Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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24.7.25
ma la legalità vale per tutti o solo per i poveri diavoli ? il caso del venditore di rose ambulante che tutti a Mogliano Veneto conoscono come Rosario.multato di 5 mila euro
13.7.25
Funerali con le “svastiche”, Pilotto: “La pietà per un morto non deve essere una scusa per violare le Leggi” il caso dei funerali dello storico camerata Davide Cattaneo, 68 anni, fondatore del gruppo neofascista Avanguardia Nazionale,
Ahe il sindaco di Monza, Paolo Pilotto, ha preso posizione sulle polemiche suscitate dal funerale nel Duomo di Monza dello storico camerata Davide Cattaneo, 68 anni, fondatore di Avanguardia Nazionale, avvenuto con la presenza, ritenuta sconveniente da Anpi e Sinistra Italiana, di una bandiera a due aste (ispirata a quella delle Ss naziste), con la runa di Odal, simbolo dell’organizzazione neofascista, disciolta nel 1976 in virtù della legge Scelba, ai piedi della bara e poi appoggiata sul duomo di Monza.
E’ una lunga riflessione, quella di Pilotto: “Acque agitate in città. Ma per 100 persone che sanno sempre quale sia la soluzione a portata di mano o che hanno sempre un giudizio lapidario da dare su tutto, ce ne sono decine di migliaia che vogliono affrontare i problemi per risolverli, perché amano la loro città e vogliono che continui ad essere una città dove vivere bene e coltivare relazioni umane serene e positive, anche nella complessità della vita quotidiana, anche nella fatica di doversi confrontare per cercare le soluzioni migliori”.
Continua poi il sindaco di Monza: “Allora forse va aggiunto: Non va bene che di giorno o di sera o di notte, malgrado gli sforzi sempre maggiori di Forze dell’Ordine e di Polizia Locale, ai quali va la mia totale stima e solidarietà, con personale costretto spesso a fare faticosi turni aggiuntivi di lavoro per garantire serenità ai cittadini, in alcune zone della città adolescenti di qualsiasi origine e di qualsiasi città si affrontino secondo riti primordiali facendosi del male e spaventando le persone. Così come non va bene che in altre zone gruppi di persone stazionino permanentemente occupando luoghi e trasmettendo ansia e paura a chi passa per quei luoghi. Su questo stiamo lavorando gomito a gomito con Prefettura, Questura, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito. E continueremo a farlo ogni giorno, perchè le soluzioni si trovano anche tramite intese ed accordi consolidati tra Stato e Comune. Ma anche continuando a lavorare, come stiamo facendo, con scuole, associazioni, enti che si occupano di educazione, sport, cultura. E continueremo a lavorare perchè da un lato le strade siano sicure e vigilate, dall’altro perchè i valori di rispetto, cittadinanza e comunità siano sempre più condivisi, prima di tutto nelle famiglie e negli altri luoghi dove tutti, bambini giovani ed adulti, viviamo”.
