Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
1.10.12
Oggi nel maso si resiste e si lotta ed alla fine si vince
dalla sezione C'è chi dice No del 30\9\2012
Di Emilio Casalini. I masi, le tipiche abitazioni altoatesine con le stalle annesse e i prati sempre curati, dovevano sparire. L'aveva previsto una vecchia commissione europea, cosicché le mucche scendessero a valle e si producesse latte a minor costo. Invece...
25.4.12
la vita è un casino ma ... parte 2

Nel senso ) che la vita è imprevedibile e mutabile e che quindi si può , anzi si deve per ( a meno che tu vedere l'atro video sotto scelga diversamente ) lottare per -- ma non è il mio percorso -- renderla straordinaria oppure -- è questo fra alti e basi , battere e levare , cadere e rialzarsi , fra il dolce e l'amaro il mio percorso -- vivere nel bene e nel male la vita nella sua pienezza non vivere come monumento \ omologato cioè morto vivente e il sopravvivere porto all'estremo e alla passività , reagire per modificarla come suggerisce la vignetta riporta a destra . a voi decidere quale tipo di vita intraprendere .L'importante è che decidiate liberamente senza farvi suggestionare dal primo che capita, sottoscritto compreso che ha : << Due strade trovai nel bosco e io scelsi quella meno battuta, ed è per questo che sono diverso ( Robet Frost San Francisco, 26 marzo 1874 – Boston, 29 gennaio 1963) ed è tratta da :La Strada Non Presa>>, ma che ragionate con la vostra testa
io nonostante tutto vado avanti , scalciando pietre e venendo scalciato . Ma come dice la canzone sotto :
25.3.12
come vedo la pasqua e come sopravvivere alle feste pasquali
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topolino n 2886 topolino e la banda della scimitarra di Rodolfo Cimino ( testi ) e Valerio Held ( disegni ) |
- Auguri
- Cene e pranzi ed abbuffate
- uova e colombe

Girotondo… con l’uovo dal mondo…

- Paraguay
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- Perù
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- Indonesia
- Filippine
- Bangladesh
- Ecuador
- Tanzania

- Fairtrade Italia
- Associazione Botteghe del Mondo
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- Altromercato
- Libero Mondo
- Commercio Alternativo
- Via Settembrini n°1 a Tempio Pausania
- http://www.labottegadelmondo.it
- nord-sud@labottegadelmondo.it
- tv
18.3.09
Qui non si denuncia nessuno
Questo cartello è appeso in bella evidenza all'ingresso di uno studio medico di Roma! Bisogna sapere che non ci sono solo le ronde leghiste e le leggi che qualcuno chiama erroneamemte fasciste. In realtà si tratta di disposizioni ottuse-becere- demenziali. Come l'idea che i prefetti controllino le banche. Magari potremmo far seguire i giornalisti dai sacrestani, i giudici dai bidelli, gli attori dai vigili, gli scrittori dai pompieri, i medici dalle guardie forestali.
Accanto a un' Italia cialtrona che si diverte con le barzellette da trivio del capataz, ce ne è un'altra civile e dignitosa. Fa bene saperlo.
5.2.09
Per il Vaticano II e contro gli antisemiti nella Chiesa
Chi lo condivide può firmarlo; chi non lo condivide non lo firmi; chi ne condivide una parte, decida cosa è prevalente: se la perfezione o l’emergenza chiesa che stiamo vivendo. Nessuno è obbligato.
Non volevo tacere perché non è possibile tacere. Il tacere sembra una caratteristica cattolica, quasi un ottavo sacramento. La Germania ha cominciato, la Francia sta seguendo, anche in Italia comincia sentirsi qualche voce e anche noi possiamo e dobbiamo fare sentire la nostra contro ogni rassegnazione e autoritarismo.
PREGO CORTESEMENTE CHI VOLESSE DIVULGARE L’APPELLO E IL LINK a quante più persone è possibile affinché la testimonianza possa essere corale.
