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8.12.24

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata XII . quando la LEGITTIMA DIFESA, QUANDO È POSSIBILE E QUANDO NO . e se vi aggerediscono in due

puntate  precedenti  


Cosa succede se fate del male a qualcuno che decidete deliberatamente di colpire, dopo che siete stati minacciati da lui? Le conseguenze sono disciplinate in maniera chiara: nel caso di legittima difesa domestica la legge 36/2019 sancisce che non è punibile chi ha agito per la salvaguardia della propria o altrui incolumità e si trovava in stato di minorata difesa ovvero in stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto (art. 55 c.p.). Insomma, difendervi è un vostro sacrosanto diritto,
anche se talvolta alcuni episodi di cronaca che hanno conquistato il palcoscenico dei media possono farvi dubitare della cosa. Resta il fa!o che potete difendere voi stessi o un altra persona da un aggressione, a patto che la difesa non superi l'offesa. Ma cosa significa? Significa che se un aggressore vi minaccia con un coltello attentando alla vostra vita, avete la facoltà di renderlo inoffensivo dal momento che la difesa è proporzionale all offesa che state subendo, vostro malgrado. Occorre però prestare particolare a!enzione a certe sfumatureche paradossalmente potrebbero me!ervi nei guai. Per esempio, se durante un diverbio una persona vi spintona, reagire con un pugno in faccia renderebbe la vostra difesa superiore all'offesa e sareste quindi perseguibili per legge.
 Il dibattito sulla legittima difesa è acceso più che mai, e talvolta anche strumentalizzato da politici che scelgono di cavalcare la questione perché consapevoli della sensibilità e dell'attenzione della cittadinanza. Quello che dovete avere ben chiaro è che è un vostro diri!o difendervi, senza naturalmente sfociare in condo!e di violenza fuori controllo o che ricordino il Far West. Tenete bene a mente che la vostra reazione deve essere necessaria per salvaguardare il bene che si trova in una condizione di pericolo. Avete due possibilità, insomma: reagire o subire l'offesa. L'inevitabilità o meno della reazione verrà valutata in base al caso concreto: il mezzo difensivo, quello offensivo, la forza fisica di entrambi, la modalità d'aggressione, l'età di entrambi e le circostanze di tempo e di luogo.
Infatti  la legge dice che la  reazione della vittima  dev’essere necessaria o inevitabile. Se in qualche
modo è possibile fuggire  dall’aggressore, la  legittima difesa non c’è  più. Quindi se venite aggrediti, pensate prima  di tutto a scappare.
Questo vi metterà al  riparo sia dall’aggressore  sia da futuri guai con la  giustizia. La miglior  difesa, insomma, resta la  fuga.

Meglio essere  considerati  fifoni    che  fare inutilmente  il carcere    o  avere poi  sensi  di colpa    del tipo  , ma  potevo evitare    di  ucciderlo   potevo  fuggire  ,  eccc.

10.9.24

diario di bordo n 74 anno II .Drogano la figlia malata e la uccidono nel sonno, genitori a processo: «Non siamo assassini, è stato un atto d'amore». allora perchè non farlo fare da un medico ? ., Cinzia Dal Pino, chi è l’imprenditrice di Viareggio che ha investito e ucciso un algerino che le aveva rubato la borsetta

 Anche in una  situazione  cosi difficile   bisogna mantenere  lucidità  . Infatti  pur avendo  fini  nobili cioè non far  soffrire la  propria figlia si sarebbe  dovuto   consultare  o un   medico  e  un avvocato e  chiedere la  dolce morte \  eutanasia   anzichè  arrivare  a  tale  gesto come  i protagonisti di questa storia  



Drogano la figlia malata e la uccidono nel sonno, genitori a processo: «Non siamo assassini, è stato un atto d'amore»


