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Visualizzazione dei post con l'etichetta renato zero

non serve essere accademici per filosofare

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  come al solito ogni volta che condivido      o copio da internet argomenti di filosofia ed antologica molti \e di voi mi chiedono  se, alcuni in buona fede perché vogliono approfondire  le FAQ  molti perché ma anche molti  mandron i pigri  da non provare a vedere se in un blog  ci sono  FAQ , sono laureato o in filosofia o ho una solida  base filosofica  altri se sono laureato in scienze politiche . In realtà la mia conoscenza filosofica è scolastica ed per giunta insegnata male  e  di conseguenza con poco impegno da parte  mia . infatti  il 28 preso  ad l'unico esame di filosofia che ho dato all'università  è  frutto oltre al mio mettere il culo   sedere sulla sedia per passarlo e non laurearmi  troppo tardi ( anche poi non ce lo fatta a mettere in atto tale proposito , ma questa è  un altra storia che prima o poi  racconterò  ) oltre ad  t ripetete ciò  che  studiavo  e farmelo spiegare da  un mio amico laureato e prof  di filosofia alle superiori  da mia zia pedagogista e

QUELLE STRANE OCCASIONI… - A proposito di “Chiedi di lui 2.0”

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Sfogliando il bello e ricco libro di Daniela Tuscano e Cristian Porcino Ferrara su Renato Zero si capisce quanto la fine degli anni ’70 sia stata importante.  Noi, giovanissimi ai tempi, non ce ne rendevamo conto, ma quello fu forse l’ultimo strascico della contestazione. Gli scontri all’interno della famiglia erano diretti, spesso aspri. Seguire un personaggio come Zero era in un certo senso un atto “politico”. Senza la seriosità di partiti e movimenti ma sensibili a tutti gli stimoli di novità che provenivano dal mondo della cultura popolare, visiva e musicale. Renato li rappresentava totalmente e non era impresa facile: all’epoca, tutti i cantautori erano al massimo dell’inventiva e ogni disco era più bello dell’altro. Ma Renato era un mondo a parte, un mondo dove il privato, come scrive Daniela, diventava davvero politico, o forse sociale, comunque rivoluzionario. Una rivoluzione incruenta e colorata ma ugualmente potente. E qui sorge anche un rammarico. Proseguendo nella le

Un libro per combattere l’omofobia e la violenza sulle donne

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"Canzoni contro l'omofobia e la violenza sulle donne" di Cristian A. Porcino Ferrara  è un saggio ben strutturato e, come sempre, scritto bene. Inoltre c'è l'elemento della novità: nessuno ha trattato due temi così delicati e importanti attraverso l'analisi dei testi di celebri canzoni. Porcino Ferrara, filosofo e scrittore indipendente, ha creduto fortemente nell'uscita del libro nonostante i diversi apprezzamenti ricevuti da editori non disposti, però, ad investire economicamente su di un libro che si occupa dei cosiddetti “perduti della storia” (definizione racchiusa nella prefazione di D. Tuscano). Una scelta vittoriosa, quella del nostro autore, se pensiamo che il libro ha ottenuto anche il plauso della senatrice Monica Cirinnà. L'autore ricostruisce le vicende storiche che si celano dietro la tardiva emancipazione dell'universo femminile a causa di una società maschilista e aggressiva, spalleggiata, quasi sempre, dai rappresentanti re

RENATO ZERO, QUELLO CHE NON HA DETTO Nuova edizione di “Chiedi di lui”, viaggio tra le note dell’artista romano. Incontro con gli autori, Daniela Tuscano e Cristian A. Porcino Ferrara

