Non è facile definire la libertà. Si tratta della possibilità di votare? Di seguire le nostre inclinazioni? Di fare ciò che vogliamo? Un primo passo per definire questa parola è, senza dubbio, partire dal pensiero: siamo liberi solo se possiamo ragionare liberamente. Ma ultimamente la : <<[...] La tua libertà\Se vuoi, la puoi trovare\E un uomo saggio\Regole farà\Una prigione fatta di parole;\I carcerieri\Di una società\Ti impediranno di cercare il sole;\La tua libertà\Se vuoi, la puoi avere [...] La tua libertà \Cercala, che si è smarrita . \Cercala, che si è smarrita >>*
Ora Secondo Ortega y Gasset ( Madrid, 9 maggio 1883 – Madrid, 18 ottobre 1955 filosofo e sociologo spagnolo ) per esempio, ogni società realmente libera dovrebbe accettare anche “idee estreme alle quali riferirsi nella disputa”. Tutto dunque è concesso. ? secondo alcuni me compreso ( vedere faq ed manifesto blog ed appendice social ) Tutto ha cittadinanza ed è solo nello scontro intellettuale - quello vero, non quello dei talk show e dei maistream - che una tesi può vincere sull’altra.Ma purtroppo da un po’ di anni a questa parte, però, viviamo una sorta di censura collettiva. Infatti La storia sia che venga usata in maniera faziosa e strumentale ( la rilettura faziosa ed ideologica degli ultimi 170 anni della storia nazionale soprattutto dal 1920 in poi ) fa paura nella sua realtà e, non potendo cancellare fisicamnte il passato, si eliminano o si propone di farlo i monumenti che lo ricordano. La stessa cosa per le forme del pensiero non conforme . Infatti Il pensiero fa paura e - non potendo (almeno apparentemente) entrare nella testa degli altri - si vietano parole, e dunque riflessioni, tabù. E non almeno non solo per un buonismo peloso. Ma perché ci si immagina una società diversa. Una cultura diversa. Uomini e donne diverse, come spiega Valerio Savioli nel suo L'Uomo Residuo. Cancel culture, "politicamente corretto", morte dell'Europa (Il Cerchio): "L'obiettivo dello scontro in corso è chiaro: rendere l'uomo solo innescando scontri tra generi, popoli e generazioni che portino alla distruzione di ogni corpo intermediario tra l'individuo e il Potere, privandolo del diritto alla dignità di contestare ciò. Il risultato sarà un uomo privo della propria identità culturale, religiosa e sessuale. Un essere vivente che vivrà per affogare in bisogni artificiali e scambierà questo effimero momento per libertà. Triste e desolante è il destino di ciò che rimane dell'Uomo, o meglio dell'Uomo Residuo".
Siamo uomini a metà. Restiamo ancorati a ciò che c'è di buono e di giusto, mentre ci scontriamo contro l'onda progressista. Vogliamo essere coraggiosi mentre abbiamo paura di tutto. Ambiamo, più di tutto, ad essere sicuri. "La paura è diventata la lente attraverso la quale si osserva il presente, questa predisposizione tende costantemente a calcolare il quantitativo di rischio in rapporto a ogni singola decisioni". Vogliamo essere certi che tutto vada bene. Che sulla nostra strada non incontreremo pericoli. E forse crediamo anche che sia meglio non uscire di casa, come durante la pandemia di Covid-19. "Che succede se mi infetto?", si chiedeva un terrorizzato Giuseppe Conte. È la cultura, sottolinea Savioli, del safetism. Dell'esser sicuri a tutti i costi. Questo termine "compare per la prima volta nell'opera The Coddling of the American Mind di Greg Lukianoff e Jonathan Haidt. Il termine safetism viene usato per denotare una cultura morale in cui gli individui non sono disposti a concedere compromessi rispetto ad altre pratiche morali. Per intenderci, la sicurezza diviene quindi la prerogativa principale. Una ragione essenziale. Le principali minacce alla sicurezza percepite si circoscrivono entro le tematiche di razzismo, sessismo - sul cui contesto si applica generosamente il suffisso 'fobia', concetto di per sé non comprensibile, proprio perché la fobia è considerata dalla stessa psichiatria un disturbo psichico che consiste in una paura angosciosa dettata da determinate situazioni incrementate da una politica malpancista che ha strumentalizzato ( e continua ) e sfruttato m\ alimentato la pancia della gente davanti al distanziamento sociale indotto dalle politiche di contenimento per la pandemia".È per questo che - se non segui il pensiero dominante \ comune (che rende l'uomo comune) anzichè parlare con il cuore e con la mente ed fare autocritica
ed provi ad usare il tuo spirito critico \ libero arbitrio - ti viene appiccicata l'etichetta di omofobo, di zenofobo, e ovviamente anche di retrogrado. E poco importa che tu non lo sia. Il tuo pensiero viene giudicato tale solo perché va controcorrente. E si ostina a farlo. La marea politicamente corretta sale. Armiamoci di libri per salvarci. Per comprendere ciò che sta accadendo attorno a noi. Per discernere la realtà. Per essere uomini. Veri. Completi. Per riprenderci la nostra integrità ed la nostra libertà decidendo cosa è giusto o sbagliato ed non siano gli altri a imporcelo .
