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4.7.09

"Ero forestiero, e mi avete imprigionato"

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.


Don Luigi Ciotti: «Come ai tempi della discriminazione razziale»

«Non sicurezza, crudeltà. Non c’è altra parola per definire le misure sull’immigrazione approvate oggi, giovedì 2 luglio 2009, in Senato. Non c’è altra parola per definire questo accanimento contro chi fugge dalla miseria, dalla discriminazione, dall’oppressione, dalle guerre. Sono persone, prima che immigrati, quelle che chiedono di essere riconosciute e accolte nella legalità, nei diritti e doveri di ogni cittadino parte attiva del consorzio sociale. É doloroso constatare come questa legge ci faccia scivolare indietro, ai tempi della discriminazione razziale, negando i valori della Carta universale dei diritti umani, della nostra Costituzione, della Convenzione di Ginevra sui rifugiati. Baluardi contro il ritorno della barbarie e della guerra, antidoti perché legge sia tutela del bene comune a partire dai più deboli, non legge del più forte. Sono vittime della povertà, gli immigrati. Ma la povertà più grande, oggi, è la nostra. Povertà di coraggio, di senso, di umanità, di capacità di scommettere sugli altri, di costruire insieme a loro. Dati alla mano, è dimostrato che, laddove si è lavorato con impegno, è stato possibile armonizzare il diritto con l’accoglienza, saldare il rispetto delle regole - che deve valere per tutti - con l’integrazione. A partire da quel “mettersi nei panni degli altri” che è stato motore delle più grandi conquiste umane e civili. E spiace che, ad eccezione di una minoranza di voci nette e coerenti, su una questione tanto cruciale come quella dell’immigrazione, la politica sia venuta meno al suo orizzonte ideale: stimolare la promozione culturale e sociale di un paese, trasformando in speranze le paure della gente».


Don Paolo Farinella: «Il decreto vergognoso del governo della vergogna»

Come cittadino, come prete e come presidente dell’Associazione “Massoero 2000” di Genova che si occupa di senza fissa dimora, dichiaro la mia totale e ferma obiezione di coscienza allo scellerato decreto dell’ignobile governo italiano, proseguendo la dichiarazione di ieri. (Paolo Farinella, prete). Parola di Dio! No, della Cei! Anzi del Vaticano! Venghino, signore e signori, la commedia è cominciata. A decreto appena sfornato, ancora caldo e fumante, il responsabile vaticano dei Migrantes osa dire che il decreto «porterà molto dolore»; gli fa eco la Cei che parla a più voci: «Sull’immigrazione non basta l’ordine pubblico ma servono anche politiche volte a favorire l’integrazione». Il direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della Cei afferma che «di fronte al fenomeno complesso dell’immigrazione, è evidente che una risposta dettata dalle sole esigenze di ordine pubblico - che è comunque necessario garantire in un corretto rapporto tra diritti e doveri - risulta insufficiente». Non è il massimo che dovrebbero dire due istituzioni religiose, ma anche un buffetto dato al momento giusto, è significativo e meglio di niente. Le parole fragili e timide erano ancora in aria e non si erano depositate in terra, che come uno sputo a tradimento arriva la dichiarazione ufficiale del portavoce vaticano, Padre Federico Lombardi: «Il Vaticano come tale non ha detto niente sul decreto sicurezza approvato dal governo italiano. Ha parlato monsignor Marchetto [Ufficio Migrantes del Vaticano], ma non mi consta che il Vaticano in quanto tale abbia preso posizione». A noi consta, consta! Il Vaticano non ha detto niente, non ha preso posizione e il suo niente ha la potenza dirompente della parola esplicita: il governo è al sicuro, Bossi può discettare sui preti che parlano ma non contano niente e Maroni fa spallucce a quelle che definisce «liturgie», cioè rituali vuoti e inutili. Non si è fatto attendere l’esimio fascista La Russa, nonché ministro della Difesa, che, grato pose: «Siamo lieti della precisazione del Vaticano, che mette in rilievo la differenza tra un giudizio, legittimo, di monsignor Marchetto e quello del Vaticano». Obiettivo raggiunto, come si conviene tra compari. Come volèvasi dimostrare, il cerchio ora è quadrato. Speravamo di ascoltare dal portavoce del papa parole semplici, antiche, parole dal sapore evangelico come «voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù» (Ef 2,19). Oppure, se ancora il papa e la sua corte non fossero arrivati al Nuovo Testamento, le parole dell’Antico: «perché il Signore vostro Dio… [è] il Dio grande, forte e terribile che non usa parzialità e non accetta regali, rende giustizia all’orfano e alla vedova, ama il forestiero e gli dà pane e vestito. Amate dunque il forestiero, perché anche voi foste forestieri nella terra d’Egitto» (Dt 10,17-19) a cui fa eco il Cronista: «nell’agire, badate che nel Signore, nostro Dio, non c’è nessuna iniquità: egli non ha preferenze personali e non accetta regali [= non si lascia corrompere con regali]» (2Cr 19,17). Abbiamo sentito solo voci di diplomazia da tornaconto, di ossequio servile, di eresia e di apostasia dalle quali prendo le distanze in modo netto e senza paura delle conseguenze. Io, Paolo Farinella prete mi dichiaro «obiettore di coscienza» al decreto 733-B/2009 e al Vaticano che non riconosco come mio Stato e che non mi rappresenta come prete della Chiesa Cattolica, apostolica e universale. Anzi, lo considero una maledizione di Dio sull’intera Chiesa e prego che sprofondi negli abissi della Gehènna. Avevo facilmente previsto che l’inasprimento del 41-bis nei confronti dei mafiosi, sarebbe servito come foglia di fico per accreditare un governo screditato come tutore di legalità. Le cronache confermano e il diritto è affossato. Di seguito un breve ripasso della Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo (Onu, 10-12-1948) sottoscritta dall’Italia quando era uno Stato di Diritto: «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti» (art. 1). «Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione (art. 2 § 1)». «Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona (art. 3)». «Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù (art. 4)». «Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica (art. 6)». «Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad un’eguale tutela da parte della legge … contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione (art. 7)». «Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato (art. 9)». «Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio Paese (art. 13 §§ 1-2)». «Ogni individuo ha diritto di cercare e di godere in altri Paesi asilo dalle persecuzioni (art. 14 § 1)». «Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza (art. 15, §§ 1-2)». Il decreto del governo della vergogna ci colloca fuori da questa logica, da questa civiltà e dalla storia del Diritto, ma è ancora più grave che, per graziosa concessione del Vaticano, la Chiesa intera è dichiarata estranea al Vangelo, a Dio e a Gesù Cristo. Mi chiedo con quale diritto il papa e i suoi portavoce possano chiedere che nella Costituzione UE sia scritto un riferimento esplicito alle «radici cristiane». I cristiani della base, moltissimi preti, i volontari, le associazioni e le donne e gli uomini di buona volontà si oppongono e si opporranno a questo decreto anche a costo della loro vita e il Vaticano vada in perdizione. Nessuno lo rimpiangerà, tranne il governo Bossisky-Berluskonijad, compagnucci di merende e di abiezione.








