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16.4.25

replica di Pepa mesina parente di graziano Mesina acontinua a giudicare l'ex Primula Rossa e la sua famiglia da sempre. Anche ora che Graziano è morto.


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Ieri una parente di Graziano Mesina, Peppa Mesina, dopo il funerale del suo congiunto ad Orgosolo, ha commentato l'articolo di articolo su Grazianeddu riportato da https://www.cronachedallasardegna.it/ scrivendo il seguente messaggio:
"Sicuramente ad accoglierlo tra le sue braccia ci sarà la sua cara mamma, zia Caterina, per potergli donare tutti i mancati abbracci che le circostanze della vita gli ha sottratto.Vae hin Deus, un Dio di Giustizia e Misericordia.Sta a lui giudicare ed essere misericordioso, noi non siamo nessuno.Graziano ha già iniziato a scontare le sue pene e noi quaggiu' a caricarcene altre con i giudizi e le cattiverie. Chi è senza peccato scagli la prima pietra".

Ho ringraziato privatamente e lo faccio anche in pubblico la signora Mesina prima di tutto perché scrivendo quelle parole ha deciso di esporsi pubblicamente e tutti noi sappiamo che non è facile farlo mai vivendo un lutto.Tantomeno un lutto come quello di Graziano Mesina, che durante tutta la sua vita ha fatto parlare di sé e lo fa adesso che è morto e questo ha ovviamente avuto una ricaduta sui suoi parenti.Ha ragione la signora Mesina: "Chi è senza peccato, scagli la prima pietra". Da giorni anche questa testata giornalistica viene attaccata perché ho scelto di espormi pubblicamente a difesa di Mesina scrivendo e lo ribadisco che meritava in quanto malato terminale migliori cure e come
detenuto di essere portato in Sardegna per avere la sua famiglia vicino.
Non ho mai scritto di farlo santo. Vi ho scritto e lo ribadisco che dovreste avere rispetto per un uomo anziano che è morto e per la sua famiglia che coi vostri commenti e giudizi, continuate ad esporre alla gogna mediatica, quando loro non hanno mai avuto e non avranno mai nessuna colpa.Graziano Mesina ha pagato per i reati commessi scontandosi oltre quarant'anni di carcere. E nel frattempo la famiglia scontava le offese, le critiche ed i pregiudizi di chi come in questi giorni, parlando male di Graziano buttava discredito anche su di loro. E non è giusto.Rinnovo le condoglianze alla signora Peppa, a tutta la famiglia Mesina, alla comunità di Orgosolo.



E ringrazio le migliaia di persone che qui in questi giorni hanno mostrato invece misericordia e Pietà verso Graziano Mesina, che come ha scrivo Peppa ora potrà riposare sereno tra le braccia della mamma Caterina. Vae hin Deus Grazianeddu.

16.8.21

Dalle bufale sulla chiave inglese alla santificazione ipocrita: l’Italia uno come Gino Strada non lo meritava

 leggi  anche  

Olttre  alla  caterva  d'insulti   e    calunnie   a lui  e  all'associazione   che  vi risparmio    in quanto   le trovate  sul  web      e    riportarle   ulteriormente    significa    dare  spazio   a tali  cloachè     di  cui  una  delle ultime  è   quella  del consigliere di Cogoleto che fece il saluto romano in aula 

  da https://www.nextquotidiano.it/francesco-biamonti-consigliere-cogoleto-inferno-gino-strada/

  

Francesco Biamonti, consigliere del Comune di Cogoleto (Genova) sospeso dalla Lega per aver fatto il saluto romano in assemblea, si scaglia contro Gino Strada nel giorno della sua morte con un commento becero e sgrammaticato

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francesco biamonti gino strada cogoleto
Screenshot: Genova Today

Un errore di grammatica di base, un punto di vista populista e xenofobo e un augurio scabroso. Si può sintetizzare così il commento che Francesco Biamonti, il consigliere comunale leghista di Cogoleto (Genova) che lo scorso 28 gennaio era passato alle cronache per aver fatto il saluto romano nel Giorno della Memoria durante una votazione, ha riservato alla notizia della morte di Gino Strada, fondatore di Emergency. “Un’insopportabile compagno che voleva africanizzare l’Italia, che bruci all’inferno”, ha scritto Biamonti (l’errore, ribadiamo, è suo e non nostro) sotto al post di Francesco Calderoli che rilanciava la notizia dell’Ansa sulla morte del medico attivista.[....  segue  sul sito  citato  ]


Il  compianto Gino strada   ha  ricevuto   come    sempre  più spesso accade    con personaggi  di primo piano   la  classica  santificazione   da morto con post e parole grondanti nella  maggior  parte   dei casi    frasi  di circostanza  e    pelosa ipocrisia dopo averlo calpestato, ignorato, umiliato in vita, con quel sospiro di sollievo, in fondo, di chi sa che non dovrà più fare i conti con la coscienza di Gino, le sue sentenze dritte, nette, senz’appello che ti inchiodavano di colpo alle tue responsabilità politiche, umane, civili.

Infatti  

La morte di Gino Strada sta facendo risalire a galla lo spurgo fetido di un’Italia meschina, provinciale, malmostosa, spaurita di fronte a una bellezza che non è neanche in grado di immaginare (figuriamoci apprezzare), incapace di riconoscere la grandezza di questo essere umano, medico e filantropo che il mondo ci invidia.  da Lorenzo  Tosa  su  https://www.nextquotidiano.it/

È proprio vero purtroppo . L’Italia uno come Gino Strada proprio non se lo meritava.Quindi  si  dall'una   che  dall'altra fazione    facciamo silenzio  al meno  ai  funerali  e  lasciamo in pace  in vece  di tirarlo  per la giacchetta  





La barberia che parla sassarese «Butrea è la nostra scommessa» salva una zona dal degrado . Giuseppe Lorenzo Sanna e Antonio Giuseppe Monteal Corso Dopo anni di gavetta lascelta del centro: «Crediamo molto in questo quartiere»

da la nuova del 24\4\2025   Sassari  C’è un locale al numero 30 di Corso Vittorio Emanuele che ha vissuto tante vite: in origine barberia...