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20.2.09

vietato criticare la porcata del testameto biologico che stanno approvando ?


Altra preghiera



Liberaci dal vuoto del potere
dall'ideologico concorrere violento
dai tribunali di partito, dall'erosione
del libero discorrere degli uomini
allontanaci dalle urla di governo
dagli elenchi fraudolenti dei nemici
dall'odio che scava a fondo e lascia
lungo la via un'aspra solitudine
forma essiccata del pensiero
decadenza inarrestabile, inquietudine


N,b


Tale  poesia  è stata   trovata in rete  non ricordo su quale  sito  o blog  . Se nel caso violasse  kil diritto d'autore  l'autore  (  o  gli autori  posso contattarmi  indicandomi l'url di questo post  , quello che  c'è sotto ogni post  il  cosidetto permalink , che  provvederò al  quanto prima  a   rimuoverla  )

Lo che m'ero  dopo  gli articoli sul testamento biologico  e sul caso eluana  di non ritornare più  sull'argomento  , ma  l'arrogante  attacco  dei parlamentari  della  Pdl  e le  balle  ( scusate i termine ma  m'indigno davanti a tali bugie  , perchè   come potete leggere  su micromega    e in rete  coi sono anche  associazioni  religiose  e adirittura  ,uditre ,udite  , 21 preti  che  parteciperanno alla manifestazione  a Roma e  che nopn approvano  questa legge incivile    filo vaticana  come potete  notare   anche dal testo del decreto legge   )  : <<   Rattristano le parole di Beppino Englaro, che ha definito una barbarie il disegno di legge sul testamento biologico ancora in discussione al Senato e ha così offeso gratuitamente il Parlamento» si legge in una nota congiunta Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, capogruppo e vicecapogruppo vicario del PdL al Senato. «Anche perchè - continua la nota - il ddl Calabrò ha raccolto fino ad ora consensi e aperture di credito che vanno ben oltre la maggioranza che sostiene il governo. Un dramma personale, come certamente è stato quello di Eluana Englaro, non può essere usato per coprire un disegno politico. L'impressione, invece - concludono Gasparri e Quagliariello - è che il polverone che si sta sollevando contro il disegno di legge serva ad impedire un dibattito sui contenuti nella chiarezza delle rispettive posizioni, per non dire apertamente cos'è che si vuole in realtà: l'introduzione dell'eutanasia nel nostro Paese (  corriere della sera  online  )  >> al padre  di Eluana  che  democraticamente  ( sempre  che la democrazia  esista  ancora  )   ha fatto   e  fa  bene   far sentire la sua voce in una battaglia di civiltà.Ovviamente vi sono i vari corvi a tutela della sacralità della vita che cominciano a sbraitare e a imporre il loro volere. Questa legge non serve a niente. Serve solo a peggiorare lo status quo. Il solito medioevo all'italiana. E le beffe dal resto del mon  ha espresso mil  suo pare  critico  contro questa legge  assurda  contrpo la  quale  anche  medici  Luciano Orsi, responsabile della rete di cure palliative di Crema  hanno detto che è  una legge pericolosissima per i malati terminali" dato che 
obbliga a nutrizione e idratazione forzate, le sofferenze dei malati terminali si moltiplicherebbero una prospettiva sadica e raccapricciante..
Quindi cari amici\che domani scendiamo in piazza o se non npossiamo con il nostrro facebbok aderiamo
. Non  lasciamo che  decidano per noi  . << La vita di ciascuno non appartiene al governo e non appartiene alla Chiesa. La vita appartiene solo a chi la vive. Il decreto legge di Berlusconi, trasformato in disegno di legge dopo che il presidente Napolitano, da custode della Costituzione, ha rifiutato di firmarlo, vuole sottrarre al cittadino il diritto sulla propria vita e consegnarlo alla volontà totalitaria dello Stato e della Chiesa. Rendendo coatta l’alimentazione e l’idratazione anche contro la volontà del paziente, impone per legge la tortura ad ogni malato terminale.
Pur di imporre questa legge khomeinista, Berlusconi ha dichiarato che intende sovvertire la Costituzione repubblicana. E’ arrivato ad oltraggiare una delle costituzioni più democratiche del mondo, la nostra, definendola “filosovietica”, mentre non perde occasioni per elogiare il suo “amico Putin”, ex-dirigente del Kgb. Al governo Berlusconi che ha ormai dichiarato guerra alla Costituzione repubblicana, è dovere democratico di ogni cittadino opporre un fermo “ora basta!”.
Per dire sì alla vita e no alla tortura, per dire sì alla Costituzione e no al progetto di dittatura oscurantista, per dire sì al Presidente che sostiene la Costituzione contro chi la viola, la svilisce, la insulta, chiediamo a tutti i democratici di auto-organizzarsi per una grande e pacifica manifestazione, senza bandiere di partito, solo con la passione e l’impegno civile di liberi cittadini, a Roma, a piazza Farnese, sabato 21 febbraio alle ore 15. >> (    temi.repubblica.it/micromega-online/  di  cui sotto trovate una serie  d'articoli )

A chi  mi scriverà , ecc  rispondo 
 Rispondo anticipatamente   a chi mi dirà ( via  email  , nei commeni  , su facebook , via  sms  ) 
che sono  per  l'omicidio   , contro la vita  , ecc.  , che    la mia non è democrazia  , e non ho rispetto del parlamento  e delle sue leggi  .
che   .questa  legge in fase di approvazione che riguarderà ogni cittadino italiano. Spiace molto che coloro che lo criticano lo facciano senza parlare della legge in questione che, una volta letta, appare veramente assurda. Posso capire la distanza tra le opinioni personali, davanti a situazioni come queste  ,  ma vorrei che si parlasse dei fatti... se io, in determinate condizioni, non voglio fponiamo il caso  .,farmi alimentare con un sondino e lo metto per iscritto, sarò obbligato a farmi alimentare artificialmente Nessuna obiezione sul fatto , anche  se da libertario  e refratario   fatico ad  ammetterlo , che il Parlamento ( sia   che  a governare sia la destra   o  la  sinistra  )  può approvare una legge grazie alla maggioranza ottenuta alle elezioni. Ma Questo non fa però automaticamente di questa legge una buona legge o una legge rispettosa della Costituzione. In fin dei conti la Corte Costituzionale c'è anche e soprattutto per questo. Qui in fondo si tratta di dire se è meno giusto, e soprattutto costituzionale, che una persona, in un futuro si spera lontano, possa ricevere delle cure pur contro la propria volontà. Di questo si tratta. Niente più e niente meno. Nessuno vuole "togliere la vita" a nessuno. Solo, per me vorrei essere io a decidere  o  che sia rispettata  la volonta  scritta  orale ,  vera o presunta   di un mio    familiare  a  morire  con dignità  e non vivere  come un vegetale  e   a non subire  accanimento terapeutico


per  approfondire    articoli dalla sudetta rivista  


"Una legge pericolosissima per i malati terminali". L'appello ai parlamentari di Luciano Orsi, responsabile della rete di cure palliative di Crema

21 febbraio, le adesioni di Dario Fo, Franca Rame, Lidia Ravera,Giorgio Cremaschi, Gad Lerner, Dacia Maraini, Piergiorgio Odifreddi, Giuseppe Giulietti, Daniele Garrone (teologo valdese)
Furio Colombo: Piazza Farnese, appello di libertà


Noi Siamo Chiesa aderisce alla manifestazione
e attacca la Chiesa oltranzista delle gerarchie

I medici dei malati terminali già da una settimana chiedono che la legge venga fermata
Il documento della società italiana di cure palliative che spiega come con la nuova legge, che obbliga a nutrizione e idratazione forzate, le sofferenze dei malati terminali si moltiplicherebbero. Una prospettiva sadica e raccapricciante.