P.S.: chi volesse approfondire le cose - oltre alla sguardo rivolto al volto dei nostri fratelli e sorelle “clandestini”! - può leggere quest’ottimo libro http://issuu.com/meridiana/docs/avanti_il_prossimo




20.2.09

Fuori dai denti

IMPORTANTE. Il seguente post è "politicamente scorretto". Ne sconsiglio pertanto la lettura ad anime candide, pretonzoli, suscettibili e deboli di stomaco.


 




La minigonna. Già detto tutto, e da tempo. In un certo senso, m'annoio anche. Massì, l'ultimo mio intervento riguardo all'emergenza stupri s'intitolava Tutto nella norma ma molte volte, in passato , mi sono occupata di quest'efferato crimine ben sapendo che non poteva essere risolto con inefficaci e ridicole ronde, naturalmente solo per le belle ragazze secondo il nostro ineffabile "Mr. President", perché le racchie non corrono alcun rischio, solo alle bonazze si mettono addosso le mani (e qualcos'altro), e in fondo, chissà, gli piace pure. Perché alla fine, sempre lì si va a parare: le femmine se la cercano, la cosiddetta violenza, questo i maschi di ogni latitudine han sempre dichiarato, insegnato e soprattutto pensato - e pensano, nei recessi più torbidi della loro psiche.

"Ora t'insegno come trattare una donna!", avrebbe ringhiato il romeno della Caffarella al ragazzino sparuto che il suo compare teneva bloccato. E giù colpi, e spinte, e sangue, e merda, su una bambina di 14 anni. Così si fa i maschi, questo vogliono le donne: lividi e bastonate, e sbreghi, e poi via, basta, chiuso, quando il divertimento è finito.

Noi volevamo soltanto rubare, si sarebbe giustificato poi. Ma, ecco, lei portava la minigonna, era bella, accidenti. Insomma una "facile". Se porta la minigonna sicuramente ci starà. La femmina perbene le botte le piglia a casa, curva, china, madre mutilata di sozzi marmocchi. La ribelle, invece, che osa amoreggiare per strada, e io lì, io costretto a sbavare senza godermela, senza spartire con gli amici quella cosa che al mio paese, cazzo!... io padrone defraudato, io che potrei, ma come osa, svergognata, merita una lezione... e so come dargliela...





Non si obietti che trattavasi di balordi. I balordi sono nient'altro che la maschera dei normali. Un maschio islamico, colto, occidentalizzato, non resiste alla richiesta di divorzio della moglie stanca delle ripetute sevizie e, di fronte alla determinazione di quest'ultima, giunge alla risoluzione di decapitare la ribalda. Altri maschi all'apice della maschilità, i Talebani del Pakistan, quelli per cui sono peccaminosi anche gli uccelli canterini (non mi sorprenderei se un giorno decidessero uno sgozzamento in massa dei canarini), hanno ripreso il potere barattato per il piatto di lenticchie del quieto vivere da un altro governante maschio. Sarà solo la voce della bambina Tuba Sahaab , la poetessa undicenne che ha pregato per l'elezione di Obama, che attende Obama per mostrargli le condizioni di vita nelle sue contrade, l'inerme e indocile arma vincente contro la virile bestialità. Ma non accorgiamocene quando sarà troppo tardi. Oriente medioevale? Ma no. Qui in Italia lo stupro è reato contro la persona dal 1996. Poco meno di dieci anni. (Parimenti: il reato d'adulterio - solo per donne, of course - è stato abolito nel 1969, e così lo jus corrigendi; il nuovo diritto di famiglia risale al 1975; il divorzio legale è stato introdotto nel 1970.) Prima i maschi soprattutto "cattolici" si erano sempre opposti a questa modifica legislativa. Per loro, la violenza sessuale era (ed è) soprattutto un affare di pudicizia e di morale, come leggere il giornalino porno di nascosto dal prete (maschio, il divino è affare di uomini, parola di Ratzinger). Nonostante tutto, ci si è arrivati. Ma tanto non serve: gli stupratori di solito non si fanno nemmeno un giorno di galera, ed escono dal carcere come eroi.Si pensa alle ronde, ma educazione, zero. In questi anni l'immagine delle donne mutuata dai media soprattutto commerciali è stata quantomeno umiliante. Un continuo florilegio di sederi, seni rifatti, donzelle che allegramente passavano da un letto all'altro del potente di turno, ex veline compiacenti tramutate in ministre, messe alla berlina dal più becero e maschilista capo del governo degli ultimi quattrocento anni. Sbugiardato il femminismo come prodotto diabolico o sfogo da isteriche insoddisfatte, si è tornati a considerare la donna roba di rubello. Intanto il maschio sempre più debole, impotente, incattivito, riprendeva a sfogarsi a modo suo, in casa, con le fidanzate, sorelle, amiche. Sotto gli occhi indifferenti dei più. Finché si è trovato il modo di canalizzare l'esasperazione di tutti nella caccia al romeno assassino. Che resta tale, come qualsiasi disperato proveniente da paesi oppressi e a loro volta stuprati, ma che tuttavia non è il vero e ultimo problema. Quel "Giù le mani dalle nostre donne" inalberato dai neofascisti italiani a Caffarella, può infatti nascondere un retrogusto sibillino: "Alla roba nostra pensiamo noi". Insomma lasciatecele smanazzare a noi, le "nostre" cose. Ci appartengono. Lotte fra ladri.



Due bestemmiatori, anzi quattro. Con l'andatura ciondolona e gaglioffa del maschio sicuro di sé, uno degli assassini di Anna Politkovskaya è uscito baldanzoso dall'aula di tribunale, farfugliando un "Ringrazio Allah" per l'assoluzione. Un altro delinquente comune dall'identico sorriso gaglioffo, tal Cesare Battisti il cui omonimo si starà, adesso, rivoltando nella tomba, implora (ma forse sermoneggia) affinché l'italico governo "mostri il suo lato cristiano" e abbia compassione di lui. Dove invece Dio non ha ancora ribrezzo a mostrarsi, vale a dire in Austria, il vescovo Wagner (un nome, una garanzia) nominato dal "Papa" a capo della diocesi di Linz è stato costretto a dimettersi per le proteste non soltanto dei fedeli, ma addirittura della Conferenza episcopale austriaca. Secondo il prelato stimatissimo da Ratzinger, Harry Potter è un libro satanico, l'uragano Katrina - che nel 2005 devastò New Orleans - una punizione divina per l'immoralità della metropoli, gli omosessuali malati da curare. Nella sua parrocchia, inoltre, alle bambine e alle femmine in generale era vietato qualsiasi servizio liturgico, compreso cantare nel coro, privilegio riservato, per lui, solo ai maschi. I maschi piacciono molto, al maschio vescovo Wagner.

Qui l'avremmo accolto con pavesate di fiori. I cattolici austriaci, che son cristiani e non pagani, senza tanti complimenti lo hanno rispedito al mittente, cioè al sig. "Papa" che, a quanto pare, crede di trattare il resto d'Europa come il giardino Italia dove detta legge come un satrapo persiano.

Do you remember Williamson? Sì, il vescovo negazionista, cioè nazista come tutti i lefebvriani, quello riammesso dal "Papa" nella Santa Chiesa dall'oggi al domani, senza un briciolo di pentimento? Il governo argentino, dove monsignore risiede, l'ha dichiarato "persona non grata" e gli ha dato dieci giorni di tempo per togliersi di torno, dopodiché lo piglierà di peso e lo sbatterà fuori del Paese a calci nel sedere. Cosa dite, il mite Ratzinger lo destinerà presto alla cattedra di Ambrogio, per la gioia di tutti i milanesi?





