Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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5.4.17
45 anni da cameriera all'Hard Rock Cafe: "Il miglior lavoro del mondo"
Il rock and roll è la medicina della vita". La pensa così Rita Gilligan, la prima cameriera ad essere stata assunta all'Hard Rock Cafe di Londra. Vi ha lavorato per 45 anni andando in pensione solo lo scorso anno. Rita ha quindi deciso di pubblicare un libro che raccolga tutti gli aneddoti collezionati nella sua lunga carriera: "The Rock 'n' Roll Waitress at the Hard Rock Cafe". Eccola ospite al web-show di Assante e Castaldo
11.1.16
coincidenze o destino ? de andrè - david bowie morti nella stessa data
in sottofondo s'ode il video di youtube de la versione non censurata ( quella con la parola anarchia al posto di fantasia ) di Se ti tagliassero a pezzetti - Fabrizio de Andrè
Un evento strano e forse difficilmente irripetibile quello nel vedere morire due star cantanti morti nella stessa data anche se in anni diversi .
Il primo è morto oggi ed è David Bowie non m dilungo perchè non ho parole per descrivere la situazione ( magari a freddo ,e nei prossimi giorni dopo che il fiume di parole e d'immagini si sarà placato \ attenuato saprò scriverne qualcosa ) lascio che a parlarne sia l'articolo fresco , asciutto , ma pieno di emozioni ( sembra che lo abbia conosciuto direttamente ) che potete leggerlo qui nel blog della co mpagna di strada Daniela Tuscano oppure se siete contro i miti e le mitizzazioni consiglio questo bellissimo articolo di Maria Antonietta Pinna una penna e scrittrice " bastard inside " e senza peli sula lingua . Una delle nuove leve degli scrittori italiani
Il secondo è quello su cui mi concentro oggi è Fabrizio de andrè morto esattamente 17 anni fa .
Ricordo che stavo chattando ( non so se esiste ancora visto che sul sito ufficiale dell'inter nonl'ho trovata ) nella chat il muro dei tifosi ed si parla , cosa strana anzi che di calcio di faber e dei suoi dischi migliori o preferiti . Ma non ci feci caso , anche perchè dovetti andare aletto presto visto ce l'indoman dove prendere il primo pulman per sassari alle 6.20 . Poi ricordo vagamente ero ancora addormentato che in pulman non si parlava d'altro .A sassari , dopo aver seguito alcune elezioni , tornai a casa per mangiare e la televisione apri il notiziario che era morte de andrè . Neio giorni successivi , raccogliemmo articoli di repubblica e dela nuovas sardegna ed unione sarda da portare a mio fratelo che all'epoca studia con l'erasmus a Barcellona .
Ulteriori ricordi sono legati oltre che alle immagini in tv a questa foto ( ed al suo retroscena )
che è una sintesi dell'evento e vale più di mille parole
(....)
Ringraziamo il fotografo Stefano Goldberg che ci concede l’onore di pubblicare in esclusiva sul web, dopo che lo fece lo scorso anno “Il Corriere Mercantile” sull’edizione cartacea, le sue foto di quella mattina in cui il cuore di Genova si fermò e pubblichiamo, di seguito, il suo ricordo.
Non ricordo come la notizia mi sia arrivata ma ricordo perfettamente l’incredulità di tutti: De Andrè è morto.
La mattina del funerale giravo come un matto cercando un punto per fotografare, cosa praticamente impossibile data l’enorme quantità di persone che stava affluendo in Piazza Carignano.
Ero da poco entrato come fotografo in Publifoto e chiesi per telefono allo Studio di contattare la portineria dell’Ansaldo per farmi entrare nel palazzo che era proprio di lato alla Basilica.
Da una finestra aperta ai piani alti dell’edificio ho iniziato a fotografare la marea di gente che si radunava fuori dalla chiesa, fotografavo e pensavo che se ne era andata una persona credibile che con le sue canzoni ci aveva dato un pò più di consapevolezza su certi aspetti della vita.
Non potendo muovermi dall’unica postazione che avevo trovato ho lasciato fluire il racconto, fotografavo e cambiavo le ottiche mentre dalla piazza saliva il silenzio rotto da applausi e movimenti lenti che cercavano di convergere prima verso l’uscita della chiesa e poi verso la macchina nera.