A tutte e a tutti un abbraccio caloroso, conciliare, postconciliare, antirazzista
Paolo Farinella, prete - Genova
13.5.08
Senza titolo 524
Visto che la sinistra da quella centrista ( il pd ) , da quella massimalista e riformista ( radicali , sinistra arcobaleno , ecc ) , pensa solo a leccarsi le ferite e a rinnovare le cariche interne dei partiti ( importante certo , ma non primario ) ed a piangersi addosso , e si ostina a non capire che , per parafrasare la canzone mia dolce rivoluzionaria dei Mcr : <<(...) L'utopia è rimasta la gente è cambiata\la risposta ora è più complicata!(....) e scuoteva la testa quando le dicevo\che servono nuove parole (.... ) >> e si è fatta a livello parlamentare \ partitico e forse anche a livelo extraparlamentare superare dalla destra come dimostra questa inchiesta del quotidiano al repubblica ha perso il contatto con la piazza e con al base .
Infatti Beppe Grillo, a volte, dice cose condivisibili. il malcontento esiste. Ognuno di noi è in varia misura infelice, triste, scontento, frustrato e talvolta esasperato di questa situazione politica , e a dimostrarlo non c'è solo grillo ma c'è anche un affollamento a dibattiti di Travaglio e la vendita notevole tanto che è stato riostampato più volte del libro La casta. Così i politici italiani sono diventati intoccabili è un libro-inchiesta uscito il 2 maggio 2007 e curato da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, due giornalisti del Corriere della Sera. Grillo fa cassa: è l’espressione di malumori forti e legittimi.che sono poi quelli che hanno portato a votare destra oppure all'aumento dell'astensionismo , visto che la sinistra è riuscita a far dire al popolo Cosa che succedeva con i governi pre tangentopoli francia o spagna purchè se magna
Per queste ragioni , ho deciso di aderire al movimento di grillo anche se con riserva su alcuni punti come potete notare sotto . E' vero sarà : demagogo per certi aspetti ma chi fà specie quella partitica non lo è ? cosi pure sarà qualunquista , ed in parte è vero, però il suo qualunquismo , è un qualunquismo attivo ( cioè te lo dimostra , e tenta di costruire una politica dal basso , partendo dalle liste civiche e non dala segreterie di partiti ) a diffeenza del qualunquismo della massa cioè dela gente ( che si limita a dire sono tutti ladri , pensano soo a scaldare le poltrone , ecc )
Il problema sono i contenuti e il modi. A volte condivisibili, a volte no. Entro nel merit
parlamento pulito
concordo \ Divergenze . ok sono d'accordissimo non mi sembra degno che il paese sia rappressentato da gente corrotta e ambigua o con la fedina penale lercia o insulti le istituzioni . Unica cosa che non concordo sono che Gr mette sullo stesso piano gente che ha reati per corruzione e mafia sullo stesso piano di chi ha condanne per resistenza , blocco stradale , ecc , perchè se cosi fosse in italia non potrebbe partecipare all a vita parlamentare chi ha condanne per aver fatto dele lotte sociali ed in alcuni casi di disubbidienza civile e non violento
“Il Pd e il Pdl sono uguali. Non bisogna più andare a votare”.
Concordo ma innparte non concordo
Tra i politici del Pd e del Pdl c’è un abisso anche se per chi è poco esperto di politica partitica non viene subito notato Un abisso politico, culturale e di etica pubblica.Infatti nessuno di loro nonostante le condanne per corruzione e alrtri reati si è fatto leggi ad personam anche se ha fatto inciuci . Un abisso di persone infatti ci sono ( vedere la lista di travaglio http://www.ilcannocchiale.it/blogs/allegati/FEDINE_PENALI.pdf ) dove Tutte le altre liste, presenti alle elezioni nazionali, contengono molti candidati nei guai con la giustizia: condannati, indagati, rinviati a giudizio, salvati dalla prescrizione, miracolati dalle leggi vergogna o da immunità ed insindacabilità parlamentare. Temo che i futuri cinque anni lo dimostreranno. Capiamo e condividiamo la delusione per l’operato della classe politica dell’attuale centro-sinistra ma non si può dire che i due schieramenti siano totalmente uguali.