Marinari, esperto di cure palliative: "Una legge contro i malati"

Barbara Spinelli: aderisco alla manifestazione
perché la vita non può esser delegata a entità astratte come la società, lo Stato o la Chiesa. La vita è a disposizione di chi si prepara a morire


Le Comunità cristiane contro Bagnasco
Un durissimo comunicato dei cattolici di base contro la legge del governo sostenuta (e ispirata) dalla Chiesa gerarchica
Un prete risponde al quotidiano di Feltri


La legge del governo sul fine vita viola i diritti umani
I professori di diritto civile contestano le aberrazioni del ddl


21 preti aderiscono alla manifestazione


Non ci sarà nessun testamento biologico.
La legge prevede il "sondino di stato" obbligatorio,
anche contro la tua volontà

MARINO Legge inutile e aberrante / Se passa sarà referendum
RODOTA' Un ddl che cancella il testamento biologico
CAMILLERI Verso una nuova legge porcata
FLORES D'ARCAIS
L'Italia khomeinista di Berlusconi
Il testo del disegno di legge | FORUM Dì la tua
APPELLO Sì alla vita, no alla tortura di stato
SONDAGGIO Chi ha il diritto di decidere sulla tua vita?
ARCHIVIO Caso Englaro e assalto alla Costituzione, tutti gli articoli

26.7.08

"Noi Siamo Chiesa" replica al nervoso intervento di Padre Federico Lombardi sulla "Humanae Vitae"

"La Chiesa riconosca i suoi errori invece di demonizzare l’associazionismo cattolico di base che si richiama al Concilio"


Comunicato Stampa



Il portavoce di “Noi Siamo ChiesaVittorio Bellavite, che ha diffuso oggi il documento del proprio movimento sul quarantennale della Humanae Vitae, ha rilasciato la seguente dichiarazione:



“Leggo ora su agenzie di stampa il nervoso commento del Direttore della Sala Stampa vaticana Padre Federico Lombardi alla Lettera aperta al Papa pubblicata oggi sul “Corriere della Sera”, con la quale 59 associazioni cattoliche, americane ed europee (tra le quali Noi Siamo Chiesa), invitano il Papa “ad avviare un processo di riforma, restando fedele agli aspetti positivi della dottrina cattolica sulla sessualità ed abrogando la proibizione della contraccezione”. Padre Lombardi forza il testo della lettera e non entra nel merito dei veri problemi che la Humanae Vitae pone alla Chiesa e ai cattolici da quaranta anni. Nella Lettera aperta al papa non si dice “che la posizione della Chiesa è la causa della diffusione dell’AIDS” ma solo che essa “ha esposto milioni di persone al rischio di contrarre l’AIDS”. Sono due cose un po’ diverse. E chi può contestare che il divieto dei preservativi ha creato grandi problemi nella prevenzione dell’AIDS ? Demonizzando sbrigativamente i firmatari (“noti per le posizioni contestatrici e in antitesi al magistero della Chiesa”) Padre Federico Lombardi non fa un servizio alla Chiesa come non lo fanno quelle gerarchie ecclesiastiche che si rifiutano di dialogare con essi. Padre Lombardi dovrebbe intervenire nel merito del problema :



1) è vero o non è vero che il punto centrale della Humanae Vitae (proibizione della contraccezione) non è stato recepito dalla gran parte del popolo di Dio ? e che questa non recezione, che dura da quaranta anni, pone problemi dal punto di vista sia teologico che pastorale ?


2) è vero o non è vero che la “scelta secondo coscienza” in materia di contraccezione fu sostenuta da molti Padri al Concilio e dalla grande maggioranza dei membri della Commissione costituita ad hoc da Paolo VI ?


3) è vero o non è vero che la credibilità del magistero viene messa in discussione da questa ostinata difesa di una posizione, continuamente discussa e contestata, silenziosamente o apertamente, sia ai vertici che alla base del mondo cattolico?



Un’ultima constatazione : gli aderenti alle associazioni firmatarie, in particolare a Noi Siamo Chiesa, sono parte integrante ed attiva della Chiesa, nelle parrocchie e nelle diocesi e hanno rapporti positivi con i tanti che nella Chiesa chiedono che si ritorni al processo riformatore avviato col Concilio Vaticano II. Solo da questo punto di vista, quello di una grande fedeltà alla Chiesa ed alla sua missione evangelizzatrice, essi possono essere considerati critici dell’orientamento prevalente con l’attuale pontificato.



Siamo sicuri che, in un futuro non troppo lontano, il magistero dovrà dimenticare o superare la Humanae Vitae, l’errore più grave di Paolo VI. Quanto all’accusa, piuttosto volgare, di Padre Lombardi sul “chi vi paga? I mercanti di preservativi?” sappia il Direttore della Sala Stampa della S. Sede che tutte le associazioni di base si autofinanziano e che nessuna ha a disposizione neanche una briciola delle consistenti risorse economiche di cui può disporre il Vaticano e, in Italia, la Conferenza Episcopale (dimentica dell’evangelico “gratis accepistis, gratis date”)”.




Roma, 25 luglio 2008










(Nota della redattrice: Anche il card. Martini, fra gli altri quasi mai nominati dalla grande stampa - si pensi all'Abbé Pierre - recentemente ha manifestato
serie perplessità circa la Humanae Vitae. Pertanto le accuse di Padre Lombardi si dimostrano, una volta di più, pretestuose e prive di fondamento.)












9.6.08

Il baciamano

Care Amiche e Amici

come sarebbe bello se tutti i cattolici "dissidenti" prendessero carta e penna e scrivessero personalmente al proprio vescovo pregandolo di inoltrare la papa il proprio dissenso dall'orrenda visita di Berlusconi al papa con "baciamo-le-mani" incorporato. L'effetto sarebbe più grande che non una raccolta di firme perché sarebbe personale e spedita vi posta, segno che si è pensato, scritto, andato alla posta e imbucato. Non importa se nno risponderà nessuno. Ciò che importa è il gesto profetico in se stesso.

A tutti con amicizia e stima.


Paolo Farinella, prete


PS. "Il Giornale" di Berlusconi questa volta con un titolo virgolettato "Farinella: Arsenico per il Papa", chiede alla gerarchia la mia sospensione a divinis. Non sapevo che il mio vescovo fosse Paolo Berlusconi, ma tutto è possibile, anche l'impossibile, se è possibile che Berlusconi Silvio sia ricevuto dal papa.





Finestrella politico-religiosa



di Paolo Farinella, prete


Genova, 09 giugno 2008

 L’immagine di Silvio Berlusconi che prende tra le sue la destra anulata del papa e, «inclinato capite», compunto, ne bacia l’anello, consapevole della dissacrazione che compie, ha fatto il giro del mondo e si è depositata nell’immaginario collettivo dei più come atto di devozione verso l’autorità, riconosciuta, del papa. Il contrasto con le dichiarazioni di Romano Prodi, dopo il «fattaccio» della Sapienza di Roma è abissale e incolmabile. Il cattolico praticante appare il nemico e censore del papa, mentre l’inquisito per frode ed evasione, il condannato, il corruttore, il compratore di senatori a suon di attricette da strapazzo, il puttaniere, il Piduista, l’ateo divorziato difensore della famiglia, appare, di colpo, quasi per magia, l’umile figlio della Chiesa, «prostrato al bacio della sacra pantofola». Il gesto del bacia-anello è stato ripetuto ancora alla fine dell’udienza. «Repetita iuvant».


Dicono i bene informati che il rito del «baciamo-le-mani, Santità!» non è stato spontaneo e istintivo, suggerito dall’emotività del momento che sarebbe stato comprensibile. E’ stato studiato a freddo da esperti psicologi e creatori di consenso d’immagine. Ciò aggrava il fatto e costituisce un doppio «vulnus» che difficilmente sarà riparabile. Peccato, che il papa sia stato al gioco e non abbia rotto il giocattolo fin dall’inizio. A meno che tutto non fosse concordato, come fa supporre il fatto che il Vaticano abbia preteso, fatto unico nella storia della diplomazia vaticana, la presenza del «Gentiluomo di sua Santità, Gianni Letta, come «garante» e testimone dell’incontro. Segno che Berlusconi è tenuto al guinzaglio corto dal sistema clericale imperante.