E prosegue:“Non va bene che gruppi o associazioni cerchino provocatoriamente di affermare il loro diritto ad esprimere verità ritenute sempre come assolute, e per farlo mandino in scontro una intera città. Mi riferisco ad iniziative che di volta in volta cercano di gettare ombre e discredito su argomenti diversi, iniziative che anche solo nei nei titoli paiono essere pensate contro le Istituzioni dello Stato o contro la loro gestione. Confermo la mia più sincera vicinanza alle Forze dell’Ordine di Monza, con le quali l’Amministrazione Comunale condivide l’impegno quotidiano sui temi della Legalità e della Sicurezza in città. Il lavoro di donne è uomini in divisa – compresi i nostri agenti della Polizia Locale – spesso lontano dai riflettori, contribuisce a rendere il nostro capoluogo una città bella in cui è possibile vivere, lavorare, stare, studiare. E per questo mi unisco ai tanti che in queste ore manifestano distanza rispetto a iniziative come “police abolition”, prevista prossimamente in città” E, infine, conclude il primo cittadino monzese:
“Non va bene che la pietà per i morti, la sacralità di un rito funebre, si trasformino in occasione per violare molte leggi dello Stato in una volta sola. Non ha nulla a che fare con la pietà per i morti la manifestazione inscenata sabato davanti al Duomo di Monza da persone che al posto della preghiera hanno preferito alzare le loro braccia nel saluto fascista, hanno esposto drappi riportanti il simbolo di una Associazione disciolta dallo Stato per legge decine di anni fa, in spregio alla Costituzione, ad altre norme dello Stato e al piu normale buon senso. La nostra città non lo merita, la nostra città non ne ha bisogno. Sa benissimo vivere, fare impresa, scuola, sport, cultura senza avere bisogno di alimentarsi con stanchi riti che nel nostro Paese evocano violenza, mancanza di libertà e di democrazia. A Monza possiamo essere conservatori, progressisti, moderati, e possiamo esprimerlo liberamente. Perchè dal 1946 c’è una Repubblica nata da grandi valori e anche dalle ceneri di altrettanto grandi errori. E perché dal 1948 c’è una Costituzione che garantisce i diritti di tutti, ma chiede anche a tutti di rispettare alcuni doveri necessari a rendere possibile la convivenza civile”.
14.12.24
Quando la scuola non si fa carico dei problemi e non educa in profondità . Oramai è più comodo vietare che risolvere i problemi.il caso del liceo di torino dove «Resta a mangiare in classe dalle 14 alle 14,30 nonostante il divieto»: sul registro la nota a due liceali
Resta in classe dalle 14 alle 14,30 nonostante il divieto». Questo è il testo della nota sul registro presa dai liceali che si sono fermati a mangiare a scuola. Segno dei tempi. Una volta veniva sanzionato chi era trovato fuori a bighellonare, oggi chi vorrebbe stare dentro, al sicuro. È successo giovedì al liceo Regina Margherita di Torino, linguistico, scienze umane ed economico sociale, dove è obbligatorio uscire nella pausa pranzo anche nei giorni in cui l’orario arriva a otto ore. Non c’è nessuno che possa sorvegliare. Per protesta alcuni ragazzi della classe 3AS, liceo economico sociale Cambridge, hanno deciso di restare, evitando di mangiare il panino fuori come fatto finora. Seduti sulle panchine o cercando ripari di fortuna in caso di pioggia. Persino in una lavanderia a gettone. I genitori avevano già scritto il mese scorso al direttore dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Suraniti nel tentativo di trovare una soluzione al problema, dopo aver affrontato la questione con la dirigente scolastica Francesca Di Liberti. Non essendo una scuola a tempo pieno, il liceo non dispone di una mensa e non è possibile obbligare i docenti o il personale Ata a fare sorveglianza sui minori durante la pausa. Ma sta di fatto che una volta alla settimana alcune classi hanno il rientro pomeridiano per altre due ore di lezione. In questo caso, due ore di inglese in più. Quindi entrano alle 8 ed escono alle 16,30, con appena mezz’ora di pausa pranzo. Da trascorrere fuori. «La scuola ha allestito dei bellissimi spazi riposo con i fondi del Pnrr, soldi che sono stati investiti per il recupero del benessere dei ragazzi – hanno fatto