“I partiti sono il cancro della democrazia: io li voglio distruggere”
Più che distruggere io direi da riformare il partito come forma di espressione politica democratica. Qualcuno di voi ha mai visto una democrazia senza partiti? Siete a conoscenza di un’alternativa alla democrazia rappresentativa ? E poi c'è una contraddizione , prima odia i partiti e poi fa le liste civiche sono s dei partiti ma dal basso e non dei vertici
Tra le proposte di legge del primo V-day c’era il limite massimo di due mandati parlamentari.
Non hanno tutti i torti quelli che dicono ; << E perché mai dovrebbe essere così? Il professionalismo politico può anche essere un valore. La politica è un mestiere serio che ha bisogno di anni e di esperienza. >>certo ma ne bastano 3 mandati ovvero 15 anni ma non di più non 20 0 40 perchè altrimenti sia ha il mancato rinnovamento dei partiti e dei gruppi dirigenti, che in Italia è un problema enorme.
“basta con i finanziamenti pubblici ai giornali”
Ha perfettamente ragione non concordo con dice : << Posto che per finanziamenti s’intende soprattutto sgravi fiscali, abbiamo qualche dubbio. Dal manifesto a radio popolare, tantissime testate scomparirebbero, alla faccia del pluralismo dell’informazione. I pochi giornali in grado di sopravvivere costerebbero di più. Il liberismo economico nel settore dei media è una soluzione rischiosa: la tv insegna.>>
Perchè con la rete si puo fare un giornale o una tv . Ma soprattutto molti giornali come il manifesto , l'unita , sono sopravvisuti anni senza tali finanziamenti . basta fare ( come si faceva allora ) oltre il porta a porta dei militanti , mettere a fondo pagina un conto corrente con le cordiante bancarie \postali o per il pagamento elettronico , per farsi dare un aiuto volontario dai lettori , oltre insistere sugli abbonamenti o copie omaggio . Ora molti si diranno che quella legge va riformata ma non abolita , ma tutte le riforme sono fallite guarda questa puntata della trasmissione report una del poche trasmissioni giornalistiche e politiche ancora guardabili in rai
Sul blog Beppe denuncia “il silenzio dell’informazione sul V2-day”. Con la variante “i tg non ci hanno dedicato neppure un secondo”
fesserie . Tutti i tg della Rai ne hanno parlato nei titoli di apertura e con un servizio dedicato sempre nella prima parte del telegiornale chi lungo e dettagliato chi corto come il tg1 al primo v day . In tarda serata “Matrix” ha trasmesso ampie parti dello spettacolo , cosi pure santoro ad anno zero del 1 maggio
Il giorno dopo il V2-day era sulla prima pagina dei Repubblica e Corriere e Stampa con relativi pezzi “interni” (dalle due alle quattro pagine). Repubblica.it ha raccontato la giornata con una diretta da piazza San Carlo Sulla homepage de LaStampa.it c’era un link alla diretta video dell’evento e un dossier dedicato all’evento. Un conto e dire come dice Gr che c'è stato il silenzio un 'altro e dire che ( in alcune trasmissioni è avvenuto) i sono soffermati solo su quello che lui ha detto e le reazioni degli interessati , senza analizzare ( salvo rari casi ) con ospiti in studio a favore e contro
Considera tutti i giornalisti servi
Concordo in parte esiste un’informazione di regime o la verità. Esistono giornalisti capaci e giornalisti incapaci. Ma anche: c’è una cosa, nei giornali, che si chiama linea editoriale ed è vero che nella maggioranza dei casi poco libera ma ce ne passa a dire come fa Lui i giornali italiani sono “fascisti”, “fogli di regime "
Perchè se è Vero al 90 % I giornali italiani sono un esempio di caotico e di un marasma di notizie d'agenzia e sono praticamente la fotocopia dei tg sentire cosa dice travaglio ce ne sono un 10 % che non lo sono e sono seri
Sull'abolizione Ordine dei giornalisti dal meetup di padova
www.cantondelgrillo.net/ << Mussolini creò nel 1925, unico al mondo, un albo nel quale si dovevano iscrivere i giornalisti. L'albo era controllato dal Governo e messo sotto la tutela del ministro della Giustizia, il Mastella dell'epoca.
Nel 1963 l'albo divenne con una nuova legge ordine professionale dei giornalisti con regole, pensione, organismi di controllo, requisiti di ammissione. Una corporazione con dei saldi principi. Infatti nella legge 69/1963 è scritto che: è diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d'informazione e di critica, mentre è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede.
