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27.3.25

la gelosia morbosa ( da non confondere con quella normale ) può portare all'amore tossico e alla violenza di genere ovvero al femminicido

       


            

 ora  c'è  gelosia  e gelosia  morbosa .    La differenza tra le  due  sts   nell'intensità e nella natura del sentimento.

  • Gelosia: È un'emozione comune che può manifestarsi quando si teme di perdere qualcosa o qualcuno importante, come un partner, un amico o una posizione. Spesso è accompagnata da insicurezza o bisogno di protezione, ma rimane entro i limiti della razionalità e non sfocia in comportamenti estremi.

  • Gelosia morbosa: È una forma di gelosia eccessiva e patologica, che si trasforma in ossessione. Chi ne soffre può sviluppare sospetti infondati, controlli eccessivi, paranoia e comportamenti coercitivi. In casi estremi, la gelosia morbosa può portare a dinamiche di amore tossico, violenza e persino a gravi conseguenze come il femminicidio.

La gelosia morbosa richiede attenzione e, spesso, un intervento professionale per affrontare le radici del problema e proteggere le persone coinvolte      in  quant come  riporta il video  qua  sotto     


  degenerà  in  violenza  di genere  e  femminicidio . 

⁕ La gelosia morbosa: psicopatologia e rischi associati  di  Dott. Christian Spinelli Psicologo Psicoterapeuta

28.1.25

violenza di genere e femminicidi spiegati nelle scuole d'infanzia . favola dello scoiattolo e la rondine di Sarah Cogni

 






























dal gruppo  fb  miti , leggende e racconti.

Benedetto Calandra 25 gennaio alle ore 20:53 


una spiegazione ben fatta su temi comlplessi grazie a #sarahcogni per quello che fa per i bambini che saranno gli uomini di domani .

Ecco la storia in questione

Un giorno, una rondine diretta verso i Paesi caldi, sentendosi molto stanca decise di fare una sosta e si posso sul ramo di un grosso albero. Alla finestrella del tronco si affacciò uno scoiattolo che, con gentilezza, la invitò a entrare nella sua tana, le offrì una tazza di te' caldo e un posto in cui riposare. La rondinella gli raccontò dei luoghi meravigliosi che visitava durante i suoi lunghi viaggi e Scoiattolo in poco tempo si affeziono' moltissimo alla rondine che lo faceva sentire bene. Quando venne il giorno della partenza della rondine, Scoiattolo non voleva che lo lasciasse solo, così la legò con una corda al suo ramo. "Resteremo sempre insieme" le disse. La rondinella provo' a chiedergli gentilmente di lasciarla andare, a spiegare che lei non avrebbe potuto resistere al gelido inverno, che i suoi amici e la sua famiglia si sarebbero preoccupati non vedendola arrivare ma nulla, lo scoiattolo era irremovibile. Passò qualche giorno, la rondinella piangeva e iniziava ad avere freddo. Scoiattolo la rassicurava dicendole che lui le sarebbe stato vicino, le avrebbe dato un posto caldo e del cibo e lei sarebbe stata con lui per tutto il letargo. Per sempre. Ma la rondinella era triste, non parlava e non aveva più la forza per provare a spezzare quella corda che la legava al tronco... Finché un giorno la vecchia Tartaruga passo' sotto l'albero di Scoiattolo. "Ma cosa ci fa una rondinella ancora qui, a fine autunno e legata per giunta?" Scoiattolo spiegò la storia e Tartaruga lo rimproverò: "Tu credi di poter obbligare qualcuno a stare vicino a te quando non vuole farlo? Credi che sia giusto obbligare un essere vivente a starti vicino se vuole andare via?" "Ma io le voglio bene!" si giustifico' Scoiattolo. "Non è voler bene a qualcuno legarlo contro la sua volontà. Voler bene è avere a cuore la felicità di chi hai vicino e lasciarlo libero ". Scoiattolo ci penso' su e capi' che Tartaruga aveva ragione. "Scusa" disse a Rondinella, "ho pensato a me stesso, sono stato egoista e cattivo". Così dicendo sciolse la corda. "Grazie Scoiattolo" disse Rondinella che ritrovò le forze e la gioia. "Tornerò a primavera e passeremo altro tempo insieme". Scoiattolo e Tartaruga rimasero a fissare il cielo finché Rondinella scomparve. "Tornerà?"domandò Scoiattolo. "Tornerà ", rispose Tartaruga "E ricorda, la tua felicità non può causare dolore o infelicità a un altro essere vivente. Rispettare gli altri è l'unico modo per avere amici ed essere amato". Lentamente Tartaruga se ne andò. Scoiattolo ripenso' alle parole della vecchia amica, guardò ancora una volta il cielo e, col cuor sereno, andò nella sua tana. L'ora del letargo era vicina.