Come cittadino italiano, sono indignato che il presidente del consiglio dei ministri, che rappresenta la mia nazione, abdichi alla sovranità e alla dignità del mio paese, prostrandosi in baciamano che somiglia più a rappresentazione di stampo mafioso che non a un atto di devozione sincera. Mi ripugna essere rappresentato da un uomo che pur di ingrassare il suo «super-ego», dimentica ogni parvenza di dignità e usa e strumentalizza qualsiasi cosa gli sia utile per i suoi perversi scopi. Egli «fa finta» perché è un finto uomo che ha sempre vissuto di finzione, costruendo sull’apparenza e sull’effimero un potente potentato economico e ora anche politico, «clero iuvante». A questo «homo parvus» dell’opportunismo e della strumentalizzazione si oppone la chiarezza fiera di un grande statista, integerrimo cattolico e anch’egli presidente del consiglio dei ministri, Alcide De Gasperi, che il papa Pio XII nel giugno del 1952, volle umiliare, annullando l’udienza privata con la famiglia, già programmata da mesi, perché si oppose all’ordine del papa di fare il governo con i fascisti. De Gasperi convocò ufficialmente l’ambasciatore della Santa Sede presso l’Italia, e, stando in piedi, dietro la sua scrivania di capo del governo dell’Italia, disse: Signor Ambasciatore, riferisca al papa che come cristiano accetto l’umiliazione, come presidente del consiglio dei ministri della repubblica italiana, protesto energicamente e chiedo spiegazioni.

Come cattolico praticante, sono indignato e scandalizzato che il papa si presti al gioco mediatico di accreditare come modello di figlio devoto e pio della Chiesa un individuo come Silvio Berlusconi senza chiedergli previamente un atto di conversione e/o di penitenza. Egli è adoratore di «mammona iniquitatis» perché ha fatto l’ingiusta ricchezza con l’inganno, il furto, la corruzione, l’evasione fiscale. Egli è divorziato, abortista e i suoi figli convivono more uxorio, fatti che sarebbero questioni private, se il presidente del consiglio non si dichiarasse cattolico e non andasse dal papa «coram populo et mundo» a parlare in difesa della famiglia secondo la visione della Chiesa: allora anche le sue scelte private diventano fatti pubblici e criteri ermeneutici. Egli è implicato con la mafia (ne ha ospitato uno a casa sua ed è fratello germano di un altro, condanno in secondo grado per mafia). Egli sta perseguitando gli immigrati, tra i quali vi sono migliaia e migliaia di uomini e donne di religione cattolica, di cui il papa dovrebbe essere padre, difensore e vindice, in forza della sua paternità universale. Ho visto latinoamericani, africani e orientali, cattolici, piangere di fronte allo scandalo del papa che accettava l’omaggio di un persecutore ateo e amorale.

Il pastore riceve il lupo travestito da agnello, e abbandona gli agnelli al loro destino: anzi a molti, a tanti, pare che il pastore così sembra autorizzare il lupo a devastare il gregge. E’ ancora fresca nella memoria, la scelta del papa che, per opportunità di equilibri politici internazionali, non volle ricevere il Dalai Lama, premio Nobel per la pace, mentre a meno di tre mesi delle elezioni, riceve il predatore d’Italia, colui che con le sue tv ha degradato l’Italia in forza del principio, pubblicato sul giornale del papa, l’Osservatore Romano (6 giungo 2008), che «la televisione privata dovrebbe avere tra le sue funzioni quella di divertire, come seconda funzione quella di informare e soltanto successivamente, quella di formare». Egli ha detto queste cose alla radio e sul giornale del Vaticano e nessuno gli ha tolto la sedia di sotto e lo ha rimandato a casa. Di fronte all’opinione pubblica, il papa approva.

Santità, mi sento parte integrante della Chiesa-Sacramento e riconosco la sua autorità di papa in quanto vescovo di Roma, ma non mi sento parte di un sistema che pure lei rappresenta: un sistema di connivenza con i potenti che prosperano sui poveri, che affamano i poveri, che manipolano i poveri che nessuno difende. Nemmeno il papa.



Note a làtere:
1. Silvio Berlusconi ha regalato al papa una croce tempestata di pietre preziose fatta fare apposta: un pezzo unico e solitario. Nello stesso momento a due passi di distanza, la Fao ammetteva il suo fallimento sul dramma della fame del mondo: la croce tempestata di diamanti e il Crocifisso affamato. Mai stridìo di simboli fu più drastico. Il 6 giugno 2008 «fu vera gloria ? Ai posteri l’ardua sentenza». Per me, resta un giorno di lutto per la Chiesa cattolica, un fallimento del papato, una vergogna per l’Italia ferita nella sua dignità di Nazione laica.


6.6.08

Berlusconi sale al Vaticano e il papa scende a palazzo Chigi




Genova, 06 giugno 2008 – Il sogno berlusconiano si è compiuto: sulla via del monte Quirinale, il governo peggiore della storia italiana ha ricevuto la Cresima, officiante papa Benedetto XVI che clima primaverile e bucolico! Solo Virgilio avrebbe potuto celebrare l’idillio amoroso aggiungendo una undicesima bucolica alle dieci già esistenti. Che aria distesa! Se si chiudeva l’audio della tv (di Stato) era facile immaginare Melibeo e Titiro che descrivono il dolce tramonto romano, mentre umile e gaio si eleva nel terso cielo dell’Urbe il fumo dei camini! Che « clima cioioso» e festante per la nuova èra italo-vaticana. Il Tevere è ora biologico e le sue acque si possono bere tranquillamente senza più pericolo. La consacrazione e l’incoronazione hanno avuto successo e tutti vissero felici e contenti per la perfetta sintonia di vedute tra Governo e Vaticano. Firmate le transazioni economiche ancora sospese, come le scuole private, rimosso ogni sospetto di autonomia dello Stato, seppellita la nozione stessa di laicità, non ci resta che farci tutti preti e suore e finire gli ultimi giorni in convento o in sacrestia.

Berlusconi, dunque, è apparso al papa in tutta la lunghezza della sua piccola statura (dicono le cronache che per l’occasione abbia rinforzato i tacchi), fiato trattenuto per esprimere i pettorali, segno deciso di un governo decisionista. Come in tutti gli idilli, c’è un «però»: nessuno, però, si fidava del capo Narciso per lasciarlo solo col papa. Per la prima volta nella storia bimillenaria della diplomazia vaticano, il presidente italiano del consiglio dei ministri è accompagnato e assistito, anche durante l’udienza privata, da Gianni Letta, il cardinale Richelieu del caso. Tutti avevano paura del Narciso e delle sue solite gaffes. Il papa temeva che lo abbracciasse e dichiarasse di essere suo convivente di fatto. La curia aveva paura che si sedesse al posto del papa e si auto-proclamasse «Dio che manda in missione i suoi apostoli di partito». La casa pontificia che si travestisse da papa e presentasse il Benedetto come suo autista, oppure che scambiasse qualche prelato effeminato per una donna e la «distendesse» lì nei sacri palazzotti. Era necessario che l’uomo fosse guardato a vista con un cane da guardia accanto. Dicono le indiscrezioni che Gianni la Guardia avesse uno spillone per prevenire e, extrema ratio, una pistola da tasca per farlo fuori in caso di irreparabile necessità. Tutto però è andato bene: per il papa che ha ricevuto le chiavi del governo d’Italia, per Berlusconi che ha visto pompare il suo «super-ego» insaziabile, per tutti tranne che per l’Italia che ora dovrà pagare i conti a saldo.


Apprendiamo con compunto interesse che il cane da guardia, Mons. Gianni (per gli amici e la Segreteria di Sato), è stato insignito delle infule di «Gentiluomo di Sua Santità». Ora sappiamo che non vi sono solo atei devoti, ma anche atei gentiluomini di là e di qua dal Tevere. Questa nomina è significativa perché esprime una duplice fedeltà: il Gentiluomo del papa è anche sottosegretario del presidente del consiglio. A molti è sfuggita la mossa: ora a Palazzo Chigi governa Berlusconi che è governato dal Gianni-Richelieu, che è nominato Gentiluomo dal papa per conto del quale governa il governo delle banane. Las sua prossima nomina sarà: cardinale di Santa Ratzingheriana Chiesa.