Einaudi scrisse: "L'albo obbligatorio è immorale, perché tende a porre un limite a quel che limiti non ha e non deve avere, alla libera espressione del pensiero. Ammettere il principio dell'albo obbligatorio sarebbe un risuscitare i peggiori istituti delle caste e delle corporazioni chiuse, prone ai voleri dei tiranni e nemiche acerrime dei giovani, dei ribelli, dei non-conformisti"
Berlinguer aggiunse: "Io sono contrario al requisito di qualsiasi titolo di studio per la professione di giornalista, perché considero questo come una discriminazione assurda, una discriminazione di classe, contraria alla libertà di stampa e alla libera espressione delle proprie opinioni".
L'informazione è libera e l'ordine dei giornalisti limita la libertà di informazione. Chiunque deve poter scrivere senza vincoli se non quelli previsti dalla legge.I giornalisti liberi straccino la tessera, non ne hanno bisogno, il loro unico punto di riferimento è il lettore.>> Concordo basti vedere il caso Farina \ betulla ex giornalista ora eletto parlamentare del Pdl , è stato espulso dall'ordine perchè nel libro paga della Cia (qui e qui la cronologia della vicenda ) che ha continuato a scrivere come opinionista prima di candidarsi ed essere eletto con berlusconi . Ma il caso più grave è quello di Ciancio( 1 2 ) editore siciliano che l'ordine non ha mai espulso Tale storia è confermata anche Giuseppe Lavenia giornalista che racconta la difficile esperienza di alcuni giornalisti con l' editore siciliano ciancio nella puntata d'anno zero trovate la sua storia su sito d'anno zero più precisamente qui nella sezione generazione
*Abolizione della legge Gasparri* sono d'accordissimo si tratta di una illegalità legalizzata . Infatti la Corte europea di giustizia ha condannato il regime italiano di assegnazione delle frequenze radiotelevisive.
La Corte ha dato ragione a Europa 7, le cui frequenze sono occupate dalla rete di propaganda di Arcore, detta anche Rete 4. La Corte ha evidenziato che il regime di assegnazione delle frequenze nel nostro Paese:
- non rispetta il principio della libera prestazione dei servizi
- non ha criteri di selezione obiettivi – trasparenti – non discriminatori – proporzionati (poi ha finito gli aggettivi)
La sentenza europea segue quelle a favore di Europa 7 della Corte costituzionale, del Consiglio di Stato e dell’Avvocato generale della Corte di Giustizia europea del 12 settembre 2007 (che ha bocciato la legge Gasparri).
Mi aspetto che si faccia applicare la sentenza senza invocare la Nato e l’ONU. Ma sono sicuro che non succederà. Con il solito trucco: cambieranno la legge.
Le frequenze radiotelevisive sono in concessione, significa che sono di proprietà dello Stato, che può decidere, liberamente, a chi assegnarle. Le frequenze sono quindi dei cittadini, di nostra proprietà.
Le leggi che hanno regolamentato il sistema radiotelevisivo, dalla Mammì alla Gasparri, hanno creato un mostro: il Testo Unico. Cambiarlo solo in parte è inutile, va eliminato per poter definire, da zero, nuove regole che garantiscano una vera informazione.
25.4.08
22.4.08
Dio è morto (e la falce e il martello non stanno tanto bene)
«Di falce e martello agli operai non frega» Corriere della sera, 21 aprile 2008
ROMA — L’Avvelenata stavolta è per Diliberto che si aggrappa alla bandiera rossa: «Agli operai, della falce e martello non gliene frega più niente», diceva Francesco Guccini l’altra sera durante un recital a Bruxelles nella libreria Noia. «Anche gli operai della Fiom hanno votato per
«La stupidità non ha confini, ma da noi (in Emilia) fortunatamente ne sono arrivati pochi».
