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VIA D'AMELIO 1992 -2023 MIO RICORDO PERSONALE

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  Non ho   appreso ,  a  differenza  di quella  di   capaci  ,  in diretta la  notizia   della  strage di via  d'amelio  . Ma il ricordo   del  fatto e  di cosa stessi  facendo quel giorno e  di come  appresi la  notizia   è  ancora  vivo in me   dopo  31  anni . Cosi come   sono  impressi     gli eventi  successivi  .Infatti ricordo   che  era  con mio padre  e mio fratello a  raccogliere   bacche    di mirto  per  farne  delle piante . La macchina  era  lontana  e la radio era  spenta  .  Quando  tornati    a  casa dei nonni  materni       vedi  in  tv le immagini    della  edizione    straordinaria  rai  . Rimasi  scioccato , sgomentato ,  e mi misi a piangere  Era come   se  fossi   li  sul  luogo      della  strage  descritto   in maniera  ottimale   nella  6 puntata  del podcast  del Fatto quotidiano   Mattanza. Cosi  come   ricordo  , man mano  che   ascoltano   le  puntate  del podcat prima citato  ,  i depstaggi  ,  gli occultamenti  ed  i retroscena  dela  strage  di stat

Io sono Rita. Rita Atria: la settima vittima di via D’Amelio di Giovanna Cucè, Nadia Furnari e Graziella Proto Marotta&Cafiero

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  Rita Atria, la settima vittima di via D'Amelio. Documenti inediti nel libro di Cucè, Furnari e Proto di Lucio Luca Il volume pubblicato da Marotta&Cafiero Editori sarà presentato sabato 11 giugno alle ore 18 a Palermo nel corso di Una Marina di libri a Villa Filippina 09 GIUGNO 2022 ALLE 19:53 2 MINUTI DI LETTURA Quel 19 luglio, in via D’Amelio, esattamente trent’anni fa, le vittime non furono sei. Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta, certo. Ma non soltanto loro. Perché a distanza di un migliaio di chilometri, in uno squallido appartamento del quartiere Tuscolano, quel giorno cominciò a morire anche una ragazzina trapanese di nemmeno 18 anni, figlia e sorella di mafiosi uccisi nella terribile faida di Partanna, che a Borsellino aveva affidato la sua vita di collaboratrice di giustizia. Si chiamava Rita Atria, il 19 luglio del 1992 capì che per lei non c’era più alcun futuro. “Io sono Rita, la settima vittima di via D’Amelio”, pubblicato da Marotta&Cafiero

Con una decisione carica di dignità, Fiammetta Borsellino, figlia di Paolo, ha appena annunciato che non parteciperà alla commemorazione della Strage di via D’Amelio.

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 Apprendo da  Lorenzo Tosa    la  deciione  di Francesca  Borsellino   e  ella  famiglia     di non  prestarsi alle  celebrazioni ufficiali     ed  ipocrite   puliscicoscienza      per  il 30  enale della  morte  del padre  paolo  .  Ha ragione lorenzo Tosa : << Con una decisione carica di dignità, Fiammetta Borsellino, figlia di Paolo, ha appena annunciato che non parteciperà alla commemorazione della Strage di via D’Amelio. E con lei tutta la famiglia. >> Brava , finalmente un familiare delle vittime di mafia e di stato perchè secndo la verità storica dietro le stragi compresa qiuella di via d'Amelio no c'è solo la classica mafia , che rifiuta i rituali puliscoscieza di uno stato complice e colluso . Un modo forte, e chiarissimo, per manifestare il proprio dissenso contro quei pezzi di Stato che a parole celebrano ipocritamente Borsellino e, nei fatti, non hanno mai fatto nulla per far emergere la verità sulle stragi.

