  che  [sic ] ,  dal passaggio da  splinder  a  blogger  ,  per motivi  tecnici o  personali non scrive  più nessuno\a  anche  se  iscritti  ,  che il blog  è aperto  a chiunque  voglia  scrivere  o se  nel caso  non può per motivi tecnici o di tempo perchè magari gestisce un altro blog  , posso  pubblicarli io ovviamente  scrivendo  che sono loro  gli autori   come facevo  con Daniela  e  Matteo 
   
In principio si chiamavano addirittura radio pirata e trasmettevano da navi ancorate in acque internazionali. La più celebre, Radio Caroline, era inglese e non è un caso che sia diventata il soggetto di un film di culto come "I Love Radio Rock". Radio Caroline spezzò il monopolio della Bbc e cominciò nel 1964 a trasmettere il rock, diventando un simbolo di libertà anche in conseguenza della guerra legale che le fecero le istituzioni di Sua Maestà. In Italia le cose in un certo senso furono più facili perché nel 1974 fu la Corte Costituzionale a sancire che il monopolio delle trasmissioni radiofoniche della Rai era incostituzionale. Fu l'inizio di quelle che allora si chiamavano Radio Libere: nel giro di pochi anni diventeranno migliaia, su tutto il territorio nazionale. L'unica vera restrizione era (  1  2  )   l'emittente di Bologna che diventò la voce del Movimento del 1970\77  fino alla chiusura traumatica con l'irruzione della Polizia. Anche la storia di Radio Alice è diventata un film, "Lavorare con lentezza" di Guido Chiesa.E la  storica  radio Gap ( che  aveva   sede alla scuola diaz di Genova  )  la radio dei No global  a Genova  2001   chiusa  anche  essa   nella  notte cilena  della diaz  22 luglio 2001 e altre  radio libere dei Csoa ( centri sociali occupati autogestiti ) in particolare  http://it.wikipedia.org/wiki/Radio_Sherwood ed altre  che ora  non ricordo  i nomi .Ah  dimenticavo  radio faber  (  pagina  facebook e  gruppo facebook   
che le trasmissioni fossero in ambito locale. Bastavano pochi soldi per mettere in piedi una radio e l'occasione fu colta al volo. Nella storia recente, come dice    prima di Internet, è difficile trovare un evento paragonabile sul piano della diffusione della libertà creativa e di nuovi linguaggi della comunicazione. Con gli anni poi anche le radio libere si strutturarono fino ad arrivare all'attuale forma di network commerciali che dominano il mercato. Non per niente l'aggettivo "libere" fu sostituito da "private". Ovviamente in principio fu la musica a sostenere quasi completamente i palinsesti, finalmente riempiti di brani e artisti che trovavano poco spazio nella radio della Rai. Presto comincerà anche quel rapporto diretto con il pubblico che è diventato un elemento chiave della programmazione. Quello della radio libere resta un periodo formidabile e irripetibile, raccontato con affetto e intelligenza da Luciano Ligabue in "Radiofreccia". Ma quella che racconta Ligabue è solo una parte della storia perchè nel panorama variegatissimo di emittenti c'era davvero di tutto e dunque non potevano mancare la politica e la controcultura. Anzi proprio la politica faceva da collante per esperienze come Radio Popolare a Milano, Radio Città Futura a Roma o la storica Radio Alice
 E' quasi superfluo sottolineare l'importanza che la nascita delle radio libere ha avuto per la cultura italiana e per l'evoluzione del linguaggio dei media, al di là del fatto che proprio queste radio sono state una palestra di talenti e, in certi casi, veri e propri laboratori di intelligenza e creatività. Senza contare che le trasmissioni in stereofonia sono cominciate proprio dalle radio libere. Anche in quel caso le radio di stato si sono dovute adeguare.


  dopo questa premessa   tratta   da   dopo questa premessa storico  \  culturale  tratta da http://www.smtvsanmarino.sm/costume/2013/12/29/musica-40-anni-fa-nascevano-radio-libere eccetto gli url ( le frasi in blu ) che sono frutto di mie ricerche  qualche  corsivo qui e la 
racconto  la storia  di quella  che  è  la prima   radio pirata articolo  di     http://controloro.blogspot.it/2009/09/radio-caroline-i-pirati-del-rock-1964.html  (  eccetto qualche corsivo ) altre news   le  trovate  qui  en.wikipedia.org/wiki/Radio_Caroline





La prima vera radio libera europea nacque dalla voglia di fare qualcosa di nuovo, nell'atmosfera effervescente della swingin' London degli anni '60, di un giovane irlandese, Ronan O'Rahilly, che già aveva iniziato ad operare nel mondo della musica, come appassionato di rythm & blues e poi manager, per un breve periodo dei Rolling Stones degli inizi, e poi del bluesman Alexis Korner.
Il contesto era di monopolio assoluto dei mezzi di informazione, in questo caso detenuto dalla BBC,che costituiva per il mondo della musica una strettoia, dalla quale passavano solo le trasmissioni sponsorizzate dalle grandi case discografiche, ed i nomi che queste spingevano. In più era una radio che i giovani percepivano come vecchia e fuori dal tempo.