Ci sentiamo completamente estranei a questa euforia e a questa, almeno per noi, invereconda sceneggiata: un papa che consacra un uomo come Berlusconi sarà certamente un capo di Stato che fa i suoi interessi, ma cessa di essere un Pastore (anche tedesco) in difesa del bene comune del suo popolo. Avrebbe dovuto dirgli: Non licet che tu ti arricchisca sulle debolezze della gente; non licet che tu vada in guerra; non licet che tu abbia fatto eleggere inquisiti e condannati anche per reati di mafia; non licet che un papa che è padre dei poveri e degli immigrati si presenti alle tv con te accanto: prima vai, vendi quello che hai, dàllo ai poveri, poi vieni e seguimi. Avrebbe dovuto, ma non lo ha fatto. Nonostante ciò, a noi non interessa la diplomazia, o il protocollo o la ragion di Stato, a noi interessa la simbologia dei gesti che parlano più di ogni discorso. Papa Giovanni, nel giorno dell’inizio del suo pontificato (28 ottobre 1958) disse: «Le altre qualità umane, la scienza, l’accorgimento, il tatto diplomatico, le qualità organizzative, possono riuscire di completamento per un governo pontificale, ma in nessun modo possono sostituire il compito di pastore».






Paolo Farinella, prete - Genova



Note a làtere:
1. Il cardinale Bagnasco all’assemblea generale della Cei ha fatto la sua prolusione di circa 50 mila parole (dodici pagine). Ci siamo presi la libertà di spulciare. Gesù Cristo è citato solo una volta e in una citazione scritturistica (quindi come se non ci fosse). Anche la parola vangelo non è mai menzionato. Dio è nominato 13 volte di cui 3 in citazioni. Il papa complessivamente è citato 11 volte (+ 5 volte Giovanni Paolo II) e Chiesa ricorre 25 volte.
2. Il capo dei lefebvriani, il vescovo scismatico Fallay, ha dichiarato che non è in vista alcun accordo con il Vaticano perché il motu proprio sul ritorno alla messa preconciliare non è sufficiente: l’accordo si farà solo quando verranno abrogate tutte le riforme del Vaticano II. Con buona pace di chi pensava che la «restaurazione benedettina» fosse in vista del rientro dei lefebvriani. Anzi, questa risposta dimostra che il papa ha agito perché convinto da sé e per sé che il concilio è una sciagura per la Chiesa e si sta impegnando lentamente, pantofola dopo pantofola, paramento dopo paramento, a riportare la gerarchia ai tempi del merletto (peccato che manchi l’arsenico).
3. Intanto il cardinale Martini, con la libertà di chi sta per morire, accusa preti e vescovi di essere carrieristi invidiosi e maldicenti, che, pur di avere le mutande a strisce rosso-cardinalizio, vendono Gesù Cristo con Madonna e Apostoli incorporati. Non si chiama più «gerarchia cattolica», ma Associazione «Et cum spiritu tuo». Amen.


17.5.08

Senza titolo 547

Questo blog aderisce all'appello della rivista Micromega che propone di devolvere l'otto per mille dell'Irpef alla chiesa Valdese. Ecco il link per firmare l'appello, spero che i lettori del blog aderiscano numerosi.  "Di fronte all’offensiva clericale volta a limitare irrinunciabili libertà e diritti civili degli individui (che andrebbero invece decisamente ampliati),e alla subalternità e passività dello Stato nelle sue istituzioni parlamentari e governative, benché non credenti in alcuna religione, in occasione della dichiarazione dei redditi invitiamo tutti i cittadini democratici a devolvere l’otto per mille alla Chiesa Evangelica Valdese che le libertà e i diritti civili degli individui ha sempre rispettato e anzi promosso, e che si è impegnata ad utilizzare i proventi dell’otto per mille esclusivamente in opere di beneficenza e non a scopo di culto o di sostegno per i ministri e le opere della propria confessione religiosa."
Paolo Flores d’Arcais, Umberto Eco, Margherita Hack, Vasco Rossi, Giorgio Bocca, Simone Cristicchi, Andrea Camilleri, Dario Fo, Michele Santoro, Oliviero Toscani , Franca Rame, Ferzan Ozpetek, Lidia Ravera, Umberto Galimberti, Lella Costa, Luciano Canfora, Bernardo Bertolucci, Mario Monicelli, Eugenio Lecaldano, Gennaro Sasso...


Ora :  1)  i cattolici  diranno che si tratta  di una iniziativa di  atei  ma  è questa la cosa strana  che l'appello promosso da MicroMega è stato sottoscritto anche da personalità del mondo cattolico con questa nota aggiuntiva: "Noi cittadini cattolici, che tentiamo di testimoniare nella vita sociale ed ecclesiale un fedeltà la più coerente possibile al Vangelo e quindi critici e scandalizzati nei confronti di una politica dei vertici ecclesiastici sempre più tesa a usare il potere che deriva dal danaro, dalle clientele, dalle influenze politiche, dal dominio sulle coscienze per condizionare la politica degli stati e in particolare di quello italiano, riteniamo legittimo e forse doveroso negare a questo potere ecclesiastico il sostegno dell’8 per mille IRPEF."
don Enzo Mazzi, Giovanni Franzoni, don Vitaliano Della Sala, don Raffaele Garofalo, don Gianni Alessandria, don Roberto Fiorini, don Franco Barbero, Francesco Zanchini, don Bruno Ambrosini, don Aldo Antonelli, Domenico Jervolino . 2
ma  siamo impazziti alla chiesa cattolica o lla  chiesa  valdese ( come mi ha risposto  un mio amcio a cui ho inoltrato tale  email )  ?   se   fosse possibile scegliere   di non darlo   a nessuna religione e quindi lasciarlo in bianco    o  a qualche  ente  alternativo  non religioso  , ma invece vedere url  sotto , il meccanismo  e cosi perverso  che   se  tu lo lasci  in bianco   lo stato  lo da   con la motivazione  che  è  la maggiore religione  in italia   solo alla religione cattolica e  quindi  va  ad  ingrassare  ulteriormente  il vaticano   che  già  gode di ampi privilegi  e rendite  (  e potrebbe pagare da li  le sue  spese per  i  suoi luoghi di culto  e  i suoi preti ) .



per chi volesse  approfondire tale    situazione 


8.3.07

Senza titolo 1686

in uno dei miei momenti di cazzeggio  leggendo  il  bellissimo e profondo  blog  della nostra  ( anche  se fin'ora non ha scritto )  solochiara più precisamente  trasparentemente.splinder.com/  ma  conosciuta attraverso il bellissimo  blog  ( al quale collaboro  anch'io anche se parla solo  al 90% al cuore  e  10% alla mente  ) leparoledellamore.splinder.com/  e  da  cui  ho  trovato questo  post 

<<


martedì, 27 febbraio 2007 - 14:27

b3



"Le religioni sono strade diverse che convergono verso uno stesso punto.Che importa se prendiamo strade diffenrenti, se raggiungiamo la stessa meta? "Mahatma  Gandhi


>>




Infatti   esso  è il mio modo \ maniera di vedere le religioni  e  dl credere in Dio  . Concordo  connquanto dicono  di   commenti di questo  blog  .


IL primo è del\la utente paceamore  ., mentre il secondo del\lla 'untente ilmercantedisogni.splinder.com oppure  acchiappasogni04.splinder.com/


Vedo  concocordo  con solachiara  e di tanto  in tanto con benedettaj  che per  evitare fondentalismi   occorre  è neccessario vedere le religioni in maniera laica  . Infatti  mal  sopporto le incessanti ingerenze   di tutte  le  gerarchie   (  nel caso italiano   quelle cattoliche  )   nella  legislazione  dello stato  o uno stato religioso   che ha unito durante  la storia  e in  alcune parti del mondo continua a farlo  potere  temporale   e potere politico   o  la streta  alleanza  del trono e dell'altare  . Ecco l'origine dei miei post polemici e critici qui e  su benedettaj.splinder.com


 



P.s


Buon  8 marzo a tutte  le mie  cdv  e  a tutte le donne della blogsfera   di qualunque  religione  e  cultura   politica  o politika  ( se volete sapere di cosa parlo leggetevi il libro " speranze " di Mario Capanna  o  cercate  nell'archivio del  blog  )  siano  .
Per  chi s'aspettava  un post  su  tale data rimarra deluso  perchè  ne  ho già parlato  il  7\3\2007 lo trovate qui  con allegato un divertente video  preso dal solito youtube 




20.11.06

Senza titolo 1506

con questa nuova  categoria  intendo recensire  e riportare  articoli interesanti su  stamapa  , blog e  altri siti  , inizio  con  questo blellissimo articolo  e  bellissima iniziativa   riporta dal blog pennarossa.splinder.com

Nonno "Libero", in "Libero Stato"