una sintesi alla mia concezione di bellezza è questa scena del film I cento passi è un film del 2000 diretto da Marco Tullio Giordanadedicato alla vita e all'omicidio di Peppino Impastato, attivista impegnato nella lotta a Cosa nostra nella sua terra, la Sicilia. Il titolo prende il nome dal numero di passi che occorre fare a Cinisi per colmare la distanza tra la casa della famiglia Impastato e quella del boss mafioso Gaetano Badalamenti. Il film rese note al grande pubblico la storia e la tragica fine di Peppino Impastato, che fino ad allora erano passate praticamente inosservate in quanto Impastato venne ucciso il 9 maggio 1978, lo stesso giorno del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, in via Caetani a Roma e la tragedia nazionale mise in ombra la vicenda dell'attivista siciliano.
La bellezza è qualcosa che va oltre la vista, qualcosa legato alla gentilezza, alla cura e apertura verso il prossimo e nell'accettare se stessi. Quindi non bisogna soffermarsi in superficie ma andare in profondità, perché è li che si trova la vera bellezza. come fa notare il video idel gruppo /associazione creatori di video emozionali https://www.facebook.com/k.kiko.co/ Ma soprattutto l'attrice Sabrina Impacciatore una delle attrici italiane più brave e sottovalutate, spesso relegata a ruoli da comprimaria che lei riusciva a trasformare in personaggi chiave e iconici.
Poi sono bastati venti minuti nei panni di Valentina, direttrice del resort “White Lotus” nell’omonima serie di culto, per trasformarla in una star agli occhi degli americani e del mondo intero, con numeri da capogiro e
addirittura l’invito al Jimmy Kimmel Live. Infatti ella ha dichiarato << Di colpo, sono diventata brava e bella per il mondo intero. Ma anche qui: la bellezza per un'attrice che cos'è? È la sua anima, non l'aspetto da modella >> Io non lo so quanto senso abbia un modello che crea miti da un giorno all’altro. Perchè :
“Non fare di me un idolo mi brucerò, se divento un megafono mi incepperò” ( canzone degli ex Csi )
Ma immagino anche quanto Sabrina Impacciatore abbia dovuto ingoiare, quanto studio, quanti sacrifici e frustrazione ci siano dietro, in questi ultimi vent’anni, prima di raggiungere il successo planetario.
E che, in definitiva, molti di noi credo non avevano bisogno di una serie americana per riconoscerne e ammirarne lo smisurato talento.