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se  desideri acquistarlo   vai   qui   su   http://www.lulu.com/shop 1)   Una nuova edizione di “Chiedi di lui” alla vigilia del nuovo album “Alt”, anche questa godibilissima, ancor più ricca della prima. Ma perché questa scelta? Cristian e Daniela: «L’idea della nuova edizione è nata l’anno scorso, quindi ben prima dell’annuncio del suo nuovo lavoro. Infatti è uscito prima di “Alt” e non in contemporanea o subito dopo. Abbiamo semplicemente avvertito la necessità di sviluppare altri aspetti che nella prima edizione erano stati solamente abbozzati. “Chiedi di lui 2.0” è sì una nuova edizione, ma al contempo un nuovo libro. Ci sono più di 150 pagine nuove e percorsi del tutto inediti». 2)   Di Zero sembra si sappia tutto, in realtà non è così e forse in questo risiede il suo fascino, che ne pensate? Cristian: «Certamente. In realtà nessuno può sapere tutto di un artista. Ogni libro è un tassello che arricchisce l’immaginario di un artista. Possiamo leggere mille biografie e

6 Canzoni contro l’omofobia e la violenza sulle donne”. di Cristian Porcino “ con prefazione di Daniela Tuscano. recensito da Ada Romano

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                    Un libro contro la violenza sulle donne e l’omofobia Curiosando su amazon ho scoperto il libro “6 Canzoni contro l’omofobia e la violenza sulle donne”. Libri che trattano queste piaghe sociali sono ben pochi e solitamente scritti con una terminologia accademica, diciamo per addetti ai lavori. Porcino, invece, utilizza un linguaggio diretto, colto ma non ridondante. Io non ho fatto l’università e mi sono fermata al diploma. Purtroppo a quei tempi restare incinta in giovane età non permetteva grandi avanzamenti culturali e lavorativi alle donne della mia generazione. Però non ho mai smesso di leggere e documentarmi. Ho così appreso tante curiosità seminate nelle canzoni spiegate nel libro e ascoltate per tanti anni con troppa leggerezza e quindi non capite fino in fondo. Non avevo mai compreso Madonna e le sue canzoni; la consideravo solo una provocatrice. Mentre scopro, con sorpresa e interesse, la sua battaglia in favore dell’emancipazione delle donne. Utili

“Chiedi di lui", un romanzo verità su Renato Zero

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Un romanzo-verità su Renato Zero, che si fa apprezzare per la fluidità della scrittura e la ricchezza dei contenuti. “Chiedi di lui, viaggio nell'universo musicale di Renato Zero” è un libro originale e completo, diviso in tre parti, che abbracciano l’intera carriera del cantante romano. È un libro “per tutti” che soddisfa tutte le esigenze perché vi si ritrova il Renato degli esordi beat e pasoliniani (finalmente in modo appropriato, senza accostamenti fuori luogo ma con documentata puntualità) e quello del successo, prima scandaloso poi accettato, il periodo buio, la rinascita e la consacrazione degli ultimi anni. E sullo sfondo le vicende storiche, sociali, politiche, sessuali e di costume di 40 anni di quest’Italia che ci fanno capire come Renato abbia rappresentato benissimo uno spaccato del nostro vissuto. Daniela Tuscano e Cristian Porcino, gli autori del volume, sono da lungo tempo attenti osservatori dell'artista. Si sono basati su testimonianze dirette e persona

SUL LAGO SI PARLA DI... RENATO ZERO

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Sabato 28 febbraio 2015 sarò a Colico a presentare il mio ultimo libro scritto in coppia con Cristian Porcino. Letture, buffet e musica dal vivo. Vi aspetto !                                Daniela Tuscano

L'ANIMA DI RENATO Una mostra a Testaccio celebra l'arte di Zero di Federico Diatz