Nonno Libero







Lunedì 20 novembre, in prima serata su Raiuno, è in programmazione il film per la Tv "Il padre delle spose" interpretato da Lino Banfi il simpatico nonno Libero di "Un Medico in Famiglia". Il film parla dell'amore di un padre per la propria figlia affrontando il tema dell'accettazione della diversità.La programmazione nella prima serata di lunedì ha fatto insorgere blog ed organizzazioni come “Cultura Cattolica”, preoccupate che il pericoloso “messaggio” di nonno Libero possa arrivare ai bambini. E’ partita quindi una campagna per chiedere lo spostamento in seconda serata del programma tramite e mail alla RAI. Di seguito riportiamo quella arrivata al nostro amico Maurizio, che ci ha segnalato l’iniziativa e proposto di controbattere adeguatamente


Vi riproponiamo l'email circolante:






“La Rai, la nostra televisione pubblica nazionale, sta per lanciare l'ennesima pubblicità ai matrimoni omosessuali. Protagonista di questa subdola operazione, dopo Gianni Morandi, questa volta è Lino Banfi. L'attore pugliese sarà infatti protagonista il giorno 20 Novembre di una fiction in prima serata su Rai Uno, dal titolo "Il padre delle spose". La vicenda narra che questo padre recatosi in Spagna per andare a trovare la figlia che lavora lì, la troverà con sua sorpresa sposata con un altra donna!E' già stato anticipato che la fiction si concluderà con l'accettazione da parte del padre di questo matrimonio, con tanto di finale a loro dire commovente in baci e abbracci di Lino Banfi alle due donne sposate.Ora mi chiedo: ma chi vogliono prendere in giro? Certo, basterà non vedere questo film ma il punto non è questo: il fatto è che lo vedranno in prima serata tanti bambini affascinati dalla comica figura di Lino Banfi e noi questo non lo possiamo permettere.Per questo propongo di tempestare la Rai con e mail di protesta, chiedendo lo spostamento in seconda serata (quantomeno!) della fiction, siete d'accordo?” per protestare potete compilare il seguente modulo della RAI



















La tribù di Pennarossa ha deciso di replicare inviando alla RAI il seguente messaggio, invitando tutti gli amici e i compagni, a fare lo stesso:








"In riferimento alle proteste che persone e organizzazioni stanno avanzando sullo slittamento in seconda serata (o addirittura alla non messa in onda) del film tv "Il padre delle spose" interpretato da Lino Banfi, vi comunico la mia opinione.
Credo che proprio l'utilizzo della figura di Lino Banfi, cara e familiare ai bambini, nella veste del padre di una delle due donne, possa, con tatto e sensibilità, finalmente rappresentare un messaggio positivo nei confronti di una realtà troppe volte male rappresentata nei media.Intendo quindi manifestare il mio apprezzamento sia per il tema trattato sia per la scelta di trasmetterla in prima serata.Nella malaugurata ipotesi che il film venga “oscurato”, considererei la decisione un gravo atto di censura.    Cordiali saluti"







Se siete d'accordo unitevi celermente all'iniziativa e lasciate nei commenti l’eventuale messaggio che avete inviato.
Augh, a tutti.



Aggiornamento importante - Alla campagna in atto contro il programma si è affiancato il Giornale, con questi due articoli:"Il Giornale1" - "Il Giornale2".
Aggiornamento 2 - Le ragioni della nostra iniziativa, sono state riprese da " Repubblica ".
Aggiornamento 3 - Da stasera, al termine de "Il padre delle spose", e per tutta la giornata di domani, raccogliamo i vostri commenti per capire se avete gradito come il tema è stato trattato.
Aggiornamento 4 - Ce l'abbiamo fatta! Anche il Corriere alla fine ha scritto qualcosa. Qui invece trovate il comunicato dell'Arcigay.




21.8.06

Senza titolo 1408

In questi giorni ripulendo dallo spame pattume vario le mie email ed in particolare quella di virgilio che uso come punto di rifferimento per il blog , ho trovato delle email utili ( a volte faccio come si faceva e ancora si fà in alcune zone d'italia ed in particolare al centro sud , del maiale non si butta via niente e come Don lorenzo Milani che conservava tutte le elttere anche quelle d'insulti e di minacce che rivcevette dopo la pubblicazione del suo libro l'obbedienza non è più una virtù ) . Lo so che non dovrei come ho già detto nel corso di questi anni nel blog , ascoltare chiunque ogni lamento come dice l'avvelkenata di Guccini ma davanti a certe email non sempre riesco a mettere in pratica tale proposito e :


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E mangio pane, pane e sale
e il cielo piove giù
con lacrime d'altomare
acqua che non si ferma più
Ma salgo ancora nuove scale
e vedo ancora + in lì
la luce chiara di domani
precipitando esplode già
E il mattino
sembra tutto
aria serena
e il dolore
si confonde già
nel mattino
sembra un fiume
dopo la piena
nella pace rifluisce già
Guarda i miei occhi come piove
guarda i miei occhi x te
fa che ritorni presto il sole
e che si posi in fronte a me
E il mattino
sarà tutto
aria serena
e la luce ci confonderà
nel mattino
come un fiume
dopo la piena
nella pace rifluisce già
E il mattino...
E mangio ancora pane e sale
e il cielo piove giù
con lacrime d'altomare
acqua che non si ferma più.
E mangio pane, pane e sale
e il cielo piove giù
con lacrime d'altomare
acqua che non si ferma più
Ma salgo ancora nuove scale
e vedo ancora + in lì
la luce chiara di domani
precipitando esplode già
E il mattino
sembra tutto
aria serena
e il dolore
si confonde già
nel mattino
sembra un fiume
dopo la piena
nella pace rifluisce già
Guarda i miei occhi come piove
guarda i miei occhi x te
fa che ritorni presto il sole
e che si posi in fronte a me
E il mattino
sarà tutto
aria serena
e la luce ci confonderà
nel mattino
come un fiume
dopo la piena
nella pace rifluisce già
E il mattino...
E mangio ancora pane e sale
e il cielo piove giù
con lacrime d'altomare
acqua che non si ferma più.



( “pane e sale “ Zucchero )



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Ecco alcune delle email che ho ricevuto dopo i Post : 1 ) per il 5 anniversario del G8 di genova in particolare quello su piazza Gaetano Alimonda( o Piazza Carlo Giuliani ragazzo come preferisco chiamarla ) ; 2) quel post su Hina quella ragazza pakistana uccisa




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inziamo da .... da ...... ora ci sono .... da quello sull'islam che è il più recente ora avendo svuotato il cestino o cancellato anche le email in questione , ma il tono era questo : catto comunista di .......... , dici d'essere anti fondamentalista e poi riporti siti fondamentalisti , fuori dall'Italia  tu e i rtuoi amici islamici , hai mandato a ..... la tua religione per convertirmi all'islam , dici d'essere contro il fondamentalismo e i fondamentalisti islamici e poi metti fra i siti anche sitio fonfamentalisti , che .... di coerenza è la tua ? ecc









Ora ppur essendo educato e avendo ricevuto sia  i scaramenti  sia  una formazione cattolica prima quella intransigente\ conservatore o cericofascista ( per usare un termine degli anni 60\80 ritornato in uso di recente ) e poi a quello progressita - del dissenso o cattocomununista ( stessa espressione come clerico fascista ritornata in auge di recente ) sono diventato : 1) dopo aver letto di pasdre Ernesto balducci : << non posso definirmi solo cristiano >> ; 2) scambi culturali con amici e compagni di strada e di viaggio atei \agnostici , cristiani , cattolici non praticanti , opure musulami , buddisti , protestanti ., un Laico credente e mi sono come LadyDeath75 ( News Entry nella nostra comunity ) non sono di nessuna religione dichiarata, ho un mio pensiero teologico personale . E quindi mi sono detto ed è questa la strada che seguo ( ma poi chi sa che non possa cambiarla in un futuro , anche se credo che non ci sarà visto che è entrata in profondità nel mio bagaglio di viaggio e nella mia opera d'arte ) che l'imppoertante non è come si crede , ma è credere , non credo che Dio se la prenderà a male se affermo << Dio è laico come me >> proprio come la  famosa   canzone deglianni 90  laico reggae  di Corrado Guzzanti e il suo gruppo  qui  per l'mp3
Co
si come  non credo  che  s'offenda  se  seguo alla  lettera quanto dice  simone Weil  <<  Un ateo  , un "infedele " capaci di comprensione pura   sono altrettanto vicini a  Dio  di un cristiano e  quindi lo conoscono altrettanto bene   sebbene  la loro conoscenza si esprima   con parole diverse oppure  resti muta  . perchè Dio è amore  >> .
Nell'ultima accusa \ osservazione c'è un fondoi di verità ma lo'ho fatto : 1) per farvi conoscere entrambe le correnti dell'islam ( Sunniti e Sciiti ) ; 2) farvi capire la differenza fra l'islmam moderato o meglio progressista e quello fondamentalista -intransigente . 3) ho messo i siti in fretta , e qui mi scuso , perchè dovevo prepararmi per andare all'ultima   giornata del festival di tiime jazz di  Berchidda   dove  c'era Ascanio celestini






