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4.5.20

che ne sarà delle vecchie abitudini fatte di cultura ed identità dopo il covid 19 ?

secondo me  come   sono sopravvissute alle  varie  epidemia  e pandemie  che    la  storia    secolo scorso compreso  , rimarranno    talmente  sono  anche  se  trasformate  dalla modernità   e  dal tempo , tanto sono radicate  da  costituire   un fattore  culturale    \ identitario   come  testimoniano   le  canzoni  (     trovate  sotto    l'elenco  )    che  formano  la  colonna sonora  di questo  post   . Inoltre  il  bar     non è  solo  sinonimo  di vino  e  di alcolici e quindi    alcolismo  e  disagio sociale   ma   è anche   vita  sociale   e  di comunità   come   testimoniano :  il  libro  Bar Sport  il primo libro di Stefano Benni, pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore nel 1976  da  cui  è tratto il  film omonimo  ed   il suo  seguito  Bar Sport Duemila  2007   in generale .,  oppure    molta letteratura  italiana  mi  sovvengo   in mente         i  capitoli    de il  giorno del giudizio  di Salvatore  Satta    in cui parla del caffè tettamazzi ( tutt'ora esistente e  attivo    )  di Nuoro  o  il film Radiofreccia 1998 diretto da Luciano Ligabue, all'esordio nella regia, e prodotto da Domenico Procacci.L'opera, ispirata ad alcuni racconti presenti nel primo libro pubblicato da Ligabue, la raccolta Fuori e dentro il borgo, ottiene un successo inaspettato: ben tre David di Donatello, due Nastri d'argento e quattro Ciak d'oro.
Ecco quindi  che  se nel  nord  era (  ed è ) più classista  , il mito dell'aperitivo   e della   Milano da bere  cioè espressione giornalistica, originata dalla  famosa   campagna pubblicitaria
che definisce alcuni ambienti sociali della città italiana di Milano durante gli anni 80 del XX secolo.





Infatti questo periodo, la città era assurta a centro di potere in cui si esercitava l'egemonia di quello che fu Partito Socialista Italiano del periodo craxista,e le origino del Berlusconismo caratterizzato dalla percezione di benessere diffuso, dal rampantismo arrivista e opulento dei ceti sociali emergenti , dei Parvenu , arrampicatori sociali , dall'immagine "alla moda" in particolare  yuppies, dei paninari e del mondo della moda del capoluogo lombardo e  non solo .  questi film ricordiamo:


Proletario o quanto meno misto a partire dall'Emilia e dalla Toscana al sud .   Come dimostra  per  quanto riguarda   la mia sardegna 

  ecco una  storia  presa dall'account  Facebook    Luca  Urgu  di  citato nell'articolo della  nuova  sardegna  del  3\5\2020  


MOSSIDU T’HATA?In paese le donne sono più argute e spesso più coraggiose degli uomini, fanno mestieri persino più pericolosi di quelli maschili, la vita le ha temprate a tutto, perché quando era necessario era proprio la donna a vestire i panni degli uomini. Era così anche Cosomina, una donna bella e con un fisico possente, intelligente e simpatica che per tanti anni ha gestito il bar di famiglia come e meglio di un uomo. A lei non sono mancati anche i disturbatori e gli avvinazzati e più di una volta andava a verificare dentro la vaschetta dello sciacquone per trovarci una o due pistole che giovanotti preoccupati dall’avvicinarsi di carabinieri in servizio depositavano frettolosamente. Per lei si trattava di quotidianità, non le turbavano il sonno. E non mancava neanche chi osava stuzzicare Cosomina per il suo essere donna, ma lei non si scomodava più di tanto, anzi furbescamente stava al gioco, in fondo cosa più del gioco e dell’allegria invita un uomo ad offrire da bere a tutti i presenti?E fu così che un giorno Antoneddu offrì da bere a tutti e chiese a Cosomina quanto doveva pagare. Cosomina gli disse la cifra ma non aveva fretta di riscuotere, ma Antoneddu voleva giocarle il suo tiro: «Mi chi su inare est in busciacca si lu cheres picatilu!!» disse, facendo capire che la tasca era quella del pantalone, luogo pericoloso per le donne.
Cosomina non si si spaventò, il tipo non era certo un adone e lei sapeva che in quella tasca proprio pericolo non ce n’era e decise di stare al gioco. Infilò la mano ma ebbe anche lei il suo colpo di genio… facendo finta di aver toccato chissà cosa tirò indietro la mano e si rivolse ad Antoneddu ma anche a tutta la platea con finto spavento: «Maleittu sias!!!!»
Antoneddu, non da meno: «Mossidu t’hata??»
E ancora Cosomina : «bae innorommala!!!»
Strepitosa risata generale, dove Cosomina e Antoneddu avevano superato se stessi, senza certamente avere un copione scritto.
I nostri BAR sapevano essere luogo di incredibile divertimento.