Di tante fotografie scattate quella mattina due mi sono rimaste incastrate negli occhi, la prima è una veduta larga della piazza con migliaia di persone e definita dai tetti delle macchine posteggiate in fila indiana; la seconda racconta più da vicino una cassa alzata sopra le teste di tutti, sospesa, visibile e definitiva.
In questa seconda fotografia ci sono mani che applaudono, gente in silenzio, c’è chi fotografa e chi ha il pugno chiuso e teso, un signore si toglie il cappello, una mano accarezza Fabrizio.
La prima volta che le ho rese pubbliche è stato l’anno scorso quando le ho date a Monica Di Carlo, amica e giornalista del Mercantile che le ha pubblicate in esclusiva.
Stefano Goldberg
(.. )
alla prossima spero più piacevole stavolta coincidenze della storia e della vita
Che ora è di © Daniela Tuscano
“Mi scusi, signorina, che ora è?”. Resto colpita più dalla voce lieve che dall’appellativo, dopo tutto non sono pochi quelli che ancora mi chiamano signorina, ingannati dai miei fagotti, dal mio aspetto mai cresciuto. Me lo domanda una vecchietta. Sono le undici, in realtà il tempo non esiste in questa mattinata brumosa ed eguale. Rispondo, poi proseguo per la mia strada, ho le commissioni da sbrigare. Ma oggi qualcosa manca. Forse è vero, non sono mai diventata adulta, nessuno alla mia età si sentirebbe povero perché da questo lunedì siamo senza David Bowie.
Si può pensare a lui assillati da mille preoccupazioni molto concrete, fra l’acquisto del pane e le tasse da pagare, il lavoro che sì c’è, ma domani chissà? A me succede. E succede che tutto diviene peso, lentezza e confusione. Perché io sono ancora qui, fra queste case che mi han vista crescere, d’età se non di spirito, perché i colori me li sono inventati grazie a lui, perché la fantasia ha spiccato il volo sognando con antichi giradischi. Uh, le stranianti avventure dei pomeriggi. Grevi come questo, interminabili. Che covavano vendetta e vitalità. Quanto crescevano, i nostri umani traguardi. Me lo raccomandavano gli amici: “Compra ‘Heroes’, il cantante è pazzo”. Già, e come si faceva a spremersi così, a spostare sempre più in là l’asticella degli eccessi, non tanto fisici, ma mentali?
David Bowie visto da Giovanni Barca. |
Ma noi sapevamo di poterci superare, di non accontentarci mai. Quale Bowie preferivo? Quello di “Heroes”, come scrissi anni fa, e in seguito quello di “Young Americans” con quella chioma bionda da gracile femmina. Sì, ecco. Così era perfetto. Nordico e liberty. Soprattutto lontano dalle nostre inibizioni mediterranee. Aveva un’aria sfaccendata.
Occidente: in quei tardi ’70 comparvero personaggi che in sé assommarono tutto, tu li voltavi ed essi come specchi riflettevano ogni trapezio esistenziale. Non avevi che da fartene scuotere. Il seguito che hai visto era frammento, variazione, fotocopia. Non è la morte a prostrare. Bensì la consapevolezza d’una non-nascita, d’un terreno mancante. Un nuovo Bowie non tornerà, non ne esistono le premesse. Ed è forse questa percezione, il sentore d’un deserto, che rende, oggi, le ore tutte uguali, il mio passo giovanile un po’ più tardo, e in fondo inutile.
©Daniela Tuscano
30.12.13
Buonanotte pirati, vi parla radio libera [ il 4 gennaio il nostro blog fa 10 anni ]
musica consigliata
tutta quella degli anni 60\80 in particolare la le colonne sonore di : i love radio rock , forrest gump , radio freccia , lavorare stanca
in sottofondo
Come da titolo con questo post intendo iniziare a festeggiare , lo so che sembrerò matto visto che ancora mancano 5 giorni all'anniversario ma 10 anni di blog sono 10 anni di vita nel bene e nel male .
tutta quella degli anni 60\80 in particolare la le colonne sonore di : i love radio rock , forrest gump , radio freccia , lavorare stanca
in sottofondo
Come da titolo con questo post intendo iniziare a festeggiare , lo so che sembrerò matto visto che ancora mancano 5 giorni all'anniversario ma 10 anni di blog sono 10 anni di vita nel bene e nel male .