Premetto che non sono tipo da tatuaggi ( paura , allergie , carattere contradditorio , non mi piace fossilizzarmi sulle cose , cerco sempre un centro d gravità permanente , ecc ) anche se certi li reputo bellissimi vere opere d'arte . Non mi piace l'abuso , il doverselo fare a tutti i costi come il caso che trovate sotto e l'abuso che se ne fa . Infatti leggendo questa notizia
La mamma di un ragazzo di 15 anni entra in un negozio di tattoo per prendere appuntamento per il figlio ma l'artista le dice di no: "Se tuo figlio come primo tatuaggio vuole una rosa sul collo io mi domanderei il motivo. Che complessi ha? Che messaggio vuole mandare?". E intanto la clip ( Vedi il video su Tik Tok ) è diventata virale sulla piattaforma omonima ed non solo , anche se qualcuno tuona: "Tutto fatto apposta"
Io sto con Claudio Gulia , il tatuatore , perchè il vero tatuaggio soprattutto quando è il primo dev'essere spontaneo e non imposto da mode ed omologazione ( ce l'hanno tutti ) . Ma soprattutto un genitore dovrebbe finchè è possibile resistere alle pressioni , acritiche in particolare , de figli e spiegarli che non lo deve fare per farsi accettare o perchè cl'hanno tutti . Infatti lo Stesso claudio lo fa capire in questa intervista
e ne nel video che sono riuscito a trovare ed incorporare
Rifiuta di tatuare il collo a un 15enne: "La legge dice che posso farlo, ma io non voglio"
"Signora, non è una questione di acconto. Suo figlio non ha ancora compiuto 16 anni quindi il tatuaggio sul collo non glielo posso fare". Cristiano Gulia, tatuatore di Sora (Frosinone), si è rifiutato di tatuare una rosa sul collo di un minorenne registrando l'episodio e poi pubblicandolo sul suo profilo social. Nel video Gulia parla con una donna (di cui si sente solo la voce) che si presenta come la madre del ragazzo . "Come mai è venuta lei qui e non suo figlio di persona?", chiede poi l'artista. "Perché mi ha chiesto di venire da parte sua", ha risposto la mamma dell’'adolescente. "Allora dica a suo figlio che i tatuaggi si fanno in due, può essere un buon inizio se viene anche lui la prossima volta a chiedere", risponde il tatuatore. "Lo scopo di quel video - ha spiegato Gulia successivamente - era spiegare che l'etica di un buon tatuatore prevede di non tatuare mani, faccia e collo a un minorenne. Se la legge mi consente di farlo, non significa che io debba farlo. Ho rifiutato il lavoro perché, al di là di quello che dice la legge italiana, un tatuatore che si rispetti davanti a un minorenne al suo primo tatuaggio, non pensa semplicemente al tutto e subito, ai soldi e ad assecondare qualsiasi sua voglia, ma lo prende per mano e lo accompagna nel mondo meraviglioso dell’'arte che un tatuatore vero rappresenta".
complimenti per la serietà e l'etica professionale che esprime Il gulia Il fatto che l'ha reso pubblico denota come è perché il mondo sta andando a rotoli; ora i genitori , la maggior parte , non pensano più al benessere dei figli ma solo alle apparenze !
leggendo nella rubrica delle lettere de il Fato Quotidiano di qualche giorno fa , un intervento come questo
mi è venuto , basandomi sulla mia esperienza scolastica oltre all'intervento sopracitato simile a quello d'altri giovani che si lamentano e basta senza ( salvo eccezioni che si contano sulle dita della mano ) proporre o provare a metterlo in pratica con assemblee lezioni alternative , questo intervento che trovate sotto .
Se invece di lamentarsi si agisce sarebbe meglio . niente si nuovo sono anni che la scuola ė in questo stato . niente di nuovo . La scuola salvo eccezioni ovvero qualche prof volontario che t'aiuta a formarti uno spirito critico dandoti gli elementi . Mi chiedo : perchè invece d'aspettare la manna dal cielo \ la pappa pronta non lo trova e si forma da soli ovvero da noi lo spirito critico : le biblioteche , i giornali , la tv, Internet che ci sono a fare ? A scuola ormai ci si va solo per il classico pezzo di carta per poter lavorare visto che anche per fare li spazzino ci vuole il diploma almeno che uno/a non voglia avere uno stato più agitato e non s'accontenta di poco .