Strage di Via D’Amelio. Il coraggio di Emanuela Loi

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Guance piene, chioma fulva e aria da ragazzina spensierata:  Emanuela Loi aveva in effetti poco meno di venticinque anni quando rimase uccisa nell’attentato di Via D’Amelio in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino .Originaria di Sestu, vicino a Cagliari, Emanuela sognava in realtà di diventare maestra; ma per qualche strana ragione a volte si fanno scelte che condannano il proprio destino, e la giovane, ispirata dalla sorella maggiore, tenta insieme a lei il concorso in polizia, superandolo – a differenza della sorella – a pieni voti. Nel 1989 Emanuela entra perciò, quasi per caso,   nella Polizia di Stato , spostandosi a Trieste per l’addestramento e iniziando la serie di trasferimenti che la porteranno lontana dalla famiglia e dalla sua terra.  Due anni dopo, infatti, invece di rientrare in Sardegna, viene trasferita a Palermo, dove le vengono affidati i piantonamenti a casa Mattarella, la scorta alla senatrice Masaino e la guardia al boss Francesco Madonia. E così, olt

il 23.5.2019 - 23.5.1992 strage di capaci non solo mafia e ricordi personali

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per approfondire  il  contesto di Capaci  e  il dopo  (  Borsellino-  via  d'Amelio  , le bombe  delle  1992\93  e   il  colpo  di coda   [?]   di  mafia  e  potere politico  ) http://www.19luglio1992.com/scarpinato-i-graviano-non-parlano-per-paura-di-chi-ha-impedito-a-falcone-di-indagare-sui-rapporti-gladio-mafia/  https://it.euronews.com/2018/05/23/attentato-falcone-da-roma-agli-stati-uniti-passando-per-il-cratere-di-capaci http://www.antimafiaduemila.com/rubriche/giorgio-bongiovanni/67389-dietro-le-stragi-di-capaci-e-via-d-amelio.html   con  altri  ottimi  link sotto riportati  auto  degli  uomini  della   scorta  del giudice  Falcine   Come ben sapete , cari compagni di strada e di viaggio , io sono sempre contrario agli anniversarti e alle celebrazioni ufficiali ma li celebro qualche giorno prima o qualche giorno dopo in ( almeno ci provo ) maniera non retorica celebrativa e d ipocrita cavalcata da cloro che lo accusaron

il peso delle parole di enrico tagliaferro

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 mi cospargo il capo di cenere  per  aver  condiviso e messo mi piace    sul  mio facebook ad  un idiozia  del genere   e  non aggiungo altro  all'articolo   dell'amico  Enrico    che trovate sotto  se  non questo  video    di un regista cervellotico    e geniale  allo stesso tempo   che  Nanni moretti  buona lettura Il peso delle parole Sulla prima pagina di “Libero” di ieri  Filippo Facci, in dichiarata sintonìa col sottoscritto, ha lanciato una provocazione. Speriamo che porti a qualcosa di positivo. Il tema è piuttosto spinoso:  il riporto giornalistico, più o meno strumentale o più o meno infedele,  delle parole e dei pensieri dei nostri eroi di Stato, mediato o tramandato da chi gli era vicino allorchè essi erano ancora in vita. In questo caso a sollevare la nostra attenzione, è stato un “aforisma” attribuito a Paolo Borsellino e pubblicato come una lapide in decine di migliaia di pagine del web, che recita: “ Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta de

Via d'Amelio 19 luglio 1992-19 luglio 2012 [c'era una volta 1992-1994 puntata VII] + intervista esclusiva ad uno dei pochi giornalisti che non credono alla trattiva tra stato e mafia Enrico tagliaferro

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Da oggi  16  luglio   inizia   il rituale celebrativo per il 20° anniversario di Via d'Amelio . Strage \attentato di stampo terroristico-mafioso messo in atto il pomeriggio del 19 luglio 1992 a Palermo in cui persero la vita il giudice antimafia Paolo Borsellino e la sua scorta. L'agguato segue di due mesi la strage di Capaci, in cui fu ucciso il giudice Giovanni Falcone, segnando uno dei momenti più tragici nella lotta alla mafia Da quei pochi ricordi diretti , viste che non vidi subito in diretta come quelle per capaci ( vedere miei post del 22 e 23 maggio che potete trovare qui ) ero a raccogliere   bacche  di mirto per  farne  talee  con mio padre  e mio fratello  .   foto ansa Dai quei pochi ricordi dell'epoca, aveva  16 anni,fu   u n   attentato   di stampo   terroristico - mafioso   messo in atto il pomeriggio del   19 luglio   1992   a   Palermo   in cui persero la vita il giudice antimafia   Paolo Borsellino   e la sua scorta :   1)   Agostino Catal