http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2015/07/crema-migranti-in-ex-convento-vicino-ad.html
Lo so che l'articolo non è recentissimo è un po' stagionato infatti è del dicembre del 2014 . Ma davanti a tali bufale a chi qualcuno trova il coraggio di reagire da
è sempre valido ed attuale . Ed esso può servire come esempio
da http://www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/ del 16\12\2014
Se c'è, a Roma, chi ha fatto affari con l'accoglienza dei profughi, nella Locride - terra di 'ndrangheta - c'è un sindaco che invece ha fatto dell'accoglienza ai rifugiati il simbolo della lotta alle mafie, resistendo a intimidazioni e critiche. Domenico Lucano ha riempito il paese di afgani e africani ed è stato rieletto per tre volte consecutive. Coppie miste e bimbi calabro-africani, che l'Italia ha dimenticato di RAFFAELLA COSENTINO
Domenico Lucano, sindaco di Riace |
RIACE - I due fori di proiettile lasciati da anni in bella vista sulla porta dell'associazione "Città Futura", con cui gestisce i progetti del Sistema di protezione per rifugiati e richiedenti asilo, sono la medaglia appuntata sul petto di Domenico Lucano. Neanche il fuoco delle 'ndrine ha potuto distogliere il sindaco di Riace dal suo sogno di creare un borgo solidale e "glocal", in cui cittadini di ogni parte del mondo contribuissero a far rivivere gli ideali di mutuo aiuto della civiltà contadina. Così, il paese dei bronzi è diventato il paese dell'accoglienza, come rivendicano orgogliosamente i cartelli di benvenuto lungo la strada. E i riacesi, per la terza volta, hanno rieletto primo cittadino l'uomo che gli ha riempito il paese di africani e di afgani.
Prima chiuso per spopolamento e poi... Lucano ha cambiato volto al suo paese. Dal borgo affacciato sullo Jonio in provincia di Reggio Calabria se n'erano andati quasi tutti. Perfino le preziose statue greche dei guerrieri, dopo il loro ritrovamento in mare, furono portate altrove. Le attività commerciali morivano una dopo l'altra, la scuola stava chiudendo per mancanza di bambini, il paese rischiava l'estinzione per spopolamento. L'idea di riempire le case lasciate vuote dagli emigranti con le famiglie di rifugiati, preferibilmente con tanti bambini, nasce alla fine degli anni Novanta, quando i perseguitati curdi sono i primi a sbarcare in massa sulle coste calabresi. Badolato, paesino provocatoriamente "in vendita", è il primo a offrirsi. Ma lì il progetto non decolla. Dieci anni dopo, grazie all'azione di Domenico Lucano, Riace invece riesce a diventare un presidio fisso dell'accoglienza nel periodo dell'emergenza umanitaria a Lampedusa. Così la popolazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico arriva a diverse centinaia su neanche duemila residenti.
I simboli antimafia. Ai simboli Lucano tiene particolarmente e ne ha tappezzato il piccolo centro storico. Una porta "africana" sulla piazza principale. Un'aiuola in cui la sagoma nera di una donna che ricorda le statuette tribali raffigura la speranza. Murales di ogni tipo: nuvole, impronte di mani "contro la 'ndrangheta", dediche a Giuseppe Valarioti, giovane comunista ucciso dai boss a Rosarno, ma anche alle portatrici d'acqua vestite in abito tradizionale con le brocche sulla testa.
Il ripopolamento. Sono nate le botteghe di artigianato, dal ricamo al telaio, in cui lavorano donne del posto e rifugiate. In questo scenario colorato si muove lentamente una comunità eterogena. Anziani pensionati e giovani disoccupati. Bambine di origine afgana che parlano con accento reggino e scorazzano per il paese con lo zaino in spalla. Somali di sessant'anni e nigeriani di venti, cristiani e musulmani, vecchine rugose vestite di nero e mamme, col velo o senza, che accompagnano i figli a scuola. Africani che raccolgono la differenziata porta a porta in cooperativa con un anziano del paese che bada ad alcuni asini rigorosamente autoctoni. Il ripopolamento è il chiodo fisso del sindaco. Che non si è fermato agli esseri umani e ha deciso di puntare sui somarelli. Erano scomparsi anche loro.
Premi internazionali e tre volte sindaco. "Sia chiaro: questo modello si basa su un'economia solidale, sui valori di sostegno reciproco della civiltà contadina - dice il sindaco - Inoltre penso che abbiamo una responsabilità verso quei Paesi del sud del mondo a lungo depredati dall'Occidente. Per questo ospitare chi fugge dall'Africa è un dovere". Taglia corto con i giornalisti che ormai è stanco di incontrare. Da anni c'è un via vai di ricercatori, e fotoreporter stranieri, che continuano a spingersi fino alla punta dello stivale, attratti da questa storia. A livello internazionale gli sono stati tributati onori di ogni genere. Dal terzo posto come miglior sindaco del mondo, ottenuto nel 2010 con la motivazione di essere un "Gandhi dei nostri tempi", alla dichiarazione del regista Wim Wenders, secondo cui "la vera utopia non è il crollo del muro di Berlino, ma quello che è stato fatto a Riace".