Lo faccio parlando delle prime radio libere che nell'ormai prossimo 2014 celebrano ( io i 10 anni di blog loro ) 40 anni quelle italiane 50 quelle straniere in particolare radio caroline ne trova da cui tutto è incominciato ne trovate sotto la storia per indicare che [sic ] , dal passaggio da splinder a blogger , per motivi tecnici o personali non scrive più nessuno\a anche se iscritti , che il blog è aperto a chiunque voglia scrivere o se nel caso non può per motivi tecnici o di tempo perchè magari gestisce un altro blog , posso pubblicarli io ovviamente scrivendo che sono loro gli autori come facevo con Daniela e Matteo
In principio si chiamavano addirittura radio pirata e trasmettevano da navi ancorate in acque internazionali. La più celebre, Radio Caroline, era inglese e non è un caso che sia diventata il soggetto di un film di culto come "I Love Radio Rock". Radio Caroline spezzò il monopolio della Bbc e cominciò nel 1964 a trasmettere il rock, diventando un simbolo di libertà anche in conseguenza della guerra legale che le fecero le istituzioni di Sua Maestà. In Italia le cose in un certo senso furono più facili perché nel 1974 fu la Corte Costituzionale a sancire che il monopolio delle trasmissioni radiofoniche della Rai era incostituzionale. Fu l'inizio di quelle che allora si chiamavano Radio Libere: nel giro di pochi anni diventeranno migliaia, su tutto il territorio nazionale. L'unica vera restrizione era ( 1 2 ) l'emittente di Bologna che diventò la voce del Movimento del 1970\77 fino alla chiusura traumatica con l'irruzione della Polizia. Anche la storia di Radio Alice è diventata un film, "Lavorare con lentezza" di Guido Chiesa.E la storica radio Gap ( che aveva sede alla scuola diaz di Genova ) la radio dei No global a Genova 2001 chiusa anche essa nella notte cilena della diaz 22 luglio 2001 e altre radio libere dei Csoa ( centri sociali occupati autogestiti ) in particolare http://it.wikipedia.org/wiki/Radio_Sherwood ed altre che ora non ricordo i nomi .Ah dimenticavo radio faber ( pagina facebook e gruppo facebook
che le trasmissioni fossero in ambito locale. Bastavano pochi soldi per mettere in piedi una radio e l'occasione fu colta al volo. Nella storia recente, come dice prima di Internet, è difficile trovare un evento paragonabile sul piano della diffusione della libertà creativa e di nuovi linguaggi della comunicazione. Con gli anni poi anche le radio libere si strutturarono fino ad arrivare all'attuale forma di network commerciali che dominano il mercato. Non per niente l'aggettivo "libere" fu sostituito da "private". Ovviamente in principio fu la musica a sostenere quasi completamente i palinsesti, finalmente riempiti di brani e artisti che trovavano poco spazio nella radio della Rai. Presto comincerà anche quel rapporto diretto con il pubblico che è diventato un elemento chiave della programmazione. Quello della radio libere resta un periodo formidabile e irripetibile, raccontato con affetto e intelligenza da Luciano Ligabue in "Radiofreccia". Ma quella che racconta Ligabue è solo una parte della storia perchè nel panorama variegatissimo di emittenti c'era davvero di tutto e dunque non potevano mancare la politica e la controcultura. Anzi proprio la politica faceva da collante per esperienze come Radio Popolare a Milano, Radio Città Futura a Roma o la storica Radio Alice
che le trasmissioni fossero in ambito locale. Bastavano pochi soldi per mettere in piedi una radio e l'occasione fu colta al volo. Nella storia recente, come dice prima di Internet, è difficile trovare un evento paragonabile sul piano della diffusione della libertà creativa e di nuovi linguaggi della comunicazione. Con gli anni poi anche le radio libere si strutturarono fino ad arrivare all'attuale forma di network commerciali che dominano il mercato. Non per niente l'aggettivo "libere" fu sostituito da "private". Ovviamente in principio fu la musica a sostenere quasi completamente i palinsesti, finalmente riempiti di brani e artisti che trovavano poco spazio nella radio della Rai. Presto comincerà anche quel rapporto diretto con il pubblico che è diventato un elemento chiave della programmazione. Quello della radio libere resta un periodo formidabile e irripetibile, raccontato con affetto e intelligenza da Luciano Ligabue in "Radiofreccia". Ma quella che racconta Ligabue è solo una parte della storia perchè nel panorama variegatissimo di emittenti c'era davvero di tutto e dunque non potevano mancare la politica e la controcultura. Anzi proprio la politica faceva da collante per esperienze come Radio Popolare a Milano, Radio Città Futura a Roma o la storica Radio Alice
E' quasi superfluo sottolineare l'importanza che la nascita delle radio libere ha avuto per la cultura italiana e per l'evoluzione del linguaggio dei media, al di là del fatto che proprio queste radio sono state una palestra di talenti e, in certi casi, veri e propri laboratori di intelligenza e creatività. Senza contare che le trasmissioni in stereofonia sono cominciate proprio dalle radio libere. Anche in quel caso le radio di stato si sono dovute adeguare.