«I giovani non sono abituati ad essere realmente ascoltati in classe, e quando provano ad esprimere liberamente un loro pensiero vengono zittiti da un sistema gerarchico che pone al di sopra di tutto l’autorità degli insegnanti considerati custodi del sapere acquisito e quindi dato. Io non agisco così. Insegnare per me è condivisione e fascinazione. Non impongo nulla ai miei allievi e cerco sempre di stimolare il loro spirito critico attraverso il dialogo. Jean-Jacques Rousseau sosteneva che: “Per insegnare il latino a Giovannino non basta conoscere il latino, bisogna soprattutto conoscere Giovannino”. Nessuna preparazione, per quanto ottima, ci esonera dal conoscere i nostri allievi. Ascoltarli è un dovere e un’occasione per crescere umanamente e professionalmente»
o copio da internet argomenti di filosofia ed antologica molti \e di voi mi chiedono se, alcuni in buona fede perché vogliono approfondire le FAQ molti perché ma anche molti mandroni pigri da non provare a vedere se in un blog ci sono FAQ , sono laureato o in filosofia o ho una solida base filosofica altri se sono laureato in scienze politiche . In realtà la mia conoscenza filosofica è scolastica ed per giunta insegnata male e di conseguenza con poco impegno da parte mia . infatti il 28 preso ad l'unico esame di filosofia che ho dato all'università è frutto oltre al mio mettere il culo sedere sulla sedia per passarlo e non laurearmi troppo tardi ( anche poi non ce lo fatta a mettere in atto tale proposito , ma questa è un altra storia che prima o poi racconterò ) oltre ad t ripetete ciò che studiavo e farmelo spiegare da un mio amico laureato e prof di filosofia alle superiori da mia zia pedagogista ed ex preside di scuola (un tempo si chiamavano così ) elementari
Le mie condivisioni provengono oltre che da persone affini ( ma non necessariamente ) da gruppi \pagine psicologici e filosofici e di storia e sono anche frutto di : letture varie delle diverse culture politiche e culturali nuove e vecchie ( sono cresciuto durante la fase finale della 1 guerra fredda 1945\7 fino al 1989\ 92 ovvero Usa contro Urss e paesi non allineati, nello scontro tra fascismo e comunismo , cattolici progressisti \sociali e cattolici conservatrici per concilio vaticano II ) ,auto analisi / messa in discussione, vecchie sedute d'analisi psicologica ( Sophia analisi ) ,esperienze personali , letture di opere politiche e filosofiche , ascolto di trasmissioni culturali musica cantautorale e non solo ad argomenti introspettivo ed filosofico ( vedi esempio Battiato ) scambi d'opinione con alcuni amici laureati in filosofia (in particolare il nostro Cristian Porcino autore di saggi interessanti non accademici come i cantautori e la filosofia da Battiato a Zero vedi foto di copertina a sinistra ) ed insegnanti della materia ma anche semplici appassionati senza pregiudizi e preconcetti culturali ed ideologici ascoltando o leggendo anche se in alcuni casi dopo alcune righe o alcuni minuti d'ascolto sbadiglio perché troppo i filosofi sono (soprattutto il primo ) filosofi da salotto come Fusaro o troppo accademici come Cacciari chiamati solo per fare ascolti in tv .
e dal precedente post : << ma l'articolo 21 della costituzione ...... >> in cui facevo l'avvocato del diavolo per la rimozione di un video contro el versioni ufficiali del codiv 19 . Ma soprattutto per questo video che ha fatto molto discutere sulla mia bacheca di facebook
Lo siamo un po' tutti\e chi razionalmente cioè usando il metodo scientifico chi solo l'irrazionmalità . Lo siamo perchè
[...] .
Aprite i siti a caccia di bufale stando attenti che loro stessi non siano delle bufale al servizio del sistema. Meglio dubitare, porsi domande e mai smettere di cercare la verità. Una cosa vi risulterà: non troverete mai una sola notizia vera che metta in ombra l’operato del sistema. Tutte rigorosamente attendibili.
Infatti oggi c'è un abuso del termine da lpotere e dai media viene considerato complottista anche chi mette indiscussione o propone una versione diversa dalal loro . Però è anche vero che credere ( e diffondere vedere il mio secondo post con relativi cmmenti citato fra i link sopra ) teorie assurde senza disporre di prove fondate è stupido ed pericoloso ma definire "complottista" chi si fa delle domande o non si fida ciecamente delle versioni versioni ufficiali è un insulto all'intelligenza umana.
Bisognerebbe anche trovare un termine per etichettare chi ama fidarsi ciecamente e ingenuamente delle versioni promosse dal governo e dai media.
Denaro, potere etc. gli interessi in gioco sono numerosi e giornali, tv e social subiscono l'influenza della politica, delle multinazionali, del Vaticano e chi più ne ha.
No alle stupidaggini ma dubitare è sacrosanto se non addirittura doveroso, soprattutto di questi tempi.
Quindi non sempre i complottisti sono dei frustrati dalla loro ignoranza, persone che in un mondo sempre più complesso l'informazione circola, ma per comprenderla occorrono delle basi, preferisce meglio cercare informazione pre-masticata e pseudo "alternativa" che in poche e semplici parole ci dice come apparire svegli, intelligenti ed originali semplicemente ripetendo poche parole supportate dal nulla o spesso messe in atto dai poteri per gettare fumo negli occhi sulle loro magagne ed abusi come dimostra
MARTIN MYSTÈRE
N° : 322
Periodicità: bimestrale
CONGIURA NEI CIELI
UNA TEORIA DEL COMPLOTTO PARTICOLARMENTE FANTASIOSA POTREBBE RIVELARSI DRAMMATICAMENTE REALE!
uscita: 10/08/2012
Codice a barre: 977112157900320322
Soggetto e sceneggiatura: Carlo Recagno
Disegni: Esposito bros.