Si è aperto il processo contro i genitori di una bambina di tre anni, affetta da una grave malattia cerebrale, trovata morta nella sua culla nel maggio 2020.
La madre, di 32 anni, e il padre, 34enne, sono accusati di omicidio. Al banco degli imputati anche la nonna della piccola, accusata di complicità 
La ricostruzione della tragedia
Il drammatico caso, avvenuto a Hägglingen, in Svizzera, ha scosso la comunità locale. Secondo quanto riportato dalle autorità, il 7 maggio 2020, i soccorsi furono allertati dai genitori che avevano trovato la bambina priva di vita nel suo letto. Tuttavia, i tentativi di salvarla si rivelarono vani, e il decesso venne confermato sul posto. L'autopsia ordinata dal pm portò alla scoperta di tracce di ecstasy nel sangue della bambina, con la causa della morte identificata come una carenza di ossigeno indotta.
Durante le indagini si formulò una ricostruzione agghiacciante degli eventi: secondo la procura, i genitori avrebbero somministrato alla figlia una miscela letale di latte in polvere, porridge, ecstasy e sonniferi. Secondo gli inquirenti, mentre la bambina iniziava a mostrare segni di sofferenza, il padre avrebbe deciso di soffocare la piccola con un panno, mentre la madre la teneva in braccio.
La bimba soffriva di una grave paralisi cerebrale che le impediva di deglutire, camminare e parlare, una condizione che richiedeva cure intensive per tutta la vita. Secondo l'accusa, i genitori avrebbero deciso di porre fine alla sua vita per «impazienza e convenienza», arrivando a definire la figlia un «fastidio». La coppia avrebbe anche cancellato un appuntamento per l’inserimento di una sonda gastrica, che avrebbe potuto migliorare la sua qualità di vita.
Le parole dei genitori
La madre si è difesa in tribunale affermando che l'omicidio sarebbe stato un «atto d'amore» per porre fine alle sofferenze della figlia: «Non l’ho fatto per me stessa. L’ho fatto per lei e lo rifarei. La sua vita era un inferno di dolore». Il padre, invece, ha dichiarato di non sentirsi un assassino: «Non mi sento senza scrupoli. Mi dispiace solo essere accusato di qualcosa del genere».
La procura ha chiesto una condanna a 18 anni di reclusione per entrambi i genitori, oltre all'espulsione dalla Svizzera per 15 anni una volta scontata la pena. Anche la nonna della bambina, 53enne, è accusata di complicità nell’omicidio e rischia una condanna a cinque anni di carcere, oltre all’espulsione.

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  a  prescindere   che il ladro ucciso sia    italiano o straniero  questa  non  è legittima difesa  . Infatti  concordo  con  

La normalità allucinante di investire un uomo che ti ha derubato, di passarci sopra con la macchina più di una volta, di riprenderti la borsa e poi di andartene a casa a dormire, come se avessi semplicemente spiaccicato una zanzara.
Mi fa paura la delinquenza, ma mi fa paura anche questo modo di pensare che porta oggi in tanti a definire legittima difesa quello che è semplicemente, orrendamente, omicidio volontario.
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Cinzia Dal Pino, chi è l’imprenditrice di Viareggio che ha investito e ucciso un algerino che le aveva rubato la borsetta

Si trova ora in carcere a Pisa, dove c'è una sezione femminile, Cinzia Dal Pino, 65 anni, l'imprenditrice di Viareggio (Lucca) sottoposta a fermo con l'accusa di omicidio volontario per aver investito con l'auto e causato di proposito la morte di un uomo, Said Malkoun, 47 anni, algerino, che l'aveva rapinata della borsa pochi minuti prima la sera dell'8 settembre. Cinzia Dal Pino è in attesa dell'udienza di convalida e dell'interrogatorio di garanzia previsti domani mattina col tribunale di Lucca

Secondo quanto si è appreso, la vicenda è stata ricostruita in gran parte grazie al video di una telecamera di un negozio, che ha ripreso l'intera fase dell'investimento del 47enne. Una sequenza di immagini di circa un minuto e 20 in cui si ricava la presenza dell'uomo mentre cammina su un marciapiede di Viareggio, in via Coppino, l'arrivo dell'auto della donna che sterza verso di lui e lo travolge più volte a velocità moderata.La stessa 65enne scende dalla vettura, si riappropria della borsa che le era stata rapinata, risale e se ne va via. Col numero di targa dell'auto la polizia è riuscita a risalire alla commerciante, la cui famiglia è nota a Viareggio per la conduzione di uno stabilimento balneare. Cinzia Dal Pino, sposata, con una figlia, parlerà col suo avvocato difensore domani mattina prima dell'udienza e insieme, durante il colloquio, visioneranno le immagini disponibili. La donna era stata rapinata in strada, sotto minaccia di coltello, dopo che era uscita da un ristorante dove aveva cenato con delle amiche. L'auto è sotto sequestro.Chi è Cinzia Dal Pino
Ora è stata sottoposta a fermo di pg la donna individuata dalla polizia come la presunta responsabile dell'investimento. Domani si svolgerà l'udienza di convalida per la donna. Cinzia Dal Pino è una donna di 65 anni. È un'imprenditrice, proprietaria di uno stabilimento balneare sulla Passeggiata a mare. Qualche ora prima dell’incidente era stata rapinata da Said, che potrebbe averla inoltre minacciata, ma il gesto è costato caro all'uomo: la commerciante l'ha seguito e investito in seguito , scesa dall'auto  ha  poi recuperata la  ....  di borsa  ed  vigliaccamente  è  fuggita  senza  prestare o  chimare   soccorso  


emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...