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15.6.24

Il caso Salis creato dalla Cia per colpire il pacifista Orbàn. L'ultimo delirio del complottismo rossobruno



Tra i militanti spopola la tesi secondo cui la vicenda della neo eurodeputata di Avs è stata montata ad arte dal "partito della guerra" manovrato dagli Usa

dalla newsletter Hanno tutti ragione  del 14\16\2024                                                                                                 

                                                                 di Stefano Cappellini                         

Un amico e collega che conosce bene la sinistra radicale italiana mi fa: “Ma lo sai che nell’area gira la tesi che il caso Salis sia stato montato ad arte per colpire Orbàn e la sua posizione contro gli aiuti militari all’Ucraina?”. Non ne sapevo nulla. Mi gira dei post Facebook di attivisti della lista di Michele Santoro, Pace terra dignità, scritti prima e dopo il voto per le Europee. Uno di questi, il più articolato, comincia così: “Sono un’elettrice di sinistra e sono molto delusa dall’elezione della signora Ilaria Salis al Parlamento europeo”. Nella prima parte del post vengono poste domande per sollevare forti dubbi sulla credibilità politica, morale e giudiziaria di Salis (qual è la sua reale imputazione? Ai nazisti ha dato un buffetto o li ha pestati? Chi ha pagato la cauzione? È vero che Salis ha occupato illegalmente una casa popolare?). La domanda testuale è: Salis è vittima di una persecuzione politica da parte di una magistratura prona a un governo “fascista” (virgolette dell’autrice) o sconta le conseguenze di un’accusa per fatti gravissimi? Ma il pezzo forte della tesi arriva dopo: “Il caso Salis è vecchio di quasi due anni, ma è arrivato alla ribalta solo quando è servito per aggiungerlo ai rimproveri a Orbàn, reo di mettere i bastoni tra le ruote agli aiuti all’Ucraina. Veramente non siete di capaci di unire i puntini? Questo vuol dire che Avs, per una manciata di voti, si è unita alle forze sistemiche che ci stanno trascinando in guerra, accettando di farne il gioco contro l’orribile nemico Orbàn che però, guarda guarda, è l’unico che cerca di fermare la corsa verso il baratro. Eccezionale veramente!”. A parte la apprezzabile, seppur involontaria, citazione abatantuoniana, non si sa dove cominciare.Comincio da lontano. Un annetto fa, in una manifestazione che seguivo per lavoro, mi è capitato di incontrare Paolo Ferrero, ex segretario di Rifondazione comunista e ministro del secondo governo Prodi, che non vedevo da molti anni. Abbiamo chiacchierato di un po’ di cose e infine, parlando di guerra in Ucraina, la conversazione è caduta sull’alto livello di cospirazionismo che alligna in tutti i canali social di area. Ferrero si è mostrato consapevole del problema e di quanto rischi di portare acqua e consenso a forze politiche molto distanti dalla sua. Diceva in sostanza Ferrero: non è facile per noi, perché bisogna cercare costantemente un confine tra l’analisi geopolitica e il delirio complottista. Gli ho augurato buona fortuna, senza nascondergli che la battaglia mi sembrava già persa.Naomi Klein, che fu tra le letture preferite del movimento No global, è da tempo impegnata a denunciare il cospirazionismo che ha pervaso molti ambienti cosiddetti progressisti e ha acchiappato un filo giusto per cercare di darsene una spiegazione. Klein è infatti convinta che uno dei veicoli principali di penetrazione sia stata la filosofia new age, lo spiritualismo che negli anni Novanta è diventato moda culturale e attraverso una serie di rielaborazioni è arrivato vegeto fino a noi. Klein, praticante di yoga, sostiene peraltro che negli Usa i maestri della disciplina siano tra i principali vettori di teorie complottiste. In pratica, hanno diffuso nel loro mondo la credenza che le energie negative da combattere non siano flussi neutri bensì influssi studiati dal sistema. Il Sistema.Cosa sia il sistema, di solito maiuscolo, chi ne muova i fili, non è facile spiegare a chi resti immune dal morbo. Sistema è ovviamente il gotha capitalistico, suoi soldati sono i media cosiddetti