notare le rappresentanti di classe nella lettera all’Usr –, ma se poi non si possono utilizzare in momenti di reale necessità non ne comprendiamo la spesa». I ragazzi hanno violato la regola che impone loro di uscire da scuola, dove non possono stare se non per le lezioni e ben sorvegliati. Ne potrebbero dedurre che non sia un luogo adeguato dove studiare, incontrarsi, dibattere. Si dirà che a scuola non si può restare fuori orario per una questione di responsabilità nei loro confronti, norme burocratiche varie, contratto collettivo nazionale del lavoro, locali inadeguati. Succede in molte altre scuole superiori, un problema simile si era presentato l’anno scorso al liceo artistico Cottini. I genitori si sono anche offerti di pagare una sorveglianza extra, come alle elementari. Ma davvero i liceali non si possono autogestire per mezz’ora? La questione sarà esaminata lunedì dal Consiglio d’istituto del Regina Margherita, chiamato a decidere per tutte le classi che hanno la pausa di mezz’ora. Ma si teme che qualunque scelta venga adottata debba aspettare il prossimo anno scolastico. Altre norme, altra burocrazia a bloccare le scuole che per altro cercano disperatamente di cambiare. Alle superiori si moltiplicano gli indirizzi, i programmi, le curvature. Ma l’organizzazione del tempo e degli spazi non si adegua e resta indietro. Sarà per il prossimo anno.Infatti «Se possiamo insegnare l’inglese ai bambini delle elementari, perché non possiamo fare lo stesso con l’educazione emotiva ed alla legalità ?». Gabriele Plumari, manager e autore di narrative psicopedagogiche, ha ben chiaro il tipo di approccio che, al giorno d’oggi, sarebbe indispensabile tra giovani e adolescenti. Nei suoi libri, infatti, l’autore affronta i drammi adolescenziali per proporre una rivoluzione educativa e culturale, ma che possa essere alla portata di tutti. «Si tratta di un’educazione non solo della mente, ma soprattutto del cuore» racconta Plumari: i suoi libri, "Paolo e i Quattro Mostri" e "10 – La Perfezione dell’Imperfezione" fanno
Per Plumari, la chiave è formare una generazione capace di affrontare le difficoltà con empatia e resilienza, rompendo il ciclo di sofferenza che troppo spesso caratterizza la crescita. L’anima creativa del manager, inoltre, ha uno stile ben preciso, basato sulla semplicità e la chiarezza. «Vorrei raggiungere tutti, anche chi non legge abitualmente. Non mi interessa impressionare con lo stile. Mi interessa che il mio messaggio arrivi forte e chiaro, e che sia capace di sostenere i bambini più vulnerabili, di formare genitori più consapevoli e di aiutare gli insegnanti a gestire la complessità delle nuove generazioni. «Dietro ogni tragedia c’è l’opportunità di riscatto, e dietro ogni difficoltà si nasconde una possibilità di crescita», aggiunge Plumari, convinto che una rivoluzione “gentile” sia indispensabile, ma perfettamente attuabile. «Basta solo volerlo. Lo dobbiamo ai nostri ragazzi».
16.12.23
diario di bordo n°24 anno I dopo le minacce il licenziamento dalla cooperativa di Roberto Mantovani, alias Red Sox, il taxista che rispetta la legge sul poss., Si risposano 43 anni dopo il divorzio: “Ci riproviamo per la seconda volta” Si ritrovano 43 anni dopo essersi detti addio e ci riprovano.,la sostituzione dei giornalisti con l'intelligenza artificiale
canzone suggerita
Gracias a la vida - versione di Ginevra di marcoSi risposano 43 anni dopo il divorzio: “Ci riproviamo per la seconda volta”
Si ritrovano 43 anni dopo essersi detti addio e ci riprovano. "Adesso che siamo in pensione entrambi, abbiamo pensato che sia giusto risposarsi...

Si sono nuovamente scelti dopo essersi detti addio 43 anni fa. Una storia incredibile che ha fatto presto il giro del mondo: parliamo dell’amore (ri)sbocciato tra Jazmín Olguín e José Manuel Tovar. Erano diventati marito e moglie da giovanissimi, poi lei diede alla luce tre figlie. Sembrava la famiglia perfetta e vi erano tutti i presupposti per la felicità. Tuttavia, le cose si misero male e l’amore precipitò mentre i litigi erano ormai all’ordine del giorno. Divorziarono e stettero lontani l’una dall’altro per ben 26 anni. Una vita intera. Le figlie erano ormai grandi e i due si ritrovarono.