O'Rahilly venne a sapere che già da tempo in America una radio, Voice Of America, trasmetteva da una nave per una più efficiente copertura, e che alcune piccole radio dell'Europa settentrionale, come Radio Nord e Radio Veronica, usavano lo stesso sistema per aggirare monopoli e divieti. Un approfondimento legale gli consentì di appurare che su una nave, in acque internazionali, le uniche leggi valide sono le leggi del paese nel quale la nave è registrata; quindi se una nave batte, per esempio, bandiera panamense, e le leggi di Panama non vietano le radiotrasmissioni né recepiscono alcun accordo internazionale sulla radiofonia, tutto è in regola.
Facendo due più due O'Rahilly si rese conto di avere in tasca la soluzione, ed una enorme opportunità, altri stavano pensando a qualcosa di simile, ma lui partì in anticipo e, all'inizio del 1964, comprò una vecchia motonave in disarmo, la MV Fredericia, la riadattò e la dotò di un potente trasmettitore da 10KW in onde medie, e la mise in mare con destinazione Mar dell'Irlanda, tutto era pronto per il lancio.

Il nome scelto per la radio era un omaggio alla figlia del presidente americano John F. Kennedy, assassinato l'anno prima a Dallas, e la nave venne ribattezzata ovviamente MV Caroline.
La Domenica di Pasqua del 1964, dalla nave ancorata al largo delle coste irlandesi, cominciarono le trasmissioni. Gli speaker (il primo di essi si chiamava Simon Dee), sopraffatti dalla emozione, non se la sentirono di andare in diretta, e registrarono l'annuncio di inizio delle trasmissioni, che diceva semplicemente "This is Radio Caroline on 199, your all day music station", poi mandarono il primo pezzo, ovviamente un brano dei Rolling Stones.
Già nell'ottobre dello stesso anno 1964 Radio Caroline superava negli ascolti per fascia oraria la BBC, resisteva ai tentativi della stessa BBC e del governo inglese di fare tacere le trasmissioni, e faceva da apripista ad altre radio "pirata", come si diceva allora, e ad un ritorno in forze delle radio private che trasmettevano dall'estero, come la famosa RTL 208, ovvero Radio Luxembourg.
Negli anni seguenti Radio Caroline acquistò una seconda motonave (MV Mi Amigo) che ancorò al largo delle coste dell'Essex, le stazioni diventarono quindi due: Radio Caroline North (l'originale) e la nuova Radio Caroline South, e coprivano ormai tutte le isole britanniche e anche la costa Nord occidentale dell'Europa.
Non mancarono le avversità naturali e legali: la motonave Mi Amigo venne disancorata durante una tempesta nell'inverno del 1966 e si infranse sulla costa. L'equipaggio venne tratto in salvo ma le trasmissioni dovettero essere interrotte per qualche tempo, ma gli organizzatori riuscirono a noleggiare un'altra nave, la Cheeta II, utilizzata per trasmissioni radio in Scandinavia, e che era inattiva in quel periodo a causa delle condizioni atmosferiche avverse nel Mar Baltico.
Dal punto di vista legale invece il governo inglese ottenne l'approvazione di una legge ad hoc per poter perseguire le radio pirata (il Marine Broadcasting Offences Act) che consentiva di perseguire le stazioni che trasmettevano anche dal Mare d'Irlanda e dall'Isola di Man. Radio Caroline dovette
 migrare nel Mare del Nord, dove il governo olandese non aveva ancora preso provvedimenti contro le radio off-shore, e riuscì a continuare le trasmissioni, anche se da quel momento iniziava la sua fase calante, anche perché la BBC iniziava, pochi mesi dopo, le trasmissioni della sua nuova rete Radio 1, modellata sullo stile veloce e musicale delle radio pirata.
Cinque anni dopo, nel 1972, iniziavano a trasmettere le prime radio libere terrestri in UK e l'era delle radio sulle navi iniziava il suo declino.



Appena finito di vedere per la seconda volta vi consiglio un film propriamente ispirato alla CAROLINE.
I LOVE RADIO ROCK per gli amanti del rock uno dei pochi film culto uscito negli ultimi anni bei costumi ottimi attori divertente e scorrevole.
Vi travolgeranno le musiche rimpiangendo di non essere nati in quegli anni per godere a pieno per primi della cosa piu' bella esistente a questo mondo fonte di vita il ROCK!


Questo e' il primo Trailer con titolo diverso ma la solfa e' la stessa guardatelo!