Ora veniamo a quellle accuse sui post del g8 di genova 2001




sullo stesso tenore del primo post che dedicai al g8 di Genova ( anche sempre di meno dopo aver visto quei link che avevo portato nel post precedente ) difendi un assassino , difendi i violenti e non i citadini che hanno subito danni , non rispetti i carabinieri e poliziotti che hanno difeso la gente da voi teppisti , che le tue informazioni sono faziose , se a genova non c'eri , che cazzo te ne frega di partecipare ad una contro inchiesta faziosa ed a senso unico , come mai t'interessi cosi tanto di una cosa successa 5 anni fa ? ed in particolare del fatto di piazza alimonda ecc


Iniziamo dall'ultima accusa . Quel libro ( Genova nome per nome di Carlo Gubitosa  da me  più volte citato  in questo blog  ) lavoro durato 3 anni , non è fazioso ( invito a leggerselo o a rileggerselo con più attenzione ) ci sono testimonianze e racconti di tutte le parti in causa ( manifestanti , e poliziotti ) , un mio amico che la pensava come voi lo ha letto e mi ha detto : << non concordo con la versione ufficiale , non vi baisimo non avete tutti i torti . E' il libnro migliore e più accurato che ho letto su tali fatti >> . E' vero i link sui video da me riportati sono a senso unico , ma come maim la destra e le forze dell'ordine , non mostrano i video nella loro interezza e solo pezzi ? Come mai hanno utilizzato quel decreto sulle perquisizioni senza mandato ( che si usa in casi eccezionali armi o droga ) per sequestrare pc di giornalisti del mediacenter ? perchè hanno malmenato giornalisti non solo italiani ,ma anche stranieri ? . non difendo un assasino , ma : << forse doveva scappare anzi che rispondere a violenza con violenza >> quel mio amico di destra che ha letto il libro e viusto i filmati di quel post << ma non mi sembra un assasino uno che si difende anche violentemente in una situazione del genere >> : a queste persone dico solo rivedere quei video senza paraocchi e senza pregiudizi e continuano a ripetermi le solite cose gli dedico la canzone Vaffanculo  qui il testo
ispondo all'ultima domanda : perchè è storia , come i fatti di Genova 1960 (  nei collegamento una bun resoconto  per  chi vuole saperne dio più  ) , per dimnostrare all''estero che non tutti gli italiani sono bestie ( ovviamente senza generalizzare ) come quei poliziotti di genova , perchè era dal 1989\90 che non avveniva un morto in una manifestazione politica .
Ma soprattutto per come il caso di Carlo Giuliani è stato archiviato e per il,atto che a causa , SIC , della legge sull'indulto saranno definitavamente archiviati le torture di Bolzaneto , il massacro dellla Diaz . Per la documentazione , per volesse farsi ( o per chi l'ha già , ma vuole ricordare ) un idea senza parocchi e pregiudizi rimando ai miei post preceenti . Concludo con chi mi dice che sono contro la polizia che anche la polizia e le forze dell'ordine sembra che stiano incominciando a capire i loro errori fatti ( anche se esistono delle forti sacche minoritarie di resistenza alla democratizzazione dele forze armate , vedere come hanno represso le manifestazioni Notav e come alcuni di loro avessero chiesto all'ora ministro dell'interno Beppe Pisanu carte bainca per mantenere l'ordine pubblico di quei giorni )  come  dice questo articolo  del settimanale  LeftAvvenimenti
www.avvenimentionline.it uscito nella  versione cartacea  la settimana del 14 luglio


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La polizia confessa: abbiamo sbagliato. Ma ora le cose sono cambiate. Al G8 c’è chi faceva le prove dell’autunno caldo.
di Marco Romani