(Piccola storia contro la violenza sulle donne spiegata ai bambini della Scuola dell'infanzia, scritta dalla maestra Sarah Cogni)


8.12.23

se il patriarcato non esiste o non c'è più questo cos'è ?Vuole sposare la colf e le fa firmare un contratto da schiava




da https://www.thesocialpost.it/  Pubblicato: 08/12/2023 15:45


Un vero e proprio codice di comportamento, quello che un pensionato di 79 ha fatto firmare alla colf (47) il 5 aprile 2019. Un contratto prematrimoniale messo nero su bianco prima di convolare a nozze. Eccolo qua. Primo: “Mi impegno a mettere al primo posto le tue esigenze con il massimo della sincerità, lealtà, collaborazione e rispetto”. Secondo: “Mi impegno a tenere pulita e ordinata la casa facendo particolare attenzione all’uso degli stracci”. Terzo: “Mi impegno a versare i soldi per i miei figli esclusivamente per le loro necessità”.
L’accordo prematrimoniale
Un accordo prematrimoniale che l’uomo ha fatto siglare a una donna “per stabilire un rapporto sereno e stabile”. Un contratto dal dubbio valore legale ma dal forte significato simbolico. Ci sono le clausole, la data e gli obiettivi da raggiungere. Manca solo la firma di un notaio. In compenso c’è la sigla di un uomo e quella della compagna, nata in Georgia. La vicenda emerge durante un processo, un’udienza preliminare, riportata da Repubblica, in cui si discute della colpevolezza o meno della donna. Perché dopo anni di soprusi Francesca (il nome è di fantasia) si è allontanata da casa grazie all’energico aiuto del fratello. E dopo è stata denunciata per lesioni e rapina. Una vendetta, secondo la sua difesa.
L’incontro tra il pensionato e la colf in cerca di lavoro

L’avvocato della donna infatti, ieri ha mostrato al giudice e al pm Gennaro Varone una panoramica di ciò che per anni è accaduto alle porte del Gra, dalle parti di Mezzocamino. È qui che nel 2015 Marta conosce il suo datore di lavoro. È un signore benestante, trent’anni più grande di lei. Cerca qualcuno che si occupi delle faccende domestiche e Francesca ha bisogno di un lavoro. E le importa poco se viene pagata circa 500 euro, certe volte in nero e altre no. Per lei contano solo i suoi due figli e i soldi che deve mandargli. Quel rapporto però con il tempo si è trasformato in qualcosa di più intimo. Ne è nata una relazione. Francesca ha continuato ad occuparsi della casa. E l’uomo la ha aiutata economicamente. Tra alti e bassi i due hanno anche pensato di sposarsi. E sono pure stati in Georgia per organizzare i preparativi, poi stoppati causa Covid.
Il contratto shock e le minacce per sms
Ed è in questa fase di attesa che l’uomo ha fatto sottoscrivere alla futura moglie un contratto. Le regole sono chiare e includono anche i messaggi che avrebbe dovuto mandare ai parenti, come alla madre: “Non devi interferire nelle vicende della mia nuova famiglia. Non devi permetterti di usare tua figlia per le tue esigenze”. Note simili dovevano essere recapitate a ogni parente. Un contratto che di tanto in tanto veniva richiamato con sms: “Ieri sera mi sarei aspettato come forma di rispetto il messaggio della buona notte. Ti consiglio di leggere spesso l’accordo e, ovviamente, di osservarlo con scrupolo”, si legge.
“Mi minacciava dicendomi di non chiamare né mio fratello, né i carabinieri perché se qualcuno avesse citofonato avrebbe avuto tutto il tempo di ammazzarmi prima che salissero a casa”, dice adesso Francesca mostrando messaggi e contratti al giudice.