Di seguito la  non banale  e  scontata    come  quelle  sui film ( forrest  gump  esempio )  che  raccontano storie  e  vicende  di quel periodo  colonna portante sonora  se  non volete  comprarvi  il  disco  cliccate qui per scaricarla Attenzione per scaricarla avete bisogno di un programmino scaricatelo da questo link 

1. Duffy - Stay with Me Baby
2. The Kinks - All Day
3. The Turtles - Elenore
4. John Fred and Playboys - Judy in Disguise
5. Martha Reeves - Dancing
6. Beach Boys - Wouldn't it Be Nice
7. Smokey - Ooh Baby Baby
8. Herb Alpert - This Guys in Love
9. Tommy James - Crimson and Clover
10. Jeff Beck - Hi Ho Silver Lining
11. The Who - I Can See for Miles
12. The Troggs - With a Girl Like Yo
13. Boxtops - Letter
14. The Hollies - I'm Alive
15. Chris Andrews - Yesterday Man
16. Paul Jones - I've Been a Bad Bad Boy
17. Tremeloes - Silence Is Golden
18. Skeeter Davis - End of the World

CD: 2
1. Easybeats - Friday on My Mind
2. The Who - My Generation
3. Cream - I Feel Free
4. Jimi Hendrix - Wind Cries Mary
5. Procol Harum - A Whiter Shade of Pale
6. Otis Redding - These Arms of Mine
7. Junior Walker - Cleo's Mood Supremes - The Happening
8. The Turtles - She'd Rather Be with Me
9. The Bystanders - 98.6
10. Kinks - Sunny Afternoon
11. Cat Stevens - Father and Son
12. Moody Blues - Nights in White Satin
13. Dusty - You Don't Have to Say You Love Me
14. Lorraine Ellison - Stay with Me
15. The Mccoys - Hang on Sloopy
16. The Isley Bros - This Old Heart of Mine
17. David Bowie - Let's Dance
18. David Bowie - Let's Dance


26.2.09

libertà vado cercando


"La bella che è guarda il fiume
ha un nome che fa paura
la la la la la la/
a bella che è addormentata ha un nome che fa paura
ibertà libertà libertà"

 
           dal  film  Luigi Magni  "Nell'anno del Signore", con Manfredi e Sordi e Enrico Maria Salerno


ritorno  a parlare dopo  qualche tempo  ancora  una  volta di libertà  . L'occasione non è  , il testamento biologico  o l'informazione   , ma    questa  news    tratta  da    max di febbraio .La  news   è quest'articolo ( da cui  ho tratto il titolo  del post  )  di  Andrea Rossi   :
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Libertà vo’ cercando

In un piccolo paese in provincia di Padova c’è un parco che si chiama Parco della Libertà. Un nome, diciamo, impegnativo. All’ingresso del parco c’è un cartello che ricorda, con puntiglio e precisione, tutte le cose che in codesto parco NON si possono fare. I divieti sono 18, gli obblighi nove e gli avvertimenti di pericolo quattro.
Non si può: transitare con motocicli e veicoli a motore; campeggiare e pernottare; arrampicarsi su alberi e recinzioni; danneggiare segnaletica e arredo; affiggere manifesti e cartelli sulle piante; fare buche e asportare terra; gettare per terra mozziconi di sigaretta; usare fiamme libere e accendere fuochi; scaricare materiale di qualsiasi natura; lanciare sassi e oggetti; provocare rumori molesti di qualsiasi natura; ripararsi sotto le piante in caso di maltempo; utilizzare i giochi ai maggiori di 12 anni; usare modelli radiocomandati; consumare alcolici e/o superalcolici; usare un linguaggio volgare e offensivo; urinare e/o defecare; calpestare le aiuole.
Si deve: accompagnare e sorvegliare i bambini; usare i cestini portarifiuti; tenere al guinzaglio i cani; mettere la museruola ai cani; raccogliere le deiezioni solide; giocare a pallone nelle aree riservate; prudenza con pattini, monopattini e skateboard; utilizzare i giochi secondo le istruzioni; prudenza all’uscita del parco.
Fate attenzione... fondo sdrucciolevole; inciampare; scontro tra bambini; caduta rami in caso di vento. Seguono, se uno ne avesse mai bisogno, i n





15.11.08

‘Eppure quando guardo il cielo’

‘Eppure quando guardo il cielo’ , è una frase di Anna Frank scritta nel suo diario, nella pagina di sabato 15 luglio 1944...Dovremmo fare di questa frase la ricerca esistenziale della nostra vita, il nostro cammino verso la luce attraversando il ponte del sogno che vorrebbero, uomini senza fantasia, trasformare in una sorta di giostra degli orrori. NESSUNO PUO' CAMBIARE O COMPRARE LA FANTASIA ed è questa l'etica umana della risposta a qualsiasi inflizione e tortura che si camuffi sotto il nome di Stato, Religione, Regime, Cordone sanitario, Ordine pubblico, etc. etc....

"Eppure quando guardo il cielo"


sono la tua stella e mi sento vicino al tuo sogno.


Vorrei cantare e alzo le mie labbra


e sento


e ascolto


e copro col mio intelletto libero


musiche celesti


arrivano dal vento, cullate dalle nuvole.


Angeli che guardano il mio cuore


e lo illuminano d'amore.........


......ancora e sempre.


(Ugo Arioti Omaggio ad Anna Frank)

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...