mainstream, oltre che la quasi totalità dei partiti delle democrazie occidentali (“forze sistemiche”, le chiama l’autrice del post su Salis). Diceva uno dei primi studiosi del cospirazionismo, lo storico Richard Hofstadter, che alla sua radice c’è “il passaggio dall’innegabile all’incredibile”. Cioè, c’è sempre un’oncia di verità in ogni teoria cospirazionista, salvo costruire, su quell’oncia, un quadro privo di qualsiasi attendibilità e verificabilità. Klein ha sicuramente ragione nell’identificare nello spiritualismo new age un aspetto originale e cruciale della deriva. Basti dire che il fenomeno no Vax non nasce nelle bettole dell’ultradestra bensì in chat e siti apparentemente rispettabili e progressisti, dove tutte le principali frottole antiscientiste su virus, effetti collaterali e interessi occulti delle multinazionali farmaceutiche hanno trovato legittimazione culturale prima di finire in mano ai peggiori squadristi. C’è anche l’amico etiope da tenere in conto, però.
I cultori di Nanni Moretti conoscono bene la scena di Ecce bombo. Un ragazzo della sinistra extraparlamentare chiama una radio di area e comincia a sragionare spiegando che grazie a un amico etiope ha scoperto che le dimensioni dei tunnel autostradali sono troppo strette per far passare un carro armato. L’amico etiope gli ha aperto gli occhi (“Riuscite a unire i puntini?”, chiede l’autrice del post su Salis). Voglio dire che sarebbe sciocco non vedere – Ferrero, che non è sciocco, lo vedeva bene – che nel cospirazionismo c’è anche la degenerazione di una forma mentis che è tutta già incistata dentro un pezzo di sinistra. Lo chiameremo: il marxismo risciacquato in Dan Brown. Il materialismo storico marxiano, l’idea che dietro a ogni sovrastruttura (cultura, politica, costume) ci sia una struttura economica che ne fornisce identità e missione, si trasforma così nel Grande Complotto Universale, come quello sul quale Umberto Eco aveva costruito il suo secondo strepitoso romanzo, Il pendolo di Foucault. Nel Pendolo i protagonisti si trovano alle prese con un plot che fonde cristianesimo, nazismo, templari, rosacroce come fenomeni di un unico occulto Grande Piano.Torniamo a Salis. Di quel post, non solitario, colpisce ovviamente l’assurda convinzione che, a un certo punto della storia, degli imprecisati burattinai si siano messi a tavolino per lanciare mediaticamente il caso Salis. Ci vuole fantasia, oltre che una discreta ignoranza di come funziona la macchina mediatica, nel bene e nel male, per non capire che le immagini di Salis in ceppi sono state decisive per richiamare l’attenzione sulla vicenda. Ma colpisce ancora di più il giudizio su Orbàn espresso da una persona che ha una solida militanza a sinistra. Un fratello. Un compagno di strada. Un pacifista. Uno che sta cercando di salvare il mondo dalla guerra mondiale. Salis serve a colpire Orbàn in quanto nemico della guerra (c’è un altro che su Facebook scrive: “Ho deciso di cancellare dai miei contatti tutti quelli che hanno contribuito all’operazione della Salis pensata a Washington”). È purtroppo con questo livello di idiozia che occorre confrontarsi da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, con persone che, mentre ti spiegano che l’Ungheria è un baluardo di pace, si lamentano dell’incapacità altrui di vedere e capire le vere e complesse ragioni del conflitto. Non sapete unire i puntini? Non è un caso che gran parte di questi tizi finiscano in braccio al rossobrunismo, e cioè ad appoggiare Orban insieme a gente o partiti che lo sostengono per ben più coerenti ragioni.In un altro post, un appello al voto prima del 9 giugno, una elettrice chiedeva che alle Europee si votasse con l’unico obiettivo di fermare la guerra, perché ovviamente sono Macron, Scholz e Meloni che devono farlo, mica Putin. “Io voterò Pace terra e dignità – spiega – però ci sono anche il M5S e, per chi è di destra, la Lega”. Sono le tre forze filorusse del panorama politico (sì, filorusse, non pacifiste, che è un’altra cosa). Sono anche i tre partiti andati peggio alle Europee, ma è sicuramente un’altra riuscita macchinazione del Sistema.