Qualcuno a voce bassa dice: «Una vergogna». Qualcun altro parla di «ferita». Per tutti è stato «un errore da non ripetere». I fatti di Genova all’interno delle forze di polizia sono considerati come una “macchia” da archiviare prima possibile perché ha travolto un’immagine costruita per anni. Filippo Saltamartini, segretario generale del Sap - il sindacato più vicino al centrodestra - lo dice con chiarezza: «Nel nostro lavoro veniamo pagati pochissimo. Se ci viene tolta anche la dignità non ci rimane nulla. Chi fa il concorso per entrare in polizia ha come obiettivo quello di arrestare i ladri, non manganellare». Nei reparti si è discusso per mesi, si sono fatti convegni, si è litigato. La difesa a oltranza dei colleghi sotto processo ha trovato consensi, ma alla fine l’atteggiamento prevalente è quello del “chi ha sbagliato paghi”, l’importante è che non si confondano quegli errori con l’intero operato della polizia.
Il tentativo è quello di mettere quei giorni tra parentesi. Il modello di ordine pubblico prima e dopo Genova non è cambiato, sottolineano al Viminale, ed è improntato al dialogo e alla filosofia che la polizia garantisce il diritto costituzionale di protestare. Sarà. Ma allora da dove nascono le vicende della scuola Diaz e della caserma di Bolzaneto? Le risposte divergono. E parecchio. Claudio Giardullo, segretario del Silp-Cgil, spiega: «A Genova, invece di prevenire, si è scelto un modello di ordine pubblico preciso, quello dello scontro di piazza. Se ai manifestanti non si lasciano vie d’uscita, e anzi si compartimenta la città in zone rosse, vuol dire che si vuole impartire una “lezione”, senza spazi per mediazioni e flessibilità. Ci fu anche un input della politica. La verità è che la presenza di esponenti di primo piano nelle sale operative non aiutò: i poliziotti furono in qualche modo portati a credere che avevano il via libera. Il governo Berlusconi si stava preparando a un autunno caldo e quello di Genova era un messaggio preciso a sindacati e moderati: tenetevi lontano dalle piazze. Le forze di polizia sono state usate come strumento dello scontro». Diversa la lettura data da Oronzo Cosi, segretario del Siulp, il sindacato che con 33mila tessere è il più grande della categoria: «Non agimmo su pressioni o per influenze politiche. Eravamo impreparati ad affrontare eventi di quella portata. Pochi mesi prima di Genova, e con un altro governo in carica, a Napoli accaddero incidenti gravi. Anzi, se vogliamo anche peggiori: era una manifestazione più piccola, tutta italiana. Il problema è che tra i due eventi passò poco tempo e non siamo stati in grado di valutare la portata di quei fatti e cambiare il modello operativo. L’errore fu di non capire che all’interno di un corteo c’erano tanti cortei, fatti di persone assai diverse e con diverse intenzioni. Si dovevano dividere i percorsi, sarebbe stato più facile intervenire dove ce n’era bisogno». Aggiunge Saltamartini: «I reparti mobili, per formazione, sono forze concentrate. La regola è: non dividersi mai. A Genova c’era invece una necessità diversa: isolare poche persone sparse in un corteo enorme».
Senza aspettare la fine dei processi, che stabiliranno le responsabilità dei singoli e dei gruppi, la polizia ha però intrapreso - a detta dei tre sindacati - un percorso per ripensare metodi e mezzi. «È stata dura, ma quella cicatrice, quella frattura con la società si è rimarginata - assicura Giardullo -. Come Silp, già nei giorni successivi, abbiamo chiesto un incontro con i rappresentanti del movimento per capire cosa era successo e cosa fare perché non avvenisse più. Una frattura così è un rischio per la democrazia: la separatezza delle forze di polizia porta a derive autoritarie». Saltamartini propone un ulteriore salto culturale: sostituire il concetto di ordine pubblico con quello di tutela dei diritti della collettività. Da una parte i diritti di chi manifesta, dall’altra quelli di chi non scende in piazza. «Noi siamo garanti, non repressori - spiega il segretario del Sap -. Protestare è un diritto costituzionale, ma noi dobbiamo sciogliere una manifestazione se si commettono reati. Bisogna valutare il grado di tolleranza delle forze dell’ordine davanti ai reati commessi».
Di riflessioni ne sono state fatte tante e i risultati alla fine sono arrivati. «Dopo Genova - ricorda Cosi - c’era qualcuno che voleva dotazioni di autodifesa ancora più incisive, come idranti e mezzi pesanti. Non lo nego. È stato un merito del sindacato se quella strada è stata lasciata da parte e si sta facendo largo la cultura della formazione». Si è cercato insomma di far capire agli agenti che non tutti i manifestanti sono uguali, e che il modello di ordine pubblico applicato negli stadi per reprimere la guerra domenicale fra ultras non va bene per chi protesta perché è stato licenziato dal proprio posto di lavoro. Più cultura legale e meno militare propone Saltamartini, e Giardullo avverte: «Bisogna evitare un doppio errore. Quello della politica che pensa che ormai la polizia, dopo la riforma, è un’organizzazione democratica sempre e comunque. E quello delle forze di polizia che pensano che la formazione permanente non serve. Se si compie uno solo di questi errori, non si può escludere che potranno ripetersi i fatti di Genova».
Del resto, che tra gli agenti ci siano “picchiatori” di estrema destra, che vanno alle manifestazioni per “menare le zecche”, nessuno lo nega. Ma si tende a minimizzare. «Su 106mila agenti, è normale che ci siano teste calde». In molti alludono al Sap. Saltamartini si difende: «Dalla mia organizzazione ho espulso i più facinorosi. Su queste cose non si scherza: la Costituzione va difesa giorno per giorno».
Genova lontana anni luce quindi? A vedere dagli avanzamenti di carriera di chi aveva incarichi direttivi - a partire da Vincenzo Canterini, all’epoca capo di un nucleo antisommossa della Mobile di Roma, fra i più coinvolti nei fatti della Diaz - non sembra proprio. Anzi, l’impressione è che chi si è distinto per i metodi più spicci abbia avuto poi i posti migliori. Oronzo Cosi non è d’accordo: «La magistratura sta facendo il suo dovere, nel frattempo perché l’amministrazione avrebbe dovuto tenere a bagnomaria i dirigenti a cui spettavano gli avanzamenti? La presunzione di innocenza deve valere anche per i poliziotti». Diversa la lettura del Sap. Per Saltamarini «più che promozioni sono stati applicati dei criteri amministrativi per ricostruire un circuito». Per dirla con parole più chiare, promossi e messi da parte, per lasciare spazio a una nuova generazione che sappia voltare pagina.
«Ma non è assolutamente così - attacca Luigi Malabarba, senatore di Rifondazione che da anni, anche come membro del Copaco, si occupa di forze dell’ordine e di servizi -. Sono state concesse promozioni con encomio a chi aveva dimostrato fedeltà al capo della polizia e aveva accettato le regole imposte per Napoli e Genova». Malabarba racconta di molti poliziotti che lo hanno contattato per raccontargli che chi si era rifiutato di far parte delle squadre di Genova o chi aveva, nei giorni del G8, contestato alcuni ordini è stato poi emarginato. «De Gennaro è riuscito a catalizzare forze della polizia, dei carabinieri e della guardia di finanza intorno a un nuovo modello di sicurezza. Genova - continua Malabarba - è stato il trampolino per la strategia della lotta al “nemico interno”. L’affidabilità nella polizia è oggi data dalla fedeltà a quel progetto». E la selezione dei quadri, secondo il senatore, è stato un mezzo rapido per portare avanti questo progetto: «In precedenza era il Viminale, sentito il capo della polizia, a scegliere gli uomini. Oggi avviene il contrario. De Gennaro decide le promozioni e i trasferimenti. Al Viminale resta solo il compito di controfirmare. Tutto questo è avvenuto con il via libera di Pisanu».
La polizia, per tornare a darsi un’immagine positiva, apre le sue palestre alla cittadinanza, come è avvenuto per la Mobile di Roma, inaugura biblioteche a Genova, promuove campagne, apre siti di servizio e numeri verdi per gli utenti. Ma da Genova sono passati solo cinque anni. Troppo pochi perché parole come Diaz e Bolzaneto siano solo una riga su un libro di scuola.
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Spero  di non  doverci  più  ritornare . Con questo  è tutto 

10.3.06

Viva la ricerca

Da un po’ di tempo, circola per i principali canali televisivi una sinistra pubblicità. Fatta bene, per carità, la musica giusta, le frasi giuste. È persino commovente quando ci scrive a caratteri cubitali “lottare contro un tumore e progettare una nuova casa” e continuando “avere il diabete e firmare un mutuo trentennale”, come se la disgrazia del diabete non bastasse, poi ancora “avere un bambino dopo un trapianto”. Mi verrebbe quasi da piangere se non fosse per la conclusione: “la ricerca è vita, oltre il 90% della ricerca è sostenuto dall’industria farmaceutica”. E lo dicono pure con orgoglio e con tanta positività; cioè la nostra salute, il nostro futuro è in mano ad un qualcosa che si chiama Industria, prima di tutto; siamo in mano a dei privati che decidono per il mondo intero cosa curare, come e a quale prezzo. Oltre il 90% della ricerca è finanziata da questi magnati delle multinazionali della salute, lasciando in mano a certi elementi il diritto di decidere sul presente e sul futuro dei malati. Insomma non so se andare a cercare una corda per attaccarmi al lampadario o ingurgitare acido muriatico. Perché la pubblicità sottolinea “la ricerca è vita”: ma dai, quindi siccome è vita la lasciamo fare alle multinazionali e alla qualsivoglia casa farmaceutica. Inizio a sentirmi un topolino bianco: prima ti riempiono la testa dei benefici che questi simpatici farmaci colorati possono dare, poi dopo una decina d’anni, e molte vittime lungo la strada, ti ricordano, scritto in piccolo infondo al bugiardino che potrebbe essere cancerogeno; se poi qualcuno chiede il risarcimento ti rispondono che loro non c’entrano, sui topi e sulle scimmie non ha avuto gli stessi effetti. Da una parte quindi abbiamo i nostri amici, così sottintende la pubblicità, dell’industria farmaceutica, ricercatori pagati per non ricercare paradossalmente: il loro compito è scovare malattie nuove, curarne altre, ma non troppo altrimenti mi togli la clientela, e naturalmente se ci sono effetti collaterali cercare di omettere il più possibile. Dall’altra parte invece i nostri ricercatori statali perché universitari, contratti da fame, laboratori del ’15-’18, precari a vita e se ci sono da fare tagli sulla spesa pubblica ecco la fetta più dispendiosa, per cui tagliare, tagliare, tagliare. Sottolineo il fatto che lo Stato ha tutto l’interesse nel trovare la cura di alcune malattie ecc: il malato, l’invalido, il portatore di handicap costano parecchio e ricade tutto sulle spalle del sistema previdenziale e sanitario. I privilegi restano, i malati pure.