Colona  sonora
VITA SPERICOLATA- Vasco Rossi

10.9.19

Ferrara, Albrindisi l’antica osteria che si difende dagli spritz: «Qui niente intrugli»

Per un giorno basta  parlare di  femminicidi e stupri   parliamo di  cose più allegre    anzi beviamoci su  visto che  la storia d'oggi  riguarda proprio un osteria  antica    di Ferrara  . Ne trovate la storia   nell'articolo  sotto ( e nei  link   citati sotto    nell'asterisco * )  preso da https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/ristoranti-locali/ del 31 agosto 2019


Ferrara, l’antica osteria che si difende dagli spritz: «Qui niente intrugli»
«Al brindisi» è il posto più antico del mondo nel suo genere. E si beve solo vino

                                     di Natascia Celeghin




FERRARA «Ci provano sempre a chiedere intrugli. Il segreto? Non cedere mai, mai a cole e cose varie». All’ombra del castello estense di Ferrara sorge l’osteria più antica del mondo, “anti-spritz” e altri intrugli moderni. Si chiama “Al brindisi” e può vantare e raccontare quanto ha visto accadere e bere in secoli e secoli di storia nella città della nobile famiglia Estense.


Federico Pellegrini (foto dal sito dell’osteria)


Il suo oste, Federico Pellegrini, ha fatto la scelta dichiarata di non servire nello storico locale l’aperitivo rosso mixato al prosecco (made in Veneto e celebrato nella medesima regione, cosi come in buona parte d’Italia) o altri cocktail con super alcolici di aggiustamento moderno. E proprio Pellegrini, sui social, non manca mai di rispondere puntualmente (e con ironia) a quanti intervengono sul tema Nemmeno il caffè. La proposta delle bevande è principalmente concentrata su un’offerta di vini, bianchi o rossi con un occhio di riguard al territorio. Non perché Federico Pellegrini, il titolare, abbia qualcosa contro lo spritz, la vodka, il mojito o il caffè. La piazza del castello cosi come quella della Cattedrale e dintorni offre già, con altri locali, proposte più contemporanee. La volontà dell’osteria “Al brindisi” è quella di celebrare la storia e il territorio dove da sempre questo suggestivo e folkloristico locale sorge.
Il miscelar vini è l’unico gesto contemplato da Federico Pellegrini, visto i prodotti vitivinicoli che il territorio ferrarese e non solo, propone. L’osteria più vecchia del mondo, fondata nel 1435, all’epoca l’insegna in legno portava il nome di “ Hostaria al Chiucciolino” la si può scorgere imboccando via Guglielmo degli Adelardi, un’altra viuzza intrisa di storia, collocata dietro al Duomo di Ferrara. Il locale a un tempo lo si poteva raggiunger con la barca, oggi tranquillamente a piedi con una passeggiata immersa nel fascino del Medioevo ferrarese. Attualmente è una meta ricercata dai turisti, ma anche un’abituale frequentazione di tanti ferraresi. Di proprietà della famiglia Pellegrini dalla fine degli anni Cinquanta, la tradizione è portata avanti da Federico, oste soprattutto per vocazione, visto che lo erano già i nonni. Un punto di forza dell’enoteca è proprio la mescita di vino al calice e la scelta di vini diversi abbinati alla gastronomia. I vini localissimi sono quelli delle sabbie, prodotti nella costa tra le province di Ferrara e Ravenna, nella zona del Bosco Eliceo. E ancora, solo per citarne alcuni dell’ampia carte dei vini, Vermentino nero e Massaretta dalla Toscana, Pignolo dal Friuli, Malbo gentile e Ancellotta dall’Emilia, Majere dal Trentino, Pallagrello dalla Campania
Molte le “star” del passato che hanno sostato nell’Hostaria della famiglia Pellegrini, che vanta anche il record da Guinness dei primati ed è inserita nella lista dei 215 locali storici d’Italia. Un red carpet di artisti e poeti al pari, e forse anche di più, di quello della Mostra del cinema di Venezia. Nel locale infatti si dissetarono la poliedrica mente di Benvenuto Cellini, il pittore della Scuola Veneta Tiziano Vecellio, il celebre poeta Torquato Tasso, l’astronomo Niccolò Copernico, che qui soggiornava. E poi Ludovico Ariosto che a Ferrara tutt’ora vi riposa. Per loro niente selfies, storie di istagram o video propagandistici e pubblicitari ma un bicchiere di vino e il chiacchiericcio dei viandanti.