31.1.24

IL NOSTRO GOVERNO SE NE FREGA DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO IL CASO ILARIA SALIS

Il caso Salis riguarda Ilaria Salis, una militante antifascista e maestra elementare italiana, che è stata arrestata in Ungheria con l’accusa di aver aggredito dei neonazisti durante una manifestazione nel febbraio 2023. Da allora, è stata detenuta in condizioni disumane, senza processo e senza assistenza legale. Il suo caso ha suscitato indignazione e solidarietà in Italia e in Europa, e il governo italiano ha chiesto,dopo  che  il  caso  è  apparso  in tv   il suo rilascio o almeno il rispetto dei suoi diritti umani.
Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e leader della Lega, ha commentato il caso Salis in modo controverso, dicendo che se fosse ritenuta colpevole, sarebbe incompatibile con l’insegnamento in una scuola elementare italianaHa anche sottolineato che Salis è a processo anche in Italia per altre aggressioni contro militanti della Lega Ha aggiunto che le catene in un’aula di tribunale non si possono vedere, ma che bisogna rispettare la magistratura di altri paesi europei .
Le parole di Salvini hanno scatenato polemiche e critiche da parte di altri esponenti politici, che lo hanno accusato di insensibilità, ipocrisia e opportunismo . Vero   se     questi paesi  avessero    rispetto   dei  diritti umani  . Alcuni hanno anche ricordato che lo stesso Salvini è indagato per sequestro di persona e abuso d’ufficio per aver bloccato una nave di migranti nel 2018.
  Altri hanno sostenuto che il caso Salis non riguarda solo la sua presunta colpevolezza o innocenza, ma anche la violazione dei principi fondamentali dello stato di diritto e dei diritti umani.Ed  è   proprio    su    quest'ultima posizxione    che    mi trovo  anch'io  . Infatti  Capisco l'odio verso ILaria Salis da parte della lega e dei suoi accoliti ( VEDERE POST  SOTTO ) per i fatti del 2017 quando Il 18 febbraio , a Monza, un gazebo della Lega veniva assaltato da decine di violenti dei centri sociali, e le due ragazze presenti attaccate con insulti e sputi da un nutrito gruppo di facinorosi. Per quei fatti Ilaria Salis è finita a processo (poi assolta) riconosciuta dalle militanti della Lega.




ma

il vicesegretario leghista, Andrea Crippa. “Al di là delle brutte immagini, Ilaria Salis non sembra una educanda. Oltre al processo in Ungheria spunta un’altra grana giudiziaria per un assalto a delle militanti della Lega. Prima che la sinistra e i suoi giornali la trasformino in Madre Teresa, possiamo sapere se questa insegnante ha anche altri precedenti?”. Sul tema si è espresso anche Matteo Salvini, che da Bruxelles ha commentato: “È assurdo che questa Salis in Italia faccia la maestra. Non può fare quel lavoro. Se fosse mia figlia non sarei contento”.
Vero che ad ogni azione comporta delle conseguenze e non sempre sono quelle che ci aspettiamo, e se quella ragazza ha deciso di fare ciò che ha fatto e ne paghi a appunto le conseguenze .Ma ancora non ci sia un'atto di accusa preciso e chiaro.Nel video non si vede il suo volto . Certo Faceva parte del gruppo ,
benissimo , l'arresti, l'indaghi e la condanni a secondo delle prove raccolte. sin qua ci siamo , ma ancora si brancola nel buio. Che non sia una passeggiata al fresco della sera non ho dubbi , ma il trattamento disumano no quello non lo tollero. Ci sono le leggi, sia dello stato che quelle europee da rispettare nonché quelli internazionali delle quali il signor orban pare se ne freghi. Non sono per il disordine ne per le devianze utopiche. Per questo contesto il mio pensiero politico non conta , dentro il caso si evince un profilo diverso.  Infatti lo stesso Enrico Mentana    distante    dal mio pensiero    afferma 

Il rispetto dei diritti umani quando si toglie la libertà a un individuo, in custodia cautelare o per scontare una condanna, è un principio di civiltà che dobbiamo sempre rivendicare con orgoglio, per noi e per i paesi che con noi fanno parte di un'Unione liberamente scelta, per i nostri cittadini comuni, che siano essi uomini o donne, indagati, inquisiti o che scontano una pena. L'immagine dell'arresto di
Matteo Messina Denaro, capo mafioso con diverse condanne definitive, è infinitamente più umana di quella della traduzione in aula di Ilaria Salis a Budapest. Lei, come ogni persona sotto processo, potrà in caso essere riconosciuta colpevole, ma resta innocente fino a condanna passata in giudicato. È una militante antifascista, ma sarebbe lo stesso se fosse fascista. Ed è perfino disarmante dover ripetere tutto questo, nel solito stadio social di facinorosi

finalmente si usa il corpo di uomo e non di una donna per una pubblicità

finalmente uno spot nel quale il corpo usato è quello di un uomo non quello della donna, come sempre accade.Obbiettivo raggiunto  ma perché ...