da la nuova sardegna del 31\3\2012
Tartaruga "boomerang", liberata torna sempre indietro
Rilasciata nell'area marina di Tavolara, per la quarta volta fa il periplo dell'isola e torna alla “base”, nella pericolosa laguna di Marceddì
MARCEDDI'. Più di Lassie, meglio di Lassie: Boomerang, femmina di tartaruga marina della specie caretta-caretta, ha ritrovato la strada di casa per ben quattro volte lasciando tutti a bocca aperta. Peccato che abbia scelto come residenza la laguna di Marceddì, ottima per cacciare cibo ma per lei sconsigliata dalla presenza di reti e di un sostenuto traffico di barche. Infatti, la prima volta che Boomerang è stata soccorsa dai pescatori e consegnata nelle mani esperte dei medici veterinari , si era impigliata in una rete e presentava sintomi di asfissia: «Da quando è iniziata la collaborazione con il Cnr e con l’Area marina protetta», spiega la veterinaria Monica Pais, «abbiamo curato più di 200 esemplari di caretta-caretta. Solo una volta ci è capitato di soccorrerne una in due momenti diversi». Questo accadeva prima che la tartaruga con un debole per la laguna di Marceddì. Una volta ristabilita dalla prima sfortunata esperienza che la stava per soffocare, la femmina è stata rimessa in libertà nelle acque di capo San Marco, ma nessuno si sarebbe aspettato di ritrovarla qualche tempo dopo nelle acque basse e calde della laguna. Invece del terralbese. Invece, i pescatori l’hanno scovata e riportata alla clinica veterinaria.Dopo il soggiorno cittadino è arrivato il momento della seconda liberazione e lo schema si è ripetuto con gli stessi tempi e le stesse modalità. La terza volta è stata trattata da frequentatrice assidua, quasi una mascotte. Per riconsegnare Boomerang a Madre Natura a quel punto sono state scelte le acque profonde dell’ovest del Mare di Sardegna, dove la tartaruga a ricominciato a nuotare dando a tutti l’impressione di un addio. Invece a sorpresa si è ripresentata per la quarta volta : «La prossima la libereremo a Capo Frasca, tanto non c’è più speranza di allontanarla dalla laguna e dai suoi pericoli», scherza Monica, che nel tempo si è affezionata a quella gigantesca caretta-caretta. «Comunque l’incredibile storia di Boomerang è un magnifico spot di tolleranza che serve all’uomo per convivere con gli animali – aggiunge l’operatrice – I pescatori di Terralba sono un esempio da seguire, mentre Boomerang va considerata cittadina onoraria». Quasi un’investitura per un animale che potrebbe diventare l’emblema di Marceddì.
Claudio Zoccheddu