Inizialmente  dopo    aver letto  tale  articolo  ,  visto che  a " pelle "  cioè  apriori mi sembrava una scelta  da  snob , da  sovranità  cioè nazionalista    dall'identità chiusa   avrei voluto intervistarlo  ma  lui    in maniera  lapidaria     ( anche se  comprensibile   ) mi ha  replicato  : << Salve Giuseppe..non sono abituato ,ne mi trovo a mio agio nella parte dell intervistato difatti i vari articoli si basano su copia /incolla di mie risposte a commenti di amici o frequentatori decennali del mio locale ..o di chiacchiere raccolte durante il servizio... .
Se si desidera approfondire ..; sono aperto tutti i giorni dalle 11 alle 24 escluso il lunedì. Da una, o più visite ,Potrai decidere autonomamente che tipo di forma mentis c' è dietro la mia gestione. Buon Tutto Fred  >>. Ora come  ho gli risposto   :   <<  ok se capito da quelle parti visto che sono del nord Sardegna  volentieri  .>> Visto che     condivido   (  come potete notare dal  mio twitter  e  dell'account  e  pagina  facebook )     e  piace chi pensa globale ed agisce locale *  che  non significa    nazionalismo " estremo  ovvero  fascismo  e  razzismo ma  identità    aperta   ( trovate  maggiori dettagli     nei link  sotto  * seguite l'asterisco   )    <<   cercherò >>    come  ho scritto al proprietario   <<  di raccontare il più obbiettivamente possibile la tua storia sul mio blog lo stesso anche senza intervistarti >>

Infatti   letto  i suoi canali internet ,  soprattutto la  voce   del suo sito " dicono di Noi "   e le  recensioni   di  https://www.tripadvisor.it/ ovviamente prendendole  con le pinze perchè  si  sa   che spesso su tali siti  possono infiltrarsi   rivali  ,    gente  a cui sta   antipatico  ,   o  gente  permalosa  e pignolissima   o   anche l'inverso      mi sono fatto l'idea  che   non sempre  le cose  stanno come sembra   Infatti   si  può essere tradizionalisti  senza perdere il contatto  con il mondo e  vendersi  alle mode  del momento   ovvero il classico  Pensare  Globale   Agire locale  e  puntando  sulla  qualità . Spero un giorno di capitare da quelle parti per  confermare o smentire   questo mi  giudizio  

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