Non si scandalizza anzi concorda il conterraneo (Novi di Modena) e compagno di tanti palchi Beppe Carletti dei Nomadi: «Guccini ha detto quel che pensiamo tutti da un pezzo, alle persone delle ideologie non importa nulla, falce e martello sono un simbolo ormai superato, teniamolo pure ma senza dire che si riparte da lì». Un addio inevitabile e però triste? «Ma no, il mondo si evolve,
G. Ca.
4.11.07
Senza titolo 2186
Precario
Ponti con il futuro non ha il mio presente
Ma fondamenta di carta
macerie di un’esistenza quotata in borsa
Cartello da rimuovere a lavoro svolto
Vittima innocente di questa guerra non dichiarata
e anima in pezzi
un altro giorno se ne va
il nulla sempre più vicino
sono campo coltivato a rotazione
domani il sole sorgerà ancora
per tutti dicono
ma non per me
Pietro Atzeni
4.10.07
Senza titolo 2056
SEMPRE A PROPOSITO DI BEPPE GRILLO
Nel mio blog ho espresso chiaramente quelle che sono le mie perplessità su Grillo, le stesse che mi vengono quando sento parlare con grandi paroloni di Gomorra e La casta. Ho scritto un romanzo “Il mistero delle 99 tavolette d’argilla rossa”, dove ho narrato in forma di giallo la nostra storia degli ultimi anni, ma a differenza di quei due romanzi sopra citati, ho individuato e credo in maniera convincente dimostrato, come il colpevole del disastro sociale del nostro paese non sia né la mafia né i politici, che ritengo dei semplici esattori, ma un potere occulto che tira le file degli uni e, a volte, anche degli altri. Su “Il mistero delle 99 tavolette d’argilla rossa” il mio libro c’è il silenzio però. Perché? Eppure il romanzo è bello, più di un critico letterario lo ha ritenuto superiore, se si può fare il paragone, al “Codice da Vinci” di Dan Brown. Eppure il silenzio è imbarazzante…Ora ritorniamo a Grillo e si capirà anche quello che ho lasciato in sospeso. Il comico genovese scaglia la sua filippica ridanciana contro la classe politica. La gente lo segue perché non ne può più e vuole far sentire la propria voce. Il dramma dei giorni che stiamo vivendo viene ridicolizzato, e già questa è una caduta di tensione rispetto al problema che per molti cittadini ha ricadute drammatiche. Quando ci fu tangentopoli, molti politici scomparvero, ma continuarono a fare gli interessi delle lobbies di potere facendo eleggere delle emerite nullità. Si dette comunque alla gente l’idea del nuovo e del cambiamento. Ecco la mia paura, non toccando Grillo il potere che opera all’ombra, si ha l’impressione che si vogliano semplicemente cambiare i suonatori ma che la musica alla fine rimarrà sempre la stessa. Perché il conservatorio, che stabilisce il cartellone degli spettacoli, ha così deciso.
(Pietro Atzeni)
Le storie di ieri
Buongiorno a tutti! Rispondendo oggi per la prima volta al gentile invito a postare fattomi qualche tempo fa dal "padrone di casa" di questo blog, vorrei oggi scrivere ponendomi una domanda e provando ad interrogarmi su di essa. In un periodo in cui Grillo ha risollevato la questione della partecipazione popolare alla politica, la mia domanda riguarda il confronto tra le risposte sociali di ieri e di oggi al clima politico, quale delle due fosse da considerarsi preferibile. Bene, inizio col dire che probabilmente, come spesso accade parlando della vita degli uomini, anche in questo caso una risposta univoca potrà apparire riduttiva, se non addirittura semplicistica. Me ne rendo conto, sappiatelo, ma d'altronde la complessità delle cose non può assere, a mio avviso, una scusa per l'immobilismo. Neppure per quello del pensiero. Il pensiero, appunto. Il pensiero, nell'uomo, è quella funzione cerebrale che consente di immagazzinare dati, allinearli in unità coerente e quindi utilizzarli per elaborare delle simulazioni capaci di portare alla risoluzione dei problemi. Il pensiero avvìa più strada in base a ciò che sa, sìmula ed ipotizza gli esiti di ciascuna, quindi seleziona e spinge all'attuazione di quanto stabilito come "migliore". Il pensiero è, quindi, un processo che nasce da un'esigenza, da una carenza, ma è per sua natura un processo lento, un processo troppo lento per fotografare in un istante la propria situazione. il corpo e le emozioni, quelle sì che sono veloci. Anche i maestri orientali lo sanno da millenni. Il pensiero si innesca, ragionevolmente, dietro un'esigenza percepita fisicamente ed emotivamente, come la fame o la paura. Fin qui ci siamo, sì, ma dove voglio arrivare? E' presto detto: l'ideologia è un'idea organica che, partendo dai dati a disposizione, si prefigge la risoluzione di un problema avvertito già a livello fisico-emotivo. Senza pensiero l'ideologia svanirebbe nel banale avvertimento di un disagio, ma senza l'impulso fisico-emotivo mancherebbe di un fine avvertito come necessario. Gli anni di piombo erano, notoriamente, anni ideologizzati.