Urla del silenzio. Due giorni fa gli umanisti si son dati appuntamento nel capoluogo lombardo per protestare, ancora una volta, contro lo scudo spaziale . Proseguono intanto, con successo, i preparativi per la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza . Ma invano ne cercheremmo notizia su giornali e tv. Eppure ci siamo. Ci siamo ancora. Non ci avrete.




Daniela Tuscano

11.12.08

Allo specchio


Come un reporter d’assalto mi lancio nella mia ultima inchiesta.

Se è vero che certi popoli hanno tendenze “naturali” o “culturali” particolari quali tendenze ha il popolo italiano? Per farlo ho pensato fosse utile indagare fra chi a suo tempo ci ha “accolti” come immigrati e si è potuto fare un’idea di “noi” come noi ce la stiamo “facendo” di chi arriva nel nostro paese. Ovviamente non potendo andare indietro nel tempo e non potendo andare neanche negli Stati Uniti mi sono accontentato di infiltrarmi in una enclave di studenti americani a Firenze per ascoltare cosa dice il loro “buon senso” a proposito.

Pensavo di essere seduto ad un bancone di un pub invece mi sembrava di stare davanti ad uno specchio, uno di quelli che ti deformano fino a renderti irriconoscibile. John dopo un paio di birre perde ogni freno inibitore e comincia a raccontarmi un aneddoto.

-          Un avvocato americano aveva appena finito il suo intervento come ospite al corso che sta frequentando qui in Italia quando un avvocato italiano gli si è avvicinato chiedendogli se era vero che negli USA quando una persona cade inciampando su un marciapiede può far causa al proprietario chiedendogli un mucchio di soldi.

           Quando gli fu detto che era vero, questo si girò per parlare rapidamente con il collega italiano. Quando ebbero finito l’avvocato americano chiese loro se stessero pensando di andare negli States per praticare legge.

           “No, no” rispose uno dei due. “Vogliamo andare in America e cadere su un marciapiede”.

Devo riconoscerlo. John è spiritoso e le barzellette le sa raccontare proprio bene. Quando gli dico che anche a me sarebbe sempre piaciuto andare negli States magari anche per restarci mi chiede stupito se mi chiamo Tony.

-          Che c’entra?

-          Come non lo sai? Non sai perché tutti gli italo-americani si chiamano Tony?

-          No.

-          Perché quando salivano sulla nave per l’America gli stampavo To N.Y. sulla fronte!

John si sta facendo delle grasse risate. Rido con lui anche se questa non l’ho trovata molto divertente. Che si crede, che me ne andrei a New York su di una nave con la valigia legata con lo spago?!

Non migliora di molto la situazione quando poco dopo cerca di rimediare dicendomi che secondo lui non avrei avuto bisogno di emigrare.

-          Non sei un criminologo?

-          Si, cioè quasi.

-          Allora avrai sicuramente più lavoro qua in Italia.

-          Perché?

-          Non sei molto aggiornato eh? In Germania ha fatto scalpore il nuovo brevetto di una macchina speciale, che permette di acciuffare ladri in soli 5 minuti. Installata negli USA, ha fatto prendere 1000 ladri in 5 minuti. Installata in Giappone, ha fatto prendere 6000 ladri in 5 minuti. Installata in Italia, e' stata rubata in 5 minuti.

-          Buona questa John! Ma occhio al portafoglio che il posto è affollato e io sono un criminologo non un poliziotto.

-          Non ti preoccupare, ho preso le mie precauzioni, so che non tradiresti mai un tuo connazionale.

-          Che vuoi dire?

-          Non te la prendere, non è una cosa personale, ma lo sai cosa si dice degli italiani no?

-          No John non lo so, ma se è un’altra delle tue barzellette non lo voglio sapere.

-          Non è una barzelletta, è la verità.

-          Cosa?

-          Il motivo per cui gli italiani odiano i Testimoni di Geova…

-          Sarebbe?

-          Li odiano perché odiano TUTTI i testimoni.

Ho come l’impressione che mi stia dando del ladro o del mafioso. Poi penso solo che abbia bevuto un po’ troppo. E poi se me la fossi presa sarei passato per un permaloso e la mia missione sarebbe andata a farsi benedire. Cosi ho cercato di cambiare discorso. Gli ho chiesto cosa pensasse del prossimo G8 che si sarebbe tenuto in Sardegna. Mi ha espresso i suoi dubbi su un G8 organizzato da Berlusconi ricordandomi che il precedente non giocava certo a suo favore. Dice di non capire perché abbiano organizzato un nuovo G8 in Italia dopo che a Genova erano state confermate le previsioni di ogni persona di buon senso.

-          Vuoi dire che sapevi già che sarebbe stato quell’inferno.

-          Ovvio.

-          Come facevi scusa?

-          Lo sanno tutti. Nel paradiso europeo i poliziotti sono inglesi, i meccanici tedeschi, i cuochi francesi, gli amanti italiani e tutto è organizzato dagli svizzeri. Nell’Inferno europeo invece i poliziotti sono tedeschi, i meccanici francesi, i cuochi inglesi, gli amanti svizzeri e tutto è organizzato dagli italiani.

-          Ah ah. Non è che tu abbia dei timori per la vita di Obama?

-          Perché avete intenzione di uccidere anche lui?

-          Come ANCHE lui? Chi avremmo ucciso?

-          Non sai chi ha ucciso Kennedy?

-          Lee Oswald?

-          No. Duecento tiratori di “precisione” italiani.

Disorganizzati e imprecisi dunque. Quando ha visto la mia espressione di disappunto cerca però di rimediare dicendomi che sa che non siamo tutti uguali, sa che io non sono il tipico ragazzo italiano.

-          Da cosa lo deduci?

-          Dalla tua capigliatura.

-          Che fai sfotti? Io non ho una capigliatura!

-          Appunto. Lo sai cosa dice un barbiere a un italiano?

-          No, cosa dice?

-          Vuoi un taglio di capelli o devo solo cambiarti l’olio?

-          Ah ah. Parli te che fino a ieri avevi un presidente che sembrava una scimmia.

-          A proposito.  Se Tarzan e Jane fossero italiani cosa sarebbe Cita?

-         

-          La meno pelosa dei tre!

A questo punto decido che ne ho abbastanza. Sia della birra, sia di John, sia delle barzellette sugli italiani. Di materiale ne ho già raccolto abbastanza. C’aveva proprio ragione il Benigni. Bisognava fermarlo Colombo.

 

 

14.11.08

NO ALLA LEGGE LEVI/VELTRONI!

