chi dice che lavorare sia cosi noioso ? ecco la storia di Diana Bancale ( foto sopra presa dal suo profilo di istangram ) per ulteriori informazioni
Facebook.com/inviaggiodasola., diana.bancale@gmail.com. oppure www.inviaggiodasola.com
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questsa storia che trovate sotto mi fa venire in mente due canzoni :
Nord Sud Ovest Est - 883
da L'Huffington Post | Di Ilaria Betti pubblicato:
"'Cosa vuoi fare nella vita?' 'Boh, voglio lavorare il meno possibile'". Diana Bancale,
33 anni, intrappolata in un lavoro a tempo indeterminato noioso e soffocante, si era abituata a rispondere così a chiunqule facesse domande sul suo futuro. Era rassegnata a quel destino, finché un giorno
ha deciso di licenziarsi e di seguire la sua vera passione: partire
verso mete lontane, da sola. Oggi Diana è una blogger di viaggi e sul
suo sito "In viaggio da sola"
offre consigli ad avventurieri come lei, raccontando le sue esperienze.
Viaggiare è diventato il suo lavoro, un lavoro che, però, racconta
all'Huffington Post, la fa sentire libera.
"Ricordo il giorno in cui mi sono licenziata e ho riscoperto la libertà
– scrive nel suo blog – La libertà di tornare a sognare, come quando
eravamo piccoli. Quando pensavamo di poter diventare astronauti, se ci
credevamo. E nessuno avrebbe potuto dirci il contrario, perché non lo
avremmo preso sul serio".
"Voi lo sapevate che si può vivere anche senza lavorare otto ore al giorno col sedere incollato a una sedia? E che è possibile anche fare un lavoro che si ama? Se lo sapete già, siete fortunati. Io non lo sapevo e credevo che la vita fosse quella: solita routine per quaranta ore a settimana, quarantotto ore di 'ore d’aria' il weekend e così via, avanti per mesi fino al 'miraggio' delle ferie, che erano ormai diventate il mio unico obiettivo. Secondo solo all’altro obiettivo: la pensione. […] Ho deciso che passare la mia vita a lavorare otto ore al giorno, cinque giorni alla settimana, ad una scrivania di un ufficio non mio, in cui tutti gli sforzi fatti andavano alla fine solo a esaudire il sogno di qualcuno che non ero io e che probabilmente non potevo condividere in tutto, era un compromesso troppo severo da accettare per 1000 euro al mese".
"Ho
studiato giornalismo, mi sono laureata nel 2007. Da quel momento in
poi, per garantirmi uno stipendio 'normale', ho iniziato a fare tutta
una serie di lavori, dall'impiegata alla receptionist. Ma non era quello
il mio posto, lo sentivo: andavo in ufficio aspettando il venerdì, le
ferie estive e poi quelle di dicembre. Prima di mollare ufficialmente il
mio contratto a tempo indeterminato, avevo aperto un blog di viaggi in
cui raccontavo le mie vacanze da sola. Alla fine ho deciso di
licenziarmi e di dedicarmi interamente alla mia passione, alla cosa che
più amavo fare e che invece stavo trascurando: viaggiare. Ho investito i
soldi della liquidazione in un corso di marketing per formarmi, mentre
il mio blog iniziava a crescere. Oggi non so descrivere la sensazione
che mi dà sapere di poter prenotare un volo domani, se voglio".
Cosa si prova a viaggiare da sola?
"Ho un fidanzato e delle amiche, dunque non mi mancano i compagni di viaggio, ma preferisco viaggiare da sola:
è un modo per mettermi alla prova. Quando torno mi sento più forte, più
indipendente. Mi piace seguire i miei itinerari, senza rendere conto a
nessuno, e superare le difficoltà che inevitabilmente si incontrano. Si
sente dire che per una ragazza sia pericoloso andarsene in giro da sola,
ma non è sempre così: basta prendere dei piccoli accorgimenti, come evitare zone isolate o vestirsi senza dare troppo nell'occhio".
Cosa diresti a chi si sente intrappolato in un lavoro e vorrebbe mollare tutto e partire?
"Quando
la gente mi diceva: 'Devi seguire i tuoi sogni', non ci credevo,
pensavo fosse una frase detta così, tanto per dire. Ora, invece, so che è
la cosa più giusta da fare. Ma con qualche 'precauzione'. Non si può
lasciare il proprio lavoro e andare all'avventura senza avere le idee
chiare. Io, ad esempio, mi sono licenziata, ma ho investito le mie
risorse economiche sulla mia formazione, sui miei sogni. Bisogna
prepararsi. E avere costanza, se si vuole fare dei viaggi un lavoro:
all'inizio è difficile, apri un blog e hai solo due visite al giorno.
Non bisogna demordere, ma continuare a studiare, partecipare ai meeting,
curare le relazioni, crearsi una rete. Dunque, partire sì, ma solo
quando si ha un progetto. E quando si è pronti per farlo. Capire quando è
il momento giusto per farlo è facile: quando la vita fa troppo schifo, e
così non può continuare, quello potrebbe essere il momento giusto per
cambiare".