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  di  Federico Diatz Sono trascorsi ormai alcuni giorni dalla mia visita alla mostra "Zero" (La Pelanda, Spazio Macro Testaccio, Roma). Come al solito, ogni iniziativa riguardante Renato ha bisogno di una riflessione. Ritornare con la mente in quelle sale, nel buio restituito da quei silenzi, mi trasmette il senso profondo di questa nuova avventura. Location suggestiva e raccolta, rassegna che all'inizio mi era sembrata un po' scarna, pur non mancando alcune chicche per la delizia degli appassionati: gli abbozzi dei brani, i provini, i video... Non del tutto sconosciuti, ma ci hanno ricordato le radici di Renato. Pochi i costumi presentati ma non conta (li abbiamo già visti al SeiZero e nell'Amo Tour). Ben più importante era comprendere il suo background culturale e psicologico. Quindi buona l'idea degli organizzatori di strutturare le sale come il percorso di un feto intervallato dai battiti del cuore di Renato. Come a dirci che quella era la sua vita in

chiedi di renato

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Daniela Tuscano, insegnante, blogger e scrittrice milanese, classe 1964. Cristian Porcino, filosofo, romanziere e autore di diversi saggi, di Catania, 33 anni. Cosa li accomuna? La passione per Renato Zero, naturalmente. Che li ha spinti a scrivere un libro ( «Chiedi di lui» , ed. Lulu,foto a  sinistra   acquistabile  qui   ) - Un libro su Renato Zero è sempre una novità, malgrado ne siano stati scritti tanti. Come mai, secondo voi? «Si, è vero, negli anni sono usciti diversi libri su Renato Zero ma l’intento degli autori molto spesso è stato forse quello di dare più risalto al personaggio dimenticandosi o tralasciando la forza prorompente della sua produzione musicale. Ciò che contraddistingue il nostro libro consiste proprio in una rilettura personale dell’opera del cantautore romano. Non ci siamo occupati di gossip o di dare rilievo ad argomentazioni becere, bensì abbiamo analizzato più di 40 anni di carriera discografica di Zero. Quindi non ci stupisce l’entusiasmo

Nella loro solitudine

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Ha compiuto 66 anni lo scorso 21 aprile ed è sempre il solito: eccessivo, grandguignolesco. Espressionista, aggiungerei, se non temessi di scivolare nella banalità. Perché Iggy Pop “è” l’espressionismo. Nella sua forma più conclamata, popolare e popolaresca. È tornato con un album incendiario con copertina incendiaria, da kamikaze, e testi incendiari. Gli stessi, anche nei riff energici e cavernosi. Eppure non potrebbe essere che così, eppure lo riconosci sempre pugnace, vecchio e rabbioso. Mi ha attratto e l’ho pure amato, ma confesso di conoscerlo piuttosto superficialmente. Solo i brani più famosi, così clamorosamente anticipatori del punk, dell’indie, dell’heavy metal, del grunge e di tutto il graffio e la bruttura che riassumono quest’epoca incerta. La mia non vuol essere una recensione prettamente musicale. Semmai estetica; perché spesso si dimentica che il rock non è solo fenomeno musicale, ma stato d’animo. Visione e corpo. Se segno esiste della sua internazionalità, l

Zero al Massimo

    Intervista a Del Papa, autore di Ti vivrò accanto. La favola infinita di Renato Zero Massimo Del Papa (Milano, 1964), giornalista ( "sono uno che scrive", corregge lui) è seduto di fronte a me, spettinatissimo, con un orecchino nuovo fiammante al lobo sinistro. “Di' che gesticolo molto, rido spesso, mi agito e bevo a piccoli sorsi un misterioso liquido ambrato” , mi suggerisce, sornione. In realtà basta il suo sguardo attento, la sua sagoma dinoccolata e scomposta a catturare l’attenzione. - Ricordo quando mi accennasti per la prima volta al libro. Per scriverlo, hai impiegato una trentina d’anni… Aggiungo: si sente. È un libro che hai scritto per te: ed è una delle ragioni del suo fascino. - E pensare che se non fosse stato per Marinella Venegoni, una persona speciale che ha scritto una prefazione molto lucida, non l’avrei mai pubblicato. Tu sai che Renato ha reso sé stesso un ponte per la vita di tanti. Ha stravolto il suo talento da fine a mezzo, per incidere, per