DAL BLOG DI BEPPE GRILLO:


Se tutti i blogger del mondo si dessero la mano...


freebloggers.jpg
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Il disegno di legge ammazzablogger non è figlio di nessuno. Sarà forse figlio di puttana. Di padre ignoto e di madre incerta. Nato in provetta o per partenogenesi. Non una voce dei nostri parlamentari, a parte quella di Antonio Di Pietro, si è levata a favore della Rete. Eppure dovrebbe importargli qualcosa. Milioni di italiani ci vivono, la frequentano, discutono e INFORMANO.
Il disegno di legge è stato presentato da Franco 'Ricardo' Levi. Levi è del PD. Il segretario del PD è Veltroni. O non sa nulla, come mi dicono gli succede spesso, o è d’accordo.
I veri giornalisti stanno in Rete, alcuni li conoscete, si chiamano Ricca, Martinelli, Byoblu. Mi scuso per coloro che non cito, ma sono migliaia. E questi dovranno essere iscritti al Registro operatori della comunicazione per essere assoggettati alle regole fasciste della stampa. La Rete esprime un Paese diverso. Se i lobotomizzati dalle televisioni e dal trio CorriereRepubblicaLaStampa si informassero in Rete, lo psiconano sarebbe ospite permanente di Putin in Siberia e Topo Gigio Veltroni una maschera del cinema.
La legge ammazzablogger non va presa alla leggera.  Mi sento una lepre mannara, con i denti a sciabola. E’ una bella sensazione. All’inseguimento invece che in fuga. Centinaia di blogger stanno mostrando la faccia, il nome e cognome, il loro indirizzo http con l’iniziativa “FREE BLOGGER”. Sono loro il cambiamento. Non lo fermerete.
"Se tutti i blogger del mondo si dessero la mano..."


Inviate le vostre foto con la scritta: "FREE BLOGGER":
Invia una mail a freeblogger@beppegrillo.it con:
- Oggetto: il tuo nome
- Testo: indirizzo del tuo blog
- Allegato: la tua foto con un cartello "Free Blogger"
Le foto appariranno nella barra superiore del blog.

- Articolo di "Punto Informatico"
- Analisi di Daniele Minotti












Diffondi l'iniziativa

10.7.08

Carfagna: oltre il lato B

Carfagna inadatta al Ministero, come si blatera in questi giorni? Fate vobis. Io scrissi il seguente articolo l’8 maggio. Senza falsa modestia, non si potrà dire che non sia stata preveggente.


 


“Sarà quer che sarà, armanco è bello”: questo l’immediato commento del popolo romano all’elezione di Pio IX (1846). E vorrei fermarmi qui. In fondo l’ironia su Mara Carfagna, neo-Ministro delle Pari Opportunità (niente “popò” dimenoché…) del Berlusconi IV, riesce fin troppo facile e anche fastidiosa. I blog rigurgitano di sue foto nude - tentazione alla quale anch’io cederò - con toni che oscillano dal finto-scandalizzato voyeuristico, allo sconsolato, all’indignato, e chi più ne ha più ne metta. La Carfagna come simbolo della decadenza del Paese.
In verità, verrebbe da domandare se scandalizza di più una ex-soubrettina scosciata - protagonista lo scorso anno d’un memorabile scontro con Luxuria - o le facce biscottate dei vestitissimi (e rigorosamente maschi) . 1) Sandro Bondi ai Beni Culturali  (!?), 2) Angelino Alfano alla Giustizia (!!!), 3) Gianfranco Rotondi all’Attuazione del programma perché col suo contributo da prefisso telefonico meritava pure uno scranno in Parlamento.
Calderoli alla Semplificazione, poi, non necessita di nessuna chiosa. Basta quel nome e quel ministero nuovo di zecca. Sarà quer che sarà Carfagna, armanco è bella



Perché gli uomini, coi panni indosso, risultano sempre seri. Quand’anche si chiamassero Previti, l’abito grigio, evanescente e rigido segno d’una neutralità, impone la loro supremazia sessuale nel momento stesso in cui pare negarla. Quasi un’aporia visiva. L’ironia nei loro confronti è di segno del tutto diverso, e non tocca mai la corporeità.
Le donne invece, l’avevamo già scritto, sono percepite sempre - solo - come corpo, e per esso giudicate. A meno di non rinnegarlo, di “farsi maschi”. “Il Tempo” di oggi annota che le quattro neo-ministre hanno giurato in tailleur e pantaloni per nascondere al massimo la loro femminilità; ma non ha mancato di rimarcare che da quelli della Carfagna - sempre lei, ovviamente - spuntava il piede nudo. 

Nudo il piede, vuoto il cervello, che i maschi al contrario possiedono sempre, persino nelle macchinazioni curiali dello svaporato Mastella.Se dunque l’etica politica italiota si misura con simili parametri, sorry, ma non ci sto. Troppo comodo pigliarsela con la prediletta del Cavaliere, come lo fu con Cicciolina, anch’essa parlamentare italiana nel fatidico 1987. Troppo banale scagliarsi sul “mestiere”. Di starlette e pornodive in incognito la politica abbonda, queste almeno c’hanno messo la faccia. L’iniziale paragone con l’episodio papalino non vi suoni pertanto irriverente: sarà quer che sarà Carfagna, armanco è bella.

Ma allora - mi chiederete - la condanni o la difendi?Né l’una né l’altra cosa, ed entrambe. Ecco la mia risposta.

Naturalmente considero la Carfagna del tutto incapace di ricoprire il ruolo affidatole. Ma dietro di lei si intravede il ghigno tiepido del settantenne arzillo, e solo una fantasia perversa poteva concepirla lì, dove ora posa il suo niente “popò” dimenoché. La Carfagna è insomma un prodotto maschile, non l’emblema della stupidità femminile. Faremmo bene a non dimenticarlo, quando sorrideremo - o, forse, piangeremo - per le prevedibili cappellate che prenderà nell’addentrarsi in un mondo a lei sconosciuto. Ma, probabilmente, la prima da proteggere in nome delle Pari opportunità è proprio la nuova “ministra”. E perché, un domani, non potrebbe crescere? Imparare a essere donna, e non solo corpo? “Premiata” per la sua compiacenza al sultanato maschile, perché negarle la possibilità di usare un cervello che pure possiede? Nel corso della storia le donne sono sempre partite svantaggiate, ma ce l’hanno fatta lo stesso. E se avvenisse il miracolo persino con la Carfagna, significherebbe una volta di più che siamo davvero forti.

 

 

Daniela Tuscano



 

12.6.08

Malati di Cuore

...e così, mi hanno rubato anche la nascita. E, con essa, l'innocenza.





I pediatri degli anni Sessanta-Settanta raccomandavano alle future mamme di partorire in strutture mediche. Non voglio fare dietrologia, probabilmente erano mossi da scrupoli seri. Fino alla decade precedente l'Italia era ancora, sotto molti aspetti, un Paese arretrato e le morti di parto non così infrequenti

Quest'operazione di "pedagogia di massa" non appariva quindi peregrina: e del resto la stragrande maggioranza dei miei coetanei del Centro e del Sud (ma anche dell'area non milanese) continuava a veder la luce in casa.


I miei genitori, onesti operai animati dal proposito - il proposito pugnace e ingenuo di chi ha conosciuto le privazioni - di accogliere nel migliore dei modi quella che sarebbe stata la loro unica figlia, incuranti dei sacrifici economici, accettarono il consiglio di rivolgersi a una delle cliniche più lussuose e accreditate, situata nel centro di Milano: la Santa Rita, naturalmente.


Mi hanno raccontato che, quel giorno, pioveva. Anche questo molto naturale, eravamo in ottobre e le stagioni non ancora così sballate.