dopo questa premessa tratta da dopo questa premessa storico \ culturale tratta da http://www.smtvsanmarino.sm/costume/2013/12/29/musica-40-anni-fa-nascevano-radio-libere eccetto gli url ( le frasi in blu ) che sono frutto di mie ricerche qualche corsivo qui e la
racconto la storia di quella che è la prima radio pirata articolo di http://controloro.blogspot.it/2009/09/radio-caroline-i-pirati-del-rock-1964.html ( eccetto qualche corsivo ) altre news le trovate qui en.wikipedia.org/wiki/Radio_Caroline
La prima vera radio libera europea nacque dalla voglia di fare qualcosa di nuovo, nell'atmosfera effervescente della swingin' London degli anni '60, di un giovane irlandese, Ronan O'Rahilly, che già aveva iniziato ad operare nel mondo della musica, come appassionato di rythm & blues e poi manager, per un breve periodo dei Rolling Stones degli inizi, e poi del bluesman Alexis Korner.
Il contesto era di monopolio assoluto dei mezzi di informazione, in questo caso detenuto dalla BBC,che costituiva per il mondo della musica una strettoia, dalla quale passavano solo le trasmissioni sponsorizzate dalle grandi case discografiche, ed i nomi che queste spingevano. In più era una radio che i giovani percepivano come vecchia e fuori dal tempo.
O'Rahilly venne a sapere che già da tempo in America una radio, Voice Of America, trasmetteva da una nave per una più efficiente copertura, e che alcune piccole radio dell'Europa settentrionale, come Radio Nord e Radio Veronica, usavano lo stesso sistema per aggirare monopoli e divieti. Un approfondimento legale gli consentì di appurare che su una nave, in acque internazionali, le uniche leggi valide sono le leggi del paese nel quale la nave è registrata; quindi se una nave batte, per esempio, bandiera panamense, e le leggi di Panama non vietano le radiotrasmissioni né recepiscono alcun accordo internazionale sulla radiofonia, tutto è in regola.
Facendo due più due O'Rahilly si rese conto di avere in tasca la soluzione, ed una enorme opportunità, altri stavano pensando a qualcosa di simile, ma lui partì in anticipo e, all'inizio del 1964, comprò una vecchia motonave in disarmo, la MV Fredericia, la riadattò e la dotò di un potente trasmettitore da 10KW in onde medie, e la mise in mare con destinazione Mar dell'Irlanda, tutto era pronto per il lancio.
Il nome scelto per la radio era un omaggio alla figlia del presidente americano John F. Kennedy, assassinato l'anno prima a Dallas, e la nave venne ribattezzata ovviamente MV Caroline.
La Domenica di Pasqua del 1964, dalla nave ancorata al largo delle coste irlandesi, cominciarono le trasmissioni. Gli speaker (il primo di essi si chiamava Simon Dee), sopraffatti dalla emozione, non se la sentirono di andare in diretta, e registrarono l'annuncio di inizio delle trasmissioni, che diceva semplicemente "This is Radio Caroline on 199, your all day music station", poi mandarono il primo pezzo, ovviamente un brano dei Rolling Stones.
Già nell'ottobre dello stesso anno 1964 Radio Caroline superava negli ascolti per fascia oraria la BBC, resisteva ai tentativi della stessa BBC e del governo inglese di fare tacere le trasmissioni, e faceva da apripista ad altre radio "pirata", come si diceva allora, e ad un ritorno in forze delle radio private che trasmettevano dall'estero, come la famosa RTL 208, ovvero Radio Luxembourg.