Come in ogni epoca, anche negli anni '70 c'era chi sapeva, chi credeva di sapere e chi non sapeva. Anche negli anni '70 le risposte ideologiche potevano essere compromesse da cattivi dati di partenza per la riflessione, Anche negli anni '70 c'era chi propugnava la rivoluzione non per abbattere il concetto di padrone, ma per sostituirsi egli stesso al padrone allora vigente. Anche allora l'uomo era l'uomo.
Negli anni '70, a causa delle condizioni ancora immediatamente post-rurali del nostro paese, la guerra tra interessi nazionali ed interessi soprannazionali, quella stessa che offrì nel primo conflitto mondiale la migliore occasione per l'emergere dei secondi contendenti citati, restava ancora inavvertita ai più. Poca immigrazione, poche normative invasiva dall'Europa, poca competizione per la manifattura autoctona sul suolo nazionale: l'Italia sembrava sussistesse ancora come una sorta di "sistema chiuso", in competizione, quale ente ancora nazionale, con gli altri paesi. In realtà, ieri come oggi, sia l'industria che la politica reale, quella celata dal teatrino della democrazia repubblicana, agivano per interessi che non avevano ormai nulla più a che fare con il concetto di unità nazionale, nè sul fronte territoriale nè su quello etnico. Anche le grosse ideologie subìvano entrambe la spinta globalizzante dei gruppi di potere: se da un lato, almeno ufficialmente, la stella della bandiera sovietica già di suo rappresentava l'unificarsi, in un solo punto centrale, del proletariato proveniente dai cinque continenti, dall'altra parte ci stava la stella americana dai significati ancora da chiarire. Così come da spiegare resta la stella scelta come simbolo della repubblica italiana. E intanto avanzava il benessere.
"...ma l'uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono"
Isaia
Torniamo, ora e per concludere, all'inizio del discorso. Motivi di biasimo e di rimpianto, guardando gli anni passati come gli odierni, se ne trovano sempre. Ma, a fronte dei problemi che, allora, potevano essere avvertiti a livello personale come sofferenza fisica ed economica, sono stati nel frattempo messi al bando dal consumo. Il consumo è stato il grande palliativo tramite il quale il potere nuovo, quello a cui Pasolini non riusciva ancora, allora, a dare un volto, nè un nome, si è andato sempre più consolidando. Il consumo, offerto in simbiosi perfetta con l'identificazione della gioia nello stesso (come una manovra a tenaglia effettuata sul piano antropologico e culturale) ha permesso a questo nuovo potere di non far mai giungere il dolore, nei suoi sudditi, al punto tale da innescare un pensiero di tipo programmatico, nè al punto tale da permettere al pensiero, qualora comunque fosse insorto, di cercare soluzioni aldifuori del consumo stesso. Il pensiero è sostituito dalla logica "dei pacchi" di tante trasmissioni preserali, dove soltanto l'azzardo e la sensazione guidano l'operato in modo cieco e spietatamente circostanziale. Carissimo Kin-chan, perciò: lungi dal mio interesse il voler difendere una qualsiasi delle ideologie che si batterono, più o meno consapevolmente, più o meno giustificatamente, all'epoca, rimpiango di quegli anni un pensiero capace di programmare il futuro partendo da presupposti "altri" dal consumo e dal suo implicito egoismo, per farla breve. Rimpiango la percezione culturale di un "bene" inteso come coincidenza di interessi personali e collettivi. C'erano le bombe e c'era la paura per le strade, si dirà allora. Proviamo a guardare, allora, i telegiornali di oggi: le bombe ed imotivi di paura, quando non ci sono, li si inventa. Ma c'è qualcosa, oggi, che ieri non c'era e che rappresenta, forse, un punto di forza dell'epoca attuale? Certo che c'è: è la maggiore diversificazione delle ipotesi di soluzione, da parte di chi scopre il trucco del mondo in cui siamo costretti a vivere. Ed insieme a ciò, non dimentichiamo, il patrimonio esperienziale delle storie di ieri.