Insomma quella fu la mia primissima "casa": tra i motteggi bonari di qualche amico più grande, secondo cui io appartenevo alla generazione dei "bambini da batteria" o dei "nati in cattività". Ma ci si affeziona anche alle proprie "prigioni", specie se dorate. E poi quella santa, la mia protettrice: avrei saputo molti anni dopo che era una malmaritata, molto sofferente: pure la spina in fronte, le aveva regalato Gesù. Un segno premonitore? Chissà. Malgrado ciò la chiamavano la "santa degli impossibili", era legata ai fiori, alla dolcezza, alla tenerezza. Alla maternità. Alla cura degli altri.     Ma adesso, su questi fragili ricordi qualcuno vi ha apportato uno sfregio. Che non è una spina redentrice, ma un chiodo purulento. Non che mi stupisca eccessivamente: da quel piovoso ottobre di 43 anni fa, ho saggiato diverse cose nella vita, e più volte ho sfiorato l'assoluta non-curanza dei degeneri figli d'Ippocrate. Sicuro, non sono tutti uguali, non facciamo d'ogni erba un fascio, stiamo attenti al qualunquismo, ecc. ecc. Vero, vero, ma adesso non riesco a ragionare diversamente. Volgarità chiama volgarità e, se devo dirla tutta, ringrazio Iddio di non aver mai avuto davvero bisogno di loro. Ma un giorno dovrà pur accadere; e confesso di pensare con terrore a quel giorno. Non sono né ricca né potente: cosa ne sarà di me ?

Alcuni amici mi hanno informata che, da almeno tre anni, il Comitato dell'Elefante denunciava certe malefatte, ovviamente inascoltato. Ora che è scoppiato lo scandalo - fra l'altro, solo grazie a quelle intercettazioni telefoniche contro le quali il governo sta scatenando una guerra senza esclusione di colpi - se ne parlerà per qualche giorno, si fingerà indignazione, poi si tenterà, già si sta tentando, di circoscrivere l'episodio alla sola clinica che mi vide nascere, quindi... non mi stupirei se si passasse a un'opera di denigrazione delle titolari dell'inchiesta, le pm Tiziana Siciliano e Grazia Pradella. I nostri esimi statisti, lo sappiamo, non sono teneri coi giudici "persecutori". E tutto tornerà alla normalità. Come prima, peggio di prima.


Forse sbaglio. Forse sono troppo pessimista e, se le accuse verranno provate, i colpevoli puniti in modo esemplare. Ma cambierebbe poi molto ? Amputare un ramo (mai verbo si è rivelato più calzante) non basta per salvare l'albero. E l'albero è il sistema. Ci ripetiamo? Può darsi. Ma anche "loro" ci ammanniscono, da secoli, la medesima sbobba sulla magnificenza del privato (dimenticando che è participio passato di "privare", cioè "togliere"). Tuttavia non mi soffermerei troppo su questo aspetto. In certe strutture pubbliche avviene lo stesso. Punterei piuttosto il dito sul Signor Mercato, a sentir "loro" l'unico, vero garante di prosperità, civiltà, amore & pace.

Cosa c'entra il Mercato?, chiederete voi. C'entra, c'entra.

Lo dimostra l'amabile conversazione del principale accusato. Il quale, sentendosi il fiato sul collo, sembra abbia scritto un sms di questo tenore: "Ormai non dormo più. Sono disperato. Tra le cartelle chissà quante saranno pompate e mi arresteranno come truffatore. L' Arsenio Lupin della kirurgia". Con la "k". Come usa tra adolescenti.

Un truffatore. Ecco come temeva di essere considerato il primario di un'illustre clinica. Senza nemmeno rendersi conto che "pompare" cartelle cliniche per asportare tumori inesistenti o mutilare organi sani in vista di un ragguardevole rimborso non si chiama truffa, ma crimine. Un crimine contro l'umanità.

Ma è proprio questo il punto: l'umanità. E per chi possiede una mentalità da "Mercato", l'umanità non esiste. Anzi è inconcepibile e persino fastidiosa. L'uomo, quell'integrità inscindibile di cui parla Moni Ovadia, per il Mercato è un alieno. Si tratta semmai d'un ammasso di cellule, un'accozzaglia di fegati milze polmoni cuori seni tibie, da commerciare o di cui sbarazzarsi come qualsiasi altra merce fruttuosa o avariata. L'eventuale errore è solo di procedura. Non sorprende pertanto, in quest'ottica, il delitto derubricato a truffa. Il massimo della sciagura, per l'affarista, non è infatti il primo, ma che l'investimento gli vada male.
Lui si è paragonato ad Arsenio Lupin. Il ladro gentiluomo, come forse questi signori non sono tanto. Restiamo sempre in una logica strettamente mercantile. I giornali, invece, hanno scomodato Mengele.







Ma il Mercato ci "pareggia" tutti, o meglio, ci livella. Non è certo democratico. E' massificatore. C'è la massa che prospera, e la massa che subisce la prosperità altrui. Homo homini lupus. E il Mercato che oggettivizza la salute dei corpi, è lo stesso che produce l'ennesima strage sul lavoro (ormai un necrologio quotidiano), o che manda a ramengo l'istruzione e i servizi al cittadino: anche in tal caso è una questione di costi, speculazioni, ricavi, prodotti. Di conseguenza non c'è spazio nemmeno per i Lupin del bisturi, non luogo per vellicare narcissicamente il proprio ego, sia pur perverso.

E nessuno che si sia ricordato dell'unico, vero accostamento possibile: quello col Guido Tersilli immortalato da Alberto Sordi in due famosissimi e profetici film [nelle foto, le locandine]. Tersilli non è un raffinato e amabile truffatore (ci risiamo) come Lupin, né un genio del Male Assoluto come Mengele: a loro modo, due eccezionalità. No. Tersilli è solo un banale, piccolo uomo qualunque, dall'intelligenza mediocre, sballottato fra la sua stessa piccineria e l'avidità altrui. Uno come tanti. Uno che prima commercia, poi fa affari, nella più piatta e prevedibile logica di Mercato. Questa brada normalità, così grettamente terra-terra, non piace né ai vanitosi rampanti, né ai titolisti in cerca di effettacci thrilling.                                                                                                    


                                     Daniela Tuscano





9.6.08

Il baciamano

Care Amiche e Amici

come sarebbe bello se tutti i cattolici "dissidenti" prendessero carta e penna e scrivessero personalmente al proprio vescovo pregandolo di inoltrare la papa il proprio dissenso dall'orrenda visita di Berlusconi al papa con "baciamo-le-mani" incorporato. L'effetto sarebbe più grande che non una raccolta di firme perché sarebbe personale e spedita vi posta, segno che si è pensato, scritto, andato alla posta e imbucato. Non importa se nno risponderà nessuno. Ciò che importa è il gesto profetico in se stesso.

A tutti con amicizia e stima.


Paolo Farinella, prete


PS. "Il Giornale" di Berlusconi questa volta con un titolo virgolettato "Farinella: Arsenico per il Papa", chiede alla gerarchia la mia sospensione a divinis. Non sapevo che il mio vescovo fosse Paolo Berlusconi, ma tutto è possibile, anche l'impossibile, se è possibile che Berlusconi Silvio sia ricevuto dal papa.