Copertina: Giancarlo Alessandrini
Sinossi Martin Mystère riceve la visita di un bizzarro personaggio che sostiene l'esistenza di una massiccia cospirazione su scala globale, con infiltrati a ogni livello della società. Un complotto diabolico che si consumerebbe ogni giorno nell'indifferenza totale, e il cui scopo sarebbe addirittura quello di avvelenare l'atmosfera! La teoria, però, è piuttosto strampalata, e Martin non riesce a prenderla sul serio, ma quando un uomo viene brutalmente assassinato, il Detective dell'Impossibile non può fare a meno di chiedersi se nella vicenda ci sia più di quanto sembra. Tra luci e ombre, sospetti e paranoia, Martin scopre di essere sorvegliato dagli Uomini in Nero e di essere in grado di scoperchiare un grande inganno ai danni della popolazione mondiale!
Concludo con questo commento Francesco Marani al video sopra citato
6 giorni fa
Eh si è così:), infatti i complottisti non esistono, sono inventati. Complottista è solo un insulto, come new age o no vax, mai sentito nessuno dire ''io credo nella new age'', no! La new age è solo un insulto. Sarebbe come dire: ''io sono coglione''. Un complotto.
la mia consueta provocazione su facebook ne trovate la trovate qui per provare a combattere e obbligare i bufalisti e chi ci crede ma anche non ha creato molte polemiche ed ha scatenato ( ecco perchè ho messo nel tag bufale buoniste ) la solita diatriba fra malpancisti acritici e non malpancisti cioè fra chi aderisce alla propaganda e chi ancora vi resiste Infatti ho cosi riposto
per tutti quelli\e che m'accusano di condividere bufale https://www.facebook.com/redbeppeulisse1/posts/10217083249503333 ed fake news o che come Roberto Facchini mi dicono : << grave caduta di style >> rispondo che si capita ma anche che ( come ho già specificato nei commenti al post precedente ) l'ho fatto di proposito ma non per fare disinformazione . ma per suscitare un dibattito ed vedere se la gente ed i miei utenti in particolare avessero i riflessi pronti . E poi come avendo appreso dopoche la news era falsa m veniva male ed mi sembrava malucato e poco rispettoso verso chi aveva commentato il post cancellare la discussione già iniziata Marco Cervetti 5 luglio alle ore 00:05 un viaggio disumano, di essere sfuggiti alla miseria e di essere arrivati, finalmente, in un paese civile. C’è la faccia di ognuno di noi, su questa nave. Guardate attentamente e vi riconoscerete.
Ora spiego a voi tutti\e come ho spiegato a gli amici\che qua sotto
Ornella DemuroInfatti bisognerebbe stare attenti a quel che si condivide a meno che non si voglia fare disinformazione...e in tanti lo fanno di proposito
Giuseppe ScanoOrnella DemuroGiovanni CarulloRoberto Vassallo Infatti l'ho fatto di proposito ma non per fare disinformazione . mna per suscitare un dibattito ed vedere se la gente ed i miei utenti in particolare avessero i riflessi pronti . E poi come ho già detto a mio cuginio ( vedere discussione sotto )
Giuseppe ScanoChristian Scanu Martinez veramente lo savevo qualche dubbio ed già . mi puzzava di bufala vi da subito sapendo chi era l'autore del post che circolava . non sono un idiota fino a tal punto . pensa come ti pare Christian Scanu Martinez
Christian Scanu MartinezGiuseppe Scano se ti puzzava perché condividerlo? Non sei un idiota ma neanche gli altri lo sono, mettendo alla prova con questi riflessi
Giuseppe ScanoChristian Scanu Martinez l'ho già spiegato se leggi i comenti precedenti perchè credo che l'unico modo di combattere i bufalisti ( sia malpancisti sia- come in questo caso -- buonisti ) sia con la satira
che non sono , anche se spesso ci casco come un pollo perchè molte sono fatte troppo bene e difficilissime da smascherare , che non sono bufalista . Infatti trovate sopra all'inizio del post del perchè sia in buonafe e con il mio stesso intento ( cpome credpo guardando l'account fb della fonte ) sia in malafede o per scarsa conoscenza storico e cultura o perchè oltre allo spiritoso critico manca il dubbio ed la voglia di cercare fonti alternatice alle due campane ( quella buonista e quella malpancista cjhe monopolizzano l'informazione