4.3.23

quando ad ucciderti oltre un uomo è anche l'indifferenza dei vicini di casa

 

Il    caso    in questione è della  settimana      scorsa    e    quindi  il mio post  sui  femminicidi non è, aggiornato   all'ultimo   di   . Ma  d'altronde  è pressoché  impossibile stare  dietro   a  tutte le  aggressioni   (  quando va bene  )  e  omicidi  da  parte      di persone   con   cui  hai  o hai   avuto   una  relazione o  ti fidi   come  l'ultimo  caso    sentito  poco  fa al telegiornale è avvenuto a Giarratana ( Ragusa ) : la vittima è Rosalba dell'Albani, 52 anni . .  Infatti nel  caso  di Giovanna  c'è  , un classico  ,   L’incapacità dell’uomo (  ecco   perché   dico  che noi uomini  andiamo  rieducati   ed  aiutati  )   di accettare le scelte di vita della vittima, che aveva deciso di interrompere la relazione. Un’arma da fuoco, nel  caso   di  Giovanna Frino , detenuta in ragione del fatto che  l’uomo era stato in passato una guardia giurata. Un copione  drammaticamente ricorrente, che si caratterizza in questo caso anche per un elemento ulteriore: talvolta capita che i  femminicidi si consumino nel silenzio, senza che vicini, amici o persone prossime alla coppia abbiano la consapevolezza di  quanto avviene e, soprattutto, siano in grado di intervenire per  evitare l’epilogo più drammatico. In questa tragica vicenda, invece, è emerso che molte delle violenze commesse dall’uomo nei confronti di Giovanna Frino erano a conoscenza dei vicini di casa. La sorella della vittima ha espresso parole molto dure nei confronti di queste persone: «Invece di farvi i fatti vostri, bastava una chiamata ai carabinieri e mia sorella si sarebbe salvata... Spero che la vostra coscienza non vi dia  pace per il resto della vita». Parole frutto del comprensibile  dolore e della rabbia di chi ha perso un familiare in circostanze di questo tipo. Parole che suggeriscono una riflessione di  carattere più generale, che parte dal seguente interrogativo: come valutare il comportamento di chi assiste alle violenze e  decide di non intervenire? Le ragioni che stanno alla base di  questa scelta possono ovviamente essere molto diverse tra loro, in qualche caso dovute al timore per la propria incolumità. La passività di coloro che assistono ad episodi di violenza senza intervenire può però essere determinata anche da una scarsa consapevolezza dei reali rischi a cui è esposta una donna coinvolta in una relazione con un uomo violento. Da  questo punto di vista, la sensibilizzazione sul tema specifico della violenza di genere può fare molto, soprattutto affinché i segnali di pericolo vengano letti nel modo giusto dalle persone che stanno vicino alla potenziale vittima. L’impiego efficace  degli strumenti di protezione della donna messi a disposizione  dall’ordinamento può poi rafforzare l’idea che un’uscita dalla  violenza sia sempre possibile e che, pertanto, un aiuto  dall’esterno non sia privo di utilità”


9.5.21

ma basta mestolare sul caso grillo e company un po' di rispetto per le vittime

sfogliando https://news.google.com/foryou?hl=it&gl=IT&ceid=IT%3Ait sono capitato in questa anteprima
Mi    chiedo   ma  basta parlare di questi assatanati ( metaforicamente  parlando  )     che da come si sarebbero comportati  e  dalle   acuse  che li vengono rivolte      sembra che non abbiano ai visto .... e considerano il sesso come un diritto ed un obbligo . Quindi   per rispetto   soprattutto  delle due vittime  i come afferma Luca Marfé 



 << [...] 𝒶𝒹ℯ𝓈𝓈ℴ 𝓈ℯ 𝓂𝒶ℊ𝒶𝓇𝒾 𝓁𝒶𝓈𝒸𝒾𝒶𝓂ℴ 𝓁𝒶𝓋ℴ𝓇𝒶𝓇ℯ 𝒾 𝓂𝒶ℊ𝒾𝓈𝓉𝓇𝒶𝓉𝒾, ℯ 𝒶𝒹𝒹𝒾𝓇𝒾𝓉𝓉𝓊𝓇𝒶 𝓁𝒶 𝓈𝓂ℯ𝓉𝓉𝒾𝒶𝓂ℴ 𝒹𝒾 𝓂𝒶𝓈𝓉𝓊𝓇𝒷𝒶𝓇𝒸𝒾 𝒸ℴ𝓃 𝓆𝓊ℯ𝓈𝓉𝒶 𝓋𝒾𝒸ℯ𝓃𝒹𝒶, 𝒸𝒾 𝒻𝒶𝒸𝒸𝒾𝒶𝓂ℴ 𝓉𝓊𝓉𝓉𝒾 𝓆𝓊𝒶𝓃𝓉𝒾 𝓊𝓃𝒶 𝒶𝓈𝓈𝒶𝒾 𝓅𝒾𝓊̀ 𝒷ℯ𝓁𝓁𝒶 𝒻𝒾ℊ𝓊𝓇𝒶 .>>


Almeno fino  a processo   

27.1.21

tre atroci Violenze da parte di giovani ragazzi Stupri, femminicidi, minacce di stragi di donne da parte di un 19enne, un 22enne e un 25enne

da https://ihaveavoice.it/tre-atroci-violenze-da-parte-di-giovani-ragazzi/


Stupri, femminicidi, minacce di stragi di donne da parte di un 19enne, un 22enne e un 25enne

19 anni, ha il ragazzo accusato di aver ucciso la fidanzata 17enne, bruciandola e buttandola giù per un dirupo.