Negli anni seguenti Radio Caroline acquistò una seconda motonave (MV Mi Amigo) che ancorò al largo delle coste dell'Essex, le stazioni diventarono quindi due: Radio Caroline North (l'originale) e la nuova Radio Caroline South, e coprivano ormai tutte le isole britanniche e anche la costa Nord occidentale dell'Europa.
Non mancarono le avversità naturali e legali: la motonave Mi Amigo venne disancorata durante una tempesta nell'inverno del 1966 e si infranse sulla costa. L'equipaggio venne tratto in salvo ma le trasmissioni dovettero essere interrotte per qualche tempo, ma gli organizzatori riuscirono a noleggiare un'altra nave, la Cheeta II, utilizzata per trasmissioni radio in Scandinavia, e che era inattiva in quel periodo a causa delle condizioni atmosferiche avverse nel Mar Baltico.
Dal punto di vista legale invece il governo inglese ottenne l'approvazione di una legge ad hoc per poter perseguire le radio pirata (il Marine Broadcasting Offences Act) che consentiva di perseguire le stazioni che trasmettevano anche dal Mare d'Irlanda e dall'Isola di Man. Radio Caroline dovette
migrare nel Mare del Nord, dove il governo olandese non aveva ancora preso provvedimenti contro le radio off-shore, e riuscì a continuare le trasmissioni, anche se da quel momento iniziava la sua fase calante, anche perché la BBC iniziava, pochi mesi dopo, le trasmissioni della sua nuova rete Radio 1, modellata sullo stile veloce e musicale delle radio pirata.
Cinque anni dopo, nel 1972, iniziavano a trasmettere le prime radio libere terrestri in UK e l'era delle radio sulle navi iniziava il suo declino.
Appena finito di vedere per la seconda volta vi consiglio un film propriamente ispirato alla CAROLINE.
I LOVE RADIO ROCK per gli amanti del rock uno dei pochi film culto uscito negli ultimi anni bei costumi ottimi attori divertente e scorrevole.
Vi travolgeranno le musiche rimpiangendo di non essere nati in quegli anni per godere a pieno per primi della cosa piu' bella esistente a questo mondo fonte di vita il ROCK!
Questo e' il primo Trailer con titolo diverso ma la solfa e' la stessa guardatelo!
Di seguito la non banale e scontata come quelle sui film ( forrest gump esempio ) che raccontano storie e vicende di quel periodo colonna portante sonora se non volete comprarvi il disco cliccate qui per scaricarla Attenzione per scaricarla avete bisogno di un programmino scaricatelo da questo link
1. Duffy - Stay with Me Baby
2. The Kinks - All Day
3. The Turtles - Elenore
4. John Fred and Playboys - Judy in Disguise
5. Martha Reeves - Dancing
6. Beach Boys - Wouldn't it Be Nice
7. Smokey - Ooh Baby Baby
8. Herb Alpert - This Guys in Love
9. Tommy James - Crimson and Clover
10. Jeff Beck - Hi Ho Silver Lining
11. The Who - I Can See for Miles
12. The Troggs - With a Girl Like Yo
13. Boxtops - Letter
14. The Hollies - I'm Alive
15. Chris Andrews - Yesterday Man
16. Paul Jones - I've Been a Bad Bad Boy
17. Tremeloes - Silence Is Golden
18. Skeeter Davis - End of the World
CD: 2
1. Easybeats - Friday on My Mind
2. The Who - My Generation
3. Cream - I Feel Free
4. Jimi Hendrix - Wind Cries Mary
5. Procol Harum - A Whiter Shade of Pale
6. Otis Redding - These Arms of Mine
7. Junior Walker - Cleo's Mood Supremes - The Happening
8. The Turtles - She'd Rather Be with Me
9. The Bystanders - 98.6
10. Kinks - Sunny Afternoon
11. Cat Stevens - Father and Son
12. Moody Blues - Nights in White Satin
13. Dusty - You Don't Have to Say You Love Me
14. Lorraine Ellison - Stay with Me
15. The Mccoys - Hang on Sloopy
16. The Isley Bros - This Old Heart of Mine
17. David Bowie - Let's Dance
18. David Bowie - Let's Dance
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