Finestrella politico-religiosa



di Paolo Farinella, prete


Genova, 09 giugno 2008

 L’immagine di Silvio Berlusconi che prende tra le sue la destra anulata del papa e, «inclinato capite», compunto, ne bacia l’anello, consapevole della dissacrazione che compie, ha fatto il giro del mondo e si è depositata nell’immaginario collettivo dei più come atto di devozione verso l’autorità, riconosciuta, del papa. Il contrasto con le dichiarazioni di Romano Prodi, dopo il «fattaccio» della Sapienza di Roma è abissale e incolmabile. Il cattolico praticante appare il nemico e censore del papa, mentre l’inquisito per frode ed evasione, il condannato, il corruttore, il compratore di senatori a suon di attricette da strapazzo, il puttaniere, il Piduista, l’ateo divorziato difensore della famiglia, appare, di colpo, quasi per magia, l’umile figlio della Chiesa, «prostrato al bacio della sacra pantofola». Il gesto del bacia-anello è stato ripetuto ancora alla fine dell’udienza. «Repetita iuvant».


Dicono i bene informati che il rito del «baciamo-le-mani, Santità!» non è stato spontaneo e istintivo, suggerito dall’emotività del momento che sarebbe stato comprensibile. E’ stato studiato a freddo da esperti psicologi e creatori di consenso d’immagine. Ciò aggrava il fatto e costituisce un doppio «vulnus» che difficilmente sarà riparabile. Peccato, che il papa sia stato al gioco e non abbia rotto il giocattolo fin dall’inizio. A meno che tutto non fosse concordato, come fa supporre il fatto che il Vaticano abbia preteso, fatto unico nella storia della diplomazia vaticana, la presenza del «Gentiluomo di sua Santità, Gianni Letta, come «garante» e testimone dell’incontro. Segno che Berlusconi è tenuto al guinzaglio corto dal sistema clericale imperante.

Come cittadino italiano, sono indignato che il presidente del consiglio dei ministri, che rappresenta la mia nazione, abdichi alla sovranità e alla dignità del mio paese, prostrandosi in baciamano che somiglia più a rappresentazione di stampo mafioso che non a un atto di devozione sincera. Mi ripugna essere rappresentato da un uomo che pur di ingrassare il suo «super-ego», dimentica ogni parvenza di dignità e usa e strumentalizza qualsiasi cosa gli sia utile per i suoi perversi scopi. Egli «fa finta» perché è un finto uomo che ha sempre vissuto di finzione, costruendo sull’apparenza e sull’effimero un potente potentato economico e ora anche politico, «clero iuvante». A questo «homo parvus» dell’opportunismo e della strumentalizzazione si oppone la chiarezza fiera di un grande statista, integerrimo cattolico e anch’egli presidente del consiglio dei ministri, Alcide De Gasperi, che il papa Pio XII nel giugno del 1952, volle umiliare, annullando l’udienza privata con la famiglia, già programmata da mesi, perché si oppose all’ordine del papa di fare il governo con i fascisti. De Gasperi convocò ufficialmente l’ambasciatore della Santa Sede presso l’Italia, e, stando in piedi, dietro la sua scrivania di capo del governo dell’Italia, disse: Signor Ambasciatore, riferisca al papa che come cristiano accetto l’umiliazione, come presidente del consiglio dei ministri della repubblica italiana, protesto energicamente e chiedo spiegazioni.

Come cattolico praticante, sono indignato e scandalizzato che il papa si presti al gioco mediatico di accreditare come modello di figlio devoto e pio della Chiesa un individuo come Silvio Berlusconi senza chiedergli previamente un atto di conversione e/o di penitenza. Egli è adoratore di «mammona iniquitatis» perché ha fatto l’ingiusta ricchezza con l’inganno, il furto, la corruzione, l’evasione fiscale. Egli è divorziato, abortista e i suoi figli convivono more uxorio, fatti che sarebbero questioni private, se il presidente del consiglio non si dichiarasse cattolico e non andasse dal papa «coram populo et mundo» a parlare in difesa della famiglia secondo la visione della Chiesa: allora anche le sue scelte private diventano fatti pubblici e criteri ermeneutici. Egli è implicato con la mafia (ne ha ospitato uno a casa sua ed è fratello germano di un altro, condanno in secondo grado per mafia). Egli sta perseguitando gli immigrati, tra i quali vi sono migliaia e migliaia di uomini e donne di religione cattolica, di cui il papa dovrebbe essere padre, difensore e vindice, in forza della sua paternità universale. Ho visto latinoamericani, africani e orientali, cattolici, piangere di fronte allo scandalo del papa che accettava l’omaggio di un persecutore ateo e amorale.

Il pastore riceve il lupo travestito da agnello, e abbandona gli agnelli al loro destino: anzi a molti, a tanti, pare che il pastore così sembra autorizzare il lupo a devastare il gregge. E’ ancora fresca nella memoria, la scelta del papa che, per opportunità di equilibri politici internazionali, non volle ricevere il Dalai Lama, premio Nobel per la pace, mentre a meno di tre mesi delle elezioni, riceve il predatore d’Italia, colui che con le sue tv ha degradato l’Italia in forza del principio, pubblicato sul giornale del papa, l’Osservatore Romano (6 giungo 2008), che «la televisione privata dovrebbe avere tra le sue funzioni quella di divertire, come seconda funzione quella di informare e soltanto successivamente, quella di formare». Egli ha detto queste cose alla radio e sul giornale del Vaticano e nessuno gli ha tolto la sedia di sotto e lo ha rimandato a casa. Di fronte all’opinione pubblica, il papa approva.

Santità, mi sento parte integrante della Chiesa-Sacramento e riconosco la sua autorità di papa in quanto vescovo di Roma, ma non mi sento parte di un sistema che pure lei rappresenta: un sistema di connivenza con i potenti che prosperano sui poveri, che affamano i poveri, che manipolano i poveri che nessuno difende. Nemmeno il papa.



Note a làtere:
1. Silvio Berlusconi ha regalato al papa una croce tempestata di pietre preziose fatta fare apposta: un pezzo unico e solitario. Nello stesso momento a due passi di distanza, la Fao ammetteva il suo fallimento sul dramma della fame del mondo: la croce tempestata di diamanti e il Crocifisso affamato. Mai stridìo di simboli fu più drastico. Il 6 giugno 2008 «fu vera gloria ? Ai posteri l’ardua sentenza». Per me, resta un giorno di lutto per la Chiesa cattolica, un fallimento del papato, una vergogna per l’Italia ferita nella sua dignità di Nazione laica.


29.5.08

BOICOTTATE LA NAZIONALE

Domani doveva esserci una puntata di Annozero incentrata sul film "Il divo" , tanto per far capire che aria comincia a tirare in rai l'hanno spostata a venerdì quando c'è un'amichevole della nazionale, patetici... Travaglio deve proprio fare paura agli uomini "d'onore"...  spero cambi la programmazione ma non credo

13.5.08

Senza titolo 524

Con questo post intendo rispondere a tutti\e quelli che  sia via email che  chiaccherando  m'accusano  d'essermi venduto a Grillo   e d'aver gettato  via i miei ideali  . Ma prima di chiarire le divergenze  fra ciò che dice  Grillo e me  , provo a spiegare perchè ho adeito  criticamente   a differenza di altri  che lo hanno fatto acriticamente  .