"...la mattina legge molti giornali; è convinto di avere delle idee..."
F. DeGregori, Le Storie di Ieri
13.7.07
la censura dis tato colpisce pietro ricca
Io propongo che se nel caso lo censurassero ancora flo invito a scrivere qui da noi voi cosa ne pensate ? siete d'accordo ?
"Emilio Fede mi ha querelato e la finanza ha cambiato le chiavi di accesso al mio blog, impedendomi di pubblicare nuovi articoli. Il blog mi è stato chiuso su richiesta del pubblico ministero romano Giuseppe Saieva, con atto del gip Cecilia Demma. Il “sequestro preventivo” mi è stato notificato alle 14,00 di oggi 10 luglio da due agenti del “nucleo speciale contro le frodi telematiche” della guardia di finanza, venuti appositamente dalla capitale. Il sequestro proviene da una querela per diffamazione presentata da Emilio Fede nei miei confronti per la contestazione al circolo della stampa di Milano del 16 aprile 2007. In esecuzione del medesimo provvedimento è stato cancellato dal blog un mio articolo relativo alla vicenda Fede e i commenti a margine dei lettori. Per motivi tecnici non è stato possibile, come pure era stato richiesto dall’autorità giudiziaria, togliere il video da youtube. Non si è arrivati all’oscuramento totale del blog, che pure era stato prospettato nel decreto di sequestro preventivo, solo perché gli agenti della finanza hanno adottato la soluzione di modificare la mia password di amministratore di www.pieroricca.org, previa missione mattutina a Sarzana (La Spezia), sede legale della società di gestione del blog. Naturalmente farò immediata richiesta di dissequestro. E mi riservo di querelare a mia volta il signor Fede. Ricordo infatti che la contestazione ebbe come antefatto una mia domanda (sul caso Europa 7 e le frequenze abusivamente occupate da Rete 4), alla quale il direttore del tg4 rispose dandomi dell’ “imbecille”. Per non parlare dello sputo che mi indirizzò nell’androne del circolo della stampa, come testimonia il video reperibile. Con il querelante ci confronteremo dunque in tribunale, magari davanti a qualcuno dei magistrati diffamati e spiati negli anni del governo del suo adorato datore di lavoro. Sarò lieto di farmi processare un’altra volta per aver espresso opinioni condivise dalle persone che stimo. Nel frattempo non smetterò di interpellare e criticare i personaggi pubblici che non stimo, esercitando il mio diritto-dovere di dissenso. Nessuno riuscirà a sequestrare la libertà di espressione, mia e degli amici del gruppo Qui Milano Libera e del blog: questo è certo. Ringrazio fin d’ora chi vorrà far circolare questa notizia".
Piero Ricca
11.7.07
Senza titolo 1934
io nemmeno probabilmente, starei cantando.
Tu da che parte stai?
Stai dalla parte di chi ruba nei supermercati,
o di chi li ha costruiti...rubando? (...)
Francesco de Gregori in " chi ruba nei supermercati " dall'album canzoni d'amore
riprendendo il post precedente rispondendo a chi mi chiede da ce parte stò e che ho il piedi in due staffe quando in realtà e credo che chi segue veramente lo abbia capitop io sto per usare uno slogan degli anni 1970\1980 : << nè con le br nè con lo stato >>
Messico, il cantante toglie dalla scaletta un brano molto amato ( Si trattava di un controverso brano che elogia le azioni dei narcotrafficanti ): il pubblico reagisce distruggendo il palco
In Messico esiste un sottogenere musicale chiamato «narcocorrido» e che è famoso per i testi indulgenti verso l'attività dei cartelli...
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Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
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https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una stor...
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iniziamo dall'ultima news che è quella più allarmante visti i crescenti casi di pedopornografia pornografia...