 


Ogni volta che questa pubblicità mi passa davanti agli occhi penso ai camici bianchi che sono solita vedere nel Centro di ricerca che frequento. E penso a quel lunedì, quando si annunciò che i Referendum non avevano raggiunto il quorum: penso di nuovo ai camici bianchi, ai giovani ricercatori che stavano in silenzio come a dire “ma possibile che ci siamo andati solo noi?”. Una specializzanda, che sapeva che mi ero occupata della raccolta firme, mi venne incontro “hai visto?”. Sconcerto, rassegnazione e un pizzico d’amarezza, sicure entrambe che non avevano votato nemmeno i pazienti, i malati. La mia risposta tirò fuori il mio solito cinismo di circostanza “che ti devo dire, prenderemo l’aereo, come sempre, abbiamo fatto la solita figura da Repubblica delle banane”. Lei annuì. Lo stesso giorno, nemmeno a farlo a posta, un prete sedeva nella stanza del Day Hospital, ma aveva lasciato in Chiesa la tonaca del sacerdote e di lui rimaneva soltanto un uomo, sconfitto dalla malattia. I toni erano diversi da quelli dei giorni precedenti, quelli degli insulti, delle offese, dell’ignoranza e della morale a piacimento. “Ognuno è libero di pensarla come vuole” disse. Ma come? Non ero una nazista, una Mengele del 2005? Non ero una persona senza morale, passata da mangia bambini ad assassina di embrioni surgelati? Infine ammise persino che la legge era fatta male, che non bisognava mica scomodare Dio per questi fatti mondani. Chiesi quale terapia seguisse: mi rispose nessuna, perché certi farmaci, costosissimi, il Vaticano non li passa gratuitamente. Effettivamente la Chiesa sì, che ha il senso del rispetto della vita, che ha il senso della carità cristiana e della solidarietà per i suoi fratelli nella fede. Quindi salviamo gli embrioni dalla ricerca e poi delle medicine per i propri sacerdoti non fa niente. Lasciamo pure alla divina Provvidenza e intanto a forza di preghiere ho visto quell’uomo zoppicare vistosamente. Poi alla dottoressa le scappò una battuta, “va bene, le facciamo il cortisone lo stesso, anche se non è andato a votare”. Una battuta certo, niente di più, ma leggete attentamente: un sarcasmo pungente dove ci sta tutta l’amarezza per un referendum mancato ed un risentimento trattenuto. Continuo a scrivere il mio futuro post sulle cellule staminali, lo preparo meticolosamente per non sentire altre stupidaggini. Libera ricerca in libero Stato!


 


Stefania Calledda

7.10.05

Senza titolo 859


Il giudice Tosti restituisce gli stipendi al mittente

CAMERINO (Macerata) - E' dal 9 maggio che il giudice di Camerino Luigi Tosti si rifiuta di tenere le udienze: e questo perché il Ministero di Giustizia omette di rimuovere i simboli religiosi dalle aule, oppure di autorizzarlo ad esporre i suoi. Ora, a distanza di quasi cinque mesi, il magistrato ha inoltrato una lettera al Ministro Castelli e alla Corte dei Conti con la quale, dopo aver affermato che "i Cittadini italiani hanno il diritto, nella loro qualità di contribuenti, di non veder sperperato il proprio danaro", ha poi invitato "l'Amministrazione della Giustizia ad essere coerente con sé stessa, e cioè o a rimuoverlo dalla Magistratura (visto che l'Amministrazione ritiene di essere nel giusto) o a sospendere il pagamento degli stipendi".
"Ritengo immorale la percezione degli stipendi -ha concluso il magistrato- sicché invito l'Amministrazione a sospenderne l'erogazione, quantomeno sino alla definizione del contenzioso perché, in caso contrario, sarò costretto a restituirli".
Con altra lettera, spedita lo stesso giorno, Luigi Tosti ha invitato il Presidente della Repubblica ad inviargli cinque copie del suo ritratto, da esporre nelle aule: "paradossalmente -ha spiegato il magistrato- nelle aule giudiziarie italiane è presente il crocifisso, cioè un simbolo partigiano che identifica solo i cattolici, mentre sono assenti i simboli che identificano l'unità nazionale".
"E' mia intenzione -preannuncia il magistrato- chiedere poi al Ministro di Giustizia, al Presidente della Repubblica ed al Sommo Pontefice l'autorizzazione a sostituire i crocifissi con i ritratti del Presidente della Repubblica, per fornire agli Italiani il riscontro oggettivo di quanto sia realmente "laica", indipendente e rispettosa dei diritti di eguaglianza la Repubblica Italiana. La discriminazione religiosa e razziale nasce quando un gruppo pretende di essere superiore agli altri e di meritare, per ciò stesso, dei privilegi. In epoche recenti l'uomo bianco di superiore razza ariana ha preteso di privilegiare la sua supposta superiorità impedendo ai neri ed agli ebrei di entrare nei locali pubblici. Oggi in Italia la situazione non è affatto diversa: i Cattolici marcano le pareti pubbliche col loro crocifisso e impediscono ai simboli di tutte le altre confessioni religiose e dei non credenti di entrare negli uffici pubblici, e questo perché ritengono, con una presunzione che trasmoda nel razzismo, di essere i soli depositari della Verità".
Luigi Tosti, Via Bastioni Orientali n. 38, 47900 Rimini, Tel. 0541-789323, cell.: 338-4130312. E.mail: luigit1@aliceposta.it




Seguono le due lettere:



All'On.le Ministro di Giustizia
Ing. Roberto Castelli
R O M A



Alla Corte dei Conti
R O M A



Alla Cassa di Risparmio di Bologna
Agenzia di Rimini
R I M I N I



Io sottoscritto Luigi Tosti, nato a Cingoli (MC) il 3.8.1948, residente a Rimini, Viale Bastioni Orientali n. 38, magistrato ordinario in servizio presso il Tribunale di Camerino, ho iniziato, dallo scorso 9 maggio, a rifiutarmi di tenere le udienze perché l'Ammnistrazione Giudiziaria si rifiuta di rimuovere i simboli religiosi di parte dalle aule giudiziarie -e comunque non mi autorizza ad esporre i miei simboli- così violando il principio supremo di laicità ed altri diritti soggettivi assoluti di rango costituzionale. Questa mia reazione è stata tra l'altro giustificata col richiamo di sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione penale (1.3.2000 n. 439, Montagnana).
Sino ad oggi sono stato comunque impegnato nell'attività lavorativa, se non altro a causa del notevole arretrato che si era accumulato: questa situazione, tuttavia, è destinata ad esaurirsi a breve.
Dal momento che ritengo che i Cittadini italiani abbiano il diritto, nella loro qualità di contribuenti, di non veder sperperato il proprio danaro, invito l'Amministrazione della Giustizia ad essere coerente con sé stessa, e cioè o a rimuovermi dalla Magistratura (visto che l'Amministrazione ritiene di essere nel giusto) o a sopendere il pagamento degli stipendi.
Ritenendo immorale la percezione degli stipendi, invito comunque l'Amministrazione a sospenderne l'erogazione, quantomeno sino alla definizione del contenzioso perché, in caso contrario, sarei costretto a restituirli.
Invito pertanto l'Istituto di Credito CARISBO a rifiutare l'accreditamento sul mio c.c. n. (...) degli stipendi.

Cordiali saluti.

Camerino, li 27 settembre 2005.

Luigi Tosti



All'Onorevole
Presidente della Repubblica
Carlo Azelio Ciampi
R O M A



Gentile Presidente,

mi chiamo Luigi Tosti e sono magistrato ordinario in servizio presso il Tribunale di Camerino. In questa mia qualifica ho chiesto, senza ottenerlo, all'Amministrazione Giudiziaria di rimuovere dalle aule qualsiasi simbolo religioso in osservanza del supremo principio di laicità dello Stato, affermato sia da costanti sentenze della Corte Costituzionale che da specifiche sentenze della Cassazione (in particolare: Cass. Penale, IV Sez., 1.3.2000 n. 439).
Ritengo in effetti che l'esposizione di un unico simbolo religioso, nei locali deputati all'esercizio di pubbliche funzioni, sia incompatibile con l'obbligo dello Stato di essere neutrale, imparziale ed equidistante nei confronti delle altre religioni e dei cittadini che credono in religioni diverse o non credono in nessuna e che, per altro verso, l'uso dei simboli religiosi come "marcatori" del territorio (pubblico) svilisca il loro valore spirituale, tant'è che la religione ebraica, quella islamica e tutte le confessioni cristiane diverse da quella cattolica ripudiano siffatta forma di ostensione.
Nell'esercizio delle mie funzioni io mi identifico nel popolo italiano e nei simboli che identificano l'unità nazionale, e cioè nella bandiera tricolore e nel ritratto del Presidente della Repubblica: paradossalmente nessuno di essi è presente nelle aule giudiziarie. Le sarei pertanto grato se Lei volesse inviarmi cinque copie del Suo ritratto, da appendere nelle aule. Questo Suo gesto potrebbe contribuire in modo autorevole a dirimere tensioni e ad indurre al ragionamento.

La saluto cordialmente.

Camerino, li 27 settembre 2005.
Luigi Tosti
Tribunale di Camerino



informazioni:
mobile: 3393188116
processostoria@press-freedom.com




con preghiera di pubblicazione e diffusione

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

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