Visto che la sinistra da quella centrista (  il pd  ) , da quella massimalista e riformista  ( radicali , sinistra arcobaleno , ecc ) , pensa solo a leccarsi le ferite e a rinnovare le cariche interne dei partiti ( importante certo , ma non primario ) ed a piangersi addosso ,  e si ostina  a non capire  che , per parafrasare  la  canzone   mia dolce rivoluzionaria  dei Mcr   : <<(...) L'utopia è rimasta la gente è cambiata\la risposta ora è più complicata!(....) e scuoteva la testa quando le dicevo\che servono nuove parole (.... )  >>  e  si  è fatta  a livello parlamentare  \ partitico  e forse  anche  a livelo extraparlamentare   superare  dalla destra  come dimostra questa  inchiesta del quotidiano al repubblica  ha perso il contatto con la piazza e con al base .
Infatti Beppe Grillo, a volte, dice cose condivisibili. il malcontento esiste. Ognuno di noi è in varia misura infelice, triste, scontento, frustrato e talvolta esasperato   di questa situazione politica   , e a dimostrarlo non c'è solo  grillo  ma  c'è  anche un affollamento  a  dibattiti di  Travaglio  e  la  vendita notevole  tanto che  è stato riostampato  più  volte   del libro La casta. Così i politici italiani sono diventati intoccabili è un libro-inchiesta uscito il 2 maggio 2007 e curato da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, due giornalisti del Corriere della Sera. Grillo fa cassa: è l’espressione di malumori forti e legittimi.che sono poi quelli che hanno portato a votare destra oppure  all'aumento dell'astensionismo , visto che la sinistra  è riuscita  a far dire al popolo Cosa  che succedeva  con i governi pre tangentopoli  francia o spagna purchè se magna
Per queste  ragioni  , ho deciso di aderire al movimento di  grillo anche se con riserva su alcuni punti come potete notare sotto . E' vero sarà  : demagogo per certi aspetti ma chi fà specie quella partitica  non lo è ? cosi pure  sarà  qualunquista , ed  in  parte è vero, però il suo qualunquismo  , è un qualunquismo attivo ( cioè te lo dimostra , e tenta di costruire una politica dal basso , partendo dalle liste civiche e non dala segreterie di partiti ) a diffeenza del qualunquismo  della   massa cioè dela  gente   ( che si limita a dire sono tutti ladri , pensano soo a scaldare le poltrone , ecc )
Il problema sono i contenuti e il modi. A volte condivisibili, a volte no. Entro nel merit
  parlamento pulito
  concordo \ Divergenze  . ok   sono d'accordissimo   non mi sembra degno    che  il paese  sia  rappressentato  da  gente   corrotta  e ambigua  o con la  fedina penale   lercia o insulti le istituzioni  . Unica  cosa che non concordo  sono  che Gr  mette  sullo stesso piano   gente che  ha reati per  corruzione  e mafia  sullo stesso piano   di  chi  ha condanne per resistenza , blocco stradale  , ecc  , perchè se cosi fosse in italia  non potrebbe partecipare all a vita parlamentare  chi  ha condanne per aver  fatto dele  lotte sociali ed in alcuni casi   di disubbidienza  civile  e  non violento


 “Il Pd e il Pdl sono uguali. Non bisogna più andare a votare
”.
Concordo  ma innparte non concordo
Tra i politici del Pd e del Pdl c’è un abisso anche se per chi è poco esperto di politica partitica non viene subito notato Un abisso politico, culturale e di etica pubblica.Infatti nessuno di loro nonostante le condanne per corruzione e alrtri reati si è fatto leggi ad personam anche se ha fatto inciuci . Un abisso di persone infatti ci sono ( vedere la lista di travaglio http://www.ilcannocchiale.it/blogs/allegati/FEDINE_PENALI.pdf ) dove Tutte le altre liste, presenti alle elezioni nazionali, contengono molti candidati nei guai con la giustizia: condannati, indagati, rinviati a giudizio, salvati dalla prescrizione, miracolati dalle leggi vergogna o da immunità ed insindacabilità parlamentare. Temo che i futuri cinque anni lo dimostreranno. Capiamo e condividiamo la delusione per l’operato della classe politica dell’attuale centro-sinistra ma non si può dire che i due schieramenti siano totalmente uguali.

“I partiti sono il cancro della democrazia: io li voglio distruggere”
Più che  distruggere io direi da riformare il partito come forma di espressione politica democratica. Qualcuno di voi ha mai visto una democrazia senza partiti? Siete a conoscenza di un’alternativa alla democrazia rappresentativa ? E poi c'è una contraddizione , prima odia i partiti e poi fa le liste civiche   sono s dei partiti  ma  dal basso  e non dei vertici
 Tra le proposte di legge del primo V-day c’era il limite massimo di due mandati parlamentari.
Non hanno tutti i torti quelli che dicono  ; << E perché mai dovrebbe essere così? Il professionalismo politico può anche essere un valore. La politica è un mestiere serio che ha bisogno di anni e di esperienza. >>certo ma ne bastano 3 mandati ovvero 15 anni  ma non di più  non 20 0 40 perchè altrimenti  sia ha il  mancato rinnovamento dei partiti e dei gruppi dirigenti, che in Italia è un problema enorme.
 “basta con i finanziamenti pubblici ai giornali”
 Ha perfettamente  ragione non concordo con dice  : <<  Posto che per finanziamenti s’intende soprattutto sgravi fiscali, abbiamo qualche dubbio. Dal manifesto a radio popolare, tantissime testate scomparirebbero, alla faccia del pluralismo dell’informazione. I pochi giornali in grado di sopravvivere costerebbero di più. Il liberismo economico nel settore dei media è una soluzione rischiosa: la tv insegna.>> 
Perchè con la rete si puo fare un giornale o  una  tv  . Ma  soprattutto  molti giornali come il manifesto  , l'unita  , sono sopravvisuti anni senza tali finanziamenti . basta fare ( come si faceva allora )  oltre il porta a porta dei militanti , mettere a fondo pagina un conto corrente  con  le cordiante bancarie \postali  o  per il pagamento elettronico ,  per farsi dare un aiuto volontario dai lettori , oltre insistere sugli abbonamenti o copie  omaggio . Ora molti si diranno che quella legge va riformata ma non abolita , ma tutte le riforme sono fallite guarda questa puntata della trasmissione report una del poche trasmissioni giornalistiche e politiche ancora guardabili in rai