“Abbiamo iniziato una relazione più libera”, ognuno poteva vivere il nuovo riavvicinamento a modo suo, senza oppressione, reduci e memori dalla prima esperienza insieme, stavolta hanno deciso di procedere con i cosiddetti “piedi di piombo”. Ed è andata avanti così per 17 anni, fin quando non hanno compreso di nuovo di essere troppo innamorati per non riprovarci a giurarsi amore eterno in chiesa, di nuovo davanti ai propri cari. Causa forza maggiore, chiaramente, tra gli invitati mancava qualcuno stavolta.

Ma, rovescio della medaglia, c’era qualche new entry, come appunto le tre figlie della coppia, oltretutto decisive per il grande riavvicinamento dei genitori. “Le nostre figlie ci hanno detto: ‘Non troveremo mai un padre bravo come te o una madre brava come te’. Abbiamo parlato e abbiamo deciso di ricominciare la nostra relazione e ora che siamo in pensione, lei mi ha chiesto di sposarmi”, ha raccontato l’uomo ai media locali. Tutto è bene ciò che finisce bene. A volte si comprende subito cosa si vuole dalla vite, a volte ci vogliono 43 anni, come nel caso di José e Jazmin. E allora, di nuovo auguri!
20.7.23
ma prima di modficare le leggi sui reati di mafia ci pensano o fanno finita solo per fare parata e gazzosa a cosa ha vissuto e vive questo paese ora che le mafie sono ovunque non più solo al sud ?
dopo la firma del decreto che abolisce il reato dell'abuso d'uffico e la proposta ( speriamo resti una proposta per tranquillizzare i sodali mafiosi ) in ricordo delle stragi del 1992 di abolire il reato d'associazione mafiosa e il solito pistolotto ipocrita «Combattiamo le zone grigie» che vie pronunciato ogni anno all'anniverario di Facone e Borselino , mi chiedo la stessa del titolo del blog e del post , vedere sotto , di
Leonardo Cecchi
11.7.23
L' AMORE PER UN FIGLIO TI FA' COSTITUIRE E RITORNARE IN CARCERE A SCONTARE LA PENA LA STORIA DI PIERO BASILE
di solito si sente parlare , vedere i lik sotto i recenti casi di conaca solo per citare i più clamorosi
- https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2023/07/gioventu-allo-sbando-fing-di-stare-male.html
- https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2023/07/a-16-anni-prende-di-nascosto-lauto.html
- https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2023/06/gioventu-bruciata-incidente-roma.html
- https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2023/06/elia-baby-alla-sua-vittima-io-ho-preso.html
di generazioni allo sbando o succubi dei like . invece oggi propongo una storia , sarà una mosca bianca ma fa ben sperare, di Piero Basile Pietro Basile, il 29enne latitante condannato a 16 anni di reclusione per l'omicidio del padre Franco, 42 anni, la notte di Capodanno del 2014 nella loro casa dopo l'ennesimo litigio in famiglia.
da la nuova sardegnas del 11\7\2023
26.12.22
Il sogno di una giovane donna: vincere la criminalità seguendo Falcone e Borsellino In "La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia" la magistrata Annamaria Frustaci racconta dell'educazione "civica" di Lara, 13enne calabrese con il sogno di fare la giornalista
fonte repubblica del 25\12\2012
Un giorno, in un edificio abbandonato, Lara e Totò trovano un cagnolino bianco e morbido, che guaisce chiedendo aiuto. È lei a vederlo per prima, eppure il ragazzo reclama il suo diritto di tenere il cucciolo tutto per sé. Lo fa con la rabbia e la prepotenza del bullo, del “malacarne” che ha un destino segnato. Non ci sta Totò a farsi portare via il cucciolo da quella ragazzina che lo affronta a testa alta, senza paura. Ma Lara ha ormai intuito che il solo modo per sconfiggere la mafia, che si insinua tra le case e le vie del paese, è guardarla in faccia con onestà e coraggio. Così decide di fare a Totò una proposta che non può rifiutare.