22 anni, ha il ragazzo arrestato perché voleva fare una strage a una manifestazione di femministe, considerando le donne “bambole di carne da sterminare”.

25 anni, ha il ragazzo che ha brutalmente e ripetutamente violentato e picchiato, per diversi giorni, fino alla morte una neonata di 18 mesi, figlia della compagna.

Il 19enne che ha ucciso la fidanzata

Pietro Morreale, 19enne, ha accompagnato i carabinieri nel luogo in cui si trovava il cadavere della giovane fidanzata, Roberta Siragusa, di soli 17 anni. Il suo corpo era parzialmente bruciato ed è stato trovato in un burrone nella zona di Monte San Calogero a Caccamo (Palermo). Gli amici della coppia raccontano che quella sera avevano litigato per motivi di gelosia.

Il 22enne Incel che vuole fare stragi di donne

Andrea Cavalleri, 22enne di Savano, aveva creato un canale Telegram con 400 aderenti in cui inneggiava a stragi e allo sterminio razziale e di femministe, dichiarando di odiare profondamente le donne, poiché era “vergine a causa loro”. Si identifica nel pensiero Incel, (celibe involontariamente) e sostiene tesi altamente misogine e di violenza contro le donne. Questa setta ha già commesso diversi stragi in America, uccidendo oltre 80 persone (approfondisci QUA).


25enne violenza e picchia fino alla morte una neonata

Gabriel Robert Marincat, 25 anni, ha picchiato e violentato barbaramente la piccola Sharon Barni, di soli 18 mesi. Le sevizie sono andate avanti per giorni prima che la piccola morisse. Era figlia della sua fidanzata, con cui viveva a Cabiate, in provincia di Como. Quando la madre era al lavoro di solito la lasciava con la nonna paterna, tranne quando lei non poteva così la affidava al compagno. Lui aveva dato la colpa ad un incidente con una stufa, ma l’autopsia ha rilevato gli abusi.

Violenze atroci, ma anche un livello di perversione difficile da comprendere

Tutto questo solo negli ultimi giorni.

Non solo delle violenze atroci, ma anche un livello di perversione che si fa davvero fatica a comprendere come sia possibile in menti così giovani.Violenze, queste, che si vanno a sommare alle altre innumerevoli accadute nel corso dello scorso anno, tra stupri di gruppo, revenge porn, detenzione e distribuzione di materiale pedo-pornografico, addirittura video di sevizie e torture su minorenni, anche bambini piccolissimi, il tutto da parte di ragazzi sempre più giovani, alcuni a mala pena maggiorenni e spesso minorenni.Un problema terribile, di cui nessuno sembra accorgersene, pensando magari che siano casi isolati, ma ci sono evidenti trend in crescita. Si contano decine e decine di pagine social con contenuti altamente misogini, che diffondo disinformazione vittimizzando gli uomini e facendo apparire le donne come colpevoli dei loro presunti problemi. Queste pagine sono rivolte ai giovanissimi, a partire anche dagli 11 anni, e, giorno dopo giorno, instillano odio nelle loro giovani menti verso le donne. E questi sono i risultati.Ne abbiamo già parlato diverse volte, l’ultima qualche giorno fa, mostrando un brevissimo estratto degli insulti e minacce che riceviamo ogni giorno da questi adolescenti, istigati da queste pagine misogine.Finché non si farà qualcosa per contrastare questi messaggi pericolosi e non si inizia a fare educazione relazionale e sessuale, in modo sano e costruttivo, a scuola, questi ragazzini cresceranno con l’unico esempio dei porno, che propongono scene sempre più spinte e perverse, e l’istigazione all’odio contro le donne da queste pagine sessiste.Queste violenze non sono casi isolati, sono la conseguenza di un pensiero altamente misogino che si sta radicalizzando sempre di più e in modo sempre più esteso, attraverso i social. Non possiamo più stare qua a guardare, dobbiamo fermare questo scempio.

finalmente si usa il corpo di uomo e non di una donna per una pubblicità

finalmente uno spot nel quale il corpo usato è quello di un uomo non quello della donna, come sempre accade.Obbiettivo raggiunto  ma perché ...