Stupri, femminicidi, minacce di stragi di donne da parte di un 19enne, un 22enne e un 25enne
19 anni, ha il ragazzo accusato di aver ucciso la fidanzata 17enne, bruciandola e buttandola giù per un dirupo.
22 anni, ha il ragazzo arrestato perché voleva fare una strage a una manifestazione di femministe, considerando le donne “bambole di carne da sterminare”.
25 anni, ha il ragazzo che ha brutalmente e ripetutamente violentato e picchiato, per diversi giorni, fino alla morte una neonata di 18 mesi, figlia della compagna.
Il 19enne che ha ucciso la fidanzata
Pietro Morreale, 19enne, ha accompagnato i carabinieri nel luogo in cui si trovava il cadavere della giovane fidanzata, Roberta Siragusa, di soli 17 anni. Il suo corpo era parzialmente bruciato ed è stato trovato in un burrone nella zona di Monte San Calogero a Caccamo (Palermo). Gli amici della coppia raccontano che quella sera avevano litigato per motivi di gelosia.
Il 22enne Incel che vuole fare stragi di donne
Andrea Cavalleri, 22enne di Savano, aveva creato un canale Telegram con 400 aderenti in cui inneggiava a stragi e allo sterminio razziale e di femministe, dichiarando di odiare profondamente le donne, poiché era “vergine a causa loro”.
Si identifica nel pensiero Incel, (celibe involontariamente) e sostiene
tesi altamente misogine e di violenza contro le donne. Questa setta ha
già commesso diversi stragi in America, uccidendo oltre 80 persone
(approfondisci QUA).
25enne violenza e picchia fino alla morte una neonata
Gabriel Robert Marincat, 25 anni, ha picchiato e violentato barbaramente la piccola Sharon Barni, di soli 18 mesi. Le sevizie sono andate avanti per giorni prima che la piccola morisse. Era figlia della sua fidanzata,
con cui viveva a Cabiate, in provincia di Como. Quando la madre era al
lavoro di solito la lasciava con la nonna paterna, tranne quando lei non
poteva così la affidava al compagno. Lui aveva dato la colpa ad un
incidente con una stufa, ma l’autopsia ha rilevato gli abusi.
Violenze atroci, ma anche un livello di perversione difficile da comprendere
Tutto questo solo negli ultimi giorni.
Non
solo delle violenze atroci, ma anche un livello di perversione che si
fa davvero fatica a comprendere come sia possibile in menti così
giovani.Violenze, queste, che si vanno a sommare alle altre innumerevoli accadute nel corso dello scorso anno,
tra stupri di gruppo, revenge porn, detenzione e distribuzione di
materiale pedo-pornografico, addirittura video di sevizie e torture su
minorenni, anche bambini piccolissimi, il tutto da parte di ragazzi sempre più giovani, alcuni a mala pena maggiorenni e spesso minorenni.Un
problema terribile, di cui nessuno sembra accorgersene, pensando magari
che siano casi isolati, ma ci sono evidenti trend in crescita. Si
contano decine e decine di pagine social con contenuti altamente
misogini, che diffondo disinformazione vittimizzando gli uomini e
facendo apparire le donne come colpevoli dei loro presunti problemi.
Queste pagine sono rivolte ai giovanissimi, a partire anche dagli 11
anni, e, giorno dopo giorno, instillano odio nelle loro giovani menti
verso le donne. E questi sono i risultati.Ne abbiamo già parlato
diverse volte, l’ultima qualche giorno fa, mostrando un brevissimo
estratto degli insulti e minacce che riceviamo ogni giorno da questi
adolescenti, istigati da queste pagine misogine.Finché non si
farà qualcosa per contrastare questi messaggi pericolosi e non si inizia
a fare educazione relazionale e sessuale, in modo sano e costruttivo, a
scuola, questi ragazzini cresceranno con l’unico esempio dei porno, che
propongono scene sempre più spinte e perverse, e l’istigazione all’odio
contro le donne da queste pagine sessiste.Queste
violenze non sono casi isolati, sono la conseguenza di un pensiero
altamente misogino che si sta radicalizzando sempre di più e in modo
sempre più esteso, attraverso i social. Non possiamo più stare qua a guardare, dobbiamo fermare questo scempio.