Lara sceglie insomma da che parte stare, sceglie il destino suo e, con esso, cambia quello del suo intero mondo. [ ... ]
19.10.21
La storia del padre che denuncia il figlio 16enne che aveva pestato un compagno di scuola È accaduto a Castrolibero, in provincia di Cosenza. Il giovane ha pestato un ragazzo di 14 anni e, alla fine, ha confessato tutto ai genitori che non hanno esitato e lo hanno portato dai Carabinieri
Questa lettera e questo fatto mi interrogano prima come zio diretto ( la figlia di mio cugino ) ed indiretto ( il nipote di un parente lontano di mia nonna paterna ) e poi come cittadino. Essa Impone a tutti noi una riflessione profonda sulle nostre idee, le nostre convinzioni, sul confine tra le nostre certezze e le nostre debolezze umane. Mi auguro di non vivere mai quello che stanno vivendo i genitori di entrambi, vittima e carnefice, ma mi auguro, se mai dovessi ritrovarmi in quei panni, di avere la stessa dignità di questi genitori. Ma soprattutto , mette in discussione , le mie credenze che certi genitori difendo i figli a spadfa tratta anche quando sono colpevoli e li giustificano sempre .
“Da poche ore abbiamo appreso, da nostro figlio, che è lui l'autore dell'aggressione al giovane di Castrolibero. E, da quello stesso istante, il mondo ci è crollato addosso, con una sola certezza: quella di dover informare le Forze dell'Ordine.Il fatto, da qualunque angolazione lo si guardi, è di gravità inaudita. È grave per la giovane vittima, è grave per la sua famiglia, è grave per nostro figlio, è grave per nostra figlia che, frequentando quella stessa scuola, rischia di portare il peso di comportamenti non suoi e, se possibile, è ancora più grave per me e mia moglie, che stiamo vivendo il dramma di un fallimento. Perché in questo momento ci troviamo a sperimentare che quello del genitore è veramente il mestiere più difficile al mondo.Non facciamo altro che chiederci dove abbiamo sbagliato, dopo aver vissuto una vita intera guidati dai valori dell'accoglienza, della correttezza e del senso di responsabilità. Valori lontani anni luce da queste azioni. Non so se avremo mai risposta a questa domanda, ma, proprio sulla base dei valori che ci guidano, riteniamo giusto che nostro figlio impari ad assumersi le sue responsabilità ed a rispondere delle sue scelte e delle sue azioni, sebbene ancora minorenne”.
[....] << Se davvero voglio aiutare mio figlio >> ha dichiarato a https://www.nextquotidiano.it/ << devo farlo alla luce del sole, non possiamo nasconderci. C’è bisogno che la comunità capisca”, ha scritto il padre del 16enne che aveva picchiato, solo qualche giorno fa, un 14enne in un cortile della sua scuola. Perché il giovane, per motivi ancora da chiarire, aveva ripetutamente colpito al volto l’altro ragazzo. E la madre di quest’ultimo aveva condiviso sui social le foto del minore con il volto insanguinato dal letto del Pronto Soccorso della cittadina in provincia di Cosenza.Lo aveva fatto per cercare la verità dietro a quell’assurda aggressione. Lo aveva fatto per chiedere a chi avesse visto quel pestaggio di farsi avanti e testimoniare. Ma i giorni sono passati, senza notizie in merito. Fino al “crollo” del 16enne che ha deciso di raccontare ciò che aveva fatto al suo compagno di scuola. E, allora, i suoi genitori hanno trovato il coraggio educativo di fare quel che doveva essere fatto: andare dai Carabinieri per auto-denunciare il proprio figlio. E il padre ha spiegato perché ha deciso di portare avanti questa dolorosa decisione: “Il fatto, da qualunque angolazione lo si guardi, è di gravità inaudita. È grave per la giovane vittima, è grave per la sua famiglia, è grave per nostro figlio, è grave per nostra figlia che, frequentando quella stessa scuola, rischia di portare il peso di comportamenti non suoi. Ed è grave per me e mia moglie, che stiamo vivendo il dramma di un fallimento. Perché in questo momento ci troviamo a sperimentare che quello del genitore è veramente il mestiere più difficile al mondo>>.Credo come lui che tutti dovremmo dir loro grazie per questo esempio in quanto questi sono Genitori di rara correttezza e responsabilità nei confronti della vittima, del figlio e di loro stessi....decisione difficile, molto difficile , ma che in futuro consentirà a questi genitori il poter andare a testa alta davanti al mondo ...... e per il figlio speriamo un grande insegnamento di vita che difficilmente dimenticherà !!! Infatti questa è una vicenda che racconta di come, spesso e volentieri, sia difficile per i genitori rendersi conto di ciò che fanno i propri figli. Ma si racconta anche come ci sia il tempo per recuperare e restituire al mondo un senso di educazione in linea con il proprio ruolo genitoriale.