 Sul blog Beppe denuncia “il silenzio dell’informazione sul V2-day”. Con la variante “i tg non ci hanno dedicato neppure un secondo”
 fesserie . Tutti i tg della Rai ne hanno parlato nei titoli di apertura e con un servizio dedicato sempre nella prima parte del telegiornale chi  lungo  e dettagliato  chi corto  come il tg1 al primo v day . In tarda serata “Matrix” ha trasmesso ampie parti dello spettacolo , cosi pure  santoro  ad  anno zero del 1 maggio
 Il giorno dopo il V2-day era sulla prima pagina dei Repubblica e Corriere e Stampa con relativi pezzi “interni” (dalle due alle quattro pagine).
Repubblica.it ha raccontato la giornata con una diretta da piazza San Carlo Sulla homepage de LaStampa.it c’era un link alla diretta video dell’evento e un dossier dedicato all’evento. Un conto  e dire   come  dice  Gr   che   c'è stato il silenzio  un 'altro e dire  che (   in alcune trasmissioni è avvenuto)  i sono  soffermati solo su quello che lui ha detto e le reazioni degli interessati , senza analizzare ( salvo rari casi )  con ospiti  in studio    a favore  e contro 
Considera  tutti  i giornalisti servi
Concordo in parte  esiste un’informazione di regime o la verità. Esistono giornalisti capaci e giornalisti incapaci. Ma anche: c’è una cosa, nei giornali, che si chiama linea editoriale ed è vero che  nella maggioranza dei casi poco libera  ma  ce ne passa  a dire come  fa Lui   i giornali italiani sono “fascisti”, “fogli di regime "
Perchè se  è Vero al 90 % I giornali italiani sono un esempio di caotico e di un marasma di notizie d'agenzia e sono praticamente la fotocopia dei tg  sentire  cosa dice travaglio ce ne sono un 10 %  che non lo sono  e  sono seri 
Sull'abolizione Ordine dei giornalisti dal meetup  di padova 
www.cantondelgrillo.net/ << Mussolini creò nel 1925, unico al mondo, un albo nel quale si dovevano iscrivere i giornalisti. L'albo era controllato dal Governo e messo sotto la tutela del ministro della Giustizia, il Mastella dell'epoca.
Nel 1963 l'albo divenne con una nuova legge ordine professionale dei giornalisti con regole, pensione, organismi di controllo, requisiti di ammissione. Una corporazione con dei saldi principi. Infatti nella legge 69/1963 è scritto che: è diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d'informazione e di critica, mentre è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede.
Einaudi scrisse: "L'albo obbligatorio è immorale, perché tende a porre un limite a quel che limiti non ha e non deve avere, alla libera espressione del pensiero. Ammettere il principio dell'albo obbligatorio sarebbe un risuscitare i peggiori istituti delle caste e delle corporazioni chiuse, prone ai voleri dei tiranni e nemiche acerrime dei giovani, dei ribelli, dei non-conformisti"
Berlinguer aggiunse: "Io sono contrario al requisito di qualsiasi titolo di studio per la professione di giornalista, perché considero questo come una discriminazione assurda, una discriminazione di classe, contraria alla libertà di stampa e alla libera espressione delle proprie opinioni".
L'informazione è libera e l'ordine dei giornalisti limita la libertà di informazione. Chiunque deve poter scrivere senza vincoli se non quelli previsti dalla legge.I giornalisti liberi straccino la tessera, non ne hanno bisogno, il loro unico punto di riferimento è il lettore.>> Concordo basti vedere il caso Farina \ betulla ex giornalista ora eletto parlamentare del Pdl , è stato espulso dall'ordine perchè nel libro paga della Cia (qui e qui la  cronologia della  vicenda ) che ha continuato a scrivere come opinionista prima di candidarsi ed essere eletto con berlusconi  . Ma il caso più grave  è quello di  Ciancio( 1 2 )  editore siciliano  che  l'ordine non ha mai espulso  Tale storia   è confermata  anche 
Giuseppe Lavenia  giornalista  che racconta la difficile esperienza di alcuni giornalisti con l' editore siciliano ciancio  nella puntata  d'anno zero  trovate la sua storia  su  sito  d'anno zero più precisamente qui nella   sezione generazione
*Abolizione della legge Gasparri*  sono  d'accordissimo    si tratta  di  una illegalità legalizzata  . Infatti la Corte europea di giustizia ha condannato il regime italiano di assegnazione delle frequenze radiotelevisive.
La Corte ha dato ragione a Europa 7, le cui frequenze sono occupate dalla rete di propaganda di Arcore, detta anche Rete 4. La Corte ha evidenziato che il regime di assegnazione delle frequenze nel nostro Paese:

- non rispetta il principio della libera prestazione dei servizi
- non ha criteri di selezione obiettivi – trasparenti – non discriminatori – proporzionati (poi ha finito gli aggettivi)

La sentenza europea segue quelle a favore di Europa 7 della Corte costituzionale, del Consiglio di Stato e dell’Avvocato generale della Corte di Giustizia europea del 12 settembre 2007 (che ha bocciato la legge Gasparri).
Mi aspetto che si faccia applicare la sentenza senza invocare la Nato e l’ONU. Ma sono sicuro che non succederà. Con il solito trucco: cambieranno la legge.
Le frequenze radiotelevisive sono in concessione, significa che sono di proprietà dello Stato, che può decidere, liberamente, a chi assegnarle. Le frequenze sono quindi dei cittadini, di nostra proprietà.
Le leggi che hanno regolamentato il sistema radiotelevisivo, dalla Mammì alla Gasparri, hanno creato un mostro: il Testo Unico. Cambiarlo solo in parte è inutile, va eliminato per poter definire, da zero, nuove regole che garantiscano una vera informazione.
 

16.11.07

basta catene inutili

Controllando i commenti ho  trovato  questa  ormai nota  e stra nota catena che  è stata smentita  ed è quindi una bufala  in cui  una petizione online contro un'artista "sadico e cattivone" che, non trovando niente di meglio da fare, lega un cane in un museo e lo lascia morire di fame sotto gli occhi indifferenti e le bocche piene di stuzzichini degli spettatori.

Ed è incredibile vedere migliaia di persone seguire la vicenda senza preoccuparsi minimamente di credere se la notizia è vera o è l'ennesima cazzata colossale che ci scoppia in faccia sullo stile del ...... .
Infatti la gente cosa fa , compreso il sottoscritto prima che  appurasse  della  sua falsità ? Credete che faccia qualcosa di socialmente utile per il povero cucciolone-coccolone ??? Esatto ! Firma una petizione online ! Dalla dichiarata utilità sociale!
Infatti grazie a loro l'Italia è un paese felice, dove la gente ha poche tasse e la politica è un affare pulito, senza collusioni con la mafia.
E qui  concordo  con www.blogkillers.splinder.com da  cui ho tratto questa  news  un blog  a metà strada  tra  spazzatura  e  fogna   << Ma non sono contro chi fa le petizioni online. Vado d'aceto quando leggo che 
centinaia (  per usare un eufemismo gentile ) di Boccaloni  sparano la loro opinione Scandalizzata/animalista/uccidoiltorturatore prestampata pronta all'uso . Il che mi viene da pensare che in realtà internet è popolata da una ventina di persone e basta . >>
Cavolo , è incredibile che un centinaio di persone dicano di volere torturare il sadico "artista" per una notizia che ha tutto l'aspetto di essere solo aria nella pancia.
Per  fortuna
sono felice di constatare che  ci sia almeno qualcuno fa muovere i propri neuroni faccia le pulci  smontando  queste  boiate  , ovvero  fa'  quellache  si chiama  contro informazione 
Quindi  per  favore  evitate  nei commenti  tali baggianate  e  prima  di  mandare  non  solo  a me  o  fasr circolare  catene  falsa  o inutili  accertatevi  che  siano vere  o  non siano riciclate  . per sapere cpome  consultate  ed iscrivetevi al servizio  antibufala di paolo attivisimo  dove troverete   cosa fare  come  evitare  il diffondersi di una  bufala  o catene  di sant'antonio

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...