Questo per tutti quelli che dicono che dietro ad un qualsiasi gesto, non c'è una buona famiglia. I ragazzi seppur abbiano alle spalle una buona educazione e valori spesso compiono gesti che nulla hanno a che fare con ciò che gli è stato insegnato. Non sappiamo cosa in quel momento gli passava per la testa, questo non significa che i suoi genitori non siano delle brave persone. Il fatto che lui stesso alla fine abbia denunciato la cosa ai genitori vuol dire che le basi le ha... Ora resta solo da capire e lavorare su di lui perché non si ripeta questa violenza. Complimenti ai genitori per la denuncia, la lettera e per metterci la faccia prendendosi tutta la responsabilità.
17.6.21
I Briganti tornano in campo: donato un pulmino alla squadra di rugby attaccata dalla mafia
p.s i se il video non si dovesse vedere lo trovate qui non dipende da me ma da BLOGSPOT infatti nonostante abbia copiato regolarmente il codice embed dal sito di repubblicavideo non c'è stato niente da fare . Io ho segnalato un anno fa nel forum do blogger il problema ma non ho ma i ricevuto riposta
Rubgy Briganti A.S.D. è una società sportiva nata nel 2006 a Catania, nel difficile quartiere periferico di Librino, per offrire un'alternativa alla strada ai giovani e giovanissimi della zona. Negli anni centinaia di ragazzi si sono alternati nei campi da gioco, passandosi la palla ovale. E questa attività sociale è stata vittima di intimidazioni, atti vandalici o incendiari. L'ultimo, il pulmino che la società utilizzava per portare i propri rugbisti in trasferta per la Sicilia dato alle
fiamme. E' per questo che l'Ance, l'associazione dei costruttori edili italiana, ha deciso di donare un furgone nuovo di zecca ai volontari dell'associazione. "Ci siamo subito messi in contatto con loro perché la loro iniziativa va sostenuta e noi siamo i primi ad essere al loro fianco", ha spiegato il presidente di Ance Gabriele Buia. "Noi non ci sentiamo in pericolo perché siamo una squadra e non molliamo - ha detto Giusi Sipala, vicepresidente della squadra - e tornare in Sicilia con questo nuovo pulmino vuol dire fare una smorfia a chi ha dato fuoco a quello vecchio".23.1.19
“Ha detto no ai guadagni facili che la camorra gli avrebbe promesso e ha realizzato il sogno che aveva nel cassetto... La favola di “Don Cafè”, una storia piena di tradizione, sogni e speranze!...
Molti diranno che ogni volta si tende sempre a beatificare quando questa dovrebbe essere la normalità e non l'eccezione. Ma a volte è meglio cosi
4.6.17
Se la mafia non è il nemico ma lo è la cultura mafiosa (di M.Galli)

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO
Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...
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Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
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iniziamo dall'ultima news che è quella più allarmante visti i crescenti casi di pedopornografia pornografia...
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Ascoltando questo video messom da un mio utente \ compagno di viaggio di sulla mia bacheca di facebook . ho decso di ...








